09 dicembre 2012

DARIA BIGNARDI: L'ACUSTICA PERFETTA












Se la memoria non mi inganna, la ricerca dell'acustica perfetta era il problema che si doveva risolvere nell'antica Grecia e poi successivamente a Roma, prima di costruire un teatro, grazie a complicati calcoli matematici.
Fondamentale era lo studio del luogo e  dei materiali del posto.
Si cercava sempre uno spazio su di una collina o un posto in discesa e che la pietra o il legno da utilizzare fossero quelli giusti visto il ruolo importantissimo che avrebbero avuto per la propagazione delle onde sonore all'interno del teatro.
Curvandosi nella maniera corretta grazie alle varie inclinazioni, sarebbero state percepite nello stesso modo in tutto lo spazio.
Non trascuravano niente, anche la disposizione delle gradinate e la loro altezza, così come la capienza e il numero degli spettatori previsti.
Sono  carica di meraviglia e di ammirazione quando entro in uno dei vari capolavori classici costruiti nell'antichità e giunti fino a noi, a parte il fatto che fin da bambina, ne ho respirato l'aria e calcato le pietre in quel di Benevento, che ha un famoso teatro romano, in cui io trascorrevo ore quando bigiavo!

L'acustica perfetta di cui parla Daria Bignardi nel suo nuovo libro è la percezione assoluta dell'altro in amore.
Quando due cuori si incontrano e nello stesso istante si accorgono di battere all'unisono e sperano che sia per sempre.
(vabbè versione mooolto romantica second me).
I rapporti però nel tempo si evolvono e può capitare che questa sintonia si spezzi nella coppia e uno dei due si accorga prima dell'altro che non si sta più facendo insieme lo stesso percorso.
Cosa succede in questo caso?
Nel libro Daria ci mostra quello che accade quando questo avviene dopo 13 anni  di matrimonio e tre figli.
Arno, il protagonista maschile ha sempre vissuto di certezze, la compagna, i figli e la casa, ha dato sempre tutto per scontato,certo, sicuro.
Questo modo di vivere ovattato gli ha permesso di  dedicare tutto se stesso alla musica, sua lavoro e sua vita.
I musicisti o almeno la maggior parte di loro, sono degli egoisti virtuosi, totalmente immersi nel loro mondo di suoni e vibrazioni, pensano spesso che la vita intorno, scorra fluida quasi come note su di un pentagramma.
Fortunatamente per me, mio marito è l'eccezione alla regola.
Arno, la mattina in cui  scopre  che la moglie Sara, alla vigilia di Natale, è andata via lasciandolo solo con i tre figli, pensa ad uno scherzo.
Impiegherà molto tempo prima di capire che, invece, è tutto vero.
Preso da se stesso e dalle sue sicurezze, immagina si tratti solo di un momento breve, trascurerà le ragioni prima di cominciare a farsi le domande giuste, chiedersi perchè e provare sul serio a cercare sua moglie.
E a cercare di capire, il senso di quell'abbandono.
E' un uomo che per come è vissuto non ha mai voluto saperne di sofferenza e di infelicità, di se dice questo: 
Per me la modalità più comune, violoncello a parte, è non fare niente,rimanere immobile aspettando che le cose si risolvano da sole o vengano risolte a stanarmi. Sara dice che se posso evitare di prendere qualunque iniziativa, se riesco a schivare qualunque azione o sentimento faticoso, sono più contento."

Nella sua ricerca verso la moglie scopre passo dopo passo come fosse diversa da quella che credeva e che per anni gli era stata accanto, quasi silente; tutto ciò lo rende rabbioso ma ancora cieco, nonostante il rincorrerla gli dia abbastanza spunti per incominciare a vederla, per davvero.

Il libro si apre con un biglietto e si conclude con una lettera.
Nel mezzo trent'anni di vita, due persone e due anime.

