29 maggio 2012

L'EMILIA CHE NON SI ARRENDE: L'AZIENDA AGRICOLA CASUMARO

Domenica è stata una giornata speciale.
Una bella mattina piena di sole in cui abbiamo percorso la strada che da Milano ci ha portato in terra d'Emilia.
In provincia di Modena e precisamente in località Solara a Bomporto.

L'intenzione è quella di  raggiungere una delle realtà produttive emiliane duramente colpite dal terremoto.
Qualche giorno fa, l'azienda di cui vi sto parlando, che produce latticini ed in particolare, Parmigiano Reggiano, attraverso il suo sito di cui vi lascio il link:http://www.aziendacasumaro.altervista.org/index.htm
ha fatto il punto sulla situazione drammatica del suo territorio dopo il terremoto che ha distrutto capannoni, attrezzature e la produzione finale, sia quella già pronta per essere venduta, che quella prossima alla stagionatura.


L'esterno dell'azienda

A causa del sisma del 20 maggio, nel deposito di stagionatura dei Casumaro, sono crollate le lunghe file dove riposavano le forme di formaggio in attesa di concludere il ciclo.


La vista all'apertura del magazzino


Le foto postate sul sito parlavano da sole del disastro.
E' partita quasi immediatamente una campagna di sensibilizzazione tramite la quale veniva chiesto un aiuto per comprare il formaggio che intanto erano riusciti a salvare nonostante il distastro. E che altrimenti sarebbe andato irrimediabilmente perduto.
Venduto a prezzo di costo, avrebbe aiutato tutte le aziende in difficoltà a cercare di arginare, anche se in minima parte, il disastro.



forme da 40 kg l'una

La Coldiretti Emiliana sul suo sito ha spiegato che circa il 10% della produzione nazionale del formaggio più famoso al mondo è andata distrutta. Circa 300.000 forme di Parmigiano sono irrecuperabili come viene spiegato qui.
A questo punto, anche noi nel nostro piccolo,ci siamo sentiti coinvolti e siamo partiti.
Siamo arrivati quasi ad ora di pranzo. Avevamo raggiunto già Modena in precedenza ed eravamo andati allo spaccio di Coldiretti in Via Vignolese, ma il negozio era chiuso perchè aveva esaurito le scorte di formaggio.
E allora siamo partiti alla volta dell'azienda agricola.
Era tutto chiuso. Abbiamo bussato e ci ha aperto una signora che ci ha spiegato che non avevano più nulla da vendere, saremmo dovuti tornare lunedì, perchè nel pomeriggio avrebbero tirato fuori dal magazzino crollato altre forme di Parmigiano.
L'appello su internet aveva lanciato un tam-tam che anche loro non prevedevano, la richiesta era stata superiore a quanto si aspettavano.
Ho spiegato che venivamo da Milano spinti dall'eco dell'appello internet, e che mi sarebbe piaciuto comprare del formaggio sicuramente, ma anche rendermi conto di quanto era successo. 
La signora allora, mi ha chiesto di aspettare per qualche minuto. 
Così abbiamo fatto e siamo rimasti in attesa.
Ci ha raggiunti il presidente dell'azienda Luciano Dotti che molto cortesemente ci ha accompagnato a visitare l'azienda.

Quando ha aperto le porte del magazzino mostrandoci l'entità del disastro è stato come piombare nel loro incubo. Uomo d'altri tempi il sig. Dotti, mi ha spiegato che l'entità delle loro perdite è di circa 17 milioni di euro. Sono 43.000 le forme di formaggio crollate. Ogni forma equivale a 40 kg. 



altra parte del deposito crollato

Ho fatto delle foto per lasciarvi l'entità visiva perchè io credo che le mie parole non siano sufficienti.
Abbiamo continuato la visita, ci ha mostrato tutta la catena di produzione dalla preparazione, alla fasciatura, alla salatura e infine alla stagionatura.
Il loro lavoro va avanti, ogni giorno continuano a produrre latte e formaggi. Ci sono dieci operai che si occupano della produzione, oltre alla famiglia e domenica, come ogni giorno, erano al lavoro.
Già, si continua a lavorare, si va avanti.
Ci vorranno due mesi, per liberare il magazzino e ripristinarlo. Chissà se saranno stanziati dei fondi, se arriveranno gli aiuti. Ma loro non si sono fermati, questo non è possibile.



la produzione non si ferma

Ho ammirato Dotti, e la famiglia Casumaro, splendido esempio di come sia possibile assorbire botte dure nella vita, piegarsi ma non spezzarsi.
Di come sia dignitoso essere grandi e onesti lavoratori. 



le vasche del latte hanno funzionato domenica  come tutti i giorni

E di come qualunque cosa possa succedere, la dignità consenta di non arrendersi. Mai.
Tra un paio di settimane, contatterò nuovamente questa famiglia coraggiosa, splendido esempio della cultura emiliana orgogliosa del proprio lavoro e della propria terra, per avere notizie sugli sviluppi della loro rinascita.

Quello che ho visto mi ha dato forza.

E voi cosa ne pensate, in una situazione similare le vostre maggiori sicurezze  si scardinerebbero lasciandovi stremati e vinti o avreste comunque la forza di alzare di nuovo la testa per ricominciare?











89 commenti:

  1. Ho alzato la testa tante di quelle volte che ho il torcicollo cronico. Adesso non va più giù.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me invece, è venuto un collo da giraffa, perchè ogni volta lrialzandolo, mi sforzo di tenerlo sempre più alto.

      Elimina
  2. Si fa fatica a cadere e rialzarsi,
    ma sai che soddisfazione quando, dopo aver tanto lottato, si ottiene di più di quel che ci si aspettava!
    La Spia.

    RispondiElimina
  3. La caduta è faticosa e dolorosa, hai ragione.
    Ti senti a pezzi, ma se poi li rimetti tutti al loro posto, sei una persona migliore, perchè scopri che all'improvviso c'è un pezzettino in più.

