27 giugno 2014

Cosa mi manca





Jeanne Samary - Pierre-Auguste Renoir-1877 ( Museo Puskin Mosca) 

E' sulla rampa di partenza un'altra delle mie "famigerate" domande esistenziali.
Una piccolissima cosa.
"Semplicemente": quello che mi manca e mi piacerebbe realizzare.
La vita è un percorso lento, molto faticoso, con sprazzi di sereno che arrivano all'improvviso quando meno te lo aspetti.
Sei lì seduta, mentre bevi la tua tisana serale e non hai niente di meglio da fare che porti una domanda che in meno di un millesimo di secondo ti abbatte come un fulmine nel deserto.

Allora l'unica cosa che resta da fare, per evitare di andare in bagno e prendere le forbicine delle unghie e tagliare fino alla carne(mi capita quando sono particolarmente agitata), è fare una lista, semiseria.

Che sarà mai....

1) Quattro passi nel deserto del Gobi. Mi piacerebbe abbandonarmi alla sensazione di perdita assoluta di orizzonte. Pensando che sarebbe molto, ma molto peggio, rispetto a  quello che ho provato in Egitto anni fa. Dite che a piedi come Marco Polo, ci arrivo alla Grande Muraglia Cinese? L'obiettivo principale direi. Certo, se non stramazzo a terra prima.

2) Una visita ad un mulino olandese. Tulipani a gogò. Considerando il fatto che,non essendo in Italia, mica correrei il rischio di incontrare Rosina e tantomeno spagnoli che ci stanno dentro come il cavolo a merenda.

3) Riuscire ad entrare nei mitici studi di Abbey Road. Ci sono andata così vicino, ma così vicino l'ultima volta.

4) Passare qualche settimana in un villaggio di volontari in Africa. Non importa dove. Chi se ne frega se non conosco nulla di medicamenti e altro. A me interessa vedere e ricambiare quei sorrisi. Poi qualcosa di pratico riuscirò a fare. Ah sì, romperò le palle a tutti per portare anche dei soldi. Preparatevi.

5) Festeggiare i miei cinquant'anni con le amiche del cuore. Obiettivo una delle città che amo di più al mondo. Passare qualche giorno pensando solo a noi. Tra chiacchiere e risate.

6) Non pensare alla pace nel mondo, al politicamente corretto. Insomma mandare a cagare questo mondo fatto di veline e di tronfi politicanti di merda.

7) Ricominciare a suonare il pianoforte. Il violino no, quello non deve tornare.

8) Camminare senza meta a Milano, per una notte intera.

9)  Decidere di fare quella telefonata che continuo a rimandare.

10) Dire "ce la farò", invece che "non posso farcela".


Per famiglia, amore, cani, gatti&Co, non faccio elenchi. Loro ci sono sempre.



Il quadro di Renoir che apre il post,  è il mio preferito in assoluto. Quando lo vidi dal vivo per la prima volta,  subii qualcosa di molto simile alla sindrome di Stendhal.
Jeanne Samary, la sua musa, fu dipinta dal pittore in molteplici pose. E questa giovane attrice di poco talento, grazie a quello immenso del suo pittore, sopravviverà per sempre. Che culo.



Eppure è solo una faccia di me, perché il secondo mio quadro preferito lo lascio in chiusura.
Sembrano così diversi i due pittori, per stile, epoca e rabbia. Eppure per me sono e restano i più grandi.
Jackson Pollock è il pittore.
Fuori lista è il desiderio più grande e impossibile: possederli. O l'uno o l'altro. O tutti e due.
Sono pazza. Lo so.
E voi, siate un po' seri e un po' faceti...
Suvvia.


Jackson Pollock - Stenographic figure - 1942 ( Moma  foto MS)

51 commenti:

  1. Ciao Mariella.
    1) Ho guardato e riguardato il quadro di Renoir. Ne sono rimasto incantato.

    2) Il numero 9 della lista: fare quella telefonata.

    Un caro saluto,
    aldo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Aldo caro, quel quadro fa mancare il fiato. Mi hanno dovuto trascinare via da li' altrimenti da sola restavo in contemplazione per la vita. Eh si' quella telefonata e' da fare! Bacio

      Elimina
  2. devo dire che è tutta roba realizzabile, o così sembra

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Insomma, col deserto del Gobi la vedo dura! Ahahah bacio Fra'.