Solo quando saranno lontane alla fine riusciranno davvero a comprendersi.
Superando l'incomunicabilità che per anni aveva circoscritto il loro rapporto.
Il libro mi è piaciuto, molto.
E' scritto con sensibilità magnifica, emozionalità intensa, oltre i protagonisti altri comprimari mi colpiscono, come Massimo il migliore amico di Arno, e Rino il padre di Sara.
E' scorrevole, vorresti non smettere mai di leggerlo, i personaggi li fai tuoi e alla fine ti appartengono.
Io resto legata ad Arno,perchè nonostante tutti i suoi difetti,in primis la cecità nei confronti di sua moglie, mi ha catturato.
Mi  è piaciuto il suo modo integro di porsi nei confronti della situazione e  la sua rigidità iniziale, mentre il suo mondo di sole certezze piano piano si sgretola facendo venire fuori, alla luce, un uomo diverso, complesso ma vivo e vero.
Lui comprende alla fine che l'acustica del cuore, è la cosa più importante.
Ora che l'ha trovata saprà donarsi, perché avrà  imparato cosa significa amare. Intensamente e dolorosamente.

Del resto, tutto questo fa parte della nostra vita e nessuno di noi potrà mai dire, io ne sono fuori.

E tutti, per quanto la vita ci forgi e tenti di  trasformarci in cinici equilibristi, sogniamo l'acustica perfetta, fino alla fine dei nostri giorni.


E' stato bello leggerti, Daria.



















54 commenti:

  1. Credo che tutti gli uomini nel loro egoismo vivano di certezze
    fino all'età in cui cominciano a vivere di dubbi
    e francamente credo che sia meglio farsi domende che darsi risposte.

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    1. Le domande sempre.
      Che senso ci sarebbe altrimenti?

      Grazie Massimo.

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  2. Ciao Mariella. Sono la stessa che commenta anche sul blog di Daria,ti sono venuta a trovare anche qui. :) Arno personaggio complicato. All'inizio pensavo fosse Sara quella "strana",poi via via che leggevo ho capito che lei era una donna. Una donna fragile,che ha bisogno di scappare,di lasciare i suoi figli per ritrovare sè stessa. Una donna egoista se vuoi. Ho capito che Arno era un bonaccione come si direbbe da me a Reggio. Uno che non si incazza quando la sua donna scappa. Che non si incazza quando per mesi e mesi lei non torna. Uno che si dà la colpa dei problemi della moglie. Uno innamorato a tal punto che lascia la donna della sua vita libera. Arno è un tipo strano ma mi piace. Sara l'ho trovata troppo fragile,troppo falsa,troppo egoista. Ma era uno splendido esempio di donna,di quante cose frullino nella mente di una mamma(ok,potreste accusarmi di non essere ancora donna e di non sapere le preoccupazioni che affliggono le 40enni ma posso assicurarvi che sono un'ottima osservatrice e mi piace scrutare i comportamenti della gente,quindi di conseguenza seppur in minima parte mi rendo conto delle responsabilità e dei pensieri delle donne). Un bacione cara Mariella. Lisa

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    1. Benvenuta Lisa. Ma certo che ho capito chi sei, sono molto contenta che tu sia passata.
      Arno fondamentalmente è un egoista. Un bonaccione egoista, per riprendere la tua descrizione ( sei una emiliana, terra meravigliosa).
      Io penso però che si sia incazzato abbastanza, anzi talmente incazzato per la maggior parte del tempo, da avere la mente offuscata dalla rabbia tanto da non riuscire a vedere bene oltre quella corte e scoprire che se la metteva da parte, forse avrebbe notato anche prima il vuoto del suo cuore.
      A me è piaciuta la sua caparbietà e la sua maturazione lenta ma precisa.
      E anche il suo dolore, quando alla fine è arrivato.
      Sara mi è piaciuta molto meno.
      Talmente poco che non ne ho parlato nemmeno nel post. L'ho trovata incerta. Carica di problemi che non aveva mai cercato di risolvere, fino a quando il peso è diventato talmente forte da scappare.
      L'unica soluzione che ha trovato. Notevole.
      Non ha mai fatto partecipe il marito delle sue sofferenze, delle pietre del suo passato, Non credo questo sia il modo migliore di costruire un rapporto. Sarò che io nella mia vita di coppia combatto sempre e non mi accontento mai.
      E' una donna complicata piegata dalle sue scelte sbagliate, per nulla simpatica.
      Ha lasciato Arno da solo e lui, con tutte le sue difficoltà, ha tenuto meglio di lei e alla fine trova la via d'uscita.
      Non sappiamo se per lei sarà la strada giusta del resto non sentiremo mai la sua voce, ma di sicuro è quella di Arno.
      Tornando a te e al tuo sguardo attento su tutto, mi piace.
      Nel tuo caso, l'età anagrafica è fuorviante, quando ti leggo riscontro una maturità notevole.
      Tu sei quella parte di gioventù in cui spero.
      Ti abbraccio e ti aspetto.