    Bacio grande.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il pezzettino in più è la consapevolezza di avercela fatta.

      Elimina
  4. Comunque sto malissimo.
    Eravamo li domenica, pensavamo che il peggio fosse passato.
    Invece quello che le immagini dei telegiornali stanno rimandando da questa mattina è ancora morte e disastro.

    Ho visto il campanile del Duomo di Carpi per l'ultima volta intero.
    A Carpi nel pomeriggio c'era tanta gente in giro per una fiera.
    Gente che aveva voglia di dimenticare e di ricominciare.
    Volevamo fermarci ma poi abbiamo preferito proseguire per vedere Fossoli, di cui vi parlerò.

    Ho visto Mirandola nella quiete di un pomeriggio domenicale calmo e assolato.
    La pianura emiliana, bella, con tanto verde e fiori di campo.
    Ora vorrei ricordarla così.
    E sperare che torni bella e sorridente quella terra.

    RispondiElimina
  5. Ciao Mari!
    Si cade e ci si rialza ..a volte con grande fatica si ritrova la forza per proseguire ma si deve! Per cui schiena dritta e testa alta e si ricomincia!
    Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Claudia.
      Le tue parole, come sempre, sono un balsamo.
      Ti abbraccio forte anche io.

      Elimina
  6. Per rialzarsi, ci si rialza, Mary. La vita va avanti sempre e comunque. E questo e' da un lato cinico e dall'altro meraviglioso. Se non avessimo dentro di noi la forza di resistere agli urti della vita ci saremmo già estinti da un pezzo. Si va avanti, per forza. Quello che non mi spezza, mi fortifica, si diceva, no?
    Diciamo che in linea generale funziona così. Poi, pero', ognuno trova un suo modo per andare avanti, per tenere la schiena dritta come dice Claudia.

    Ad ogni modo, non credo di aver mai vissuto sino ad ora quello che sta succedendo al di la' del Po. Non so cosa voglia dire perdere una casa, rischiare cio' che si e' guadagnato con fatica, sentire su di se' il peso della responsabilità di famiglie di lavoratori. Non so cosa voglia dire avere paura di coricarsi nel proprio letto. Non ho mai trascorso una notte fuori casa per cause di forza maggiore. E nel mio paesello non abbiamo mai vissuto esperienze così tragiche come quelle che restituiscono i tg in queste ore. A confronto, i dolori della 'giovane' Manu sembrano solo paturnie. Normale amministrazione, per quanto vissute talvolta con accenti da tragedia greca.

    L'Emilia e' una terra che amo e che mi scorre nelle vene. I ricordi della mia infanzia mi riportano immagini di campi coltivati, fossi, rane, zanzare come elicotteri e un sole a picco, da spaccare le pietre (e le teste). L'odore del letame, delle tagliatelle al ragù e del lambrusco. Le canottiere bianche sui pantaloni da lavoro tenuti su con le bretelle. Il nonno seduto ad un tavolo sull'aia di una casa di campagna che gioca a briscola e tira saracche in un dialetto a me quasi sconosciuto (mio nonno ha lasciato Guastalla all'età di 13 anni; parlava il suo dialetto di origine solo quando andavamo in visita ai suoi parenti. Altrimenti parlava il milanese. Perfettamente). E mi ricordo una donnina vestita di nero, con i capelli raccolti in uno chignon, ancora piu piccola e minuta nell'abbraccio che le riservava mio nonno. Era sua zia. E io le somiglio tantissimo a detta dei miei. E il parmigiano, re della tavola: mio nonno lo metteva anche sull'insalata!!!
    L'Emilia si rialzerà, sicuramente. Con lo spirito comunitario che ha contraddistinto da sempre questa terra. Di cui ammiro la schiettezza, la semplicità, l'orgoglio delle tradizioni legate alla cultura contadina.
    Possiamo solo sperare che la terra smetta di tremare e reatituisca quanto ha tolto alla gente che l'ha lavorata e amata da secoli.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Leggendoti mi sono resa conto che la latitudine non ha nessuna importanza.
      Che sia l'Emilia, che sia l'Irpinia, l'infanzia se bella ha ricordi identici.
      Il nonno che gioca a briscola. Pensa anche il mio. Aveva una memoria di ferro ricordava tutte le carte uscite e non perdeva mai.
      Lo stesso nonno che rimase per oltre 48 ore sotto le macerie della sua casa a Conza Della Campania con la gamba incastrata nei detriti del tetto della sua camera da letto, che gli era crollato addosso.
      E che fu estratto vivo dai suoi due figli che scavarono a mani nude perchè gli aiuti erano ancora lontani.
      E la Protezione Civile non esisteva.
      Roberto Saviano due anni fa, in " Vieni via con me" raccontò quello che aveva visto nel cimitero di Conza, le lapidi tutte uguali e i nomi di due bambine e della loro mamma. Il padre chissà dove era a trascinare per il mondo la disperazione del superstite.
      Non posso dirti cosa ho provato mentre lui raccontava. Non ci riesco. Tornava tutto.
      Non ci riesco a raccontare la paura. Quella paura immensa.
      Ricordo bene gli occhi di mia madre, ci stringeva forte tutti e quattro.
      Mentre la nonna disperata ci gridava di andare e lasciarla lì perchè tanto lei era anziana e la sua vita l'aveva già fatta.
      Questo è quello che ogni volta, ogni santa volta che succede nuovamente, io riprovo.
      Ci ripiombo nell'incubo. Non passa mai.

