02 aprile 2015

RECENSIONE:RIPARARE I VIVENTI







Titolo: Riparare i Viventi
Autore: Maylis De Kerangal
Casa Editrice: Feltrinelli
Traduzione: Maria Baiocchi e Alessia Piovanello



Non ero molto convinta prima di iniziare a scrivere il post.
Sul parlarvene o meno. Perché dopo avere letto un libro intenso e terribile come questo, di sicuro sei così scosso dal sapiente e doloroso racconto che dubiti di te stesso. Di riuscire a  rendere con la stessa intensità quelle parole.
Brucianti, dolorose e rabbiose. Ma vere e concrete come la realtà che abbiamo addosso. Esattamente come quella descritta; senza compromessi. Diagnosi e prognosi amare.
Ventiquattro ore di vita di un gruppo di persone che il dolore e il caso unisce.
E nello scorrere del tempo una miriade di domande che non troveranno mai riposta.
Tre ragazzi. Un incidente stradale. Una difficilissima decisione da prendere.
Tante famiglie, tante storie, in una girandola di emozioni cariche di dubbi che ti costringeranno a leggere il libro senza alcuna sosta.

"Quando il telefono ha suonato lei si era riaddormentata, immersa in un groviglio di sogni pallidi smorzati dalla luce del giorno e dallo stridore delle voci artificiali di un cartone animato giapponese alla tv - in seguito, vi avrebbe cercato dei segni, invano: più raccoglieva i ricordi, più il sogno si dissolveva, no restava niente di tangibile, niente che potesse dare un senso al cataclisma che si verificava a trenta chilometri da lì, nello stesso momento, nel fango delle strade - e non è stata lei a rispondere. ma Lou, sette anni, entrata in camera correndo per non perdere nemmeno un'immagine del cartone che guardava in salotto, e che ha semplicemente appoggiato il telefono contro l'orecchio della madre per poi scappare via alla stessa velocità, così che la voce nella cornetta, intrecciata ai sogni di Marianne, si alzava, insistente e alla fine, solo sentendo le parole la prego, mi risponda: è lei la madre di Simon Limbres? Marianne è balzata su nel letto, il cervello di colpo acceso dalla paura".

Quante domande  scaturiscono dalla lettura. Una storia che parla di morte e di rinascita.  Causa ed effetto fino ad arrivare ad una decisione, l'espianto degli organi per "riparare i viventi". Straziante percorso, immensamente complicato. 

Io lo farei? Voi lo fareste?

E poi la scrittura, ardita senza nessuna dolcezza.Decisa. Parole e sentimenti che ti arrivano addosso come sciabolate. Nessuna pietà.  Segui la vicenda immedesimandoti ogni volta in ognuno dei protagonisti. Comprendendone fino in fondo gli affanni, la debolezza, le speranze e l'immenso dolore.

Non conoscevo l'autrice Maylis De Kerangal.  Mi ha sorpreso con la lettura del brano che ho postato. Aprendo a caso il libro, come faccio di solito quando non conosco l'autore.
Ho voluto scoprirne un po' di più. E' "antica". Niente Twitter, niente Facebook, niente web. L'unico suo mezzo di comunicazione e di interazione con l'esterno sono le mail. Dice che tutto il resto toglierebbe del tempo alla scrittura e lei questo non è disposto a barattarlo con nulla. E poi riesce a scrivere ovunque, in metropolitana, per strada, ma mai a casa propria. Piuttosto affitta una mansarda, una camera altrove. E butta giù tutto a mano, poi ricopia sul computer.
Insomma mi piace. E nonostante l'amarezza con cui sono arrivata a comprendere vi dico che per me stessa, la scelta è già compiuta. E la lettura del romanzo non ha fatto altro che avvalorare la mia tesi.

IO SI'.

Vi abbraccio.

Note blibliografiche sull'autore.

Autrice francese. Sette romanzi pubblicati. 

Ultime pubblicazioni:

Riparare i viventi (2014) - Gran Prix RTL - Lire 2014. Prix Orange du Livre 2014. Prix des lecteurs de L'Express-BFMTV 2014. Roman des etudiants France Culture - Telerama 2014.

Nascita di un Ponte (2013) - Premio Médicis 2010. Premio Gregor von Rezzori 2014.




27 commenti:

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  2. E' una fortuna aver portato con me il notebook, così, nelle pause di vendita dei miei (famosi) gelati, posso dare uno sguardo ai vari blog, fra i quali questo, che propone sempre qualcosa di nuovo, di "fresco" e interessante.
    Superfluo aggiungere che inserirò anche questo titolo, da te recensito con perizia e convinzione, fra quelli già annotati.
    Complimenti ed abbracci ^__*

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    1. Grazie Antonio. La tua ironia e' sempre gradita. La materia del post e' scottante me ne rendo conto. Un abbraccio e grazie per la tua presenza costante!

