29 ottobre 2011

I BAMBINI SONO TUTTI UGUALI




Sono stata costretta da un articolo di Vanity Fair apparso sullo scorso numero.

Ma in realtà erano mesi che pensavo di scrivervi qualcosa su questo argomento che mi sta tanto a cuore.

Poi Tiziana Maccio’ ha scritto il pezzo sui bimbi in cerca d’amore che talvolta sembrano piccoli pacchi.
Ho letto con molto interesse e ho ritrovato nelle sue parole gli stessi sentimenti che mi avvolgono tutte le volte che vado a trovare mio fratello e mia cognata a Napoli.

Mia cognata e sua madre, da anni gestiscono a Napoli una comunità che accoglie bambini che vengono allontanati dalle famiglie originarie, perché hanno alle spalle storie di droga, di abbandono, di delinquenza e di violenze subite.

Da molto tempo  con responsabilità e tanto amore si occupano di loro, aiutandoli materialmente e psicologicamente (è mia cognata la psicologa) e sostenendoli nel cammino che è da fare per recuperare se possibile il rapporto con la famiglia o accompagnandoli verso l’affido e successivamente l’adozione.

Non è molto facile, i piccoli arrivano molto spaventati e pieni di fobie e spesso, se alle spalle c’è una storia di violenze, con il terrore di farsi avvicinare.

Ci sono bimbi che rifiutano ogni contatto con gli altri, e tutti proprio tutti cercano la loro mamma, per prima cosa, appena avvertono di essere in un nuovo posto.

Mi è capitato di essere presente quando hanno accolto una bambina.

Laura (non è il nome reale) è una bimba di tre anni che il Tribunale Dei Minori ha affidato temporaneamente ad un istituto di suore di Napoli, nell’attesa che si trovi la casa famiglia giusta.
E’ stata prelevata in piena notte dall’assistente sociale e dai Vigili Urbani mentre i genitori se ne davano di santa ragione sotto l’effetto di alcool e altro…
Loro finiscono al carcere di  Poggioreale, la bimba dalle suore.
Quando quel mattino arriva la telefonata sono presente e mia cognata mi chiede se voglio andare con loro a prenderla.
Io sono pronta e le seguo.
Arriviamo e per prima cosa raggiungiamo l’assistente sociale nel suo ufficio e lei ci fa accomodare mentre manda una suora a prendere la bambina.

Arriva questo scricciolo biondo con immensi occhi azzurri, tenuta per mano dalla suora, non sembra spaventata ma stringe forte a sè un passeggino rosa dove siede una piccola bambola bionda.

La suora ce la consegna così, la bimba non ha altro oltre quello che indossa, nemmeno  il giocattolo è  suo ma uno dei giochi dei bimbi delle suore che nell’istituto hanno anche un asilo, ma lei non lo lascia nemmeno per un attimo e lo porta via con sè.

Mia cognata sbriga tutte le formalità burocratiche mentre sua madre, con grande dolcezza si avvicina alla piccolina e le sussurra di andare via con loro mentre la  abbraccia.

Lei la guarda e le chiede se andiamo dalla sua mamma ed io noto nello sguardo della donna tanta consapevolezza;  sa che  tutti i bimbi sono uguali e fanno  tutti  la stessa domanda.
Continua ad accarezzarla e  la consola dicendole che vedrà la mamma appena possibile, ma che ora andrà con loro nella sua nuova casa dove troverà tanti bambini che la aspettano.

Laura si convince e ci segue.

Noi andiamo via in macchina e noto come non si guardi indietro ma incuriosita mi osserva a lungo, io le sorrido e lei continua a guardarmi mentre mi stringe forte la mano, a me perfetta sconosciuta.

Mi dicono che è normale questo, perché sono i bimbi che ci scelgono, e il cuore mi batte forte e mi fa male…

Lei entra in casa e cerca la mamma,  non trovandola scoppia in lacrime.

Gli altri bimbi la accolgono con affetto e le portano i loro giochi per cercare di farla calmare; noi a turno le parliamo, e soprattutto la madre di mia cognata si occupa di calmarla,
La distrae cercando nuovi vestitini per lei, le regala giochi nuovi.
Lei cerca me per aprirli ed io mi accovaccio a terra con lei e apriamo insieme i doni.

Il lavoro  vero della casa famiglia comincia in quel momento, dall’accoglienza, nel renderla partecipe ad ogni attività quotidiana, e nella ricerca del raggiungimento della sua serenità.

