18 aprile 2013

Il Mondo Rivarossi in mostra a Como

La dedica all'entrata (foto by Mariella)


Una domenica pomeriggio piena di sole.
Finalmente il primo assaggio di primavera, anzi quasi d'estate.
Partiamo, destinazione Como. La bella città lacustre ci accoglie festosa. Tutti grandi e piccoli i bambini felici, finalmente appagati alla vista della luce e dello scintillio diamantino sull'acqua.

La destinazione primaria della coppietta "arzilla" è Palazzo del Broletto, in Piazza del Duomo.
L'occasione a cui due appassionati collezionisti come noi, molto vintage, non potevano mancare è la Mostra Rivarossi.


Mostra Rivarossi (foto by Mariella)


Rivarossi è, per chi non conosce l'azienda, la storica e più famosa ditta costruttrice di modelli ferroviari italiani.
In parole povere i famosi modellini di treni, che hanno appassionati intere generazioni di bambini ed adulti dal 1945 anno di costituzione, fino al 2000, quando per la crisi, lo storico stabilimento di Como fu chiuso, e la produzione fu spostata in Lima, altra azienda storica specializzata in modellismo.
Ci furono tentativi, negli anni successivi, di riportare l'azienda al suo splendore ma, alla fine del 2004 il gruppo cessa l'attività in Italia e viene acquisita dalla Hornby che continua a produrre in Cina.

Le annotazioni storiche finiscono qui.
La mostra bella e evocativa ce la siamo goduta. Ci siamo persi tra le vecchie carrozze e i primi modelli nelle confezioni originali.
Rapiti dal plastico che prende i tre quarti dello spazio espositivo, dove abbiamo visto schizzare a tutta velocità Italo.
Ho scattato un quantitativo forse eccessivo di foto. Volevo assolutamente beccare Italo mentre mi sfrecciava davanti e provavo a riprenderlo ma, era troppo veloce. E allora, il manovratore, mosso a compassione per la vecchietta retrò che cercava con tutte le sue forze di fermare l'attimo fuggente, ha rallentato i treni in modo tale io potessi farcela.
Ecco il risultato.






Bella mostra, anche economica, l'entrata costa solo due euro. Dal 14 al 28 aprile vi aspetta tutti.Un generoso modo di ricordare un altro pezzo della storia italiana fatta di persone e di idee.
Che l'hanno resa grande, questa nostra terra.
E tutti noi eterni bambini, ringraziamo.

  
"Cardina Train" donato al Santo Padre per i 40 anni di Rivarossi (foto by Mariella)


In scatola originale ( foto by Mariella)
La rivista originale anni '50 (foto by Mariella)

Italo sfrecciante (foto by Mariella)


PS: Buon compleanno Pap.

14 commenti:

  1. Belle foto ed un posta con un lieve tocco di malinconia, ma sono certo che la coppietta si sia sentita appoagata dal bel ricordo.
    aldo.

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    1. La coppietta era felicissima.
      Come due bambini in un negozio di giocattoli retrò.
      Grazie Aldo, ti abbraccio.

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  2. Che spettacolo dev'essere stato, la Rivarossi insieme alla Lima hanno fatto sognare tantissimi bimbi e tantissimi appassionati di modellismo.

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    1. La Rivarossi e la Lima hanno anche tentato di rimettere insieme un patrimonio culturale di valore per cercare di preservarlo senza riuscirci.
      Io da bambina avevo il mio trenino Lima, che lasciavo girare incantata per ore e ore.
      Mostra evocativa.
      Grazie Paolo.