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    2. Sara è l'emblema dell'indecisione a mio avviso. Vittima di un amore imperfetto,di un rapporto di coppia un po' zoppo,di qualche problema proveniente dal passato. Eppure io mi chiedo è sufficiente questo per far scappare una mamma? Io ho sempre visto nelle donne una splendida capacità di raziocinio che negli uomini non noto; una donna,purtroppo o per fortuna,è sempre soggetta alla sua coscienza. E allora in questo caso perchè Sara non ha fatto prevalere il suo amore per i figli,per il marito,per le sue abitudini,per la sua casa? Io non ci credo che abbia ritrovato sè stessa alla fine. Io credo che sia semplicemente scappata e abbia rimandato e posticipato il tempo di affrontare i problemi. Tuttavia Sara mi affascina anche perchè in lei vedo una specie di libertà che molte donne bramano ma non riescono ad acquisire. E' come se riuscisse a staccare la testa ed a dire ''Ok da oggi penso solo a me stessa''. Ma è davvero possibile? Io l'ammiro se ci riesce. Sono combattuta. Non so se amarla o odiarla. Lisa

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    3. Sara è una donna di oggi, un po' stanca dello stereotipo che ci fa sempre essere fin troppo ligie al dovere.
      E il suo colpo di testa è quello che molte di noi sognano.
      Sognano appunto, difficilmente lo realizzano, perchè prende quasi sempre il sopravvento la testa per noi.

      Potrebbe essere come dici tu, lei non ha ancora trovato se stessa e le risposte che cercava.
      Si intravede il suo futuro nelle parole di Arno ma non abbiamo certezze.
      Insomma tra i due è Sara l'uomo? Quello che scappa senza ragionare troppo, lasciando il peso della sua decisione sulle spalle dell'altro?
      Chissà.
      Bacio cara.

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  3. Ciao Mari!
    Persone che probabilmente vivono nella convinzione che nel rapporto di coppia tutto sia scontato trascurando dettagli di avvisaglia,impossibile non accorgersi che qualcosa sta cambiando nell'altro.Guardarsi dentro per cercare risposte,non sempre le "colpe" sono a senso unico
    Buona Domenica.Baci cara Amica
    Vero..leggere Daria è sempre bello

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    1. Ciao Claudia!
      " impossibile non accorgersi che qualcosa sia cambiato nell'altro". Sottoscrivo totalmente.
      Talvolta però ho l'impressione che in alcuni casi, si faccia finta di non vedere e non sentire.
      Perchè fa più comodo. E perchè ci si rassegna al tran tran quotidiano.
      Insomma, ci si adagia.
      Certo che è più dura fare domande e farsene.
      Perchè come giustamente dici, poi ci si accorge che gli sbagli sono stati fatti da entrambe le parti.
      E noi esseri umani, ammettiamo difficilmente di avere sbagliato per primi.
      Un abbraccio grande amica cara, buona serata.

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  4. Arno mi è piaciuto nella sua semplicità.
    Insomma gli uomini non sono così cervellotici come noi.
    Ama Sara,è felice dei suoi figli e del suo lavoro.
    Dove sta il problema?
    Riconosco a Daria la capacità di aver colto molto degli aspetti tipicamente maschili che a noi donne a volte lasciano un po' così.
    Forse Daria si è tradita sul finale.
    Un uomo non avrebbe mai scritto una lettera di quel tipo.
    Va bene scopre aspetti di Sara che non conosceva (ma mi pare normale,davvero voi avete raccontato tutto al vostro compagno?) ne capisce l'allontanamente,ma il dato di fatto è che lei l'ha mollato con due righe per mesi con tre bambini al seguito.
    No,credetemi anche l'uomo più colto e sensibile non avrebbe mollato così facilmente la presa.
    Il tutto giustificato dal fatto che in questo tempo lui si è accorto di non amarla veramente.
    Troppa analisi.
    Nella realtà si sarebbe crogiolato nella rabbia e non sarebbe arrivato a cotante soluzioni.
    Comunque dall'inizio mi sono sempre sentita vicino a Sara.
    I suoi pensieri i suoi tormenti,la voglia di mettersi in discussione sempre e comunque.
    Per questo è un libro che ho letto volentieri,ognuno di noi vi si puo' riconoscere.
    Ancora una volta si deve ammettere che la vita di coppia non semplice e cercare di darle un senso negli anni ancora più difficile.
    veru

