21 dicembre 2011

[MUSICA] UN COLIBRI' DI NOME WHITNEY






Avete fatto caso a quanto ha inciso nella nostra formazione quello che abbiamo studiato?
Per voi tanto? Niente?
Io sono stata educata a dosi di latino e greco tali che poi, per anni riprendevo tutti sull'accento di grandi del passato Esòpo, Pitagòra ecc...
e sfinivo altrettanto con i miei bei racconti sui miti studiati.

Amavo parlare delle Muse.
Le avevo studiate con passione.
Le nove fanciulle, figlie di Zeus e Memoria avevano catturato tutta la mia attenzione.

Poesia epica, Storia, Poesia amorosa, Tragedia, Commedia, Mimo, Danza e Astronomia.

Tra loro Euterpe la musa della poesia lirica, ovvero della musica.
Per tanto tempo ho pensato con certezza che la sua voce fosse quella di Whitney Houston.

Proprio di lei voglio parlarvi oggi.

Si fa le ossa, ovvero le corde vocali cantando nel coro gospel della chiesa della sua città.
Respira musica da sempre, sua madre e le sue zie sono il suo esempio.
Per qualche anno oltre a cantare, fa la modella, una delle prime di colore ad essere sulla copertina di riviste come Vogue, ad esempio.

Ma la  delicata nipote di una grandissima della musica soul americana, Dionne Warwick, aveva tutti i numeri per diventare una fulgida stella nel panorama discografico musicale, fin dal suo esordio.

Parliamo del 1985 e di una canzone con la quale sbanca How Will I Know, io la
seguo da allora ve la ricordate?


Se fossi stata un uomo me ne sarei innamorata.

Era frizzante come la sua età, come la mia.

Riusciva a farmi stare bene ogni volta che la sentivo o la vedevo.
Il suo dono, la sua voce magnifica e pura, dotata di un vibrato tale da consentirle tutto.
Quasi una cantante lirica.
L’ho adorata immediatamente.

Il suo primo album vende circa 30 milioni di copie entrando nel Guinness dei primati come l’album più venduto per una cantante agli esordi.
Per oltre 10 anni ogni suo album è stato un successo.
Non potrò mai dimenticare un fantastico Festival di Sanremo 1987 condotto da Pippo Baudo e lei magnifica che cantava dal vivo una delle mie preferite: All At Once



Riuscì con il suo miglior film  "The Bodyguard"a farmi trovare bello anche quel troncopiacione di Kevin Kostner, la cui miglior interpretazione secondo me è stata il morto nel “ Il Grande Freddo”!




Ma anche le favole migliori, e i doni che ci vengono donati alla nascita possono finire se non siamo in grado di proteggerli.

Lei, era fragile.
Troppo esposta come donna e come star.
Io non credo sia stata colpa di suo marito il suo precipitare verso il fondo velocissimamente.
E’ sempre in parte nostra la colpa se ci trascinano.

Se non sappiamo proteggerci, non credete?
Aveva un marito che la picchiava, ma perché non lo ha cacciato a furia di calci nel sedere fuori dalla sua vita?

Perché non siamo in grado noi esseri umani, quando vediamo il periodo di riconoscerlo?
Cosa ci spinge ad andare verso il fondo?
A farci del male?

Dipende tutto da noi, e non ci sono scuse.

Lei sta provando a rialzarsi, ma in realtà non è ancora fuori.
L’ultimo album del 2009 “ I Look to You” è stato un buon successo.
L’ha riportata in giro per il mondo.
Tour, apparizioni televisive, questa è quella ad X-FACTOR due anni fa.




Ma la sua voce, quello che amavo di più di lei non è più la stessa.

Si sforza quando canta, e non riesce a portare in alto la sua voce.

E’ stata graffiata, sporcata da anni di voragine.

Il mio colibrì preferito non mi incanta più.