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    2. Intelligenti pauca, digna amica mea!
      .
      .
      ^___*

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  3. ho da tempo aderito all' associazione per l'espianto.
    bella recensione, sicuramente da leggere...ma in un momento più sereno, che cerco in questo periodo di
    autoalimentare tutte le mie risorse positive.
    ciao Mariella :) buona pasqua

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    1. La mia è stata una decisione maturata con il tempo. Ho fatto un testamento biologico (scrittura privata) e da poco sono iscritta all'AIDO.
      Per quel che riguarda la lettura del romanzo, nonostante il tema io l'ho letto in un momento in cui, avrei potuto leggere altro. Ma nonostante il tema sono contenta di averlo fatto.
      Ti abbraccio forte e buona Pasqua cara amica.

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  4. Questo è davvero un grande tema. Del quale si parla poco anche perchè, implicitamente, se ne vuole sapere poco, "che tanto non ci riguarda", "che tanto fra cent'anni chissà"... invece poi purtroppo queste cose accadono. Certamente è una scelta "forte", chi "resta" difficilmente accetta questo o pensa a questo in un momento di dolore... in questo senso è meglio come fanno in america, dove dietro la patente c'è scritto se sei o meno disponibile alla cosa... tu e non chi "resta". Di certo ecco, è come quando una macchina va allo sfascio perchè le è partito il cambio, ma il motore e il resto ancora funzionano e, magari, un altro potrebbe averne bisogno per percorrere ancora chilometri e chilometri.... a vederla così la scelta è facilissima, anche se mi rendo conto sia davvero complicata se non si è coscienziosi noi per primi a comunicarla a chi amiamo, o a lasciarlo ben chiaro.

    Un abbraccio a te

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    1. Sì MAURIZIO, hai ragione. Come per altri temi "scottanti" siamo abituati a non parlarne, quasi a rifiutarli. Le malattie come il cancro, le disabilità, le decisioni da prendere nel caso in cui ci accadesse qualcosa di irreversibile, SONO ANCORA TABU'.
      E' come se omettendole o "ignorandole" ci garantissimo una specie di immunità. Ma tutto questo lo respiriamo quotidianamente, è tra noi. Lo viviamo in famiglia o negli ambienti di lavoro e studio. Non dobbiamo chiudere gli occhi e girarci dall'altra parte. La decisione di donare i nostri organi è un diritto/dovere. Avere la possibilità di garantire ad un'altra persona la sopravvivenza con un atto di estrema generosità, dovrebbe divenire prassi. Naturale. La scelta dovrebbe riguardare le persone direttamente interessate senza andare a pesare sui nostri cari. Spero vivamente che presto, molto presto anche in Italia le cose possano cambiare.
      Un abbraccio grande.

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  5. Cara, ti ammiro ancora di più per questa scelta. Al di là del libro, sicuramente ben scritto, e te ne accorgi da queste poche righe, la donazione degli organi è un argomento su cui riflettere. Io ho ancora non ho aderito ma ci penserò seriamente e mi informerò meglio. Grazie per questo spunto. Ti voglio augurare una splendida Pasqua, amica mia, assieme alle persone che ami. Un bacio

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    1. ROS, ma grazie amica bella. Mi pare di non avere scritto nulla di speciale, nè di averlo fatto. Ma se le mie parole o meglio ancora le parole dell'autrice, serviranno a chi le legge a creare motivo di riflessione in più, sarà un ottimo punto da cui partire.
      Ricambio gli auguri e ti abbraccio forte.

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  6. Mi sono iscritta all'AIDO poco dopo aver compiuto diciott'anni ^_^
    È stato un momento piuttosto intenso e sono contenta di aver preso quella decisione in quel momento della mia vita. Recentemente, un famigliare è stato sottoposto a trapianto del midollo. Qualche anno fa, grazie al web, ho conosciuto una persona speciale, che è volontaria e che propaga la cultura del dono tra i più giovani e non solo: la sua vicenda privata è quella di famigliare di donatore.
    Spero che tutti capiscano l'importanza della donazione, e che, senza temere assurdi tabù, rifletta sui temi proposti. Ché fanno parte della vita di moltissime persone.
    E grazie a te Mariella per questo post.