In quei due giorni che sono stata con loro ho assistito all’ambientamento della piccola, cercando di non essere troppo vicina e guardandola da lontano, perché non volevo si legasse a me che sarei partita presto e questo le avrebbe fatto ancora più male.

Sono andata via senza salutarla, e le ho lasciato un pezzettino del mio cuore.

Vi ho raccontato questo perché è indicativo della loro sofferenza, ma anche di come queste case famiglia si pongono nei confronti di questi piccoli.

Le piccole donne di casa La Nuvola, hanno accolto molti bambini in quasi 15 anni di attività.
Questi bambini sono stati seguiti come figli, a scuola come a casa, vivendo con loro giorno e notte.
Hanno avuto bimbi anche con problemi di handicap fisici e psicologici.
In questo caso le educatrici hanno anche la possibilità di scegliere la coppia affidataria così come accade quando il ragazzo è ormai adolescente.

La maggior parte di loro sono stati poi affidati ad altre famiglie e seguiti anche dopo, per verificare che la scelta fatta dal Tribunale dei Minori  sia stata quella giusta.
La scelta della nuova famiglia, quando il Tribunale dei Minori dà il via libera è la parte più difficile.

Le educatrici  hanno più voce in capitolo sui tempi tecnici del passaggio e, quando il bambino non riesce a legare con la nuova famiglia affidataria, possono intervenire in maniera netta.

Mia cognata è una lottatrice e conosce i suoi piccoli benissimo.

Studia a fondo le famiglie scelte per l'affido, le conosce, chiede a loro di partecipare alla vita della casa famiglia e di essere onesti, per amore del bimbo.
E’ un lavoro che svolge con cura e meticolosità non risparmiando nulla di se stessa.

Solo quando tutte le sue domande hanno avuto le risposte e tutti i dubbi si sono sciolti, riesce a sorridere.

Per questo motivo, oggi scrivo.

Perché CASA FAMIGLIA LA NUVOLA è in pericolo.
 
La situazione a Napoli è in piena emergenza.
Si prevede che entro la fine di novembre quasi 1500 bambini rimarranno senza casa.
Gli operatori sono allo stremo non ricevono pagamenti da più di un anno.
I servizi che assicurano non ricevono più finanziamenti.

 Da  tempo i fondi che lo stato dovrebbe dare alla Provincia di Napoli, per aiutare tutte queste associazioni che si occupano dei più deboli, sono stati tagliati.
Oppure sono stati sprecati altrove, ad esempio sia gli stanziamenti del 2006 e del 2007 non sono mai arrivati a quella che doveva essere la loro destinazione.

La Provincia è senza fondi, il Comune di Napoli non ha risorse per le comunità.
Il Welfare napoletano sta saltando.

 A queste strutture non arriva più un soldo.
Loro  hanno continuato a lavorare, prima usando i  loro risparmi, poi chiedendo dei  prestiti alle banche  perche’ i Tribunali svolgono il loro lavoro come sempre e i bambini continuano ad arrivare.
Erano stati fatti degli accordi con un istituto di credito perchè il Comune di Napoli lo scorso anno aveva pagato degli arretrati e aveva accettato la proposta delle associazioni per la  stipula  di una convenzione triennale con la banca.
L’accordo è saltato perché il Comune non ha pagato altro e l’istituto di credito non ha più elargito i finanziamenti;  ora si è allo stremo.
Il sogno di creare a Napoli la città all’avanguardia per l’assistenza ai più deboli sta svanendo.

Ed io penso ogni giorno a quei bambini, perché loro sono la realtà che conosco meglio.

Penso ai piccoli che da tempo sono stati accolti in famiglia, perché la loro situazione non è stata definita da sentenze e continuano a vivere e a crescere in quella che per loro è la loro casa.

Sento la stanchezza per le difficoltà che aumentano sempre più, presente nella voce di quelle donne e Jo la mia preferita,  è stanca e sfiduciata, sta lottando strenuamente ma anche le leonesse qualche volta rallentano.

E’ preoccupata ma attiva come sempre.

Io non voglio che il sorriso luminoso che si accende in lei ogni volta che mi parla dei suoi piccoli e del futuro che lei e sua madre e tutte le persone che lavorano per loro, sono riuscite a donare, si spenga.

Il mio piccolo contributo è tutto qui, in queste parole che ho scritto,  in queste piccole emozioni che vi sto trasmettendo.

Le parole, quando arrivano al cuore, smuovono le montagne.

