16 novembre 2014

Recensione: Amos Oz - Giuda






Amos Oz mi è stato portato in dono una sera che avevo pianto troppo.
Ero seduta sulla poltroncina della nonna che ho nella mia camera da letto.
Tessuto antico e delicatissimo. Il posto in cui cerco di ritrovare me stessa quando mi perdo.
Quella sera ero smarrita.
Ero lontana da me e da chi mi amava, da troppo tempo.
Piombata in un cono di dolore dal quale non volevo risalire in nessun modo.
E mi crogiolavo quasi, in quella sofferenza.
Non nuotavo più: ero spinta dalla marea.
Qualunque fosse la direzione a me non importava.
Sul tavolino trasparente accanto a me seduta, c'era una pila di libri che avevo comprato mesi prima.
E non era mai successo che avessero preso polvere per così tanto tempo.
Tra gli altri NON DIRE NOTTE di AMOS OZ.
Dell'autore israeliano avevo sempre letto molto bene. 
E spesso mi ero detta che sarebbe giunto prima o poi il tempo per me e per lui,  di incontrarci.
Ci avevo provato qualche anno prima con: STORIA D'AMORE E DI TENEBRA.
Subito abbandonato dopo qualche pagina. All'epopea della sua famiglia e alla storia di sua madre non ero pronta. E non lo sono ancora: ad oggi resta il suo unico libro che non ho mai finito.

Invece quella sera guardai la foto di copertina (un terreno su cui sta nascendo una fragile piantina) e mi decisi.
Non c'è nulla nella vita che arrivi per caso.
Perché proprio allora, perché quel libro.
L'ho finito in una notte. Tanto il sonno non arrivava da giorni.
Ma in quella notte, tra le sue parole, ho ritrovato una parte di quello che avevo perso.
E pure un po' di forza.
Una coppia. Uno dei due si è fermato. L'altro no. Ma c'è l'amore, la tenerezza, l'affetto. Il tempo, le ore, i giorni e gli anni che sono contati. La forza, quella che basta al secondo per rimettere in moto il primo.
Come racconta Oz?
Me lo hanno chiesto in molti.
Racconta le storie attraverso gli occhi e la prospettiva di tutti i protagonisti dei suoi romanzi. Non c'è quasi mai la voce narrante principale.
Poi chi legge sceglie. Da che parte stare, se è il caso. Se lasciarsi trascinare senza giudizi fino alla fine del racconto.
Ogni suo libro è un testo da interpretare come si preferisce. Un grande dono. Da leggere, inventare e riscrivere.
Oz a volte può sembrare scarno e ruvido. A volte così sensibile da stringerti a sè con una carezza.
Sullo sfondo quasi sempre la sua terra. Quella patria che ama profondamente ma che non riesce a conquistarlo. Troppi errori. E lui li riconosce tutti. Senza sottrarsi mai. Molte volte pubblicamente ha condannato le scelte politiche della nazione. E nei suoi scritti lo ribadisce.
Dopo?
Come dicevo sopra, li ho letti tutti.

E sono arrivata a GIUDA.

Il protagonista, Shemuel Asch, è un sognatore. Ma pure un vigliacco che smette l'università  con la scusa debolissima del tradimento della sua fidanzata. Che lo ha mollato perché eterno indeciso e immaturo; decidendo di sposare un altro che le da più sicurezza. Tradisce le aspettative di tutti, famiglia compresa e finisce per rifugiarsi a far da balia ad un vecchio professore invalido, sfuggendo così alle responsabilità.
E' la storia di un amore, di un tradimento, di una guerra interminabile e sbagliata.
Non ci sono risposte. Solo domande.
C'è un ragazzo  ebreo che attraverso la figura di Giuda  prova a trovare la sua strada e a ritrovare se stesso.
C'è un padre che ha perso un figlio e se ne assume tutta la colpa.
C'è una figlia che non ha mai amato il padre e lo considera un traditore.
C'è un traditore che seguendo una certa logica, alla fine ha tradito perché doveva farlo.
C'è una musica di sottofondo che accompagna ogni parola.
C'è Israele.
C'è un grande errore.
C'è un grandissimo scrittore che affronta uno dei più grandi tabù religiosi.
C'è Oz.

Ci sono le sue parole:

"Ti dico anche che, malgrado tutto quello che ho detto prima, beati i sognatori e sventurati coloro che hanno gli occhi aperti. I primi non ci salveranno di certo, né noi né i loro discepoli, ma senza sogni e senza sognatori la maledizione peserebbe mille volte di più. E' per merito dei sognatori se anche noi, i disincantati, siamo un po' meno pietra e disperati di quanto saremmo senza di loro. E anche il tuo Gesù era un grande sognatore, forse il più grande sognatore di tutti i tempi. Ma i suoi discepoli no. Loro erano avidi di potere e hanno fatto la fine di tutti i loro simili del mondo: sono diventati dei macellai."