      Elimina
    2. pensa se chiedevi di andare su marte

      Elimina
    3. Una come me, preferirebbe la luna🌙 del resto e' il pianeta che mi domina!!!

      Elimina
  3. La camminata senza meta a Milano mi stuzzica: ma forse te la intendi in solitaria.. ma so essere una compagnia silenziosa :-)
    Arte..Musica.. che bel respiro che hai, mi piace sta cosa.

    Esser seri è così semplice e facile, fin troppo: da brava piccola chimica, mi cimento ogni giorno in cerca della pozione della pazzia (quella bella, quella che ti porta a scrollar le spalle di fronte ai minimi problemi).
    baci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Te l'ho scritto: la passeggiata la facciamo, io,te e Gioia. Poi se mister runner (Francesco) ne ha voglia, aspettiamo anche lui. Grazie bimba per le parole. Bacio.

      Elimina
    2. ah sì! io te e Gioia sì!
      poi il buon e bello Fra ci porta a mangiare in uno dei suoi posti e offre :-))

      Elimina
    3. Come minimo gli tocca offrire. Uscire con tre belle donne come noi :-)

      Elimina
  4. Mariellaaaaa, ma che bello!
    Anch'io a volte perso a tutto ciò che vorrei fare e che non ho mai fatto, ma sono così tante le cose che poi mi viene un coccolone...
    Però sono fortunata, la fantasia mi porta lontano quasi come se fossi realmente lì, sul posto...inoltre su questo la lettura mi aiuta molto. Il mio desiderio più grande? Vedere i castelli della Loira. Non è così irrealizzabile, ma è il tempo che mi manca e tu sai perché.
    Poi non parliamo dei due artisti citati, ma scherziamo!?!?! Sono eccezionali e non dico altro. Baci.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dai: i Castelli della Loira si possono fare. Io ti organizzo il giro!

      Elimina
  5. Ciao, Mari, amo questo quadro e quando ero più giovane trovavo che avesse qualcosa di me... anche se lo vedevo solo io! ;-)
    La stessa identica tua emozione io l'ho provata la scorsa Pasqua a Rovigo, visitando la mostra "L'ossessione nordica" davanti alla "Rovina sul mare" di Arnold Bocklin (o con i due puntini), una delle cose più belle che abbia mai visto , insieme al "Perseo" del Cellini.
    Cose da fare? Ho passato la vita a riempirmi la casa di libri, come uno scoiattolo...ora sono tutti da leggere (e da rileggere)!
    Abbraccio grande! nessie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I tuoi quadri preferiti portano a riflettere e a cercare in se stessi. Cosa stai leggendo di bello adesso?

      Elimina
    2. Al momento ho tre libri che provengono dalla nostra fornitissima biblioteca comunale (prima io i libri li leggo, se poi mi piacciono molto, li compro).
      Ho appena terminato "Il sangue del vampiro" di Florence Marryat, eminente autrice dell'epoca vittoriana.
      Niente a che vedere con Dracula o con i fighetti di "Twilight": il vampirismo di cui si parla qui è di tipo energetico.
      Tradotto in maniera deliziosa e assolutamente disimpegnato.
      Ora sto leggendo "Il dominio della regina" che fa parte della saga del "Trono di Spade" (non ne avevo mai letto uno ed ero curiosa) e mi piace davvero molto, sia pure con qualche lungaggine qua e là.
      Infine ogni giorno leggo qualche pagina di "Come NON scrivere un romanzo - Una guida per evitare i 200 errori più comuni" a cura di una coppia di editors (Corbaccio). godibilissimo e molto istruttivo.
      Di recente ho scoperto due autrici indiane: Chitra Banerjee Divakaruni "La regina dei sogni" e Anjali Banerjee "La libreria dei nuovi inizi". Si parla anche d'amore, ma non sono romanzi d'amore quanto esperienze di vita.
      Gli ultimi tre potrebbero piacerti; i primi due non so.
      Come vedi, in questo periodo proprio non sono da letture impegnate...Abbraccio, cara! nessie

      Elimina
    3. Il fantasy come sai, non è tra i miei preferiti.
      Invece apprezzo molto Chitra Banerjee Divakarumi di cui lessi tempo fa "La Maga delle spezie" che ti consiglio se non lo conosci.
      L'altra autrice indiana invece, non la conosco.
      Ma molto interessante è il libro "Come NON scrivere un romanzo". Da prendere alla lettera.
      ahahahah
      Abbraccio a te.