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    1. Ciao Veru.
      Daria ci fa entrare nella testa di un uomo e anche nel suo cuore.
      Io trovo che sia molto difficile per uno scrittore parlare e agire mettendosi nei panni del sesso opposto al suo ed essere credibile.
      Infatti per la maggior parte, si scrive in terza persona oppure il protagonista è dello stesso sesso, che è molto più semplice e naturale.
      Oltretutto ce lo fa amare, il protagonista maschile. Doppia impresa perfettamente riuscita.
      Diversamente da te, credo ci siano uomini che sono in grado di scrivere lettere così. Capaci di essere coerenti. Rispettosi di quello che sono divenuti.
      Coraggiosi, perchè alla fine Arno che fuggiva qualsiasi evento e decisione, compie un atto di estremo coraggio.
      Niente da spartire con Sara, che al confronto preferisce la fuga.
      Gli aspetti che scopre di Sara, non sono inezie.
      Io a mio marito posso nascondere qualcosa, ma al massimo sarà l'ennesimo paio di scarpe che ho comprato.
      Futilità.
      Lei gli nasconde tragedie.
      Quel rapporto nasce e cresce nella menzogna.
      Chi è peggio di?
      Arno non nasconde nulla, è estremamente trasparente.
      Certo stiamo parlando di un romanzo.
      Nella realtà sarebbero volati piatti e ci si sarebbe accapigliati per le suppellettili.
      Ma non avrebbe fatto meno male.
      Non mi sono vista in Sara.
      Ma proprio per nulla.
      Io sono estremamente complicata, sono una donna.
      Ma la discussione la faccio a visto aperto, a muso duro.
      Consapevole che tutto possa finire in un attimo, basta nulla, ma almeno provo a dare un senso a modo mio a tutti gli anni di questa dannata vita insieme.

      Niente paura, come dice Luciano.

      Ti abbraccio cara.




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    2. Mari sempre stimolante il confronto con te.
      Chi è peggio di chi?
      Nessuno.
      Arno ripeto mi è piaciuto perchè vi ho riscontrato quella semplicità e quel modo abbastanza schematico a volte persino rigido con cui gli uomini spiegano le cose.
      Meno sfumature.
      Più diretti più immediati e davvero più semplici di noi che a volte ci complichiamo la vita.
      E questo mi piace di loro,perchè ci fanno un po' da bilancieri che non è male.
      Sara invece l'ho trovata coraggiosa,ha sfidato cio' che è socialmente riprolevole,lasciare figli e marito.
      Lo ha fatto perchè aveva bisogno di resirare,non sarebbe stato sufficente affrontare Arno.
      Aveva bisogno di ri-trovare se stessa.
      Quante di noi vorrebbero trovare quel coraggio?
      Stare sola con il tuo io per capire cosa sta succedendo.
      In fondo dai figli tornerà,lo si capisce dalla lettera,e non solo...ma non aggiungo altro per non rovinare il finale a chi non ha letto ancora il libro.
      bacio amica
      veru

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    3. Già perchè non scappare e cercare soluzioni lontano dalla casa e dalla famiglia che ci stanno stretti?
      Nessuno o tutti e due sono il peggio, direi che è questa la risposta.
      Ci vuole più coraggio a restare che a fuggire, lo diceva anche Leopardi.
      E lui restò.

      Bacio grande amica mia.

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    4. Magari basterebbe vedere nel gesto di Sara non una fuga ma una necessità.
      Mi piacerebbe sapere come la pensa Daria.
      bacio ;-)
      veru

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    5. Beh necessità sua sicuro!
      E forse voleva vedere se il pupo Arno sarebbe stato in grado di crescere da solo, costretto dalla necessità.
      ghghghghghhghghgh

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  5. Non ho ancora letto questo libro,comunque mi piace l'idea che, una volta tanto, chi se ne va sia la donna ,colei che sopporta sempre
    fino all'inverosimile.Non ci si conosce bene neppure dopo una vita ,ancora oggi, dopo 35 anni di matrimonio, mi meraviglio non di mio marito, che sarebbe già scontato ma di me stessa,delle mie reazioni ,sentimenti e sensazioni.Si cambia con gli anni e non è detto che il cambiamento sia all'unisono anche nelle coppie più collaudate.Questo non vuol dire che ci si debba lasciare ma indubbiamente la situazione si fa più difficile,anche se spesso lo neghiamo anche a noi stessi.
    Un caro abbraccio!

