03 novembre 2012

Maria se ne va


Immagine presa dal web




Questa è la storia di Maria che ieri 2 novembre 2012, ha  lasciato casa famiglia "La Nuvola" ed è andata a casa.
La sua casa.

Dalla sua famiglia, dal suo papà e dalla sua mamma.
I suoi genitori punto.

Maria arriva in casa famiglia, lo scorso anno in aprile. Ha tre anni, sembra una bambola di porcellana, visetto roseo, occhi castani, capelli biondi.
Non sorride, non parla, ti osserva e appena provi a farle una carezza si ritrae, immediatamente.
Il suo passato è duro, ha negli occhi il trauma di non essere stata amata abbastanza.
Vorrebbe una mamma tutta per sè.
Vorrebbe un papà che la porti al parco, con cui ridere e giocare.
Vorrebbe possedere qualcosa di suo, da non condividere, che la faccia sentire importante, unica per qualcuno.
Nell'estate del 2011  abbiamo passato una giornata insieme a Vietri sul Mare.
Tutti i bambini erano con noi, siamo partiti in macchina e via verso l'avventura.
Abbiamo passeggiato e giocato, corso per le stradine, ci siamo arrampicati fino al punto più alto della cittadina campana, per godere del panorama mozzafiato.
E sulla terrazza a picco sulla baia, abbiamo giocato con loro.
I ragazzi più grandi si rincorrevano  e si azzuffavano, ridevano divertiti.
Una partita infinita tra piccoli calciatori tifosi del Napoli contro le piccole pesti tifose dell'Inter.
Lei no, era stretta a noi adulti, avvinghiata alle gambe di Ai o alle mie.
Stringeva forte la nostra mano, durante la passeggiata e lì, sulla terrazza, restava ancorata e silenziosa.
Nel momento in cui, ho abbracciato e baciato mio nipote, l'ho preso con me per giocarci assieme e il bimbo ha riso divertito, lei mi ha  guardato intensamente.
Mi chiede di salire in braccio al posto del piccolo.
E' il suo sguardo a colpirmi come un pugno, leggo tutto il suo dolore e il suo desiderio di essere come gli altri.
Come gli altri bimbi che vede attorno a sè ogni giorno a scuola o per strada, che hanno un posto proprio dove tornare e una famiglia che li ama.
La stringo forte, non posso fare altro e allo stesso tempo spero che arrivi presto una famiglia così come la desidera, tutta per lei.
Quando il giorno prima di partire vado nella sua cameretta per salutarla e lasciarle un piccolo regalo tutto per lei, una borsetta vezzosa, lei non mi guarda come non osserva il regalo, è la sua difesa.
Nei mesi successivi Ai mi tiene aggiornata sugli sviluppi relativi a una coppia che a piccoli passi, con la lentezza burocratica che caratterizza la procedura di adozione, si avvicina alla bimba.
Sono due belle e brave persone, e con il tempo,la nostra amata psicologa, mi sembra sempre più contenta per la scelta fatta.
C'è voluto quasi un anno ma il momento di andare a casa è arrivato.

E' tutto un trafficare durante la mattinata in casa famiglia.
Arrivano i genitori con regali per tutti i bambini e con lo sguardo fiero di chi ha compiuto un nuovo miracolo d'amore.
Documenti e fotocopie, le ultime procedure.

Faccio alcune domande ad Ai che si rende disponibile a chiarire alcuni dubbi anche se in questo momento sta soffrendo molto perchè separarsi da un altro bambino amato tanto e protetto così, non è mai facile, costa in termine di amore moltissimo.

Ci racconti i passaggi salienti che hanno portato all'arrivo della bimba in casa famiglia?

La bambina è stata abbandonata in una scuola dalla madre, che dopo un mese ci aveva ripensato e la rivoleva per poi ripensarci nuovamente. Intanto il  Tribunale aveva dichiarato l'abbandono e aperto la prima procedura. Non essendoci una famiglia di origine (i nonni e gli altri parenti si sono rifiutati) pronta a prendersi la responsabilità della piccola, hanno aperto la seconda procedura e la bimba è stata dichiarata adottabile nel mese di marzo di quest'anno.


Quanto vi  ha aiutato il Tribunale nella scelta della famiglia?

Il Tribunale seleziona a maggio cinque coppie ma viene chiamata la prima solo nel mese di luglio.
I tempi tecnici voluti dallo stesso sono stati lunghissimi nonostante l'interessamento della casa famiglia che più volte ha chiesto lo snellimento della procedura. Purtroppo occorrono le firme di più giudici sia quelle del Tribunale che quelle della Corte D'Appello e i due uffici non sono nello stesso luogo; tale difficoltà logistica dilata i tempi.Si è arrivati quindi a novembre per il decreto di " Affidamento pre-adottivo" poichè per l'adozione definitiva deve passare un  intero anno.
In questo anno l'assistente sociale va a far visita alla famiglia per le tre volte  necessarie alle relazioni da inviare al Tribunale in vista dell'adozione definitiva. Le relazioni sono redatte per verificare che non ci siano problematiche in famiglia volte a snaturare il senso dell'adozione.