      Elimina
  6. Per favore, in Africa, insieme.
    È uno dei miei "sospesi".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E tienti pronta, se scatta il momento avrai poco tempo.
      48 ore, un trolley da preparare e si va!

      Elimina
  7. Compra un sider-car, carica cani e gatti, indossa una tuta in pelle rosa, un casco color argento e via, on the road... Il mio desiderio? Vivere :)
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Xavier, non guido. Ma la tua proposta e' bellissima. Non amo il rosa, preferisco nero e argento. Hai ragione. Purtroppo ci sembra così ovvio vivere. E non lo è. Abbraccio ragazzo😘 :-)

      Elimina
  8. Alcune cose sono fattibilissime.
    La telefonata, falla.
    Falla adesso, su.
    Anche camminare una notte per Milano. Milano o qualsiasi altro posto dove sei.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Moz, non so se ci crederai, se ci crederete. Ma la telefonata e' arrivata lei da me, stamattina. Quando ci si pensa così intensamente, a volte accade. Bellissimo. Grazie davvero, dal profondo del mio cuore per le tue parole. Per Milano come hai visto sopra, ci stiamo organizzando. Bacio

      Elimina
  9. Almeno una volta nella vita, vorrei agire senza pensare alle conseguenze.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fallo. Subito appena possibile. Ti rispondo prendendo spunto dalle parole di Moz. Sono state magiche. Fai quello che vuoi. Vivi!!!

      Elimina
  10. Vorrei ritornare a Venezia alle quattro e mezzo del mattino per fare il giro dei forneri del sestiere come facevo a trenta anni, quando ero rappresentante della farina Giglio della Chiari e Forti. Mi manca girare per quelle calli e callette vote di gente, di pellegrini e dei nefasti turisti. Una settimana soltanto per girarla tutta da Cannaregio a Dorsoduro a Santa Croce a San Polo a San Marco a Castello a Sant'Elena al Lido e naturalmente alla Giudecca e a Sacca Fisula.
    Per quel Pollock darei il c***, giuro.
    Un abbraccio sorella maggiore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sarebbe bello e molto, passare la giornata a Venezia in tua compagnia. L'hai descritta coi colori del cuore. E il tuo ricordo in questo caso, ce l'ha riportata splendida come allora.
      Io non l'ho mai amata molto. Mi è sempre sembrata, sporca e triste. Come un relitto in mezzo al mare. Nessuna poesia ho mai provato, passeggiando tra le calli. La gente, la ressa, ogni volta mi sembrava una puttana troppo truccata.
      Poi c'è stato un libro scritto da un autore che stimo, che me l'ha mostrata diversa.
      Spinta dalle sue parole ci sono tornata lo scorso anno, in occasione della mostra di Klimt (era esposto il Fregio di Beethoven tra le altre cose).
      Sarà stato il tempo, sarà stato il racconto, la poesia di una gran bella giornata ha fatto il suo effetto.
      Abbiamo trascorso il pomeriggio tra calli nascoste e chiesine piccine. Ci siamo fermati a chiacchierare con il parroco di una di queste. Ci ha parlato della bella Venezia, quella dei veneziani che conoscono in pochi.
      E mi è sembrato di avvicinarmi per la prima volta ad un mondo nuovo.
      Per cui, ci tornerò.
      Magari fermandomi la sera. Perché dicono che la notte a Venezia sia come una foto incantata.
      Abbraccio a te.

      Elimina
  11. Dimenticavo Murano e Burano dai meravigliosi buranei.
    Ariciao sorellona.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho dimenticato di dirti, che quel Pollock è mio.

      Elimina
    2. COME TUO?
      E NON FAVELLI? NULLA DICI?
      DEVO VENIRE A TROVARTI FANCIULLA, SE NON ALTRO PER IL POLLOCK, EH SÌ TI TROVO TI TROVO TI RINTRACCIO SULLA CROSTA TERRESTRE:
      Ma non solo per il Pollock, vero?

      Elimina
  12. Ti vedo bene come infaticabile operatrice in Africa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi vedo bene anche io. Bella dentro.
      Chissà che non si vada!