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    1. Ciao Lucy.
      Leggilo questo libro, con mente e cuore aperto.
      Di Sara qualcosa ho già detto rispondendo alle altre, secondo il mio punto di vista.
      Già, non ci si conosce a fondo nemmeno dopo una vita insieme. Anche io mi sorprendo spesso delle mie reazioni.
      E di come possano essere diverse in situazioni magari simili pur a distanza di poco tempo.
      Che grande fatica è un rapporto d'amore.
      Però la pazienza la riscontro meno nelle giovani generazioni.
      Mi sconcerta, ad esempio, sentire giovani coppie che decidono per il matrimonio già considerando l'idea di una separazione se dovesse andar male.
      Da cosa dipende questa incertezza? Dalla precarietà che ci circonda?
      Che rende anche i sentimenti precari e deboli?
      Perchè tutta questa paura di impegnarsi a fondo?

      Quante domande, siamo davvero infinitamente complicate noi donne.


      Un bacio grande.




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  6. Postato da Nick stanotte poco dopo mezzanotte:

    Anch io sono una donna complicata allora ;)
    Il primo capitolo mi aveva anche ispirato,poi ho abbandonato l'idea di comprarlo.
    Sarà che ne ho una fila di libri in attesa.
    Sarà che sono innamorato e allo stesso tempo preoccupato,quindi non ho bisogno di ulteriori turbamenti.
    Mari sono geloso!(cosa che non potrei mai essere in realtà)
    È arrivata una ragazza piú gggiovane di me?
    Quanto mi piaceva essere il piccino in questo bel posticino.
    Serata malinconica :)
    Bacini,Nick

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  7. Postato da Nick stasera alle 21.16

    Uffiiiii!
    Mari,il tuo blog si è mangiato il mio commento di ieri notte.
    Era stato pubblicato!
    Vabbè,sarà per il prossimo post.
    Baci,Nick

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  8. Caro ragazzo ho recuperato tutto grazie alla mail.
    Andiamo con ordine.
    Certo che anche tu sei una ragazza complicata, ghghghhghghghgh
    Arno ti piacerebbe ma di sicuro molto di più Massimo, io questo libro se fossi in te me lo comprerei e lo leggerei, lo si divora!
    Principe ( mi piace quando ti chiama così Rue), questa p la vita, innamorarsi e preoccuparsi per amore, ma chi è il fortunato questa volta?

    Geloso di Lisa? Questa è un'altra legge naturale ricordarsi che ci sarà sempre qualcuno più giovane di noi...
    Ragazzo, non preoccuparti sei caro al mio cuore e sei sempre il piccino del blog.
    Lisa non può che piacerti, sono sicura di questo.
    Giornata complicata, come noi!
    Ti abbraccio forte.

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    1. ma non essere geloso Nick. :) puoi rimanere il piccino del blog,fai finta semplicemente che io abbia più di 17 anni :) non mi offendo anzi. Spesso mi trattano da bambinetta e mi da fastidio,esser trattata da adulta non può che farmi piacere :) aahahahahahahahah. Lisas

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  9. Papero, ma non ti sei stancato?
    Ma che ci fai con la cravatta dal Bianchini?
    E daiiiiiiiiiiiii

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  10. Riflessione politicamente scorretta:
    ma voi uomini ce la potete fare senza di noi?
    Noi si.

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  11. Bella recensione. Non conosco l'autrice e quindi non posso dar giudizi di merito (ho sempre diffidato dei giornalisti e conduttori televisivi che s'improvvisano romanzieri, e magari in qualche caso ho fatto male), ma formalmente è un bel pezzo; indovinatissimo, secondo me, l'incipit apparentemente off topic e un tantino spiazzante, ma che invece lo caratterizza e s'imprime nella memoria.
    Baci, tuo
    Cosimo

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    1. Grazie Cosimo.
      Mi hai fatto arrossire per i complimenti.
      Bacio.