Ecco Amos.
Grazie da me e da tutti i sognatori.


Scheda del libro:

Autore: AMOS OZ
Titolo del romanzo: GIUDA
Casa editrice: FELTRINELLI


Scheda dell'autore:

Amos Oz nato a Gerusalemme;
insegna letteratura all'università Ben Gurion del Negev;
tra i suoi romanzi tutti pubblicati da Feltrinelli:

Conoscere una Donna (2000)
Lo Stesso Mare (2000)
Michael Mio (2001)
La Scatola Nera (2002)
Una Storia di Amore e di Tenebra (2003)
Fima (2004)
Contro il Fanatismo (2004)
D'un tratto nel Fosco del Bosco (2005)
Non Dire Notte (2007)
La vita fa Rima con la Morte (2008)
Una Pace Perfetta (2009)
Scene di Vita di un Villaggio (2010)
Una Pantera in Cantina (2010)
Il Monte del Cattivo Consiglio (2011)
Tra Amici (2012)

I suoi lavori sono tradotti in 41 lingue.



PS: tornando dall'incontro con Oz, riflettevo su di una sua frase ribadita questa sera: SOLO RINNEGANDO SI PUO' MIGLIORARE; SOLO CHI TRADISCE, CHI ESCE DALLE CONVENZIONI DELLA COMUNITA' CUI APPARTIENE, E' CAPACE DI CAMBIARE SE STESSO E IL MONDO.

Cosa ne pensate?

42 commenti:

  1. Grande recensione fatta con amore e sentimento, si percepisce e poi vai di pancia , come me Mariellina cara...
    Ho letto di lui "la scatola Nera" e mi ha intrigato non poco..
    Questo non lo conoscevo, ma lo leggerò , non è uno scrittore facile, ma basta lasciarsi portare e lui sa condurti molto bene e poi ti fa sognare , perchè il sogno salva molte patologie secondo la sua direzione..
    Ciao amorevole, buona domenica e un bacio grande grande!

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    1. Purtroppo o per fortuna io, seguo solo ed esclusivamente il cuore e la pancia.
      Le rare volte che mi lascio guidare dal ragionamento e dalla riflessione, facendo tacere l'istinto e il cuore, sbaglio.
      Per cui, non saprei comportarmi diversamente.
      No, non è uno scrittore facile. Uhmmm anche tu, hai letto un libro tosto. Pieno di schiaffi dati a viso aperto attraverso lettere e lettere.
      Io credo, e dopo essere stata alla sua presentazione ne sono convinta, sia il suo più importante. C'è una specie di testamento morale e di pensiero in questo lavoro.
      Assolutamente da non perdere.
      Ti abbraccio amica bella, così vicina.

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  2. Mari, è ad Amos Oz che hanno fatto quell'intervista in cui ha dichiarato di essere andato a vivere ad Haifa perchè Gerusalemme non la sopporta più ?

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    1. Non lo so Francesco, non ricordo questo particolare. Potrebbe essere. Di certo da anni non vive più a Gerusalemme; dopo il suo allontanamento dalle posizioni politiche del governo attuale che ritiene un "invasore".
      So che ad Haifa vive e insegna sua figlia, mentre lui vive ad Arad.

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    2. si, allora è quella l'intervista che ho visto.

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    3. A volte non capisco Francesco.
      Ma la risposta me la do anche da sola. Probabilmente è inutile perdere troppo tempo in spiegazioni, qui da me.

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  3. La recensione è bellissima, ma a me Oz sta sullo stomaco come una peperonata... è come Baricco, se lo vedo lo evito!
    Bacioni

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    1. Orpo no dai, paragonarlo a Baricco no!!!
      Bacio Mel.

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  4. Mary dopo una recensione così bella come minimo deve dirottarti una percentuale sui diritti d'autore!

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    1. Stasera c'ho provato a chiedere i diritti ma mi ha fatto uno strano discorso sui sognatori e sul crederci...

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  5. Vedo con piacere che su Gesù e i suoi cosiddetti seguaci i grandi scrittori la pensano in modi molto simili... :-))

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    1. "Gesù è nato ebreo ed è morto da ebreo. Sono stati altri dopo di lui a creare il cristianesimo.
      Paolo di Carso, ad esempio."

      Lo ha scritto in Giuda e stasera lo ha ridetto.

      PS: dopo il suo intervento si parlava anche di Romain Gary, mi è spiaciuto non potermi fermare...
      Bacio.