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  3. Ciuff ciuff !
    Tipica è la storiella di un papà che dopo aver regalato un trenino al figlio ne prende possesso fino a quando il bambino, stizzito, esclama: “Ma mi fai giocare anche me?”
    Negli anni settanta il salotto di casa mia è stato spesso attraversato dai binari che con vari ghirigori passavano sotto sedie, tavoli, credenze: sì, perché dopo aver acquistato (o meglio: era un classico dono di Santa Lucia) la scatola base si potevano comprare poi pezzi aggiuntivi per creare una rete ferroviaria più estesa.
    Rivarossi?
    No: modelli Lima.
    I primi, decisamente più cari come prezzo, erano veri e propri pezzi da modellismo: nel senso che riproducevano esattamente motrici e carrozze originali; ed erano perlopiù assemblati in metallo.
    La seconda marca era decisamente più proletaria: la plastica la faceva da padrone; ed i particolari erano meno verosimiglianti.
    I costi risultavano quindi minori.
    Una filosofia più da giocattolo che da cultura modellistica.
    Un limista adulto non avrebbe mai scritto un post con tale struttura narrativa: nel senso che, sebbene sul finale rivanghi un essere bambina, è un messaggio che non passa; infatti è vergato tutto preciso e perfettino, informativo, adulto.
    Da collezionista in visita ad una mostra.
    Con tanto di foto allegate by Mariella.
    By Mariella?
    By??
    Ciuff ciuff !

    Paolino Pap.

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    1. Anche io modellino Lima, Pap. Dono della befana dei ferrovieri.
      Capisci, a casa mia si respira aria di treni da generazioni. Dal nonno macchinista che guidava la locomotiva alimentata a carbone in poi.
      La base con i binari aggiungibili era poggiata sul tavolo ovale della sala, e si prestava perfettamente allo scopo.
      Il papà che giocava con noi non era uno scherzo, ma reale. Pensa nella sua vita non è mai stato stanco di treni, sul lavoro e poi a casa.
      Pertanto Lima nel cuore.
      Questo Natale al mio nipotino K2, abbiamo regalato l'ultimo gioiello Lima, Italo.
      Lo stesso che abbiamo visto sfrecciare domenica scorsa sul plastico in mostra.
      E' stato bellissimo vederlo fremere per scartare il regalo. Ma a casa dei nonni non lo si poteva far partire per mancanza di spazio e di tempo e ha dovuto aspettare il giorno dopo.
      Non ho potuto essere presente alla sua felicità nel vederlo partire. Mi è dispiaciuto. E' dispiaciuto a me e allo zio.
      Glielo avevamo scelto con amore ricordando la nostra identica passione.
      Sappiamo che lo adora. E allora va bene così.
      Io sono perfettina come sanno anche le pietre, ma il cuore c'è sempre pap.
      Sempre.

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  4. Le ragioni per cui bazzicavo alla fiera del modellismo di Novegro ( ultimamente, causa congiuntura economica sfavorevole, ho saltato qualche appuntamento: troppo dura limitarsi al solo guardare e non farsi venire la tentazione di comprare qualcosa) è legata principalmente alla mia collezione di soldatini.
    Tuttavia non si può che rimanere affascinati da tutto quel mondo popolato pure da altro genere di modellismo tipo navale, aereo, automobilistico, ferroviario …
    Appunto: diversi i plastici esposti con trenini in movimento attraverso un complesso sistema di variazioni di percorso per mezzo scambi sui binari ; e di arrivi fermate partenze gestite da sistemi elettronici.
    Molteplici pure gli stand con esposta tutta la varia mercanzia a costituire materiale per appassionati, vuoi creatori di plastici, vuoi collezionisti di motrici e carrozze.
    O entrambe le cose.
    Accidenti: mi sta venendo voglia di comprare un trenino!
    Lo farò passare come autoregalo di compleanno.
    A proposito: grazie per gli auguri.
    Purtroppo la notizia si è sparsa (avrai letto, dal Direttore) : ed anziché giocare in difesa sono partito al contrattacco.
    Ciuff ciuff!

    p.s.
    comunque sul trenino diretto in Siberia, qualche tempo fa, un bel giretto te l' ho fatto fare.
    Sei rimasta soddisfatta?

    Paolino Pap

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  5. Mio marito è collezionista Rivarossi. Credo dipenda dal fatto che da bambino se li sognava quei treni. Poi, appena ha potuto permettersi il primo treno, ha cominciato.
    Non si concede altro. Non fuma, non beve, non ha altri hobby se non questo e i fumetti.
    Nella sua vita ha rinunciato a moltissime cose. Se ci fosse la necessità rinuncerebbe anche a questo.