      Elimina
    2. Pur non avendo vissuto nulla di paragonabile, capisco perfettamente quello che provi. Quella paura che sale rivivendo un passato che non passa mai del tutto.
      Quello che dici a proposito dei nostri nonni è verissimo: nelle campagne si viveva ovunque allo stesso modo. E lo si è fatto per secoli, addirittura. Mio nonno e mio papà ricordavano tutte le carte che erano "andate": alla fine, sapevano sempre cosa avevano in mano gli altri... E quando giocavano in coppia, mi facevano morire dal ridere perché facevano smorfie a non finire per comunicare all'altro cosa doveva giocare... E sai che non ho mai capito se serviva davvero al gioco o se lo facevano solo per far ridere me e mio fratello...!
      Quanti ricordi sai riaccendere, Mariella...

      Elimina
  7. Il terremoto dell'Irpinia (o terremoto del 1980) è il sisma che si verificò il 23 novembre 1980 e che colpì la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale. Caratterizzato da una magnitudo del momento sismico di circa 6,9[1] con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza, e Conza della Campania, causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti.

    Il primo pensiero ieri nell'apprendere la notizia della nuova scossa, è stato il ricordo del lontano del terremoto dell'80, ero piccina ma lo ricordo chiaramente. Succede ogni volta che malauguratamente c'è la notizia di un altro sisma. Ricordo la corsa contro il tempo di mio padre e mio zio per raggiungere le zone colpite alla ricerca di mio nonno, prima tra i dispersi e poi trovato dai suoi figli bloccato sotto un palo della corrente elettrica, da giorni...... I soccorsi istituzionali arrivarono dopo ben cinque lunghi giorni.....
    Non c'erano i mezzi di oggi, nè di comunicazione nè di soccorso, non esisteva neppure la Protezione Civile...... 8.848 feriti e 2.914 morti....Ancora oggi non si sa quanti furono precisamente gli sfollati.

    Ieri sera ho sentito in tv qualcuno rifiutare l'aiuto di qualche albergatore della zona che offriva alloggi gratuiti.... ecco mi ha fatto rabbia....anzi mi sono proprio arrabbiata...

    Alla domanda cosa farei in una situazione similare....di sicuro non mi potrei piegare e quindi schiena dritta e lacrime agli occhi guarderei avanti...
    Baci Dani

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Dani,
      io del terremoto dell'Irpinia non ricordo un granché. Avevo sei anni, allora. E nessun familiare direttamente coinvolto. Diciamo che ho memoria dello scandalo seguito alla tragedia, ovvero la ricostruzione lenta e infinita, il sottobosco del malaffare e della politica connivente con cui sono stati fatti sparire i soldi destinati a quanti erano rimasti. Senza casa, senza un familiare, senza nulla.
      Certo è che dopo la tragedia dell'Irpinia la macchina dei soccorsi si è perfezionata di gran lunga: oggi l'arrivo di uomini e mezzi è assai più celere e tempestivo. I tuoi ricordi, su questo punto, fanno venire la pelle d'oca, altroché...

      Invece, per quanto riguarda il rifiuto dell'aiuto degli albergatori, potrebbero anche esserci motivi che non dovrebbero portare alla rabbia. Credo che di fronte a simili tragedie ci possano essere reazioni molto diverse. Anche con la casa ridotta in macerie è difficile allontanarsi. E le motivazioni possono essere innumerevoli: si temono atti di sciacallaggio, si fatica ad accettare la gravità della situazione; per qualcuno ci sarà anche la "vergogna" (passatemi il termine) di dover chiedere aiuto. Prova a pensare anche a questi aspetti e non solo al ricordo di quanto avvenuto 32 anni fa. Per quanto difficile possa essere, me ne rendo conto, per tutto il carico di dolore che quell'evento continua ancora oggi a portarsi appresso.

      abbraccio

      Elimina
    2. Dani, era il soffitto della camera da letto.
      Le lacrime, si ricacciano indietro certo.
      Noi siamo forti, ce la facciamo sempre.
      E anche gli emiliani, come gli irpini, gli umbri, i friulani, i siciliani, gli abruzzesi, i marchigiani.
      Gli Italiani.

      Lo ha detto Federico sul blog del Dir.
      Io sono Umbro, e Italiano.
      Per questa ragione sono anche un po' Emiliano, Campano, Siciliano, Piemontese.
      Mi è piaciuta tantissimo questa frase.
      Non lo pensi anche tu che è davvero così?
      Bacio grande.

      Elimina
    3. Ho molto ammirato la forza di volontà di questa popolazione che già dal giorno successivo al primo terremoto del 20 maggio, erano lì a lavorare per non fermare le attività produttive e già a tirarsi su le maniche senza piangersi addosso. Capisco che avere un secondo sisma altrettanto forte dopo pochi giorni rende psicologicamente tutto ancor più difficile e il primo istinto che ho avuto è stato di capire cosa poter fare per loro di utile...sicuramente molto poco, ho pensato, rispetto alla mole di cose che servirebbero. Forse hai ragione anche tu Ruecambon, ma con degli anziani o con dei bambini con me, io avrei accettato l'aiuto di un posto al caldo per una notte o due (tale era stata la gentile offerta) piuttosto che in macchina, fossi stata da sola forse no per tutte le motivazioni e i sentimenti che tu hai descritto e che sono pienamente condivisibili. Di certo non posso sapere e quindi giudicare cosa possono provare le persone che hanno subìto un tale trauma, posso solo cercare di immedesimarmi.
      Cara Mari, certo e condivido, io poi mi allargo perchè mi sento italiana e anche cittadina del mondo.
      Baci e abbracci Dani

      Elimina
  8. Federico S.30/5/12 9:09 PM

    Complimenti alla famiglia Casumaro ed hai loro lavoratori per la forza dimostrata.
    Meglio tardi che mai e' Mari? ( riguardo al mio arrivo ovviamente)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Era ora giovanotto.
      Certo sarebbe stato meglio in un momento più lieto, ma sono sicura che arriveranno, perchè tanto non sparisci vero?
      I Casumaro sono grandi e belle persone, e tra qualche giorno ricontatterò Elisa per sapere come va, dopo le scosse di ieri.

