05 giugno 2012

ANNUNCIAZIONE-ANNUNCIAZIONE:IL TEMPO DI MASSIMO TROISI


Ricordo perfettamente quel sabato di giugno.
Eravamo a Tortona da amici e ci apprestavamo a trascorrere con loro il fine settimana.

In quel momento ero in macchina sola, aspettavo mio marito uscito per dare una mano a caricare  gli ultimi acquisti per la cena della sera.

E alla radio uno speaker annuncia la notizia che il noto attore napoletano, Massimo Troisi, si è spento nella casa di sua sorella Anna, ad Ostia.
Complicazioni dovute al suo cuore malandato.
Aveva appena finito di girare l'ultimo film " Il Postino".
L'ultimo ciak 12 ore prima.

Il film finito, ma questa volta era stato più difficile completarlo, era molto provato, il suo cuore sempre più stanco.
Le mie orecchie e il mio, di cuore, per un momento non hanno creduto a quelle parole.
No che non era vero, NON ERA POSSIBILE.
Sono rimasta impietrita. Mio marito rientrando in macchina e vedendomi muta e distante mi ha chiesto cosa fosse successo. Gli ho dato la notizia ma non riuscivo a guardarlo.
Siamo rimasti per qualche istante, immobili.

Come tutti quelli che mi conoscono, lui sapeva perfettamente che cosa è sempre stato Massimo Troisi per me.
Che cosa sarà sempre per me.

In quel momento, ho pensato a quando per la prima volta avevo ascoltato qualcosa di lui e da quanto tempo lo conoscevo.
Ho ricordato.

Dall'età di 10 anni.
Tornavo a casa per pranzo, dopo la scuola e accendevo la radio locale.
E tutti tacevamo, nel momento in cui partiva lo scheck  della "Smorfia" il gruppo di cabaret, creato con Lello Arena e Enzo De Caro.
Perchè ogni giorno noi ascoltavamo una delle loro parodie.
Erano agli inizi della loro carriera, conosciuti solo in ambito locale.
E per noi già star.

La mia parodia preferita  da il titolo al post: Annunciazione - Annunciazione.
Ed è quella che vi lascio, non ho bisogno di altre parole per ricordarlo.
Non servono.
Non servono tracce dei suoi film, e della sua grandezza.

Lui, come Totò ed Edoardo, non ha bisogno di altro.

Per me, basta l'amore che ho per lui a lasciare che il tempo e la memoria non passi mai.







Ciao Massimo, ti saluto con una delle tue frasi che ripetevo spesso nella solitudine dei miei primi mesi a Milano, quando la nostalgia della mia terra si faceva troppo forte.

Gaetano: Qua ci sono due possibilità, o parto….
Madre: Oppure??!
Gaetano: Eeeh… oppure parto.
Mamma: Ma la seconda possibilità?
Gaetano: Ma quale seconda possibilità… io sempre una possibilità ho avuto! E mò da dove usciva questa seconda possibilità??






E' un post breve,  dedicato al grande attore scomparso che dovevo pubblicare ieri, ma ho fatto tardi ed eccolo.
Io non so quanto vi ricordate di lui, se vi piaceva, ma sono passati 18 anni  da quel 4 giugno 1994 che se lo è portato via.
Ci tenevo a parlarvene.
Semplicemente.



28 commenti:

  1. http://www.youtube.com/watch?v=X0MIu9-sRnA

    Non conosco molto di Troisi, a parte lo sketch che hai postato, ed il film di cui ho lasciato il link alla mia scena preferita :)
    Una decina di giorni fa, su Rai5 hanno riproposto "La smorfia" e io e G ce lo siamo goduto ^^ A volte faccio un po' fatica a capire tutto quello che dicono, eh, lo ammetto. Però grandiosi ^^

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  2. Hai ragione, la maggiore difficoltà era sicuramente la lingua.
    Ma poi lo si riusciva a capire perfettamente attraverso la mimica unica e i suoi occhi.
    Peccato non sapevo della serata su Rai5, l'avrei vista volentieri.
    Il tempo passa e si parla sempre meno di lui.

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  3. Bentornata Mari!
    Se penso a lui mi viene in mente subito "Non ci resta che piangere" in duetto con Benigni, ancora oggi se lo riguado quel film mi fa ridere come il primo giorno, non mi stanca mai.
    Poi "Ricomincio da tre" e poi tanti altri di cui non ricordo i titoli ma di cui mi ricordo le scene e le battute a memoria.
    Però ho sempre percepito di lui, un non so che di malinconico che accompagnava la sua ironia ...
    lui era anche questo.... http://www.youtube.com/watch?v=J5j52cWkzkE
    .... baci Dani

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  4. Qui si sente un pò meglio e rende di più:

    http://www.youtube.com/watch?v=y44a4E8jNxU&feature=related

    Baci baci Dani

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    1. Ciao grazie per i link.