Il percorso che i genitori di Maria hanno affrontato per arrivare a lei è stato lungo, si potrebbe velocizzarlo?

Loro hanno fatto una domanda di adozione cinque anni fa, in realtà potevano essere chiamati alla fine del terzo anno, ma le procedure sono diventate molto lunghe,perchè è aumentata la domanda da parte delle coppie.Ma questo non è del tutto positivo perchè la maggior parte di esse mette diversi paletti: il bimbo lo vogliono sano, neonato, senza rischio giuridico. 
Il rischio giuridico vale per tutti i bambini, perchè nell'anno di pre-adozione la famiglia naturale può tornare sui suoi passi e cercare di riavere il bimbo.Spesso i genitori non lo sanno come non sanno che la legge prevede delle fasce d'età per l'adozione, che destina i neonati alle coppie giovani e così via.Allora ogni volta che il tribunale chiama secondo la lista ci sono dei rifiuti netti in vista di leggeri/medi/alti handicap o per l'età dei bimbi da adottare.
Intanto il tempo passa e i bimbi restano in attesa. I primi a riflettere sull'adozione dovrebbero essere gli stessi genitori che prima di mettere in moto tutto l'iter dovrebbero conoscere meglio se stessi e il percorso da affrontare.


A livello legislativo cosa si potrebbe fare per agevolarlo?

Qualcosa si potrebbe evitare.
Ad esempio negli ultimi anni  c'è il tentativo del Tribunale di applicare la legge del "recupero" genitori naturali.
Spesso fatta presso il  Sert dove esistono realtà di abbandono fra le più dure.
E' sostenuta dagli avvocati dei genitori naturali, i quali ritengono che in molti casi non sia stata data alla famiglia di origine la possibilità di recuperarsi.
Il recupero quasi sempre è provvisorio, la maggior parte delle volte appena riavuti i figli ricominciano i problemi di dipendenza da alcool e droghe.
Intanto il tempo passa e i bimbi subiscono ancora violenze e al controllo dell'assistente sociale vengono nuovamente affidati ad una casa famiglia diversa e ricominciano tutto di nuovo. 
Poi, finalmente si apre la procedura di abbandono, ma le conseguenze sono in ogni caso altre ferite che non si rimarginano facilmente e restano sulla pelle.
Questo tentativo da parte del Tribunale e voluto dagli avvocati dovrebbe essere valutato con molta attenzione. Ricordando che tutto passa attraverso l'anima e la psiche dei bimbi.


Burocrazia agli sgoccioli, mani che si stringono, baci che schioccano, lacrime d'emozione che cadono.Questa è la realtà di una casa famiglia quando uno dei piccoli folletti si appresta ad iniziare il suo viaggio verso il futuro.
Giorno dopo giorno, si cerca di ricostruire con amore la vita di ognuno dei bambini affidati. Si ricrea per loro un ambiente sano e decoroso. Si affrontano percorsi impervi e giudizi spesso francamente falsati e viziati da quello che le televisioni propongono per  mera legge di audience.
Prima dei giudizi spesso ipocriti, bisognerebbe porsi le domande giuste e conoscere sul serio di cosa si sta parlando.

Anche oggi, come ogni volta, mi rendo conto che i bambini sono tutti uguali e che quando si realizza un progetto d'amore, la felicità non ha eguali.





18 commenti:

  1. auguri grandi grandi grandi alla piccola Maria.

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  2. Ciao Mari!
    Una frase che spesso si sente dire…
    I bimbi sono dono di Dio,mi domando spesso ma perché ne fa "dono" a madri incapaci,se madri le possiamo chiamare?Con lui sono ancora arrabbiata,tanto arrabbiata,delusa e sfiduciata sarà'per questo che mi pongo domande senza risposta e lo ferisco continuamente,anzi ti dito'di più quando un giorno lo incontrero'voglio fare a" botte" con lui,quando qualcuno ti fa dono non puo' rivolerlo indietro dopo poco tempo non si ha nemmeno la possibilità'di viverlo appieno..
    Finalmente Maria torna a casa,accolta da Amore vero e grande anche se il percorso sarà'difficile e per lei dimenticare ancora di più'La burocrazia Italiana è lentissima e a pagare sono le persone e sopratutto i bimbi che la devono subire per anni,se tutto fosse meno complesso sai quante vite felici ci savrebbero..Fortunatamente esistono persone capaci di eseguire il percorso di queste creature abbandonate a loro stesse occupandosi di loro non solo per i bisogni di ogni giorno ma donando affetto ed educazione accompagnati dalla sensibilità'che li distingue
    Buona Domenica.Bacio

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  3. Alla piccola, dedicherei come augurio, se permetti, Mariella, una vecchia canzone:

    "(M)aria di casa ". (Sammy Barbot, 1981)

    Ciao.

