31 luglio 2015

L'abbraccio dell'amante paziente.




Mare Italiano




Fra qualche giorno rivedrò il mio mare. 
Quello che conosco da quando ero bambina, quello in cui mi perdevo mentre cercavo conchiglie sulla battigia.
Quello in cui ho imparato a nuotare, con mio padre che mi diceva, "tranquilla non ti lascio, non ti lascio..."
Ed io chiudevo gli occhi, mentre il sole mi accecava e mi abbronzava, convinta di sentire la mano forte che mi teneva al pelo d'acqua. E al riaprirli, scoprirmi sola, immersa nel cielo. Nessuna paura, mai.

Qualche bracciata e poi amore, immenso.
Senza fine.
Amore maturato su ogni lido da quel giorno, e su ogni versante del Mare Nostrum.
Che fosse Adriatico, Tirreno, Ionio.
Azzurro, verde, trasparente.
A volte basso, tanto basso da farmi arrabbiare perché, avevo imparato a nuotare e lì non lo potevo fare.
Oppure subito alto, da farmi tuffare buffa come un  pesce palla, provando a stare giù senza respirare, in gara continua con me stessa.
E poi lasciarmi andare, i primi tempi, con corte bracciate, e poi sempre più lunghe, sempre più lontano.
Arrivare alle rocce, lì dove non toccavo, per farmi ammirare, io bambina innamorata di mio padre, dal suo sguardo di vedetta, gonfio di orgoglio e fiero.
Tornare a riva, con le mani piene di segni, per l'essere stata troppo in acqua e tremante d'emozione, quella vera, che riempie la testa e ti stanca le braccia e le gambe per il troppo nuotare.
Sdraiata lungo la striscia di sabbia bagnata, mentre l'acqua lentamente mi accarezza e sentire solo il sale che si asciuga sulla pelle, lasciando macchie chiare che facevano fatica a sparire.
E poi, trascinata da una fame pazzesca, quasi atavica, mangiare la pizza bianca, umida di olio e sale, ricca, goduriosa.
Oppure i  bomboloni alla crema, famosi lì, su quelle spiagge dove al mattino  le mamme portavano la cesta con l'acqua fresca e delizie appena sfornate. Trascinandosi dietro bambini urlanti e festosi, pronti a buttarsi in acqua ancora vestiti. Rassegnate a passare tutta l'estate in piedi, le spalle cotte di sole e lo sguardo fisso sull'acqua.
Ricordo il mare, il cocco, i gelati venduti a riva, biscotto e limone. 
Ma pure le risate, le prime cotte, il jukebox che suonava sempre, B7, C1, A12.
Le stesse canzoni, messe su migliaia di volte, ogni giorno, per tutta l'estate.
Alcune me le sono portate dietro fino ad oggi. Ogni volta che le ascolto, ricordo il luogo e l'istante esatto in cui le sentii per la prima volta:

1992 - Mare, Mare - Luca Carboni -  Mar Adriatico - Trani;


 Che sia stata infanzia o adolescenza o maturità, cosa importa.
Il mio mare mi accompagna da sempre. 
E un compagno silenzioso che si fa impaziente durante la bella stagione. Sornione, mi aspetta invitante.
Lo sa che appena lo vedrò apparire all'orizzonte, i miei occhi si spalancheranno e brilleranno. Il cuore accellererà i battiti.

Come allora gli correrò incontro. E lui  mi avvolgerà nel suo abbraccio d'amante che ha  lungamente atteso.

Buona estate amici miei.


A rivederci a presto.











21 luglio 2015

Caldo...






Seminatore -  Vincent Van Gogh





Latito.
Il caldo mi rende languida, instabile, poco docile.
Mi consiglia la fuga, i respiri irregolari, altri orizzonti.
Mi impigrisce, mi rende svogliata e distante.
Il caldo mi brucia come una foglia di vite avvolta nella moussaka, di cui senti il profumo e vago sapore.
Mi lascia sospesa lì su quel davanzale da cui riesco a dominare la città lontana.
E guardo le luci, brillanti di promesse invitanti.
Gocce di sudore attraversano la pelle, si distribuiscono nell'aria verso l'altrove.
Perle salate, umore di vita.
Resto.
Sto ancora seminando.
Ma manca poco, al turbinio di un'estate breve e intensa che, sirena incantatrice, mi attende.






06 luglio 2015

I Libri dell'Estate: My Wishlist.


Ad estate cominciata, sono già proiettata sulla direttiva vacanze. In questo modo il mese che manca mi sembrerà più breve. Nonostante sia, soprattutto dal punto di vista lavorativo, fra i più pesanti.

