09 aprile 2014

Ma il marciapiede di chi è?



Torno a casa.
Sono di corsa, ho appena salito le scale della metropolitana. Il cielo è plumbeo, minaccia pioggia da un momento all'altro.
Mi affretto a cercare il mio ombrello tascabile nella borsa e come al solito non lo trovo.
Rallento, rasento il muro e provo a ficcarci in naso dentro.In borsa dico.
Ma dove diavolo si sarà cacciato? C'è di tutto nella borsa ma non lo trovo.
All'improvviso, sento alle mie spalle il trillo di un campanello, faccio appena in tempo a scostarmi rischiando una lussazione alla spalla per la botta che prendo sbattendo contro il muro. E vedo passare a tutta velocità una signora in bicicletta che non paga del campanello mi urla di spostarmi!
Ora.
In un primo momento ho mantenuto la calma.
Poi ho realizzato che:
1) ero sul marciapiedi.
2) non stavo transitando su di una pista ciclabile.
3) c'era abbastanza spazio al mio lato sinistro che poteva passarci un autotreno.
4) sono un pedone e ho tutti i diritti.
5) quindi non ero dalla parte del torto.
6) la signora invece era in bicicletta.
7) sul marciapiede.
8) senza pista ciclabile.
9) la strada era a due metri.
10) non doveva essere lì.

L'ho raggiunta in un battibaleno ferma al semaforo.
Credo di averle urlato dietro di tutto.
E lei a me ...

Cioè, voleva avere ragione eh.
L'ho mandata a fanculo.
Quando ci vuole...




27 commenti:

  1. Una volta ho assistito ad una scena (ero in Austria).
    Persona in bici che va sul marciapiede (a bassa velocita', ok, ma pur sempre marciapiede).
    Non c'e' nessun pedone, ma il vigile lo ferma.
    Persona in bici che cerca di spiegare che l'ha fatto solo perche' non c'era nessuno a piedi, quindi si risparmiava il rischio delle macchine.
    Vigile che gli dice: "Das is ein Gehsteig" (=e' un marciapiede).
    Persona in bici che si scusa e cerca di spiegare di nuovo che era solo perche' non c'era nessuno a piedi.
    Vigile che gli dice, di nuovo: "Das is ein Gehsteig"

    Ecco, una scena cosi' in Italia non si potrebbe mai vedere.

    Hai fatto bene a dirgliene quattro, anche se la tipa e' stata davvero sfrontata a ribattere: doveva starsene ben zitta.
    Un abbraccio,

    B.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai proprio ragione. In Italia la multa potrebbero farla a me.
      Italia, quarto mondo.
      Una vera stronza, la tipa.
      Ciao bimba, torna presto.


      Elimina
    2. In effetti sono gia' tornata (bloggheristicamente!)
      Il nuovo (vecchio in realta') blog lo vedi cliccando sul mio profilo blogger...
      ...Sono piena di lavoro! (che e' un bene ma anche un male, il tempo non basta mai e io mi stresso).

      Buon fine settimana!

      Elimina
    3. Ora vado a dare un'occhiata!
      Bacio

      Elimina
  2. Quando si dice "ooooh, là", e si torna sui propri passi con una bella drizzata si spalle...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E con una luce da Erinni negli occhi!
      Smack!

      Elimina
  3. ne avevo anche parlato in un post. a Milano l'arroganza dei ciclisti è diventata assoluta. pezzi di merda. lo dico subito, che si offendano pure

    RispondiElimina
  4. ma perchè, sapevo, mentre leggevo, lo sapevo che sarebbe finita così? Già me la vedevo Mariella che aumentava la velocità del passo per raggiungere la ciclista maleducata e cantargliene quattro. Inutile parlare di Napoli. Noi non abbiamo i ciclisti, quindi niente paragoni, e non venite a dirmi che abbiamo i motociclisti!hahahaha.....loro non si possono raggiungere sfrecciano troppo. Anche se personalmente non mi porrei proprio la questione di raggiungere nè il ciclista nè il motociclista, più di una parolaccia gridata dietro, se proprio sto in una giornata storta, non faccio!
    Buona giornata a tutti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché tu mi conosci e mi hai già visto, con un lampo di luce negli occhi e la bava alla bocca, non riuscire a trattenere da quel corpicino così a modo la belva che c'è.
      Ma a Napoli é diverso.
      C'è un codice non scritto. In macchina la vince chi ce l'ha più duro e gli altri commossi gli fanno l'inchino e lo lasciano passare.
      Qualche volta più insulti, please. Che fa bene al cuore e alla mente!
      Bacio!!!

      Elimina
  5. ci vuole ci vuole ogni tanto ci vuole... anzi qualcosa in più di ogni tanto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sempre più spesso, noto.
      E a rifletterci mi mette una tristezza addosso...