14 commenti:

  1. E' che io divento antipatica, in questi casi.
    Dalla vita non ho avuto nemmeno un quarto di quello che ha avuto la Houston:
    né la bellezza, né la voce, nessun talento e non ho potuto nemmeno proseguire gli studi, e questa è la cosa che ancora mi fa più male.
    Ho avuto un padre alcolista e latitante, una madre depressa cronica, pochi soldi e un fidanzato che mi ha tartassata psicologicamente per dieci anni.
    Non sono forte, no. Sono stata tentata dal bicchiere, dalle sostanze stupefacenti pensando "ma sì, almeno per un'ora, per mezza giornata non ci penso!"
    Ho riconosciuto il pericolo come penso che chiunque sia in grado di fare.
    Ho avuto l'umiltà di ammettere di non essere abbastanza forte per affrontarlo e uscirne indenne.
    Non riesco più a giustificare e a comprendere chi ha tutto e butta tutto nel cesso.

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  2. Sai, ho sempre pensato che fosse una delle donne più belle, guardando The Bodyguard mi incantava proprio. Ed è un peccato che la sua voce non sia più lì, perché anche quella era da favola.

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  3. Ale,diventiamo tutti antipatici a pensarci bene, perchè abbiamo avuto coraggio.

    Nei momenti in cui anche noi siamo stati lì per prendere a calci la nostra vita e siamo riusciti a fermarci.

    Nei momenti in cui abbiamo abbassato la testa e ci siamo detti ma sì dai.. e poi non lo abbiamo fatto.

    Noi che ci arrabbattiamo come possiamo e non abbiamo questi "talenti".
    Ma non li abbiamo davvero?

    Io se ti guardo di talenti in te ne vedo tanti.

    Soprattutto la forza.

    Quella che donne come la Houston non sono state in grado di riconoscere in sé ed usarla.

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  4. Purtroppo Arnika anche la sua bellezza sta svanendo.
    Questo potrebbe essere più facile, capita a tutti noi.

    Il problema è che l'ha perduta velocemente, ho visto delle foto di lei senza ore e ore di trucco e parrucco e mi sono spaventata.
    Mi è sembrato quasi di vedere il ritratto di Dorian Gray, (ciao Dorian!), con il dipinto che si animava...

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  5. Ma oltre queste donne belle, ricche e famose, viziate a tal punto dal successo da distruggersi solo per provare una nuova emozione, io penso a quelle donne, ma anche uomini che non sono belli, ricchi e famosi che si distruggono nello stesso modo.

    Mi sono sempre chiesta quale fosse il fattore che scatenava l'autodistruzione.

    Un dolore, la noia, l'eccessiva sensibilità.

    L'indifferenza.

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  6. Io non credo si possa parlare di forza.
    Personalmente sono caduto nella depressione più profonda,ho visto violenze di molti tipi,ne ho subite,ho bevuto l'impossibile e provato gran parte delle droghe esistenti,ho fatto sesso con uomini e donne,ma ho fatto tutto io.
    Solo sono finito in quelle situazioni e sempre solo me ne sono tirato fuori,a pensarci non so nemmeno come.Il tutto prima dei 19anni.
    Nessuno se ne è mai accorto,salvo poi una mia confessione alla famiglia con tanto di piagnistei vari,logico che ben mi riguardavo dal confessare qualcosa:a 14anni per ansia e panico volevano mettermi sotto psicofarmaci.
    Ma non si può certo dire di me che sono forte,sono nato bene e abbastanza bello,non faccio del male a nessun animale o persona, eppure ho incassato colpi per un ventennio intero.
    Finchè un bel giorno è arrivata la luce e il giorno del risveglio spirituale ha segnato la mia rinascita.Tutto,comunque,parte da noi,è pressochè ovvio che una persona determinata anche se non ha grandi qualità arriva dove vuole e in qualsiasi modo,qualora il dono sia qualcosa che sentiamo nostro fin da piccoli,val la pena coltivarlo.
    Una persona che vede nero sarà eternamente destinata a trovare e provare il peggio,proprio come successe a me..Il pensiero fa cose straordinarie.
    Se la vita fosse paragonabile a una partita,ho rischiato già troppe volte di perderla (assieme alla vita nel mio corpo).
    Leggendo Ale mi è partito l'embolo.
    Comunque sia,personalmente,i miei studi scolastici hanno influito gran poco nella mia vita,li ho proprio rimossi per ripartire ;)
    Nick