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  12. la memoria non ti inganna.. (complimenti per la musica).. ciao e buona giornata

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    1. Vero eh?
      Riminiscenze dovute al folle studio durante un'altra epoca.
      Sempre grandissimo Chet!
      Buona giornata a te!

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  13. Sei un tesoro, lo sai vero?
    Mi ero scordato che puoi fare tutto!!
    Potrei ricredermi per quanto riguarda il libro,ti faró sapere!
    Il fortunato è un legale sulla trentina,alquanto insolito,talmente bello e speciale da spaventarmi parecchio...vedremo ;)
    Ho visto un blog tra i tuoi preferiti di due papà,che bello!
    Baciotti,Nick

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    1. Speriamo non sia lo strano avvocato che bazzica dal Dir e che non mi sconfinfera per nulla lui e le sue idee allucinogene.
      Ti auguro che sia davvero un amore speciale.
      Il blog di Marco è divertentissimo, mi piacciono tanto lui, maritone e tappo ( il loro bambino).

      Bacio grande!

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  14. Ma il Papero è ancora dal Bianchini?
    E io che stavo a preoccuparmi.
    Brutto

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    1. Sparito anche da Bianchini.
      Sarà in uno dei suoi momenti di riflessione STATICA.
      E' un papero altrimenti penserei che stia "covando" qualcosa.

      ghghghghhghghgh

      Elimina
  15. Nick resti il mio ciccio bello :-)
    veru

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    1. Non so proprio come la prenderà Nick questa tua dichiarazione.
      Sapendo poi quanto hai pianto per Cicciobello!

      Pensa volevo regalarlo a Vicky una delle bimbe ( la piccola ) di Maria, la mia amica e non mi ricordavo se lo aveva.
      Chiesto alla mamma che mi ha risposto così:
      Ce l'ha e non se lo fila...
      che roba i bimbi di adesso!
      ghghghghghhghgh

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  16. Alla mia dagli i tubi di cartone della cartaigienica e degli scottex e è la bambina più felice del mondo.
    Di seguito bottigliette di plastica ripiene di vari tipi di pasta.
    Non si fila un gioco che sia uno.
    E quando decide di giocarci li caccia tutti sotto il divano.
    Di sera pila alla mano ne vado alla ricerca.
    veru ;-)

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  17. Non conosco Daria Bignardi e mi piacerebbe conoscerla e leggerla.
    Deve essere difficile per una donna interpretare i sentimenti nascosti di un uomo; lo dico perché sto scrivendo il libro di una donna e cerco di starle continuamente dentro e non è semplice, perché siamo due emisferi diversi e contrapposti. Chissà cosa ne verrà fuori.
    Musicisti, poeti, scrittori, pittori, artisti in una parola, merce rara in commercio, da tenere in conto, da conservare bene, da non buttare nell'immondizia quotidiana, dai quali non pretendere che stiano tutto il tempo a parlare di quelle cose banali che fanno un giorno identico agli altri.
    Mi sto difendendo e difendo la categoria dei liberi pensatori, che hanno il coraggio di dire esattamente quello che pensano, senza paura, e di fare quello che gli pare, che in fondo è quello per cui li si considera artisti. Insomma un artista non è un meccanico o un impiegato di concetto, con tutto il rispetto per costoro, ma nel suo piccolo un solitario da conservare e qualche volta da contemplare.

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    1. Sai, Daria è brava.,
      Giornalista, scrittrice, molto intelligente, preparata e attiva.
      Una voce che da sempre ascolto con attenzione.
      Sì ti piacerebbe.
      Anche a me sembra molto difficile per uno scrittore entrare nella testa e nel cuore di un personaggio di un sesso diverso dal tuo.
      Per questo ho ritenuto che il personaggio di Arno scaturito dalla mente di Daria sia stato un esperimento davvero riuscito.
      Per come nonostante le imperfezioni e le rigidità che ha ( la sua sordità nei confronti della moglie ad esempio) rimane un personaggio che resta simpatico e che quasi inconcepibilmente per noi donne, riusciamo a comprendere.
      E a volergli bene.
      Sarei proprio curiosa di vedere e di leggere invece, come sarai in grado di rendere l'universo femminile, così complicato.
      Spero in un personaggio positivo, per dirla tutta non una Irene, che mi stava amabilmente sulle palle.

