13 ottobre 2012

Nannarella: tu bellissima




Immagine presa dal web

Anna Magnani è il nostro cinema.
Lo rappresenta universalmente. Grazie a lei, io ho camminato attraverso la magia del neoralismo di Rossellini e De Sica e navigato in quello visionario di Fellini.
Sofferto attraverso la luce suprema del tocco di Visconti e amato Burt Lancaster nel film " La Rosa Tatuata" che le valse l'Oscar.
Lei la nostra romana più amata ad Hollywood.
Lei che fu una delle donne di Cukor.
E che tornando in Italia fu amata e odiata da Pasolini che la diresse in "Mamma Roma", tra conflitti che non si sopirono mai.
Testarda, collerica, magica, unica.

E quando questa mattina il mio solito collega, laureato e professionista rampante, ci ha chiesto chi fosse, guardando il francobollo commemorativo che ricorda il giorno della sua morte il 26 settembre del 1973, per un istante, ho desiderato con tutte le mie forze di stampargli un bel calcio nelle palle.

Ma poi l'ho commiserato, il rampante ignorante, perchè in quanto a sensibilità e cultura siamo a zero e si sa.
Quando ci confrontiamo su dettagli di cultura generale e su qualcosa che, qualunque concorrente di Bonolis conosce ma che va oltre il suo campo di azione lavorativa, cade fragorosamente.


Certo, non se ne vergogna perchè ci ha dato dei matusa (ciao Vincè) dato che il giovincello ritiene che, essendo poco più che trentenne,  la sua ignoranza su cose del secolo scorso possa essere  più che giustificata.
Sarà lo stesso sulle declinazioni latine che ha "studiato" al liceo ma che non ricorda, partendo dalla prima singolare che è davvero la più semplice in assoluto.
Ma anche qui ha fatto cilecca.

Di Nannarella, ho adorato tutto.
Dall'aspetto fisico falsamente trasandato, alle sue rughe che adorava, ai suoi capelli magnifici.
Alla sua sovrana bravura, punto.
Negli occhi e nel cuore la scena madre di "Roma Città Aperta" e la sua morte straziante, che ancora oggi nel rivederla riesce sempre a farmi salire un groppo in gola.







Del suo viso disperato e convinto mentre pettina la "Bellissima" figlia.
O la risata fragorosa accanto a Totò in " Risate di Gioia".
Di quello che scrissero di lei i giornali americani: "In confronto a lei le nostre attrici sono manichini di cera paragonate ad un essere umano".
Di quando rifiutò di interpretare " La Ciociara" e il posto fu preso da Sofia Loren.
Ma lei non se ne pentì mai.
Del suo amore senza fine per Roberto Rossellini e del suo dolore, quando la svedese (Ingrid Bergman altra attrice che amo) glielo portò via.

E poi, il suo ultimo cameo nel film di Fellini "Roma" con il quale si accomiatò da tutti noi, sorridendo e chiudendosi la porta alle spalle.









Consiglio al mio collega di studiarsi le declinazioni latine per davvero. Soprattutto la prima singolare:
Rosa
Rosae
Rosae
Rosam 
Rosa
Rosa

Una fiore che fu molto importante per Anna Magnani, la rosa che le valse l'Oscar.
Come la Loren non andò a ritirarlo di persona.
Era fatta così: di acciaio.


Ciao Nannarè.










20 commenti:

  1. Ben altro da X factor. Anna Magnani è stata uno dei miei idoli giovanili.
    Immensa e bellissima.

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    1. Ben oltre X-FACTOR.

      Irraggiungibile.

      Un abbraccio

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    2. Sai Vincenzo, avrei voluto saperne di più della tua passione giovanile per Anna Magnani.

      Buona serata.

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  2. Ma chi è st'ignorante e laureato professionista rampante che non conosce la storia dell'arte del cinema italiano.
    Io ricordo ancora oggi, chi nella mia famiglia mi faceva vedere film western,che io non sopportavo vedere, ma che mi fece conoscere attori di grande fama come Clint Eastwood o John Wayne, per non parlare del grande Tyrone Power.
    Come facevo a conoscerli se non vedevo i loro film???
    Certo che la cultura deve essere coltivata anche a forza della propria volontà, se non c'era chi me li faceva conoscere come potevo amarli come faccio adesso, visto che non ero ancora nata quando loro facevano cinema (tranne qualcuno e mi scuso con loro, ma è la realtà)?
    Questo in America, in Italia c'erano Edoardo De Filippo con Peppino, che facevano anche teatro, il grande Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, è inutile fare l'elenco ce ne son tanti, e questa è la versione maschile.
    Mi ricordo con grande amore, di Yul Brynner, era molto affascinante!

    Non ci posso credere che c'è chi non li conosce.

    La Spia

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    1. Mi fai morire quando scrivi così d'impulso, Spia.
      Viene fuori tutto il verace che c'è in te.
      I western, alcuni non tutti, almeno quelli con un contesto storico reale e non edulcorato degli anni '50 e '60, insomma non quelli alla JOHN WAYNE per intenderci, io li adoro.
      E parlo di film come " Un uomo chiamato cavallo" e "Piccolo Grande Uomo".
      Se vuoi chiediamo al collega cosa vedeva da piccolo, visto che se passiamo ad altra epoca e ad altri film non ha idea di cosa sia Full Metal Jacket che io credo sia pietra miliare per la gioventù degli anni '80 e '90, tanto per non andare troppo indietro nel tempo.
      Pertanto con lui si perde solo del tempo a volersi chiedere come sia possibile.
      No dai, Totò lo conosce, almeno quello da piccolo lo vedeva, come Franco e Ciccio e Fantozzi.
      Solo roba da ridere per lui, non andiamo oltre.
      Condivido la tu idea che si possa continuare a crescere da soli con la volontà e la curiosità che contraddistingue il genere umano.
      Direi che è fondamentale.
      Per il resto hai nominato dei giganti nel teatro come nel cinema.