      Hai ragione, la malinconia faceva parte della sua magia.

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  5. Carissime,

    potrei fare un copia/incolla riproponendo il commento di Arnika.

    Pur non avendolo seguito molto (il limite della lingua!), la sua comicità ha lasciato il segno. Forse perché c'era anche quel velo di malinconia a stendersi sulla risata. Che poi mi sembra essere un tratto molto partenopeo: sorriso largo, aperto, ma dentro la drammaticità di una tradizione teatrale con i fiocchi.

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    1. Lui era la malinconia. I veri comici sono così, fanno ridere gli altri ma loro in fondo hanno quella tristezza che non si quieta mai.
      Ora qualcosa di lui lo rivedo in Alessandro Siani.

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  6. A me ha sempre fatto morire il "mo' me lo segno" di rimando a Savonarola che vaticina "ricordati che devi morire!".
    Il film era quel capolavoro assoluto di "non ci resta che piangere"

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  7. Io ancora piango dal ridere quando ricordo la scena finale con Leonardo Da Vinci e la loro divisione: 33/33/33

    Un film geniale.

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  8. Ho fatto una ricerca su google. Ma basterebbe guardare la foto che hai scelto tu, cara Mary, per vedere nel viso di quest'uomo tutta la sua ambivalenza.
    Lo sguardo intenso, con quegli occhi scuri, profondi, che sembrano sorridere su quel volto spigoloso, da maschera teatrale. Anche il grande Edoardo aveva un viso da attore drammatico. E invece ha saputo farci ridere, ma di quella comicità seria, non so come dire...

    Oggi i comici si somigliano tutti. E non capisco neppure questa moda della parolaccia che il piu' delle volte e' gratuita, non funzionale alla battuta. Non sono tutti come la Littizzetto che può permettersi di usare tutte le declinazioni possibili del lessico piu' colorito e risultare credibile.

    Citi Siani e devo dirti che anch'io lo vedo come un esponente di quella comicità napoletana che piace perché fa anche riflettere. Si ride e si pensa. E poi c'è spazio anche per la poesia. Non e' cosa da poco...

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  9. Ho fatto una ricerca su google. Ma basterebbe guardare la foto che hai scelto tu, cara Mary, per vedere nel viso di quest'uomo tutta la sua ambivalenza.
    Lo sguardo intenso, con quegli occhi scuri, profondi, che sembrano sorridere su quel volto spigoloso, da maschera teatrale. Anche il grande Edoardo aveva un viso da attore drammatico. E invece ha saputo farci ridere, ma di quella comicità seria, non so come dire...

    Oggi i comici si somigliano tutti. E non capisco neppure questa moda della parolaccia che il piu' delle volte e' gratuita, non funzionale alla battuta. Non sono tutti come la Littizzetto che può permettersi di usare tutte le declinazioni possibili del lessico piu' colorito e risultare credibile.

    Citi Siani e devo dirti che anch'io lo vedo come un esponente di quella comicità napoletana che piace perché fa anche riflettere. Si ride e si pensa. E poi c'è spazio anche per la poesia. Non e' cosa da poco...

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  10. Non odiarmi, Mari, ma personalmente Siani mi pare soltanto una brutta copia di Troisi...

    Buon giovedì: qui oggi è festivo e ne approfitto per godermi una giornata in famiglia :)
    Un bacione.

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    1. Ciao Arnika no che non me la prendo. Riconosco in Siani una similitudine di malinconia per il resto sono molto diversi. Certo l'imprinting malinconico partenopeo li accomuna! Festa? Che bello! Io dOpo una giornata lavorativa da dimenticare sono a S.Siro in fila All'entrata del concerto di bruce ovvero THE BOSS! Baci

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    2. Immagino che il concerto sia stato davvero un bell'evento, ho visto su twitter qualche foto di chi c'era e direi che meritava alla grande. Piaciuto?
      Smack e buon venerdì :)

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    3. Il concerto è stato magnifico. Strabordante, entusiasmante, delirante, puro Rock!
      Il Boss 62 anni portati con fierezza, ha cantato senza mai smettere, per quasi quattro ore.
      Ci ha donato la sua solita carica facendoci gridare di amarezza all'inizio seguendo le sue ballate amare e poi piano piano ci ha portato alla speranza!
      I suoi concerti sono sempre così, un crescendo verso l'apoteosi!
      Spettacolo unico, San Siro pienissimo, non ha piovuto per fortuna e noi ce lo siamo goduto tutto.