      Ora, parliamo di artisti.
      Ma perchè il genio deve essere giustificato? Non sono d'accordo.
      Perchè gli eccessi mascherati da grandezza devono essere considerati parte integrante della genialità?
      Io non riesco mai a dividere la persona dall'artista. Probabilmente è un mio limite.

      Se la persona mi piace, se la vedo integra, coerente, intelligente, che non devasta se stesso e gli altri, di sicuro l'artista entrerà nel mio cuore per sempre.
      Se così non è, per me può dipingere anche la Cappella Sistina, ma resta una merda.
      E a proposito di merda, mi viene in mente che a Milano, nel museo del Novecento, c'è la famosa " merda d'artista" di Manzoni.
      E in piazza della Borsa c'è il famoso " Dito" di Cattelan.
      Ecco, di grande qui non ci vedo una cippa lippa.
      Sappiamo che tu sei un libero pensatore e che schietto come sei, dici sempre quello che pensi, anche se sai che talvolta puoi fare male. Questo mi piace.

      Però a dirla tutta, contemplare la merda proprio non mi ispira nulla tranne una cosa.

      Abbraccio.

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    2. Mari concordo su ogni cosa.
      Tranne una.
      Il dito di Cattelan io l'ho trovo fantastico...ghghghgh
      dai inutile che firmi

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    3. Immaginavo che sul secondo esempio non saresti stata d'accordo!
      ghghghghhghgh

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  18. No Mari, non credo proprio che bazzichi dal dir il mio legale,ora vado a vedere se capisco di chi parli ;)
    Io sono emotivamente sopra le nuvole,spero di non dover scendere..
    Veruuu!183cm di ciccio bello,sicura di sapermi maneggiare?ahah
    Baci ragazzina :p
    Io avevo una vera passione per deturpare tutti i tipi di barbie che mia sorella si faceva regalare..ma i cicciobello li rispettavo!
    Nick

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  19. Hai fatto un giro Nick?
    Trovato il legale dal nome illuminante?
    Ha dato il meglio di se come spesso fa, nel penultimo post del Dir, e ha anche avuto uno scontro con la " pasionaria" del nostro cuore.
    Vince sempre lei, la Veru, 10 a 0.
    Mamma mia meno male che non ho avuto un fratello come te, avresti distrutto le bambole del mio cuore.
    Ne ho di bellissime, prima o poi dovrò dedicare loro un post.

    BACIOOOOOOOOOOOOO

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  20. quasi quasi me lo prendo per queste vacanze...

    http://nonsidicepiacere.blogspot.it

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  21. Ciao mari :-)
    No dai Nick con "quel" legale?ghghghghgh
    Sia mai che il mio ciccio bello sia nelle grinfie di quel fuori di testa...ghghghghgh
    Comunque qui le chiacchiere stanno a zero.
    Sono ufficialmente incazzata con Paolino.
    Almeno avvisi che stai via.
    Scusa visto che non si puo' risalire a lui in altro modo.
    Fa anche preoccupare.
    Dai aspetto il post sulle bambole con foto.
    Mi hai incuriosita.
    bacio veru

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  22. Fa anche preoccupare.
    Appunto.

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  23. Preoccupare cosa?
    Ma non mi state spiando dal Bianchini?
    Sono sempre là.
    E tu Mariella non fare troppo la spiritosa: dopo che in quel blog sono stato diverse volte ammonito, bannato, dopo che sono rientrando dandogli dello stronzo, dopo che recentemente ho preso in giro dei commentatori ( tipo quella dei polsi, o quella della grandine a Luglio ) come puoi dire che vado a scrivere in quel luogo in cravatta?
    Ma mi leggi?
    Non è obbligatorio: ma almeno evita di scrivere cazzate tendenziose a mio riguardo se non sei sufficientemente attenta.
    Che poi è nelle mie corde scrivere un certo tipo di commenti: anche senza parolacce o assalti alla baionetta.
    E dal Direttore lo sapete che ho cambiato strategia da quando mi ha fukkato.
    Poi non mi dite che qui non potete fare a meno di un papero scribacchino: sapete bene che vi leggo.
    E che non sono uno che timbra il cartellino con visite cortesia.

    Paolino Pap.