      Elimina
  13. Le cose fattibili sono desideri in rampa di lancio... Io che vorrei la residenza a Bruges temo che dovrò attendere un bel po'. Ma meno che per un Vermeer in salotto.. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, Franco anche tu sei messo benino a follia...
      Vermeer? Ahahah Pollock tutta la vita!

      Elimina
  14. Mistero.
    Il mistero della telefonata da fare prima, e ricevuta poi.
    Erano quelli della neuro?
    Va be', va be': non sei pazza.
    Ma vittima di alcune patologie sì.
    La più evidente è la mania ossessivo compulsiva possessiva: tremila partecipazioni blog, tremila amici, tremilacose che vorresti fare; e poi i libri, le canzoni, e la poesia, e l' arte , il cinema, l' orto, lo zen e l' arte di riparare la motocicletta.
    E tutti quei pensieri che arrovellano la tua testa.
    Troppe cose.
    Troppe.
    Come se dovessi compensare e sublimare.
    E poi rappresenti soggetto iperemotivo: basta un nulla per farti sobbalzare.
    E quando la sensibilità diventa eccessiva è un problema.
    Ma quando scrivi a mano lasci sul tracciato grafico macchioline d' inchiostro?
    È il segno grafologico tipico di questo eccesso.

    Paolino Pap

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cosa ti manca?
      Più che la pittrice, Mariella, che riempie un foglio bianco di colori, aggiungendo, dovresti fare la scultrice: e togliere.
      Insomma: più che pennelli, martello e scalpello.
      E se il blocco di granito è grande, è meglio avere un grande scalpello, o uno scalpello grande?

      p.s.
      Comunque il quadro di Pollock ( echi cazzo è Pollock) fa veramente cagare.
      Ma veramente.
      Datemi un piccone!

      Paolino Pap.

      Elimina
    2. Erano quelli della casa di riposo. Ma mi hanno detto che è ancora troppo presto, devo aspettare.
      Loro preferiscono gli ex presidenti del consiglio belligeranti.
      Per cui, ho tirato un sospiro di sollievo!
      Sul fatto del troppo, devo darti atto che hai ragione.
      Sto cercando di limare. Oggi mi hanno detto che se le cose conservate non si usano per più di due anni, bisogna buttarle via. Ma lo sapevo già.
      Sto pensando che i trenini in casa mia sono oltre il limite. E meditando su di una possibile asta EBAY.
      Terrò le scarpe e le borse, tutte indispensabili in egual misura.
      Insomma preparo una lista che poi ti farò visionare in anteprima.
      No, non lascio macchie di inchiostro sui miei scritti a mano. E hai pure un esempio in alto di mia scrittura di getto.
      Come si nota è pulita.
      Su Pollock non capisci un cazzo.

      Elimina
    3. Che c'è da capire?
      Guardo quel quadro di Pollock e penso: ma che sgorbio è, quello?
      Più che in un salotto andrebbe appeso in bagno: stimola l' intestino.
      Eddaì!
      Per quanto riguarda la tua scrittura amanuense la fotografia a margine è troppo piccola e presa di sbieco per notare eventuali macchioline d' inchiostro ed ispessimenti che si formano nei tratti (utile anche una lente d' ingrandimento): per cui non fa testo ( come si nota che?).
      E non credo che saranno i trenini di tuo marito sfrattati su Ebay ad allentare la morsa.
      Troppe, troppe cose!

      Paolino Pap

      Elimina
  15. Ah Paolino!! Pollock?!? Vermeer tutta la vita..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi bastano le perle che ho.
      Di ragazze con turbante qui, non sappiamo cosa farcene :-)

      Elimina
  16. Cosa mi manca?
    La mia stessa rendita economica (lo stipendio da metalmeccanico) senza per questo bisogno di andare in fabbrica.
    Dopo più di trent'anni in mezzo al ferro mi sono rotto ampiamente i coglioni di lavorare.
    Non ho più voglia di fare un cazzo.
    Qual è il periodo più sereno della mia vita?
    Le ferie estive.
    Solitamente passate a Trieste, magnifica città.
    E poi c'è il mare. Ed il mare è bello.
    Il golfo incantevole.
    Appunto: trasferimento in pianta stabile.
    D' accordo, in inverno soffia una rigida bora: ma ci si può tappare pure in casa se non esiste un fottuto cartellino da timbrare da qualche parte.
    Divano, televisione, computer, soldatini da dipingere, letture ( Gazzetta dello Sport, Il Piccolo, la Settimana Enigmistica, Cronaca Vera)
    C'è mica bisogno di andarsi a sfracassare le balle nel deserto dei Gobi.