      Yul Brynner? Davvero ti piaceva? Allora sei tu la protagonista femminile del "" Il Re ed Io"
      Pensa che io di lui soprattutto ricordo l'interpretazione del Faraone nel " Mosè" con Charlton Heston.
      Visto miliardi di volte a casa mia, ghghghghghhghghgh

      Baci


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    2. Già senza volontà di conoscenza non c'è crescita,
      imparando dal vecchio e dal nuovo, giustissimo.
      Caspita mi paragoni ad Anna dolce e forte nello stesso tempo ed anche bellissima.
      Ma non sarai forse tu così.
      Comunque grazie, mi piaceva Deborah Kerr, anche se preferisco l'interpretazione di Jodie Foster nel rifacimento di Anna and the King.

      Hai visto a che ora vado a letto?
      Un salutone

      La Spia

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  3. Ciao Mari!
    Immensamente unica e indimenticabile,per me rimane l'unica attrice italiana degna di questo "titolo"le altre? nemmeno le assomigliano in lontananza La Magnani è una delle poche personalità italiane ad avere una stella nella celebre Hollywood Walk of Fame, la famosa strada di Hollywood dove sono incastonale 2000 stelle a cinque punte,per onorare gli artisti dello star system dello spettacolo
    ricordo una sua frase sull'eta' detta alla truccatrice :Le rughe non coprirle…che ci ho messo una vita a farmele venire! Fantastica
    Un abbraccio per il week!

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  4. Ciao Claudia.
    Pensa che la frase che hai ricordato della Magnani la ripeto spesso come un mantra, per non dimenticare mai che la vita, con il tempo ci rende sempre più belle, perchè ogni segno sul viso racconta di noi.
    E non si può e non si deve cancellare le emozioni, le lacrime e i sorrisi che ne fanno parte.
    Lei, la nostra attrice più internazionale (altro che Sophia) è per me unitamente a Monica Vitti, la stella più luminosa del nostri firmamento cinematografico.
    Ti abbraccio e buon fine settimana anche a te!



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    1. Ciao Mari!
      Concordo in pieno,Monica Vitti un'altra grande Attrice indimenticabile con Alberto Sordi,altro attore fantastico,il mio preferito conosco a memoria ogni suo film
      Un abbraccio cara Amica

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  5. Grande davvero.
    Ho visto tutti i film da te citati.
    Però non conosco la storia di amore/odio di cui hai parlato fra lei e Pasolini.
    Me la racconti?

    baci veru

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  6. Non di amore e odio tra di loro.
    Di incomprensioni durante la lavorazione del film, Erano due perfezionisti e ambedue avevano personalità fortissime.
    Pasolini, tendeva a plasmare tutti secondo la sua idea, come ogni grande registra sa fare.
    Ma la sua idea della prostituta che cerca il riscatto dalla strada per far si che il figlio possa avere una vita diversa, era comunque quella di una donna profondamente borgatara nell'anima.
    Anna, che pure aveva fortemente voluto come protagonista, all'inizio gli sembrava fin troppo borghese.
    Allora cercava di modificare la sua interpretazione cambiando il suo modo di recitare che era la maggiore caratteristica dell'attrice.
    Ci furono diversi scontri durante le riprese.
    Alla fine il film fu il capolavoro che conosciamo, ma i due, nonostante la stima reciproca, di certo non si compresero mai fino in fondo.

    Bacetti.

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  7. Non ci credo...il tuo collega fa solo finta di non sapere. Non è possibile. Come si dice "Fa ò scem' p' nun ghi a guerr'" Digli di leggere un pò il tuo blog così imparerà qualcosa! Baci baci

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  8. Grazie Mari.
    buonanotte e baciotto

    veru

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  9. Una grande attrice e protagonita,io la ricordo benissimo ,mi faceva un po' di tristezza in quelle parti di donna combattiva ma in fin dei conti perdente.Questo collega non è unico, c'è un mare di persone che sono ignoranti dal latino "ignoro" non conosco, purtroppo non solo su Anna Magnani ma su tante persone e avvenimenti del secolo scorso.Ieri all'eredità è stata chiesta la data della guerra civile in Spagna in due hanno risposto 1974!!!!!! Ridiamo per non piangere!

    Bacio

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    1. Ci sono ignoranti coscienti della loro ignoranza.
      Ci sono ignoranti fieri della loro ignoranza.,
      Ci sono quelli che come noi ce la stanno mettendo tutta per imparare, ogni giorno senza mai volersi fermare.
      Sono davvero tempi grigi, cara.
      Ti abbraccio.

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  10. Poverino il tuo collega... non dorme mai: non conosce la Nanna(rella)...

    Ciao Mariella,

    Nicola

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    1. Grande Nicola!
      Hai proprio ragione.
      Ti abbraccio, buona serata.

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  11. Giusto sabato scorso ho avuto un trauma:
    i miei figli non conoscono neppure Charlie Chaplin.
    Vabbè, a loro parziale discolpa devo dire che hanno dieci e sei anni.
    Rimedierò, e quando saranno più grandi conosceranno anche la Magnani.

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  12. Tremo al pensiero di chiedere all'ignorante rampante se conosce Charlie Chaplin.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)