05 settembre 2014

Emergency compie vent'anni











Il 15 maggio 1994 nasceva una piccola realtà di volontariato. Voluta fortemente da Gino Strada, sua moglie Teresa Sarti e Carlo Garbagnati.
L'intento era quello di offrire aiuto medico (rimanendo neutrali)  a realtà sconvolte dalle guerre. Promuovendo allo stesso tempo i valori di pace e di rispetto per i diritti umani.
Da allora fino ad oggi, questo nucleo si è sviluppato enormemente, agendo in 16 paesi, costruendo ospedali, centri chirurgici e pediatrici in tutto il mondo; ristrutturando e aggiornando altri presidi già esistenti.
E dal 2005 è presente anche in Italia, con i suoi poliambulatori a Palermo, Marghera e in provincia di Reggio Calabria. Ha uno sportello di orientamento socio sanitario a Sassari e a breve è previsto un nuovo punto ambulatoriale a Napoli.

In tutti questi anni ha curato circa sei milioni di persone.
Tutto il loro operato è pubblico e si può visionarlo in ogni momento entrando nel sito della Omg.


La prossima settimana si terrà a Milano il XIII incontro nazionale che porterà in città oltre 1000 volontari giunti da tutte le parti d'Italia.
Il raduno avverrà dal 12 al 14 settembre. 
Per festeggiare degnamente il compleanno poi, Sabato 13 settembre, ci sarà  un concerto gratuito al Mediolanum Forum di Assago.
Io conto di andarci.
E conto di continuare ad esserci per loro; nel mio piccolo, piccolissimo; qui da me per esempio.

Ed ora la parola al presidente, Cecilia Strada.



Cari amici,
EMERGENCY compie vent’anni.
Se questi vent’anni fossero una scatola, sarebbe piena di ricordi dei sedici Paesi in cui abbiamo portato aiuto.
Dentro ci sarebbe una punta di lancia. Viene dal Ruanda: 1994, il primo intervento di EMERGENCY. Siamo entrati nell’ospedale di Kigali, che era stato abbandonato, abbiamo riaperto il reparto di ostetricia, dove 2.500 donne hanno ricevuto assistenza e fatto nascere i loro bambini, e quello di chirurgia d’urgenza, curando 600 feriti di guerra. La punta di lancia l’abbiamo trovata entrando nell’ospedale abbandonato. Era vicino a un paziente: era stato ucciso nel proprio letto. Questa è la guerra. Poi l’abbiamo vista in tanti Paesi: diverse le armi, diverso il colore della pelle, ma sempre tragicamente uguali le vittime civili.
Dovrebbe essere una scatola molto grande, per poter contenere le migliaia di disegni che i nostri piccoli pazienti hanno colorato: magari stesi per terra nelle sale giochi degli ospedali, magari in giardino, il giorno delle dimissioni, per farci un regalo prima di tornare a casa.Sarebbe una scatola piena delle pulitissime divise del nostro personale, simbolo di lavoro, formazione, riscatto sociale. Insieme ai nostri professionisti internazionali, oggi più di 2.200 persone locali lavorano nelle strutture sanitarie di EMERGENCY in sei Paesi.
Un posto particolare nella scatola lo avrebbero le foto delle nostre colleghe: è un’altra cosa di cui possiamo andare fieri. Riusciamo a dare loro un’istruzione e a farle lavorare insieme agli uomini anche nei contesti più difficili per le donne. L’orgoglio e la determinazione con cui ogni giorno queste donne entrano in ospedale è uno dei successi di questi vent’anni.
Nella scatola ci sarebbe anche una tempesta di sabbia del deserto sudanese, dove il Centro “Salam” di cardiochirurgia ripara cuori di adulti e bambini che altrimenti non avrebbero possibilità, ci sarebbe la giungla cambogiana dove abbiamo curato troppi feriti da mina, ci sarebbero le arance che crescono nel nostro Poliambulatorio a Palermo, il sole della Sierra Leone che batte sul Centro chirurgico e pediatrico, ci sarebbero i metri di neve che le nostre ostetriche e infermiere attraversano, in mezzo a una montagna dove non ci sono strade, per dare un’opportunità di cura alle donne incinte e ai neonati che vivono lì.
Se questi vent’anni fossero una scatola, sicuramente ci sarebbe dentro una maglietta con il logo rosso: una per tutte le magliette di EMERGENCY che sono state indossate, regalate, consumate, comprate, vendute. In quelle magliette c’è un modo concreto per contribuire a curare persone, ma c’è anche un’idea che cammina: l’idea che i diritti umani debbano essere, semplicemente, garantiti a tutti.
Che cosa metteremo dentro la scatola, nei prossimi vent’anni? Continueremo a riempirla, insieme, di medicina e diritti. Grazie: per i vent’anni passati, e per i prossimi che costruiremo”.
Cecilia Strada, presidente di EMERGENCY
( dal sito ufficiale di Emergency)