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  7. Credo di aver consumato il suo Greatest Hits uscito nel 2000 (la cover di LaChapelle era fantastica, lei fissava alla parete l'ennesimo riconoscimento musicale con un trapano elettrico!). Whitney Houston l'ho adorata fino alla canzone "It's not right but it's ok" di cui ho apprezzato il sound contemporaneo e underground, poi la débâcle. Perché? da quando il suo nome è stato associato a droga, abusi, faringiti, scenate e maltrattamenti ho smesso di apprezzare l'artista iniziando a commiserare la persona. Ha ragione Alessandra, certi doni della natura non possono essere gettati all'aria così, il talento (e lei ne aveva da vendere!) è troppo prezioso, va custodito, coltivato, allenato.
    Poche voci riescono ad emozionarmi come la sua ma una in particolare sta colmando questo vuoto, quella di Adele (Mariella spero tanto che le dedicherai un post).

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  8. Cara Mary,

    impossibile dimenticare la voce di Whitney: un dono davvero straordinario, capace di incantare anche chi come me non ha la tua cultura musicale. Ma il talento, quando è così eclatante, conquista al primo ascolto. E se non esiterei a indicare come "divina" una voce di tale tonalità ed estensione, quello che è capitato alla Whitney donna credo lo si possa definire semplicemente come "umano"... La testimonianza di Nick lo conferma e mi sembra non serva aggiungere altro. Ma mi preme sottolineare cio' che lui stesso rileva con grande lucidità: l'autodistruzione così come la salvezza sono a portata di ognuno di noi. Sta a noi scegliere. Anche se immagino che lì, sull'orlo del baratro, non sia così facile come scriverlo... Oddio, non che possa dirmi il massimo dell'autodistruzione... certo, mi sono inflitta la lettura dell' "ulisse" di Joyce. Non mi sono fermata di fronte ad una tavoletta di cioccolato bianco con nocciole (devastandomi lo stomaco per un'intera giornata e sviluppando un'allergia a tutto ciò che contenga il preparato incriminato). Insomma.. diciamo che non ho un temperamento votato agli eccessi. Anche se mi sono avvicinata di qualche metro al baratro quando la mia mania di autocontrollo ha investito una parte importante del mio vivere... Mi sono fermata prima che diventasse davvero un'ossessione. E l'ho fatto capendo io per prima che stava diventando un problema.
    Perchè secondo me il problema sta proprio qui: il volersi fermare per mettersi in salvo. E cercare la soluzione che è sempre dentro di noi. Nascosta da qualche parte in fondo al cuore, in un angolo della propria mente o l', nel proprio stomaco... e' che ci vuole fegato e spesso alcool e droga ne lasciano utilizzabile davvero poco... Ad Alessandra vorrei dire che non sempre tutto cio' che luccica è oro e lo dico pensando ai tanti nomi del cosiddetto star system precipitati in abissi dalla profondità direttamente proporzionale alla loro fama. I soldi, il successo, il talento, la bellezza: paradossalmente sono traguardi ambiziosi solo quando li rincorriamo... perchè una volta raggiunti possono rappresentare una trappola. Addirittura mortale. Per esserne sicura, dovrei possedere una villa a Beverly Hills, naturalmente... nell'attesa, gioco a fare della psicologia spiccia. Non vogliatemene...