Ed io sono qui a cercare le vostre e i vostri consigli.



31 commenti:

  1. Finalmenteeeeeeeeeeeee.
    Mari è stata dura.
    Il tuo percorso complicato.
    Ma ce l'abbiamo fatta.
    La connessione è veloce e i commenti altrattanto.
    Comunica a tutti il nuovo indirizzo.
    Ora esco perchè ho un'impegno poi appena riesco torno sul tuo post perchè vorrei dirti alcune cose.
    Bacio

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  2. Lo so Veru che eri tu.
    baci cara

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  3. Il tuo post.
    Prima cosa esprimo la mia stima alla tua cognata e alla sua mamma.
    Hanno tutta la mia ammirazione.
    Purtroppo in questo momento mi risulta difficile darti un consiglio perchè è un settore di cui non conosco molto.
    In settimana però cerco di rintracciare delle persone che potrebbero darmi qualche idea.
    Nel frattempo credo che tu dovresti mandare una lettera al Dir o scrivere direttamente nel suo blog chiedendo di pubblicartela.
    Non mi sembra un problema,visto che Vanity parla spesso di queste tematiche,e poi magari qualcuno potrebbe farsi sentire.
    Mi piacerebbe e sto seriamente pensando di prendere un bambino in affido.
    Fino ad ora non l'ho mai fatto perchè so che non reggerei il dovermene magari staccare dopo un anno o due che è con me.
    Tuttavia mi rendo conto quanto sia egoista nel ragionare in questi termini,se tutti la pensassero così questi bambini resterebbero soli.

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  4. Veru, ho scritto al Dir, mandando una parte del mio post, quella che parlava specificatamente della problematica napoletana.
    Ho seguito il consiglio di Anna e il tuo.

    Io preferisco non parlarne sul blog, troppe polemiche ci sono state ultimamente.
    A qualcuno nuovo che mi conosce poco potrebbe sembrare che io ne parli per fare pubblicità alla casa famiglia specifica e quindi uno strumentalizzare per un mio interesse personale, la causa.

    Poi se il Dir la prenderà in considerazione magari pensando ad un servizio che si occupi in generale delle difficoltà che sta affrontando il sociale a Napoli in questo momento con un occhio di riguardo ai bimbi, io mi riterrò già soddisfatta così.

    Per l'affido, è una scelta molto coraggiosa e potrei farti molti esempi felici sai?

    Pensaci perchè è un passo d'amore immenso e comunque i bimbi anche quando tornano a casa ( risolti i problemi familiari ) non dimenticano mai tutto l'amore che hanno ricevuto e restano vicino ai genitori affidatari per sempre.
    Poi se avrai bisogno di informazioni specifiche sai che puoi contare su di me e sulla mia famiglia.

    baci

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  5. Mariella hai fatto bene a mandare la lettera al Direttore.
    In effetti il blog forse non era il massimo, è che mi sembrava la via più immediata.
    In effetti il coinvolgimento familiare potrebbe arrecare dei fraintendimenti.
    Riguardo l'affido felice,ho l'esempio di alcune nostre coppie di amici.
    Sai che se dovessi decidere sarà comunque fra un po' di tempo,però davvero è una cosa che ci terrei veramente a fare.
    Marito permettendo.
    Non che lui non voglia anzi,è che mi conosce...io sotto la scorza di cazzona sono strafragile e ha paura non regga.
    Vedremo,intanto pensiamo alla casa La Nuvola.

    PS il blog è veramente bello e non mi sembra vero poter commentare senza problemi

    Veru

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  6. ok valigia pronta, eccomiii!!
    Mari, sono felice che tu abbia deciso di scrivere.
    La tua considerazione è giusta, meglio non averne parlato sul blog ( del Dir )

    Oggi ho visto un video di Nicole, quella ragazzina ha una voce straordinaria!!!
    La Ventura è diventata una machera, secondo me era più bella prima...
    Un saluto anche a Veru!!
    Buona serata! ♥
    Anna

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  7. Ciao Anna
    Pure il cuoricino...ma come fai...
    Bacio ragazza tecnologica :-)

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  8. Anna era Veru, davvero poco anonima ghghghghghghghgh!

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  9. Veruska, scommetto che stai guardando quel simpaticone di Renzi vero?