      Io sarei rimasta li ad aiutarli. Ma forse questo è comunque un bel modo.
      Avevo appena tolto la foto di Spoleto per far posto a quella delle Supergnocche.
      Ora l'ho rimessa.
      Ti abbraccio.

      Elimina
    2. Grazie Mari,
      certo che resto!!
      Un saluto dalla tua/mia Spoleto

      Elimina
    3. Allora vado a leggere cosa scrive il mio compagno di banco...!

      Elimina
  9. Sapete quale altra cosa mi fa male?
    E che spero non debba accadere agli emiliani?
    Non fu possibile ricostruire Conza.
    La cittadina che si ergeva su di una collina, fu completamente rasa al suolo.
    I geologi decisero che sarebbe stato troppo pericoloso, ricostruire il borgo.
    E la città nuova è stata creata a valle.
    I giovani di ora non hanno alcuna memoria di come fosse il loro paese all'origine.
    I vecchi hanno la memoria e il dolore.
    Non è possibile dimenticare se anche tutto quello che hai intorno a te non lo riconosci.
    Non ti appartiene.
    E estraneo e lo sarà per sempre.
    Io ho nel cuore il giardino pubblico di Conza.
    E le sue rose meravigliose.
    Gli anziani del posto che giocavano nel campo di bocce.
    La cisterna dell'acqua che dominava l'altura.
    Era la cosa che vedevi per prima quando arrivando dalla valle, alzavi lo sguardo e sapevi che eri arrivato.
    Io non voglio rivedere il paese nuovo.
    Non ha nulla a che vedere con i miei ricordi.
    Con le strade, le piazze e la chiesa.
    La strada che come un piccolo serpente, dal centro storico ti portava fin sopra al giardino fiorito.
    La sogno ancora.
    Così come era allora.
    Va bene così.

    RispondiElimina
  10. La scossa di domenica notte l'ho sentita. Mi ha svegliata. Nonostante il sonno che mi rincoglioniva abbastanza, ho sperato che non fosse una scossa di quelle gravi. Invece non è stato così. E quella di martedì ha colpito di nuovo. La terra fa paura.
    Il tuo post è molto bello Mari, e la tua idea di andare ad aiutare, per quanto possibile, sul posto, è ammirevole.
    Un bacione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non pensavo che si fosse sentito fin da te il terremoto del 20 maggio.
      Brividi e paura.
      Martedì ho sentito le due più forti.
      Le mie colleghe che non hanno dimistichezza (fortuna loro) se sentono qualcosa di strano mi guardano e se io scatto in piedi mi seguono a ruota.
      Scappiamo fino alla porta principale e ci ripariamo lì.
      E martedì l'abbiamo fatto due volte.

      Io mi trasformo grido "via via" e corriamo.
      Sembriamo delle scheggie impazzite, il cuore in gola.
      Poi dopo, quando le lampade si sono fermate e i cristalli dei vetri hanno smesso di far rumore, ci siamo guardate e subito abbiamo pensato che anche questa volta l'epicentro era sicuramente l'Emilia.
      Vicini, non troppo vicini.
      Ma nel nostro cuore.

      Grazie per i complimenti, io ho solo cercato di descrivervi tutto quel coraggio. Spero di esserci riuscita.

      Elimina
  11. Ciao, MARI
    avevano segnalato questa cosa anche a me e ho mandato una mail per sapere dove possiamo acquistare qui da noi.
    Grande l' iniziativa del post, niente funziona meglio del passa parola...
    So che se non lo si è vissuto sulla propria pelle probabilmente non si può neanche lontanamente immaginare, ma capisco il tuo dolore a riviverlo ogni volta...
    Un abbraccio grande!
    Anna

    RispondiElimina
  12. Ciao Anna, speravo di parlarne già sull'onda della ricostruzione, invece la nuova mazzata di martedì non ci voleva.
    So che il popolo di internet si sta muovendo ovunque in Italia.
    Proprio ieri, una mia amica mi ha mandato il link di Elisa Casumaro ed io le ho di rimando, fatto vedere il post che avevo appena scritto.
    Per confermare che quella lettera che girava era vera.
    Non sempre è così.

    Grazie per il tuo abbraccio, io lo prendo e lo rimando agli emiliani.

    RispondiElimina
  13. Forse è anche il caso di dire che la Coldiretti ha risposto alla mail dicendo che stanno lavorando per organizzare il tutto e al più presto faranno sapere come acquistare il Parmigiano.
    Purtroppo in alcuni negozi, invece, è già presente del Parmigiano con la dicitura"Parmigiano terremotato"....
    Non commento...
    Baci
    Anna

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No Anna, che cosa terribile...

      Elimina
    2. Non ho ancora fatto la spesa...!
      Pero' potrebbe essere anche un aiuto per noi acquirenti, non trovate? Di fronte alle varie confezioni, il fatto che sia riportato quell'aggettivo, "terremotato", ci farebbe subito pensare a quelle forme rovesciate nei depositi... E lo comprerei pensando di aiutare chi, come la famiglia Casumaro, ne ha bisogno in questo momento.