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  7. GLO' sei stata precocissima, davvero complimenti.
    Io ho dovuto combattere contro paure antiche, mie reticenze. Ma poi, quando la decisione ha preso forma concreta, sono stata felice. Serena. Perché per prima cosa decido io. Nessun fardello sulle spalle degli altri. E poi perché in questo mondo così inutile, un gesto del genere è quanto di più concreto e positivo si possa fare.
    Sì bisognerebbe parlarne molto di più. Per vincere la ritrosia e la paura.
    Grazie a te.

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  8. Immersa in un groviglio di sogni...
    Lì mi ero scoraggiata. Poi invece, leggendo ancora, si è creata una immagine bella.
    Interessante Marì:)

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    1. Bella maestra e' un gran bel libro. Solo he parla di figli amati e amati e amati...

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  9. Il tuo post capita proprio in un momento in cui mi è capitato spesso di riflettere sulla stesura di un testamento biologico e all'adesione all'AIDO. La donazione degli organi è un grande gesto di generosità, e voglio iscrivermi davvero, anche se, non so perché, c'è qualcosa di indefinito che mi rende difficile l'idea... Proprio perché non lo capisco, ho deciso di iscrivermi il prima possibile, per poter fare del bene fino alla fine, a chi può averne davvero bisogno!
    Un abbraccio forte Mari!

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    1. Leggendoti G. rivedo me stessa all'alba della decisione. Si' comprendo la titubanza è quel non so che di indefinito che spaventa. Ma poi dopo, quando sarai pronta, sarai più forte. Un abbraccio.

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  10. Dovrebbe divenire prassi, si.. come gli Auguri di Buona Pasqua che tutti elargiamo con naturalezza.. e poi basterebbe guardare la cosa dal punto di vista dei beneficiari, e non dei donatori...

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    1. Verissimo FRANCO. Ho cercato di spiegare come la generosità verso gli altri compie il suo percorso più elevato attraverso questa scelta. Grazie amico mio.

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  11. Si, lo farò eccome.

    Buona Pasqua Mariella, bacio.

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    1. Ciao bimba, ti auguro una Pasqua serena.
      Bacio.

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  12. Un saluto e un augurio di Buona Pasqua alla titolare di questo interessantissimo blog ed a tutti i suoi lettori.

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    1. Ciao Giovy, grazie da parte mia e di tutti i lettori del mio blog.
      Serena Pasqua.

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  13. Sì, lo so che sei una gran brava ragazza. Non avevo dubbi iniziando a leggere che avresti finito così, secca e lacerante come una fucilata nella notte. Dirti che ti ammiro è poca cosa, e poi lo sai. Ancor più per questa tua decisione.
    Io no, non lo farò. Troppo vecchio per essere buomo innanzitutto e poi non so, ma proprio recentemente ho maturato la decisione di farmi cremare quando sarà. Mi spiace ammetterlo, ma odio pensare all'involucro che ha contenuto i miei sentimenti, le mie volontà, la mia coscienza e la mia intelligenza, che si decompone e diventa melma, liquame nauseabondo.
    Preferisco pensare ad una fiamma che lo consuma rapidamente e lascia intatte almeno le ceneri. Sono un egoista? Un vanitoso? Non lo so, non mi esamino, ma sono così.
    Altro se dovessi io decidere per un figlio, ben altro. Vorrei che almeno una parte di lui vivesse ancora. Sempre egoismo? Può darsi. Vedi quanti difetti ho, cara Mariella?
    Bacio

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    1. ENZO, l'idea della cremazione sta sfiorando anche me.
      Che quando sarà il momento e magari "sarò vecchia" non sentirò alcuna voglia di imputridire. Per poi restare abbandonata chissà dove.
      Ha più senso tornare polvere ed essere dispersa nel vento. Magari da qualche parte sul mare, che amo tanto.
      Vedi, la discriminante è che io non ho figli. E mi sembra troppo facile dire: certo che lo farei, scelgo per loro. E scelgo la vita. Ho titubato tanto anche sulla mia di scelta. Onestamente non lo so. Ma sull'egoismo da parte tua non ci giurerei.
      Ti abbraccio.

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  14. Lo compreò prima di Pasqua , sperando di trovarlo e lo leggerò tutto di un fiato a Pasquetta...troppo interessante..
    Sicuramente si all'espianto di organi...
    Una dolce Pasqua per te e famiglia, pensami un pochino Mariellina. ...
    Ti stringo forte con tutto l'affetto che posso darti!

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    1. NELLA, non avevo dubbi. Il libro lo leggerai senza sosta, proprio come me.
      Ti auguro una serena Pasqua con il tuo gruppo di amici.
      Ti penserò cara amica.
      Abbraccio circolare.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)