    Buona giornata
    Emanuela

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  9. Quando si entra nel tunnel della dipendenza ( droga, alcol, gioco, sesso, internet ) i fattori razionali vanno a puttane.
    Tanto più quanto si è dentro la merda.
    E ci finiscono tutti: ricchi e poveri, famosi e sconosciuti, talentuosi e incapaci.
    Al limite cambiano gli strumenti.
    Così il denaroso si stordirà con il whisky e lo squattrinato con il tavernello.
    Istintivamente tendiamo ad essere più magnanimi con il secondo: non lo so se a torto o ragione.
    La macchina umana è talmente complessa che risulta complicato decifrarla.
    E spesso non possediamo sufficienti strumenti di valutazione.
    Per esempio, nel caso di Whitney, a parte alcune note biografiche ( più o meno approfondita) non è che abbiamo poi molto.
    Sul piano artistico poi certi confronti con il passato risultano impietosi.
    Certo, non sempre: ma è dura restare al passo.
    E logorante.
    Neppure ci sono molte alternative: difficile ritirarsi dal palcoscenico e trovare nuove felici realizzanti dimensioni del vivere.
    Alcune cose rimangono appiccicate: in un modo o nell' altro.
    E non credo che un soggetto che sia caduto in forti dipendenze riesca a liberarsene del tutto.
    Magari riuscirà a smettere: ma lo seguiranno sempre come un ombra.
    Probabilmente la forza è saperci convivere ed essere in grado di dire no.
    Come è forza , per chi ha barcollato sull' argine, aver reagito senza sprofondare dentro.
    Anche perché, nella fogna, spesso si trascinano familiari e amici che rimangono in qualche maniera irrimediabilmente coinvolti.

    Paolino Paperino

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  10. Ciao, scusatemi ma in questi giorni riuscirò ad essere con voi un po' meno.
    Ho raggiunto la mia famiglia.

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  11. Nick ritiene di non essere forte e dovrebbe spiegarmi meglio allora come ha fatto a precipitare fino in fondo e poi a tirarsi su, tornando a galla.

    Non è forza questa?

    Io non parlavo solo della forza che si ha a non cadere o a tirarsi indietro appena in tempo.
    Parlavo di quella maggiore che alcuni utilizzano per riuscire a risalire.

    Ammiro l'una e l'altra.

    Nick mi ricorda un libro letto durante l'adolescenza " Noi ragazzi dello Zoo di Berlino".
    La scrittrice Christiane F. racconta il suo perdersi con l'eroina e la sua distruzione.
    Fino al momento in cui prova a riemergere.

    Ma nel buco ci cade fino in fondo.

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  12. Dorian,quel disco rappresenta un periodo molto importante della mia vita.

    Stavo malissimo, e ascoltandola riuscivo a sorridere.

    Non era facile farmi sorridere allora.
    Anche questo è uno dei motivi per cui come te, penso abbia sprecato quel suo dono prezioso.
    Visto che semplicemente cantando, riusciva a donare agli altri luce preziosa.
    Tutto questo mi fa rabbia. tutto questo spreco intendo.

    Ci sto pensando da un po' al post su Adele. E' nella lista.

    Buona serata

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  13. Vorrei aggiungere che realmente ho poca pietà per chi si perde.
    E per chi persevera.
    Le varie dipendenze, sono una nostra scelta, sempre.
    E' più difficile resistere che abbandonarsi.
    Apprezzo chi riesce a risollevarsi.
    Non sopporto chi invece della sua dipendenza ne fa un arma.
    Con la quale colpire chi più lo ama, per ottenere quello di cui ha bisogno.

    Chi oltre a distruggere la sua vita, distrugge anche quella delle persone che lo amano.
    Capisco quei genitori che distrutti alla fine abbandonano la partita.

    In quanto ad essere "umani" Emanuela, lo siamo tutti.

    Io preferisco un umano che prova a superare le sue debolezze dedicandosi agli altri, per esempio.
    E non sto facendo filosofia spicciola.
    Sai quanti ragazzi, nati in posti definiti "difficili", passano gran parte del loro tempo libero, cercano di togliere dalla strada e dalle dipendenze, dalla violenza e dalle mafie, ragazzini con un passato e un presente difficile?

    Conosco alcuni di loro, e li ammiro.

    Un piccolo esempio naturalmente.
    PS: non sono mai riuscita a legger Joyce, sarà per questo che sono così dura?
    Magari anche cattiva?

    Baci

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  14. Non ho da aggiungere nulla al pensiero di Paolino.
    Lo condivido pienamente.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)