      Elimina
  6. Mariella hai fatto benissimo. Non risolve il problema ma aiuta a sentirsi meglio.L'arroganza e la maleducazione non ha limiti, purtroppo. E questo è soltanto un esempio tipico di quanto accade ogni giorno. Mio padre ha rischiato di essere menato da un gruppo di cicloamatori, in fila kilometrica e in cinque al pari. Ha suonato per far capire che li stava sorpassando, mica poteva partecipare al loro corteo fino all'arrivo. Non si spostano nemmeno a rischio di essere asfaltati. Il problema è che qui da noi, in campagna e con le colline vicino, i ciclisti sono come le formiche, tantissimi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cinque alla pari?
      L'ho già usata la parola stronzi? Tuo padre è stato fin troppo paziente. Il mio (da cui ho preso il caratterino non conciliante) avrebbe cominciato a strombazzare a più non posso e poi accellerato. Rischiando di stenderli. Avrebbero fatto appena in tempo a scostarsi.
      Insomma come me, pazienza zero.
      Ho scoperto da qualche anno, visto che cortesia e rispetto sono ormai parole desuete che se non si vuole farsi travolgere dall'arroganza altri a volte bisogna ricambiare con la stessa moneta.
      E son soddisfazioni!
      Ma non parlare così della tua campagna meravigliosa che mi assale la malinconia!
      Bacio.

      Elimina
  7. ecco come un veicolo di civiltà, qual è la bici, diventa un mezzo di diffusione di cialtronaggine! hai fatto bene a mandarla a spigolare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. " Mandarla a spigolare". Nulla da fare, sei proprio una signora di classe.
      Io l'ho semplicemente mandata a cagare.
      Che è più brutto, ma rende perfettamente l'idea.

      Elimina
  8. antonioeipuntidivista10/4/14 8:46 PM

    ma...
    ...con tutto il marciapiedi che c'è...proprio sulla traiettoria della ciclista ti dovevi mettere?
    ...poi se l'ombrello è "tascabile" perchè lo cercavi nella borsa?...
    ...e se infili il naso nella borsa...come fai a "vedere" se c'è l'ombrello?
    ...e poi è risaputo che:
    - se il cielo è plumbeo;
    - non trovi l'ombrello;
    - ficchi il naso nella borsa;
    - senti il trillo di un campanello;
    o hai svaligiato un negozio di scarpe,
    o stai per pestare una cacchina e una "coraggiosa" ciclista ti sbalza via ... per evitarti il ricordino sotto le scarpe nuove!
    eeeeeeeeeeeeee ringrazia ingrata!

    RispondiElimina
  9. Pensa se fosse successo che, nello spostarmi, mi si sporcavano casualmente anche le scarpe.
    Insieme all'insulto si beccava pure una scarpata sporca di merda in faccia.
    E poi mi portavano dentro.
    Punti di vista eh!
    Baciotti

    RispondiElimina
  10. Ahahah!mai ti avrei immaginato così!mi hai fatto tornare in mente un episodio simile che mi è accaduto qualche anno fa ad Amsterdam,ma la tipa esaurita della bici dopo avermi evitato si è mezza ammazzata!ahahah

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma io di solito sono gentile e carina con tutti.
      Fino a quando non me le fanno girare.
      E allora, si salvi chi può!

      Elimina
  11. Se c'è una cosa che non sopporto è la cattiva educazione, per me hai fatto benissimo.
    Pensandoci però mi scappa un sorriso, un po`mi hai ricordato la dolce Audrey Hapburn, ti ricordi...bagnata come un pulcino, forse il film era Colazione da Tiffany.
    Baci Mari.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Evviva. Se lo dici tu che ho fatto bene!
      Ti darò ripetizioni quando vengo a casa la prossima volta.
      Altrimenti ti disconosco come sorella.
      No, dico. il mio film preferito.
      E tu che dici forse????

      Elimina
  12. Il marciapiede di chi è? In alcune zone della Città la fa da padrona il mestiere più antico del mondo.
    In altre zone della Città la fa da padrona l'imbecille di turno: un soggetto sempre presente nei tempi
    e senza cellule grigie.
    Invece dell'ombrello metti nella borsa un carrarmato, vedrai che nessuno ti romperà le scapole pardon le scatole.
    Ciao Mariella.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il mestiere più antico del mondo!
      Ahahahah
      Grazie Nicola!

      Elimina
  13. Nella ma città purtroppo non esistono, o meglio forse ce ne sono un paio, piste ciclabili.
    E già questo è abbastanza paradossale.
    Il risultato è che spesso le persone in bici per evitare il traffico scelgano il marciapiede.
    Così è il caos totale.
    Quello che trovo assurdo è che molti non abbiano riguardo.
    Almeno state di lato con un'andatura decente invece no il più delle volte schizzano a velocità, il rischio è però che succeda qualcosa.
    Proprio poco tempo fa se non avessi avuto la prontezza di spostare mia figlia che camminava in parte a me dandomi la mano davvero penso che il cretino che arrivava sparato gli sarebbe andato addosso.
    Semplicemente non ci dovrebbero salire.
    veru

    RispondiElimina
  14. E' proprio l'arroganza di cui parlavo nel post. Sapere con certezza di essere nel torto e mantenere quella strafottenza per la quale io mollerei un gancio in pieno viso!
    Bacio ragazza!

    RispondiElimina

Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)