Qui il sito ufficiale

28 commenti:

  1. Sono un ammiratore di EMERGENCY e in occasione di una manifestazione di qualche anno fa qui a Roma in Piazza San Giovanni, acquistai quella maglietta bianca con il logo rosso "IO STO CON EMERGENCY".
    Contento che anche tu sei una loro fedele amica.e che andrai sabato 13 settembre ad Assiago per quel concerto.che festeggerà il compleanno di Emergency.
    Un caro saluto,
    aldo.

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    1. Grazie Aldo per le tue parole. Buona giornata amico.

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  2. Giusto per essere la solita voce fuori dal coro, io non li sopporto. E ne ho avuta ulteriore conferma ieri che ho visto la loro pubblicità su un taxi a Milano. È un'azienda. Ne' più né meno

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    1. Sno poche le cose che sopporti Francesco. E a volte prima di farsi un'idea sbagliata bisognerebbe documentarsi a fondo. Non lasciarsi influenzare dall'apparenza.

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    2. Beh, come vedi non è che sia l'unico scettico. Io però cado oltre questo aspetto. Io proprio non condivido nello specifico la filosofia di emergency. Cecilia strada poi è di una arroganza veramente fastidiosa

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    3. Non cado ma vado. Mannaggia al correttore

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    4. Su tutto l'attività in Afghanistan

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    5. Io Cecilia non la giudico per nulla arrogante. Hai avuto modo di parlarci Francesco?

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    6. La filosofia di Emergency...

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    7. Ho sbagliato termine. Intendevo strategia, attività, modus operandi. Ho letto e sentito interviste radiofoniche e televisive

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    8. Invece io penso sia il loro lato migliore come operano. Correndo tutti i rischi che corrono. Le interviste televisive sono il modo migliore per conoscere le persone. Certo.

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  3. Queste organizzazioni sono molto importanti, gli aiuti che arrivano grazie a loro sono tanti ed utili per la salvezza umana.
    Però anch'io sono diventata col tempo un po` scettica, ce ne sono troppe e a volte penso che gli aiuti effettivi siano minori di quel che dovrebbero essere.
    Comunque aiutare è sempre importante, quindi non si dovrebbe mai negare ciò a nessuno, basta scegliere chi ti ispira più fiducia.
    Baci Mari.

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    1. Una OMG come Emergency e' una institutione. Come dicevo nel post quello
      che loro fanno e come lo fanno e' tutto documentato. Se vuoi saperne di piu' puoi entrare e navigare nel loro sito. Poi hai ragione quando dici che le associazioni no profit spuntano come funghi e questo ci induce ad essere un po' scettici. Non sono stato pochi i cosi di truffle di cui abbiamo letto. Direi che piu' che l'istinto nel partecipare alle iniziative dobbiamo fidarci dell'informazione. Bacio a te.

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    2. "Non sono stati pochi i casi di truffe'.