    Nicola

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  4. auguri alla piccola Maria.
    Mi auguro sia davvero "l'happy end".
    hai fatto bene a trattare l'argomento. non bisogna mai perdere di vista certe cose.

    baci

    http://nonsidicepiacere.blogspot.it

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  5. ogni storia è a se e ogni storia è dolorosa

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  6. Bella storia, Mariella, proprio bella.
    La verità è una sola: troppi cosiddetti genitori, sono solo procreatori, cosa che avviene anche senza il loro consenso il più delle volte; dopo hanno solo la noia, la sofferenza di allevare un bimbo non desiderato, il più delle volte visto come un impaccio alla propria libertà -libertà di divertirsi senza preoccupazioni- e spesso usato come mezzo di scambio e di ricatto.
    Arrivano in TV coppie disperate -dicono- cui un figlio è stato ingiustamente -sostengono- tolto da un'autorità violenta e padrona. Forse è l'altro lato della medaglia, come quel ragazzino trascinato via da una scuola da un padre imbecille -è il mio giudizio personale- che vuole indietro la sua merce e non gliene frega niente del danno che procurerà al ragazzo; ma quel che è peggio un gruppo di poliziotti che, per applicare la legge o presunta tale, agguantato il piccolo come un comune manigoldo e malfattore di strada, si difenda dicendo che non ci fosse altra maniera.
    I figli qualche volta so piezz'e core, qualche altra volta so piezz' e merda.

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  7. Credo nella riabilitazione e nella rieducazione della famiglia d'origine.
    Ma solo quando ci sono i presupposti.
    Reali e tangibili.
    Troppe volte invece non si risolve nulla e i bambini vengono rimbalzati fra la mamma naturale e quella affidataria.
    Sono anche convinta che si dovrebbe allegerire tutta la procedura,l'iter burocratico per intenderci,che riguarda le adozioni.
    E' allucinante che passino anni.Incredibile.Tutto tempo perso sempre a scapito del bambino.
    A Maria auguro tanto amore.
    Poi da solo verrà il resto.

    veru

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  8. Ognuna delle vostre parole lasciate su queste pagine è bellissima.
    I vostri auguri alla piccola, tutti i vostri commenti.
    Io per quel che posso non smetterò mai di parlarne.
    E voi con me.

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  9. Vorrei che in Italia fosse possibili anche l'adozione per i single, io lo farei domani, ma ho paura che sarà impossibile
    Yram80

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  10. Stasera avrei proprio bisogno dell'ironia del papero...

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  11. Cara Mariella,

    è incredibile come piccole vite possano raccogliere dentro di sè così tanti colori contrastanti tra loro. Io sottoscrivo e condivido il pensiero di Veruska: partire dagli adulti per assicurare un presente e un futuro ai più piccoli. Sempre che cio' sia possibile. Altro è difficile aggiungere. Se non un abbraccio e l'augurio di un futuro sereno alla piccola Maria.

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  12. ps. e un bacio alla Ai possiamo farglielo arrivare? con stritolamento incorporé?!!

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  13. Rue ciao è un piacere ritrovarti.
    Mi hai preceduta.
    Stupidamente nel mio commento ho scordato di ringraziare Ai per la disponibilità con cui ci ha reso più chiare determinate tematiche.
    L'ammirazione nei suoi confronti da parte mia è immensa.
    Mari veramente bella l'idea di coinvolgere Ai,inoltre grazie anche a te per renderci partecipi di ciò che accade a casa "La Nuvola".
    Papero dove sei?
    Non hai sentito che qui c'è bisogno di te?

    veru

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  14. l'affido è la forma d'amore più generosa che esista. e avendo spesso a che fare con genitori affidatari me ne rendo conto di persona. un bacio alla piccola Maria: che abbia davanti a sé un futuro felice.

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  15. Grazie per questa testimonianza, Mari, e grazie per l'intervista ad Ai, che mi ha fatto scoprire cose nuove (non conosco bene le procedure svizzere, ma quelle italiane non le conosco per nulla...)
    Passo poco ma vi penso.
    Smack.
    Arnika

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  16. Ad Ai è costato molto in termini di emozione e proprio in nel momento in cui era appena andata via la bambina, fermarsi a parlare di lei.
    Ma lo ha fatto perchè come me, è convinta che, per prima cosa non si conosce ancora molto bene cosa ci sia attorno al mondo delle adozioni.
    Se ne parla pochissimo e questo è il secondo motivo che ha spinto lei e me, non smettere mai di parlarne.

    Se voi avete altre domande fatele, sarà l'occasione per sollevare altri veli.

    Ciao Rue, l'abbraccio a Ai è arrivato forte.
    Ciao Arnika, anche se non so nulla delle procedure di affido e adozione in Svizzera, chissà perchè sono convinta che comunque siate avanti; bacio a te.

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  17. ragazze grazie a tutte per gli abbracci che mi sono arrivati con una forza straordinaria. un bacio a tutti

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  18. Ciao Ai, un abbraccio grandissimo a te ai bimbi di casa famiglia " La Nuvola " e bacetto al mio K2.
    Bacio grande anche all'architetto.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)