      Elimina
  14. Il Parmigiano che sta vendendo Coldiretti per ora e' l'unico che proviene dalla terra d'Emilia. Questo mi puzza tanto di truffa ... Mari

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti, questo intendevo!
      Saranno loro a comunicare sul loro sito, direttamente via mail a chi li ha contattati personalmente, dove e come.
      Buona giornata!
      Anna

      Elimina
  15. Vi auguro una buona giornata. Io sono in po' giu' ci vorrebbe un pensiero allegro ma non mi viene... Speriamo passi presto mari

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci vorrebbe un pensiero allegro e non ti viene... Be', ci siamo noi, no? E siamo piu' di un pensiero astratto... Quindi, dovremmo funzionare meglio! ;) Che periodo, questo... Ma passera, naturalmente. Un abbraccione

      Elimina
  16. Cara Mari ciao.
    Mi spiace davvero non essere stata presente in un momento così importante.
    Purtroppo davvero sono stati giorni impegnativi.
    Menomale ho l'abitudine di comprare tutte le mattine il giornale altrimenti se aspettavo internet per le notizie sarei proprio rimasta fuori dal mondo.
    Comunque ci siamo sentite e sai come sono andate le cose.
    La tua sensibilità non poteva non renderti partecipe ed attiva.
    Lodevole anche la tua voglia di partire immediatamente per vedere ogni cosa con i tuoi occhi.
    Brava.
    La dignità che racconti di questa famiglia è sicuramente un esempio da tenere nel cuore.
    Per il resto davvero credo ci sia poco da dire di fronte a tragedie come i terromoti.
    Ho anche solo paura ad immaginare cosa significhi.
    Tu lo sai bene perchè la tua terra non è immune da certi drammi.
    Auguriamoci una tregua duratura.

    Ti abbraccio forte
    e abbraccio tutti voi del blog
    veru

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti abbraccio forte anche io.
      Speriamo che la tregua duri a lungo.

      Bacio

      Elimina
  17. Un grande abbraccio per augurarti buon fine settimana
    Sorriso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie ricambio!!!

      Buon inizio settimana Claudia.

      Elimina
  18. GIRO PAGINA.
    MARI E' VIA.
    IN LUNA DI MIELE.
    MI HA ELETTA SUO VICE.
    QUINDI FATE I BRAVI E NON FATEMI FARE BRUTTA FIGURA.
    PAPERO ASPETTO IL TUO VIA...GHGHGHGHGH

    VERU

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Luna di miele?
      Visto il tempo intercorso non mi sembra freschissimo.
      Neppure vedo il giro pagina: siamo ancora dentro i formaggi.

      Paolino Paperino

      Elimina
    2. Ma allora... vuoi dire che... Cade in questi giorni il ventennale della fatidica data???!!! Oh my God! Sono colta di sorpresa! Sono in pigiama con le calzette della nonna: niente abito della festa per celebrare il grande evento! Vabbè, Mary non manderà mica la mondovisione con tutti gli amici di ieri, di oggi e di blog per le celebrazioni, vero??

      Mary... Tanti auguroni a te e al tuo principe! Che questi giorni di festa possano far tornare il sereno nel tuo angolo di cielo. Spazzando via le nubi con l'unica forza universale che si conosca... L'Amore!!!!!

      Elimina
    3. ps. troppo sdolcinato?? Ma è una Luna di "Miele"!!!!!!!

      Elimina
    4. Sono tornata.
      Veru, da che cosa hai capito che era luna di miele?
      Ma era solo un we un po' più lungo del solito...
      Per l'anniversario c'è tempo e il papero può fare ancora in tempo a dirmi di ogni...
      comunque per essere ventennale sarà ventennale.
      Poi.
      Papero hai ragione vi ho lasciati a stagionare con i formaggi.
      Ma non ho davvero avuto il tempo, cercherò di farmi perdonare.
      Manu, grazie per gli auguri anticipati, conservane un pochetto per il giorno vero... ghghghghhghg

      Elimina
  19. Speriamo almeno che la Mari si distragga: quando entra in modalità "sensibilità acuta" si fa troppo carico emotivo delle disgrazie del mondo.

    Paolino Paperino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero, Paolino, ma io trovo la sua sensibilità e la sua umanità doti rare di questi tempi. In cui domina l'indifferenza (per gli altri). E sono sicura che tu sia d'accordo con me. Anche se dovrai costringere penne, piume e zampottine per darmi ragione ghghghghghghghg

      Elimina
    2. Dovrei imparare a sdoganare qualche volta non ci riesco sempre.
      Ora per esempio avrei un prurito alle mani per andare a dire qualcosina sul nuovo post del Dir, ma aspetto stasera, venite prima voi.

      Manu e se la mia sensibilità fosse tutta una finta?
      No, scherzo, non si può fingere sugli stati d'animo, alla fine sono esattamente quello che vedete qui nel mio angolino.

      Grazie.

      Elimina
  20. E se gli mettessimo l' autovelox?

    Paolino Paperino.

    RispondiElimina
  21. E la Manu?Il Nick?
    Ai e Dani?
    Dai potevate fare di meglio.
    Papero aspettiamo e vediamo cosa la Mari ci racconta di Londra.
    Ci parlerà della piaga sociale del vagabondaggio?
    Vedi che mi fai dire certe cose e poi mi tocca sentire le "sgridate".

    Buona Domenica a tutti
    veru

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Manu c'è! E' che quando si passa di qui non si può dire: "lascio un salutino e me ne vado"! Adesso che ho letto tutto (rimandi dal dir compresi) mi faccio sentire!
      Mamma mia, che impazienza... e che poca fede, Veru! Mica ti lasciamo da sola, eddai...!!!

      So che Mary adora la capitale inglese: ci parlerà di sicuro della festa del Giubileo dell'amica Ely. Al vagabondaggio e agli altri mali del mondo spero si dedichi dello spazio tra un pochetto. Giusto per metabolizzare quello che stiamo vivendo dentro i patri confini. E' un mio auspicio, niente di più.

      Elimina
    2. Aspettate qualche giorno per il reportage, spero di non deludervi.

      Elimina
  22. Sarà meglio che iniziamo noi a sgridare Mari.
    Dovrebbe fare più esorcismi per attenuare il peso di certe cose che piovono addosso.

    p.s
    Veru, ti ho letta dal Direttore: magnifica testimonianza.