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  4. Conosco e apprezzo.
    Se però decido di dare un sostegno, lo faccio localmente e quando posso, personalmente.
    Solo perché preferisco piccole realtà...
    p.s. Marì, ho per sbaglio cancellato il tuo ultimo commemto da me :((((

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    1. Si' Gioia. Le piccole realta' a livello locale sono le piu' bisognose di ricevere il nostro aiuto, non potendo confidare in molto altro. Se poi noi stessi riusciamo prrsonalmente a fare e dare qualcosa e' il massimo. Hai cancellato il mio commento su Timi? Ahahah poi arrivo a riscriverlo :-)

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  5. Emergency sarà pure un'azienda, come ha detto l' amico Francesco, ma è un'azienda efficiente, che porta soccorso a chi ne ha bisogno e i cui lavoratori rischiano la vita (e a volte ce l'hanno pure rimessa) sia perché operano in zona di guerra, sia perché possono contagiarsi e contrarre le malattie più perniciose.
    Comunque, se la famiglia Strada fosse ambiziosa e venale, si sarebbe buttata in politica.
    Un cordiale saluto alla titolare di questo simpatico blog.

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    1. Grazie Nigel. Sui suoi volontari e sul personale medico che rischia ovunque la vita per Millemila motivi potrei parlare a lungo. Ma non ho intenzione di farlo. Credo che si meritino il rispetto di ognuno di noi. Proprio non riesco ad immaginarli in politica. Abbraccio amico.

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  6. Ciao Mari!
    Noi pratichiamo di nostro,pure stamattina volontariato in ospedale con un paziente senza parenti,cieco e malatissimo,un professore universitario che il solo sentirlo parlare è dono per noi
    Emergency per quello che leggo offre aiuto e tutto quello che lo è merita stima,se tutti noi dovessimo pensare che le associazioni hanno anche scopi di lucro siamo fritti.un po' di buona fede non guasta
    Ti abbraccio stretta! :)))

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    1. Ciao Claudia. Bello leggerti stamattina. Leggere del tuo impegno familiare che di sicuro donera' tantissimo perche' il tuo tempo e il tuo affetto, tornera' indietro elevato alla enne. Come sai anche noi in famiglia abbiamo persone care che si occupano di una Onlus per bambini con problemi familiari. Quindi so bene di cosa sto parlando. Bacio amica cara.

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    2. Si Mari, un impegno ammirevole quello che la tua famiglia svolge, molto gravoso perché si tratta di bambini e sappiamo benissimo quanto il cuore piange davanti a loro
      Vi abbraccio

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    3. Grazie Claudia. Ti abbraccio forte.

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  7. In parte può essere che Francesco non abbia torto.
    Il giro di soldi c'è ed è imponente.
    Tuttavia vado oltre e penso a quello che comunque di effettivo e concreto è stato fatto.
    Le infermiere, le isteriche, tutti i volontari che girano intorno a

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    1. Gino Strada. Per il resto andrei oltre l'aspetto della simpatia che e' vero che lui e sua figlia non lo sono per nulla ma mi pare completamente irrilevante. Veru

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    2. Veru sono convinta che volessi dire ostetrica e non isterica giusto? Come dici tu muovono ormai una mole
      di denaro immensa. Ma per quello che negli anni hanno
      costruito senza aiuto da parte delle istituzioni e' il minimo che possa servire per continuare a fare cio' che fanno. E che siano
      simpatici o meno (Gino e' un gran burbero vero) ha giustamente poca importanza.

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  8. Non conosco sinceramente in dettaglio l'operato di Emergency e come tale non posso giudicare, ma certamente non sarà un'associazione a delinquere e un po' di bene l'avrà fatto, fosse solo per le persone che si muovono a suo nome, per cui auguri :)

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  9. Ciao Pier, hai centrato il punto. Al di là delle impressioni che abbiamo e non potendo conoscere abbastanza della struttura organizzativa ( parlo in generale) è chiaro che l'unica evidenza positiva è ciò che sono riusciti a compiere in questi anni. E sulla bilancia di sicuro pende tutto il buono. Che è tanto. Abbraccio!
    Mari

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  10. Complimenti a tutti gli operatori e volontari di Emergency, per il lodevole lavoro svolto in questi anni.
    Saluti a presto

    PS

    Grazie per gli auguri.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)