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    2. Povero Gesù, che destino! Trasformato in icona del famiglismo bigotto, lui che s’era guardato bene dal “mettere su” famiglia (e semmai aveva amato Giovanni… ma questo non ditelo a quel torsolo omofobo di Saulo di Tarso), e addirittura in profeta di quegli altri cavrones tagliatori di teste… E il suo messaggio d’AMORE? Secondario. E abilmente distorto.

      Bacio a te. E a Romain Gary! :)

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  6. Cara Mariella, mi hai convinto: devo cominciare a leggere Amos Oz.
    Questo e' un post davvero sentito, che mi ha toccato nel profondo.
    Grazie! (Sei sempre una garanzia quando parli di libri! :) )
    Un abbraccio,
    B.

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    1. Non sono capace di scrivere diversamente da così. Mi fa piacere che ti abbia coinvolto così tanto la mia recensione, da indurti a leggere Oz.
      Grazie a te.
      Un bacio.

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  7. Non conosco il libro ma tu lo hai recensito cosi bene che merita di dare una occhiata
    ciao buon pomeriggio.

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    1. Grazie Tiziano. Sono felice che voi amici siate rimasti così coinvolti dalle mie parole. Evidentemente sono riuscita proprio bene a farvi comprendere quanto sia bravo Oz.
      Un abbraccio.

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  8. Ragazzi, sono in fila davanti alla Sinagoga di Milano per entrare all'evento di Amos Oz. C'è tantissima gente. Il che mi fa felice ma allo stesso tempo mi domando cosa riuscirò a sentire. In ogni caso, vale la pena.

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  9. Mi piace quello che hai scritto e, soprattutto come l'hai scritto, con quella semplicità che apparentemente sembrerebbe un punto di partenza e invece è un approdo, la meta di tutti coloro che intendono comunicare, senza stare a trincerarsi dietro i paroloni o i costrutti cervellotici, perché comunicare è avere rispetto dell' interlocutore.
    Mi piace la descrizione di quel tuo strano modo di soffrire, quando " ti molceva il core (I leopardiani mi perdoneranno).
    Mi piace Amos Oz, che cercherò di conoscere meglio, perchè sostiene che:
    "E' per merito dei sognatori se anche noi, i disincantati, siamo un po' meno pietra e disperati di quanto saremmo senza di loro."
    Non mi piace chi ( in buona o cattiva fede) vuole rubarci la speranza.
    Con tutta la stima e l'amicizia.

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    1. Grazie amico mio, per le tue parole. Hai compreso perfettamente e mi sento onorata del tuo citare ( in mio onore ) Leopardi.
      Non saprei spiegare in altro modo quello che provo.
      La mia scrittura mi appartiene e mi riflette. Cerco di comprendere gli altri e provo a farmi comprendere nella maniera più semplice possibile. E' importante arrivare a tutti.
      Senza abuso di parole.
      Stasera, come dicevo prima (in maniera faceta) a Sara, gli ho detto che sono una sognatrice, citando il passo che hai riportato anche tu. Continuando nello scritto lui dice che "adatta ai sognatori è la lettura di Tolstoj". Io gli ho detto che non amo Tolstoj ma amo lui e le sue, di parole. Mi ha risposto incitandomi a continuare a credere.
      Proviamoci tutti.
      Io cercherò di ricordarmelo sempre.
      Una abbraccio grande.
      Stima e amicizia profonda e ricambiata.

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  10. Grazie per averci raccontato di un tuo momento per recensire.
    Non mi è mai capitato di leggere una recensione simile, l'ho sentita più vicina... come capisco perfettamente il concetto che niente arriva per caso anche il più stupido dei segni.

    :*

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    1. Ragazza bella, grazie a te.
      Quando racconto di qualcosa o qualcuno che ha contribuito a farmi diventare quella che sono, spesso lo lego ad un episodio della mia vita. L'istante dell'incontro. Non era un momento felice ma mi ha fatto piacere condividerlo con voi.
      Io sono così, nel bene e nel male. A volte senza pelle. Ma sempre onesta e vera.
      Il concetto del "mai nulla arriva per caso" dopo averlo sperimentato più e più volte mi appartiene come una seconda pelle.
      Un abbraccio.

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  11. Altre utili indicazioni bibliografiche, precedute da pagine scritte con la mano del cuore e perciò molto delicate.
    Ti auguro una buona serata col tuo "beniamino" e ti abbraccio ;-)

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    1. Cara Giovy, bella e cara come la sua metà.
      E' stata davvero una splendida sera. Che ricorderò per molto tempo. Come ricorderò tutte le belle parole che mi avete donato questa sera.
      Ti abbraccio forte.