Uno degli appuntamenti che preferisco in attesa, è il passare in libreria e decidere quali saranno i libri da portare con me e da leggere. Come decido lo sapete. Sfioro e annuso le copertine, leggo qualche pagina aperta a caso. Peggio di un cane da tartufo. E poi compro. Non tutto eh, qualcuno lo prendo in prestito in biblioteca.
La mia wish list è piuttosto corposa, per cui inizio già a luglio.
Pian piano riempio la mia borsa libresca in attesa di dimenticarmi di ore e giorni.
Solo il pensiero mi porterà già profumo di vacanza.

Quest'anno ho ascoltato, oltre che l'istinto,  anche i suggerimenti di amici lettori appassionati almeno quanto me: se non di più. E sono veramente soddisfatta.
E vai di lista:

1) Piccoli Suicidi tra Amici  - Arto Paasilinna -  Edizioni Iperborea.
L'autore finlandese mi è stato caldamente consigliato ed io, dopo averne letto una recensione bellissima (grazie Glo') ho accolto con piacere i suggerimenti e l'ho acquistato. Lo sto già leggendo, non ho resistito.
Ironico e spumeggiante




2) L'Amica Geniale -  Elena Ferrante - Edizioni E/O.
Non ha vinto il Premio Strega, non si conosce nè il suo volto, nè il suono della sua voce. Misteriosa come i libri scritti. Non ho mai letto nulla di lei(lui?) ed è venuto il momento di cominciare. Con il primo capitolo della sua quadrilogia. Vedremo se sarà all'altezza delle aspettative.


 3) Cecità - José Saramago - Edizioni Feltrinelli.
Un classico, premio Nobel per la letteratura, un grandissimo Autore. Non lo avevo ancora letto. Era ora di correre ai ripari.




4) La Ferocia - Nicola Lagioia - Edizioni Einaudi.
Forse l'unico libro della cinquina finalista allo Strega, che ha suscitato il mio interesse. Sapete bene che per me avrebbe dovuto vincere Paolo Zardi( continuerò a consigliare XXI Secolo fino alla sfinimento).
Ha vinto questo drammatico ritratto di una famiglia meridionale. C'è tutto, violenza, intrighi, collusioni politiche ed economiche. Premio meritato? Vedremo.



5) Le Tartarughe tornano sempre - Enzo Gianmaria Napolillo - Edizioni Feltrinelli.
So che qualcuno mi contesterà: ma io mi ero già innamorata guardando semplicemente la copertina.
Ed ora non vedo l'ora di leggerlo. Le isole, Lampedusa, il mare e tutto quello che ci gira attorno. Le poche righe che ho letto aprendo a caso il romanzo, come faccio spesso mi hanno incatenata. Non si sfugge alla poesia delle parole.



6) A Sangue Freddo - Truman Capote -  Edizioni Garzanti.
Lo leggerò in una sera tranquilla dopo cena, così mi rimarrà tutto sullo stomaco. Ahahahah non è vero, è solo uno dei libri di Capote che mi manca. E' semplicemente arrivato il momento.





7) La Crepa - Claudia Pineiro - Edizioni Feltrinelli.
Altro piccolo inferno quotidiano, della scrittrice argentina. Lo immagino divertente e dissacrante, come suo solito. Da poco è uscito il suo ultimo romanzo (Le Vedove del Giovedì). Ma io per l'estate ho scelto questo.





8) Scarti - Jonathan Miles - Minimun fax.
Se non avete mai letto nulla di lui penso sia ora di cominciare. La gente, nel senso più profondo ed eterogeneo della parola. Milioni di persone che ci vivono accanto con tutte le loro miserie ed imperfezioni. Il mondo esattamente così com'è. Una scrittura ironica e bruciante. Da non perdere.





9) Il Maledetto - Joyce Carol Oates - Mondadori.
La prolificità della scrittrice americana è inarrestabile. Ha dalla sua centinaia di titoli tra romanzi e racconti. Micidiale ed indomita. Alle prese stavolta con il sovrannaturale. So bene che non mi deluderà.




10) Il Regno - Emmanuel Carrère - Edizioni Adelphi.
Una nuova inchiesta dello scrittore francese. E dopo Limonov, sono pronta ad immergermi nella sua scrittura. Da ex-cristiano partendo dalla piccola setta ebraica che diverrà cristianesimo. Mi incuriosisce,sempre, il suo punto di vista. Narrato con incursioni frequenti (credo) nel suo quotidiano. Chi sarà il nuovo protagonista?





Invece voi? Cosa leggerete quest'estate?
Aspetto consigli e note preziose!

Buone letture a tutti!