      Baci

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  11. Ho visto "Non ci resta che piangere" , strepitoso.
    Tuttavia non ho visto altro e conosco veramente poco la vita personale e la carriera di Massimo Troisi.
    La sua morte prematura ha scosso gli animi,ma davvero,non so altro.
    veru

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  12. Anche per me Siani è un degno rappresentante della comicità napoletana verace....mi fa veramente piangere dalle risate e sono pochi quelli che riescono a farmi ridere di gusto e non solo sorridere...
    E' spontaneo ha la stessa battuta pronta anche quando non recita una parte, insomma m' piac'e
    Se dovesse capitarvi di vederlo noterete che ogni suo monologo termina con una chicca di romanticismo ..... di riflessione.
    Baci Dani

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    1. Infatti, Dani. L'ho notato anch'io. C'è spazio anche per la poesia in questa forma di comicità. Non è cosa da poco, eh!
      Mary, spero tanto che le "luci a San Siro" questa sera brillino forte, brillino tanto. E pensa che lo fanno anche per te, accidenti. Con tutte quelle lampadine, vuoi che ci sia ancora spazio per il buio e le malinconie?? No, eh!!!
      A domani

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    2. E' vero è la poesia che traspare. Spesso però la si coglie di più nei loro film piuttosto che nei loro brevi passaggi televisivi.... sono sempre un pò frettolosi e rumorosi.
      Dani

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    3. Concordo pienamente con tutte e due.
      Poesia e comicità non sono poi così lontane.

      Bacio!

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  13. Hai capito la Mariella ...zitta zitta ....quatta quatta.... va a al concerto di "the Boss" ....
    Baci Dani

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  14. Un altro che mi fa sganasciare dalle risate è Enrico Brignano, stessa istintività comica anche senza copione. Forse è un pò meno romantico e malinconico, ma è tanto caciarone e romanaccio dentro....!
    Dani

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  15. Dani hai ragione.
    Zitta zitta...quatta quatta...
    Mi va a Londra e me lo dice quando è già arrivata.
    Prima vaga..."lunedì non ci sono"...
    Io convinta che andasse a comprare quintalate di reggiano in Emilia.
    Da come l'aveva messa giù non era parso anche a te che volesse fare ciò?
    Ghghghghgh
    Invece era in vacanza.
    E poi ieri sera mi spara che va a vedersi il concerto del Boss.
    Così come se mi avesse detto che andava a comprarsi un etto di crudo.
    Ma ti pare?
    Stà ragazza ;-)
    veru

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  16. Stà ragazza....... di Londra invece a me lo dice qualche ora prima, ma solo perchè ho chiamato IO e perchè la mia indole da investigatrice non fallisce mai!!
    E' vero!! Poi del concerto addirittura lo dice che è già in coda per entrare.... ma si può...!
    PS: sei anche tu in pausa baby-nanna pomeridiana?! Io sto assistendo a un evento....si sono appisolate insieme!
    Dani

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  17. Allora voi due...
    a parte il fatto che avevo annunciato il concerto di Bruce con grancassa su questo blog più di due mesi fa, ma voi eravate in tutt'altre faccende affacendate no?

    E Londra è Londra bisogna cogliere al volo le occasioni!

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    1. yeeeesss !!! Io dico sempre: Ogni lasciata è persa!
      Dani

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  18. Dani,cara,no non ero in pausa nanna.
    Ma pausa sdraietta.
    Ogni tanto ci sta.
    Dormire non se ne parla.
    Poi però siccome natura vuole che a tre mesi e mezzo qualche oretta di sonno le farebbe bene,resta incazzata nera...insomma non guadagnerebbe la medaglia d'oro di miss simpatia...ghghghghgh
    Tuttavia so che di fronte a te devo solo inchinarmi.
    Due sò due ;-)
    Per il resto la Mariella si è proprio divertita :-)
    baci veru

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    1. Ma che inchino, so che può essere dura anche con uno di bimbo, che però non dorme mai.
      Almeno a me a volte avviene enche il miracolo della congiunzione astrale, che le fa addormentare insieme....
      Potrebbe essere un problema di colichette, con l'alimentazione con il latte è molto frequente....puoi provare a prenderla in braccio e dondolarla a pancia in giù, magari si tranquillizza e poi si appisola.
      Baci Dani

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)