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  10. Mariella sbagli!
    Mi rifiuto categoricamente di ascoltarlo.
    Zero guarda non ne ho proprio voglia.
    L'ho sta guardando Ale...lui si scalda meno.
    Io come vedi sono al PC.
    Il nuovo orario mi ha scombussolata,infatti non ho ancora cenato.
    Che bella la fotina che hai messo :-)
    Veru

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  11. anche io non ho ancora cenato, ma lo sto ascoltando il nuovo demagogo...
    poi, sperando che non mi sia passata la fame, mangerò qualcosa.

    Dopo con la Litti.

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  12. No, no non è farina del mio sacco... :-))
    L'ha spiegato una styler in un blog, devi premere alt e contemporaneamente il numero 3 sul lato destro della tastiera e esce fuori il cuoricino ♥!!!

    Mari , per quanto riguarda il cd non didponibile in Italia , prova a vedere su Ebay UK!
    Ma a voi il cambio d'ora non fa effetto?? A me mette una tristezza vedere che fa buoi già poco dopo le 17... :-((
    Buona serata!!
    Anna

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  13. Anna, hai ragione proverò su e-bay Uk, sperando che non si tratti di una uscita collegata esclusivamente alla vendita della rivista.
    Il cambio dell'ora mi deprime sempre come il buio prima che rende ancora più pesante la giornata.

    Buona serata a te streghetta, il tuo momento sta arrivando!

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  14. Sto lucidando la scopa.... :-))))

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  15. Buon compleanno Anna!
    era a questo che mi riferivo ieri sera...

    baci e buona giornata.


    Mariella

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  16. Ciao Mari,
    mi piace il nuovo blog, e spero davvero per te che sia l'indirizzo definitivo!!!
    In merito al post: grazie per averlo condiviso con noi. Anche io ammiro tantissimo tua cognata e sua mamma: complimenti.
    Trovo giusto che tu abbia segnalato la tematica al Dir e a Vanity: speriamo in un articolo per segnalare la tematica ancora più ampiamente.
    Buona giornata a tutti!
    E buon compleanno Anna!!!!

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  17. Tantissimi AUGURI DI BUON COMPLEANNO ANNA ♥
    veru

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  18. Mari, io pensavo ti riferissi al fatto che mi stavo preparando per la notte delle streghe....ahahahahhaha :-)))

    Grazie a tutte per gli auguri!!!! ♥ smaack
    Anna

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  19. Ciao Arnika, devo dire che la nuova casa piace molto anche a me.
    Mi sto divertendo molto nella progettazione, visto che mi consente di inserire tanti "app" e non ho ancora finito.
    Grazie per i complimenti al blog e per la tua partecipazione al dibattito sulla questione casa famiglia.

    Stai bene tutto a posto?
    Un bacio grande.

    Mariella

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  20. Cara Mariella
    tutto bene?
    Sono passata per un salutino prima di vestirmi per andare a fare colazioncina al bar.
    Un bacio

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  21. Ciao Veru, tutto a posto grazie.
    Tra poco esco ma vi lascio un nuovo posto.

    Buona giornata a tutti!

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  22. Volevo dire un nuovo post!
    Sto ancora cercando di connettermi alla giornata!!!

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  23. Che tonto!
    Ieri sera ho scritto un commento sul difficoltoso blog senza accorgermi del trasferimento.
    Scritto tra l' altro basandomi sul presente lì.
    Trasferito in questa sede ( se riesco a recuperarlo...) sbilengherà un po': ma non me la sento di correggerlo.
    Prendilo per quello che è.
    Una vomitata?