    Paolino Paperino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho letto anch'io, Veru. Non conoscevo nei dettagli la tua storia. Avevo intuito, ma non compreso fino in fondo. Pero' quel dolore che si nasconde nelle pieghe del cuore l'ho conosciuto da vicino. Non sulla mia pelle (sapete che il mio istinto materno è, come dire, un po' latitante), ma perchè è stato vissuto in famiglia, da due miei cugini. Uno ha vissuto con la moglie l'esperienza che sta dilaniando Toni & Cecchetto (ma poi ha avuto due splendidi maschietti); l'altro ha vissuto con la moglie cio' che hai vissuto tu con tuo marito. Ma a dicembre dell'anno scorso sono diventati genitori di due gemellini, due maschietti. Un happy end arrivato dopo anni davvero difficili. Ma quelle manine, quei piedini e quei sorrisi hanno ripagato tutte le lacrime spese. Esattamente come credo stia accadendo in casa Veru con la pelosetta... ;)

      La vita è un mistero e un miracolo al tempo stesso. Forse sono storie come queste a ricordarcelo. E certo, sarà scritto a caratteri indelebili nelle vite e nelle storie di quei genitori che hanno provato l'attesa e la sofferenza di poter stringere tra le braccia solo la propria delusione, l'amarezza, la sofferenza, lo sconforto. E forse la domanda delle domande che sempre rimbomba nella testa quando accadono cose del genere: "Perchè?". Io non ho una risposta, non ho parole di conforto che bastino a sanare le ferite e le dolorose cicatrici che il tempo aiuta a circoscrivere, ma che non potrà mai cancellare.

      Le tue parole, cara Veru, non hanno bisogno di altro.

      bacione

      Elimina
    2. veru, io non dico nulla. sai cosa penso. bacio grande.

      Elimina
  23. Papero tu si che sei un vero amico.
    Volevo che Mari al suo ritorno trovasse tantissimi messaggi e invece collaborazione zero.
    Brutti.

    PS grazie

    veru

    RispondiElimina
  24. Ciao Veru!
    come stai? E Noa? Sarà uno spettacolo di bimba tutta sorrisi, scommetto!
    Ti consiglio di chiedere a Mari di portarti la cioccolata Cadbury...
    A buon intenditor.... ;-)
    Un abbraccio a te e un bacino a Noa!

    Buon viaggio,Mari!!
    Baci
    Anna

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Anna, ti ho pensato molto in questo we.
      Charing Cross ti aspetta.

      baci

      Elimina
  25. Grazie Anna
    sei sempre troppo carina con me!
    Ti abbraccio forte anch'io...e bacio pure i tuoi cagnolini :-)

    Mari mi hai portato la cioccolata? ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma non sono londinesi anche gli After Eight??
      Comunque, non sono molto preparata...
      A Londra ricordo di aver commesso un'eresia: ho chiesto di aggiungere del limone al the...! In Inghilterra lo bevono aggiungendo solo il latte.
      Che figura miserrima...

      ps. va da sé che l'ho bevuto senza limone...!

      Elimina
    2. Ad ogni modo, io adoro il the. Non quella roba piena di zuccheri e conservanti che chiamano the, ma è un liquame industriale che vendono dentro le bottiglie di plastica con l'etichetta "the freddo". Nemmeno l'Estathe mi convince del tutto (ed è il prodotto più longevo sul mercato delle bibite non gassate).
      Per carità... datemi il the in bustina o in foglia, acqua calda (ma non in ebollizione), una tazza capiente (mezzo litro, grazie, può andare) e lasciatemi sorseggiare beatamente il mio beverazzo. Di solito, ci "pucia" dentro il musetto anche una delle mie micie. Quella che non ha ancora capito che un gatto dovrebbe fare il gatto. E invece dorme sul letto (occupando la mia parte e costringendomi talvolta a dormire sul divano -??!!!!), lecca i dolci (e il veterinario dice che lo zucchero è veleno per i felini a cui mancherebbero gli enzimi necessari per metabolizzarlo... sarà...), si infila ciabatte e calzini e sono sicura che se fossi ancora più piccolina si metterebbe anche i miei pantaloni...!

      Altro che vita da cani...

      Elimina
    3. Anzi... qui ci vuole la consulenza del "veterano" del gruppo: il Papero!!
      E' nato prima l'Estathe o lo sciroppo al Tamarindo della Carlo Erba? Vabbè, quando ero piccola c'erano entrambi... e c'era anche la "gassosa" con la cannuccia di bambù. Ehi, ma quanto sono vecchia?!

      Elimina
    4. Ma la cioccolata dovete chiederla alla nostra svizzera del cuore!

      Io al massimo porto del the, quello di Wittard o quello di Fortum and Mason.
      Rigorosamente solo the, al massimo una goccia di latte, io lo bevo così da sempre.
      Ahi, Manu, mi sei cascata sul limone, ghghghghghhghghghhgh

      Elimina
  26. Le cucciole ricambiano, sono coccole dipendenti!!! :-)
    smaaack

    RispondiElimina
  27. Veru, non dispiacerti troppo se questa casa si animerà poco.
    Ma come, la Mari scappa oltremanica a rifare la punta del pisello del marito unguendolo di miele e ti lascia in gestione un appartamento sconquassato del terremoto pieno zeppo di forme di parmigiano precipitate dagli scaffali?
    E questa sarebbe un' amica.
    Prima di partire poteva anche riassettare e lasciarci un post in cui discernere sui gusti degli sciroppi.
    Meglio l' orzata o la granatina?
    Tamarindo?
    Comunque, prima di tutto, è nata la pompa.
    Che non è la cosa ( tra le altre) in cui sarà probabilmente impegnata a Londra la nostra cara Mariella ma è quella che prendeva posto sotto il portico di casa della mia infanzia e giovinezza: si azionava avanti e indietro la sbarra di ferro e l' acqua ( freschissima ) veniva pescata dal pozzo.
    Pregevole risorsa per noi ragazzi perennemente accaldati e sudati - e assetati - dai giochi di cortile.
    Uno ci dava dentro di braccia; e gli altri, i fila, attendevano il momento in cui buttare sotto la faccia al tubo dove sgorgava la bevanda rigenerante.
    Mi avrà fatto male?