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    1. Mariella, dì alla tua amica Veru ( incazzata con me ) che se vado via ufficialmente da qui avviso.
      E che è stata un pollo con Benito.

      Paolino Pap.

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    2. Buona Santa Lucia, Papero.
      Che doni ti ha portato quest'anno?
      Il mio è pronto. Ora vado a postarlo.

      Se per farti scrivere e farci tirare un respiro di sollievo devo scrivere gran minchiate sul tuo conto, ben venga.
      Però hai ragione, sono stata troppo veloce nel leggerti dal Bianchini, non mi sono persa lo stronzo ( come avrei potuto ) ma la grandine sì.
      E poi, (diciamolo sottovoce), un po' gelosa di Gabe lo sono...

      E se Veru per te, è stata un pollo con Benito, per me invece no.
      La ragazza vince sempre 10 a 0 e ora ci stiamo preparando per le regionali...
      ghghghghhghghghgh

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    3. C'è pure l' Amanda dal Bianchini che mi ha smailato e definito una meraviglia (?) l' ultimo racconto che ho lasciato.
      Ad ogni modo credo che ti sei persa pure il commento dei polsi parlanti ( 'na battutaccia ) scritto nello stesso periodo del Luca disceso dal Sinai : quindi è veramente incomprensibile avermi dato del cravattaro proprio in quel momento.
      E ribadisco, cambiando blog : Veru è stata un pollo con Benito.
      Ma ancora perde il controllo e sta dietro ad un tale che utilizza il nick name del Duce ? ( secondo me intenzionalmente )
      Poteva essere divertente all' inizio ; ma adesso è visibilmente un costruttore di scatole cinesi.
      E pure tu, anziché rimproverarla, le dai un 10 a zero?
      Siete proprio obsolete da un certo punto di vista.


      Paolino Pap.


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  24. Sinceramente sto sbirciando dal Bianchini solo perchè in questo periodo ci sei tu che da spoiler quale sei, hai invaso il campo. Io mi diverto ma non sono attenta e ci sto pochissimo pechè tutto quel miele(finto)che cola dopo in po' mi nausea.
    Esclusi gli amici di blog naturalmente:(Dorian ti voglio bene).
    Non ho letto il commento meraviglia di cui parli.
    Conoscendoti sarà di sicuro un bel pezzo. Divertiti mi raccomando.
    Veru per me sarà sempre 10 a O come de resto anche tu.
    No tu 9 a 0 PERCHE' CI SONO DELLE VOLTE CHE PROPRIO MI FAI INCAZZARE DI BRUTTO.
    Obsolete? beh, io soprattutto vista l'età anagrafica, ma la Veru...le piace pure Fabri Fibra che io proprio non lo reggo!
    ghghghghghghhgh

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    1. Bianchini forever!
      (I love you too)

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  25. PAPERO MI MANCAVI.
    VERRO' DAL BIANCHINI A FARE UN PO' DI CASINO PURE IO.
    SI HAI RAGIONE SONO STATO UNA POLLASTRA...GHGHGHGHGH
    PURE UN NOSTRO AMICO IN COMUNE MI HA CONSIGLIATO DI NON FARMI PARTIRE L'EMBOLO.
    CONVINTA ANCH'IO CHE BENITO NON SIA IL SUO VERO NOME.
    FORSE SARA' CHE ERO FRESCA DELLA VICENDA DELLA MIA AMICA,LEGGERE QUELLE COSE MI HA FATTO GIRARE LE BALLE.
    MARI MI DA UN 10 PERCHE' MI E' SOLIDALE ;-)
    FABRI FIBRA FANTASTICO.
    MARI DAVVERO NON LO REGGI?
    IO LO SPARO AD ALTISSIMO VOLUME...GHGHGHGH
    E NON E' QUESTIONE ANAGRAFICA,POCHI GLI ANNI CHE CI SEPARANO,MA AD UNA CHE PIACCIONO I FRATELLI CASINO...

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  26. PAP HO LETTO ORA DAL BIANCHINI.
    AMANDA PERO' HA RAGIONE.
    E' BELLO IL RACCONTO CHE HAI FATTO SUL PRIMO INCONTRO CON TUA MOGLIE.
    DAI PORTA A BERGAMO PURE LEI CHE VI ASPETTO.
    E POI DI' CHE NON SONO UN'AMICA.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)