    Cattivik

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  24. Talvolta siamo così induriti ed assuefatti che non è semplice che le parole ci arrivino al cuore.
    Seduti nei nostri salotti assistiamo a terremoti, inondazioni, carestie, disgrazie....
    certo, ne rimaniamo colpiti... ma il pensiero stringente va magari ad un nostro famigliare ricoverato per appendicite.
    E finché non è nostro figlio ( per chi ne ha ) ad essere estratto cadavere dalle lamiere di un auto, i terribili dati degli incidenti stradali, tutto sommato, passeranno come numeri tragici sì, ma non fino al punto da maledire l' esistenza delle automobili ed il fatto che corrano così veloci.
    L' esperienza che racconti, se non in maniera primaria diretta, è tuttavia vissuta sulla pelle: per questo le parole del post guizzano vive.
    Meno slancio nei commenti seguenti: in parte per le grandi difficoltà di collegamento ( passa la voglia e ispirazione del momento  ) in parte perché sono talmente tante le realtà che non funzionano che non si sa più da che parte guardare.
    Tutto sommato, rispetto a questi bambini che cercano amore, risultano più penalizzati bimbi che cercano semplicemente di sopravvivere.
    E ce ne sono a milioni.
    Che posso fare io, che già fatico a tirare avanti la mia famiglia ?
    Moglie, genitori rimasti, fratelli , parenti … il cane … la casa, le bollette, l' affitto ….c'è ne sempre una.
    Problemi.
    Come tutti: chi più, chi meno.
    Se non vivessi lo sfogo di una partita a tennis, di una serata trascorsa con gli amici, una passeggiata con la consorte, una stravaccata sul divano guardando la tv, un giro sul computer, probabilmente nemmeno mi accorgerei di godermi la vita.
    E crollerei.
    Non significa sbattersene i coglioni della “società”, se così si può dire.
    Ma nemmeno esagerare col farsene carico.
    Anche dal punto di vista emotivo.
    Porca troia, le tasse le pago: possibile che ci debbano essere ( ed esserci stati ) così tanti sprechi, così tante mangerie, così tante inettitudini, così tante differenze, così tanti parassiti, che nemmeno si riescono più a garantire servizi essenziali e indispensabili come possono essere le case famiglia?
    Per non scrivere di tutto il resto.
    Banalmente posso dire che è assurdo che nello stesso tempo possano convivere persone andate in pensione a 40 di età, altre che hanno lavorato 40 anni e ancora devono aspettare, altre ancora che per pochi anni fatti al parlamento si pippano migliaia di euro al mese di buon riposo.
    Com'è triste pensare a bimbi o feti a dir si voglia che verranno abortiti mentre altri verranno disperatamente tentati di essere messi al mondo; o di fanciulli che sotto l' albero troveranno grandi pacchi dono e di altri che saranno loro stessi utilizzati a mo' di pacco.
    E senza garanzia di trovare un tetto.
    Figuriamoci l' amore.
    Consapevole che questo mio commento non cambierà un cazzo alla vicenda descritta porgo affettuosi saluti a tutti.
    Commento n°12 inviato da cattivik ieri alle 23h04

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  25. Cattivik, il tuo commento è perfetto così nella sua grande amarezza, che è la mia stessa.

    Sento solo di aggiungere una cosa a te, GRAZIE.

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  26. Avete ragione.
    Come sempre il commento di Cattivik non delude.
    In effetti l'amarezza a cui entrambi fate riferimento è innegabile.
    E anche la verità cruda,ossia i cazzi quotidiani sono talmente tanti che alla fine ci si scorda completamente di tutto il resto.
    La mamma che non sta bene,il litigi familiari che a volte sono massacranti,le spese che sembra non abbiano mai fine...alla fine egoisticamente pensiamo tutti al nostro piccolo mondo.
    Figuriamoci a volte non conosciamo nemmeno il nostro vicino di casa con cui condividiamo lo stesso pianerottolo da anni.
    Una frase di Cattivik mi ha fatto riflettere anche sulla smania di cercare un figlio a tutti i costi.
    Sono stata egoista?
    Fare di tutto per volere un figlio che fosse veramente "mio"?
    Durante tutte quelle cure a cui mi sono sottoposta ho mai pensato a quei bambini a cui avrei potuto offrire qualcosa di più?
    Volete una risposta sincera?
    No,non ci ho pensato.Troppo concentrata su me stessa.
    Un po' mi fa vergognare questa cosa.
    Volere tutto e subito e non avere la pazienza di aspettare,e magari sopportare un iter più lungo che mi portasse all'adozione.
    Spero per questo di avere più avanti la forza di dedicarmi almeno,anche solo per poco tempo,ad un bambino di una di queste case famiglia.
    Tutto qui.

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  27. Vabbè dai quella che dimentica di firmarsi sono sempre io...veru :-)

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  28. Veru, non commento mai quando si tratta di cose così delicate, ma ti lascio un abbraccio...♥
    Anna

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  29. Avevi già un bel seguito, ma ciò non mi meraviglia.
    E la NUVOLA?

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  30. Avevo già un gruppo nutrito di amici che dal vecchio blog mi seguirono anche su questo. La casa famiglia La Nuvola prosegue la sua attività, sempre gestita da mia cognata e sua madre. In questi anni ha continuato ad occuparsi di tanti bimbi. Alcuni sono tornati alle loro famiglie, dopo un percorso di recupero. Altri sono stati affidati a nuove famiglie che si occupano di loro con amore. Grazie per essere passata💛

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)