    Paolino Pap

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma esiste ancora Cronaca Vera? E tu lo leggi?
      Non ci posso credere...

      Elimina
  17. Io sai cosa vorrei fare?
    Cambiare radicalmente vita.
    Vendere tutto e partire in qualche posto in cui è estate tutto l'anno e reinventarsi un lavoro un modo di essere una vita.Oppure è questo mi pare più realizzabile un giorno e so quale ma non mi va di dirlo cambiare anche solo città, magari al mare e ricominciare da li.
    Ora devo solo convincere Ale.

    RispondiElimina
  18. Non avevo letto che pure Paolino voleva trasferirsi al mare ahahaha

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E io che pensavo che il tuo commento lo avessi postato con intenzione :) )))

      Elimina
  19. 1)Uscire a cena con Captain America
    2) Abitare nella casa nuova (ci manca poco!)
    3) Rifare il viaggio naturalistico di Darwin
    4) Studiare il sanscrito
    5) Dire più vaffa e meno "scusami"
    6) Fare il corso per insegnanti al true pilates di New York
    7) prendermi un anno sabbatico
    Abbracci sognanti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Leo, e perdona il ritardo della risposta.
      Ma è stato un fine settimana vario e variegato come un gelato.
      La tua lista mi fa tirare un sospiro di sollievo.
      Se il tuo desiderio è quello di uscire con Captain America almeno non dovremo litigare per dividerci Fassbender.
      Casa nuova? Arghhh sono felice per te ma non ricordarmi invece la mia ricerca che mi sta mettendo in crisi.
      Studiare il sanscrito? Ma come ti passa per la testa?
      La cinque è pure la mia.
      Vengo a fare il corso a NYC con te.
      Io avrei voglia di più anni sabbatici, uno mica mi basta per riprendermi. Ma sono più anziana di te...

      Abbraccio grande.

      Elimina
  20. Questa dell'Africa ritorna anche dalle mie parti, guardare negli occhi la miseria vera ti cambia sul serio la vita. Io non sono stata nell'Africa centrale ma solo nel Nord, in compenso l'India mi ha stesa. Anche in questa zona dell'Asia c'è la vera povertà e ti agghiaccia che sia diffusissima, il povero possiede solo uno straccio addosso e non dico solo per dire. Comunque a me manca un figlio ma ho un nipotino di due anni che adoro, manca una gratificazione in un settore lavorativo che mi piace molto ma ci sto lavorando (hai visto mai), manca toccare tutti i paesi del mondo con gli occhi di una vera viaggiatrice ma pian piano sto spuntando l'elenco. Direi che può bastare :-), in fondo sono felice di quello che ho. Ah, i quadri mi piacciono e Pollock era un vero genio. Un bacio, carissima

    RispondiElimina
  21. Ciao Ros, anche a te per prima cosa le scuse per il ritardo.
    Io dell'Africa conosco solo Egitto e Tunisia. E mentre la magia dell'Egitto mi ha stregata come i bimbi e le loro famiglie incontrati lungo il grande Fiume, della Tunisia ricordo poco se non le parti interne brulle e splendide.
    Ci tornerei perché li porto da oltre vent'anni con me.
    L'Asia invece la temo. Ho paura di non farcela a sostenere il carico di emozioni che mi potrebbe regalare.
    Insomma, non sono pronta.
    " A me manca un figlio" sono parole che fanno parte di me. Ma per fortuna non sono più parole dolorose, ho imparato a conviverci e a sorridere anche, quando le pronuncio.
    Poi ho un mondo d'amore che mi circonda.
    La carica giusta per andare avanti e vivere consapevolmente e serenamente.
    Abbraccio a te.

    RispondiElimina
  22. Cara Mariella, in quella lista non hai messo le cose che vuoi o vorresti fare prima o poi ma le cose che non vuoi fare assolutamente... sennò le avresti già fatte!!! Baci Massimo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma come fai a dirlo Massimo? Per esempio cinquant'anni non li ho ancora compiuti eh!!! Baci a te e benvenuto!

      Elimina

Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)