    Io colleziono borse e scarpe per civetteria, lui trenini per passione. Certo ci deve essere una minima disponibilità finanziaria è certo.
    Non lo nego. Ma è un vizio dal quale puoi smettere quando vuoi.
    E io amo vederlo la domenica quando li prende uno alla volta e li fa girare, sul tavolo della sala. Monta i binari e li fa correre.
    Deve farlo spesso, altrimenti si rovinerebbero. Ne ha cura.
    C'è passione anche in piccole cose così.
    La mostra di modellismo a Novegro è una tappa a cadenza semestrale alla quale non manchiamo. Anche se la migliore e la più varia è quella si settembre. Ma non andiamo con l'obiettivo di comprare. A noi piace perderci negli stand. Arrivare ai plastici e rimanerci attaccati per diverso tempo solo per guardarli nella loro originalità. Vedere con quanta cura e passione vengono creati. C'è tutto. Le città, i paesini, le stazioni ferroviarie, i posteggi, addirittura gli aeroporti. Quest'anno c'erano angoli dedicati a sporting club in miniatura, con tanto di piscine e campi da golf.
    Come dici tu, non è solo modellismo ferroviario. Io adoro le battaglie navali che fanno nella piscina all'esterno e gli accampamenti medievali. Come non lasciarsi catturare poi dalle battaglie dei carri armati in miniatura e dai voli degli elicotteri telecomandati?
    Per due vecchi bambini come noi, uno spettacolo assoluto. Da far sempre rimanere a bocca aperta grandi e piccoli.
    Sul treno diretto in Siberia mi sono divertita moltissimo, in realtà. Ero quasi sempre brilla per via della vodka.
    E mi ricordo poco di quello che è successo.
    Se non sbaglio ad un certo punto abbiamo costretto la veru a cucinare e mica potevamo fare tutto noi. Fortunatamente il mio stomaco era sottosopra per l'alcool e non ho mangiato. ghghghgh

    Soddisfattissima Pap.



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  6. Vorrei chiarire, ammesso se ce ne fosse bisogno, che non intendevo che ti manca il cuore di bambina: semplicemente che dal post non era emerso.
    Molto belli invece questi tuoi ultimi due commenti.
    È la tua chiave narrativa che preferisco: né troppo calda, né troppo fredda.
    Alle volte effettivamente esageri di intensità emotiva: i sentimenti diventano sentimentalismo, il romanticismo romanticume, le carinerie melenselaggine. Sei tutta un iperbole.
    Quella che io chiamo stile “latte alle ginocchia”.
    Alle volte invece, inseguendo perfezioni tecniche, t' irrigidisci: e diventi noiosetta.
    Appunto: ineccepibile ma freddina.
    Confesso invece che mi ha molto divertito il tuo ultimo passaggio dal Bianchini.
    Ma gli stronchi così il suo filmetto?
    Ghghghghgh...
    Ma vedi di non esagerare: mi vuoi rubare il mestiere di papero?
    Comunque di critiche ne ricevo spesso pure io: alla fine me ne sbatto e vado avanti a scrivere quello che più mi sento di scrivere.
    Per cui fai altrettanto.
    Ciuff ciuff !

    Paolino Pap.

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  7. A volte sono permalosa. Lo riconosco.
    Ma lo sono soprattutto quando mi rendo conto che c'è della malafede nella critica.
    Ormai ho da tempo imparato a leggere tra le righe.
    E allora me lo segno e quando è il momento, ricambio.
    Non è il tuo caso.
    Accetto sempre volentieri, le tue.
    Sei molto obiettivo.
    In effetti, a volte esagero e mi lascio trascinare dalle emozioni mentre scrivo.
    Ma non me ne accorgo.,.dai posso solo migliorare.
    Sulla precisione però penso proprio di non riuscire a farci nulla.
    E' prepotente, scivola sui tasti come olio, e spesso inonda tutto. Non riesco a tenerla a bada.
    Ti è piaciuto il mio intervento dal Bianchini??
    Quando ce vo, ce vo...
    Non preoccuparti però, il mestiere è tutto tuo.
    Non potrei mai arrivare alle tue performance. Ineguagliabili!

    Mari

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  8. Non ho mai avuto un trenino da piccolo !!!!!

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    1. Ti sei rifatto da adulto?
      Sai, è sempre tempo per regalarsi un sogno.
      Benvenuto sul mio blog e grazie!

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  9. Bello veramente il tuo blog, complimenti! Sara

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    1. Ciao Sara!
      Grazie, felice che tu sia passata.
      Buona giornata.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)