    Paolino Paperino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Noi avevamo la canna. Quella per innaffiare il giardino, intendo!!
      L'acqua dal pozzo non rientra nel novero dei miei
      Memorabilia: non ho l'età... Ghghghghghghghg

      Elimina
    2. Vabbè papero, anche a Londra ci si diverte certo, ma non è che devo aspettare i viaggi neèèè!
      Io come Manu, avevo la canna verde con cui la nonna annaffiava orto e alberi da frutto.

      Era una cosa fantastica con il caldo...

      Elimina
  28. Bè dai Manu almeno ci ha provato.
    Tre commenti di fila.
    E' che io sono una caffè-dipendente,di aromi di thè non so proprio nulla.
    Di gatti vado sulla fiducia,perchè ho sempre avuto solo ed esclusivamente cani.
    Sulle pompe ho abbastanza esperienza...come la Mariella...ghghghgh
    E comunque hai spiegato già tu il funzionamento.

    Dopo tutta questa saggezza ed eleganza
    vi abbraccio
    veru

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siamo in buone mani... E forti nell'orale!
      (A proposito di eleganza...)

      Elimina
  29. cara Veru hai ragione avrei potuto essere più d'aiuto, ma ieri ero in tante faccende affaccendata....giornata organizzata dal caro marito, il quale ha pensato bene di concentrare tutte le cose da fare in una settimana in un sol giorno. L'obiettivo sarebbe stato anche quello di far stancare le due piccole pesti e passare una bella notte poi tranquillo con sonno continuato di almeno 5-6 ore.... Ma aveva dimenticato che loro hanno il passeggino come luogo di riposo dove schiacciare un pisolino e + ... e noi invece nooo!! Risultato dell'organizzazione: le piccole al rientro a casa erano due grilli parlanti e cantanti e noi eravamo distrutti .....
    Dani

    RispondiElimina
  30. Manu vorrei risponderti dal Dir.
    Anch'io sono rimasta perplessa dalle parole di Giorgia.
    E' che finchè la pubblicità non se ne va non riesco a scrivere più di due righe.
    Un abbraccio cara

    veru

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Veru,

      Ho il dubbio di non aver compreso ciò che volesse dire. O forse nel desiderio di condensare troppi pensieri le sono venute fuori delle frasi poco felici. Comunque, se l'idea e' quella di fare figli per avere un sostegno quando si e' anziani, non so... Non mi sembra che vi siano garanzie in proposito (tanto per usare un eufemismo).
      Tutto qui. Certo e' che uno può fare figli per mille motivi. Così come non volerne per altrettanti. Non c'è qualcosa di giusto o di sbagliato al cento per cento. Ma l'amore trova la sua giustificazione in se'. Senza partita doppia: dare/ricevere.

      Spero di non aver capito, diciamo così!!

      E per quanto riguarda la pubblicità invadente... Vi siete accorti che e' il profumo di cui parlai due mesi fa?! A Parigi avevano scelto cartelloni in formato maxi. Qui in Italia banneroni in formato scassa-lettori

      Elimina
    2. Anche io ho qualcosa da dire alla Giorgia, spero di riuscire dopo.
      Bacio grande, non è facile al giorno d'oggi trovare la forza di dire che i figli non sempre li desideriamo.
      Se fai un giro ai giardinetti di pomeriggio e guardi tutte quelle mamme in brodo di giuggiole per i successi dei bambini, e osi dire una cosa del genere, puoi stare sicura che ti guarderebbero come un'appestata.
      Ma stiamo andando avanti o abbiamo ingranato la retromarcia?

      Elimina
    3. Mary, è un discorso complicato. E credo sia sbagliato generalizzare. Di sicuro un tempo alle donne era preclusa la possibilità di una scelta: l'essere madre era un obbligo. Tant'è che le donne venivano ripudiate dai loro mariti se non erano in grado di generare. E sai meglio di me che un tempo la sterilità era considerata solo ed esclusivamente una colpa (l'ennesima) da far ricadere sulla donna. Mi sembra che da questo punto di vista il fatto che una donna possa scegliere di diventare madre o meno sia una conquista di civiltà.

      Ai giardinetti non ci vado: non ho il tempo per farlo. E se ci andassi credo e spero che le madri dei pargoli abbiano anche altro di cui parlare oltre alle conquiste dei loro piccoli. Che per altro ascolterei nel caso me le raccontassero, esattamente come faccio quando vengo aggiornata sui progressi dei pargoli di colleghe, vicine di casa, amiche o parenti. Il fatto di non voler essere madre non significa odiare i bambini. E' l'ammissione di un limite, l'ho già detto.

      Elimina
    4. Mary, è un discorso complicato. E credo sia sbagliato generalizzare. Di sicuro un tempo alle donne era preclusa la possibilità di una scelta: l'essere madre era un obbligo. Tant'è che le donne venivano ripudiate dai loro mariti se non erano in grado di generare. E sai meglio di me che un tempo la sterilità era considerata solo ed esclusivamente una colpa (l'ennesima) da far ricadere sulla donna. Mi sembra che da questo punto di vista il fatto che una donna possa scegliere di diventare madre o meno sia una conquista di civiltà.

      Ai giardinetti non ci vado: non ho il tempo per farlo. E se ci andassi credo e spero che le madri dei pargoli abbiano anche altro di cui parlare oltre alle conquiste dei loro piccoli. Che per altro ascolterei nel caso me le raccontassero, esattamente come faccio quando vengo aggiornata sui progressi dei pargoli di colleghe, vicine di casa, amiche o parenti. Il fatto di non voler essere madre non significa odiare i bambini. E' l'ammissione di un limite, l'ho già detto.