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  12. Confesso di non aver mai letto alcunché di Amos Oz ma le ultime due frasi del suo romanzo e .da te riportate sopra in neretto mi hanno sinceramente colpito: "Ma i suoi discepoli no......."
    Per interessarmi allo scrittore israeliano mi fido di quello che hai scritto in questo tuo post.
    Un caro saluto,
    aldo.

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    1. Affatto comune il pensiero eh?
      Ti ringrazio per la fiducia,
      Un abbraccio Aldo.

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  13. Io che sto dalla parte dei disincantati, devo proprio leggerlo! ^^

    Mi interessa particolarmente ogni libro-studio che riguardi la figura di Cristo e dei discepoli, ché, andando oltre, s'è perso lo spirito delle origini. Ed è bellissima la definizione data di Gesù come "forse il più grande sognatore di tutti i tempi".

    Alla prossima e bella riflessione ^_^

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    1. Devi leggerlo Giò!
      I disincantati e i sognatori non sono mai stati così vicini.
      Un abbraccio.

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  14. Sempre meritevoli le tue recensioni. Abbraccione

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  15. "beati i sognatori e sventurati coloro che hanno gli occhi aperti"

    Davvero bella questa citazione, e verissima :) Senza sogni... non si va da nessuna parte, e che tristezza sarebbe :)

    Bella anche la recensione, una abbraccio! ;)

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    1. Sono delle parole così importanti che non ho potuto tenerle tutte per me.
      I dreamer for ever.
      I believe.
      Grazie Maurizio!

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  16. Un titolo da ricordare. Ti ringrazio per la segnalazione.
    Un sorriso per una serena giornata.
    ^___^

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    1. Grazie per essere passato e per aver trovato interessante la mia recensione.
      Alla prossima.

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  17. Ma noi continuiamo a sognare.. che è più importante di chi lo istilli, il sogno.. ;)

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    1. Sogni e sognatori... che meravigliosa utopia.

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  18. Splendido questo post Mari!
    Hai racchiuso in esso una tua intimità davvero profonda con la recensione di un libro, anzi un saggio su uno scrittore (che, dico immediatamente, non conosco), in modo esemplare.
    Hai narrato "una notte di un periodo della tua vita vagante che trasportata dalla marea venivi sospinta chissà verso dove..." e da lì sei passata, in modo davvero poetico e tenero, a descrivere quanto e come "quel" libro di "quell" 'autore fin lì quasi rifiutato, ti avesse salvato o quantomeno aiutato a ritrovare "...una parte di quello che avevo perso".

    Dicevo tra le parentesi che non conosco Oz, forse come te, non credo di poterlo amare...non credevo mi potesse piacere, ma ora invece credo che lo troverei molto vicino a me a come intendo io la letteratura. A me che piace sognare e che a volte scrivo di sogni, trovo di una tale verità la frase che hai riportato in neretto e soprattutto questo stralcio:

    "...senza sogni e senza sognatori la maledizione peserebbe mille volte di più. E' per merito dei sognatori se anche noi, i disincantati, siamo un po' meno pietra e disperati di quanto saremmo senza di loro..."

    che è quasi..."essenziale"!

    Ciao Mari.
    Buona giornata.

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    1. Mi fa molto piacere che ti abbia colpito così positivamente la mia recensione.
      Al giorno d'oggi faccio sempre più fatica a riconoscere i sognatori. Ci sono troppi disincantati e delusi. E questo mi fa riflettere non in maniera positiva.
      Soprattutto sulla direzione che sta prendendo questo nostro mondo.
      Avviso che Oz potrebbe non piacere, perché lucido e niente affatto etereo nello scritto. Fin troppo duro, ma con momenti di sostanziosa dolcezza.
      Grazie Pino, un abbraccio.

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    2. ...mi chiedevo come mai non mi arrivavano le risposte via mail...cavoli mi sono accorto di non essermi mai registrato!...ecco cosa intendevi...
      scusa...

      Ciao. Abbraccio ricambiato Mari...

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    3. Ahahah infatti! Buona giornata Pino!

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  19. Ne parli talmente bene che mi hai convinto a leggere Amos Oz,.n'import pas lequel.
    Stai diventando lamia consigliera di lettura.
    Grazie sorellona della sorellina e della ladispolana.
    A proposito, come si chiama, Marilù?

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    1. Addirittura. Mi sento la piccola libraia di "C'è posta per te". Lei consigliava libri bellissimi per bambini. Io cerco di consigliare libri belli ad adulti; coloro che non hanno perso quel poco di "bambitudine" che la vita cerca di portare via in ogni modo.
      Per fortuna non sempre ci riesce.
      La sorellina ladispolana si chiama Dani.
      Bacio,

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)