      Elimina
  31. Cara Dani
    tu sei perdonatissima.
    Vuoi che non ti capisca?
    Noa sulle 24 ore ne dorme sei.
    Nelle 18 rimanenti i suoi occhi sono spalancati stile Carfagna per intenderci...
    I miei lasciamo perdere...ghghghgh
    Un abbraccio a te e alle fantastiche pesti che ti ritrovi :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. So che mi capisci!E io capisco te... i primi mesi sono i più duri.........poi però........è anche peggio! Scheeerzooo!!
      Io cmq su due, considerato il 50% di probabilità di non dormire, sono fortunata a volte si addormentano prima della mezzanotte e a volte dormono tutte e due insieme! Quindi va bene ...
      Baci Baci alla tua piccola rock
      Dani

      Elimina
    2. ghghghghghghghhghghghgh, voi due vi dovreste collegare via skipe e poi per i dettagli basterebbero le facce sconvolte, tra notti in bianco per pupa rock e vita intensa tra angelina ballerina e ava gardner.

      bacio

      Elimina
  32. Ieri sera la terra ha tremato di nuovo con 5.1 di magnitudo.....
    Sembra proprio che non la voglia smettere e la gente credo sia veramente provata. Non è facile recuperare la speranza se ogni volta che ci provi qualcosa ti riporta al punto di partenza... Speriamo che finalmente torni la serenità. Baci Dani

    RispondiElimina
  33. Presente, anche se in ritardissimo. Quando torna la Mary? Faccio in tempo a scrivere qualcosa? Io scrivo lo stesso tanto :P

    Dunque: wow, Londra! E in occasione del Giubileo!! Mary, non vedo l'ora di leggere un bel resoconto dei tuoi, del viaggio e delle emozioni provate (so che sarai bravissima, lo sei sempre!)
    E poi, sai che amo Londra anche io, anche se tu sei la nostra esperta in questo campo ^^
    Le tue dritte sono state eccezionali l'anno scorso :) E immagino già le foto che avrai scattato in questo viaggio ^^

    In merito al terremoto, concordo con Dani: è davvero difficile recuperare tranquillità quando le scosse tornano tanto spesso. Un pensiero agli Emiliani e Romagnoli. Davvero di cuore spero che tutto questo passi presto.

    Vorrei andare sul blog del Dir ma è un disastro al momento... ç_ç Maledetta pubblicità.
    Vorrà dire che andrò in palestra invece, a cercare di smaltire i piccoli peccati di gola che mi concedo troppo spesso ghghghgh

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eccomi.
      Della nuova scossa di terremoto ho saputo leggendo Dani, davvero quando finirà?
      Arnika, non preoccuparti che sarò meticolosa e spero possiate leggere e divertirvi.

      Elimina
  34. Brava Arnika ;-)

    Bene,vi faccio la buona notte

    veru

    RispondiElimina
  35. Finalmente ci son riuscito.
    Temevo di non riuscire più a tornare a casa della Mary!
    La mia vita di questo periodo è un gran casino,ovviamente se penso ai terremotati mi rendo conto di aver poche energie quando è ora di ripartire.Le botte che prendo io si ripercuotono per molto tempo.
    Qualcuno mi fa conoscere Diaco?Dopo l'intervista che ho letto potrei fare il gatto morto pur di incontrarlo.
    Parentesi del mio ego finita.
    Come state?Rue,hai già fatto un cambio di banco!Baci a tutte,Nick

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Nick!
      Dai su, forza, che caro il nostro principe, le botte (metaforicamente parlando) servono a farci diventare migliori.
      E da quando ti conosco, la tua maturità cresce di pari passo con la sensibilità.
      Spero però che non siano solo le botte.
      Tutto a posto grazie.
      Diciamo.

      Tra qualche giorno il resoconto della mia mini vacanza a Londra.
      E ti aspetto.

      bacio

      Elimina
    2. Rieccoti! Ma che periodaccio è, Nick???!!!
      Non ho cambiato banco: è che la tua assenza protatta mi ha portata a sedere vicino a qualcuno. Soffro la solitudine... :(

      Spero tu possa tornare presto tra noi, Nick.
      Un super abbraccio

      Elimina
  36. Nick bacio.
    Ma si può sapere dove sei finito?
    Non passi più nemmeno dal Dir.
    Impegnati su ragazzo.
    Manchi.

    veru

    RispondiElimina
  37. MARIELLA E' TORNATA.

    TI ASPETTIAMO IN SERATA.

    RispondiElimina
  38. Prima di noi è passata a salutare il Fiorini...
    evidentemente ci tiene in gran considerazione.

    Paolino Paperino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Papero, quella linguaccia saprei io dove te la ficcherei talvolta.
      Con il telefonino non riuscivo a commentare sul mio blog, sono rientrata a casa e mi sono collegata.
      Il blog del Fiorini, invece, riesco a commentarlo tranquillamente anche sulla metro e poi ho scritto poco, ci torno con calma stasera.
      Ma tu stai sempre a controllare che faccio da lui, sei mica geloso?

      E detto questo, ti sembra che, dopo avere risposto a tutti (almeno spero di non avere dimenticato qualcuno) non vi dia tutta la considerazione che meritate?

      Elimina
    2. Geloso no: ma sono venuto direttamente a controllarti.
      Ho lasciato un commento in virtù di una promessa : andarlo a trovare.
      Ma sono stato un angioletto.
      A proposito di linguaccia: ti ho citata dal Direttore.

      Paolino Paperino

      Elimina
    3. Ho visto Paolino, ci sono stata poco fa, avevo delle cose da dire...un argomento che non mi lascia indifferente.

      Elimina

Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)