12 gennaio 2016

Sei la mia schiavitù.





"Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d’estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro"


(Nazim Hikmet - da lettere dal carcere a Munevver)


Essere considerati dal proprio uomo/donna come tutto, luce e ombra. Essere il suo pensiero, il suo desiderio, il suo perenne bisogno. Compagni e amanti. Passione e ragione.
Sì.
Quanto è importante la persona amata per noi, quanto dipendiamo e quanto siamo liberi da lei?

Ok stasera pensieri e parole che scorrono random. Perché poesia è sempre sinonimo di ispirazione e riflessione. Ovunque ci porti.


41 commenti:

  1. meglio comunque non dipendere troppo

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    1. Hikmet scrisse queste poesie a sua moglie durante la prigionia. Era di sicuro in condizioni particolari. Anche io propendo per una diversa autonomia ma bello pensare di potersi lasciare andare qualche volta.

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    2. Anch'io propenderei per la non-dipendenza.
      Ma non ci sono ancora...

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    3. A me un po' di dipendenza piace. E' la parte infantile di me. In generale sono assolutamente autonoma. Ma è bello pensare a come i nostri uomini possano amarci e considerarci. Compagne, amiche, amanti. Tutto.

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  2. Dolcezza ed energia, ritmo e passione, questi sono gli ingredienti della poesia di Hikmet, specialmente quando parla d'amore.
    C'è un fascino esotico nel sul modo di scrivere, che dipende dalla sua duplice sensibilità: orientale e occidentale, come ad esempio in questi versi, che sono un inno all'amore, un canto che si dispiega forte e appassionato e nasce da una voce rara, assimilabile forse soltanto a quella nerudiana.
    Nessuno più di Hikmet, il rivoluzionario romantico, ha saputo descrivere l'amore con tanta precisione e fedeltà.
    Il brano qui proposto ne è la prova e dice in sostanza: sovente l'amore è schiavitù e asserve l'individuo totalmente, rendendo la persona amata il riferimento unico, un'entità indispensabile come il respiro.
    * * *
    Grazie, Mariella cara, di aver condiviso questo inimitabile cammeo.
    Ti abbraccio.

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    1. Sì Antonio, leggerlo è un incanto. Mi sono lasciata sempre trasportare dalla sua magia. Non a caso è uno dei miei poeti preferiti. Poi, durante la prigionia, il suo male d'amore, come il suo male di libertà diventa quasi più feroce.
      Non ti pare?
      Questi versi come gli altri del lungo periodo di detenzione a me paiono intensi come scudisciate.
      L'individuo è asservito anche a causa della lontananza, che gli rende inafferrabile la sostanza dell'amore.
      Ti abbraccio anche io.

      PS: mi spiace non potere essere più presente sul blog e rispondere subito ai vostri commenti, ma sul lavoro mi è impossibile. Sono assorbita totalmente. A volte mi pesa. Ma spero che voi amici abbiate pazienza con me e possiate comprendere.

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    2. E' noto che le privazione e gli stenti producono frustrazione e stress che a volte vengono sublimati in espressioni artistiche.

      P.S.
      Nessun problema per i ritardi nelle risposte - ci mancherebbe - è normale che bisogna dare priorità al lavoro.
      Buona serata ^__*

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    3. errata corrige:
      privazioni
      ^__*

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    4. Ahahah che precisione;)

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  3. èhèhèhèhè la benefica influenza del carcere sull'animo dei poeti

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    1. Non sempre è benefica a volte è causa di estrema desolazione.
      In questo caso siamo grati per le parole magnifiche. Ma non per avere ridotto un uomo fiero delle sue idee quasi ad una larva a causa della prigionia.
      Come tanti poeti e scrittori che la memoria ci riporta.

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  4. Nazim Hikmet descrive molto bene il tormento di non poter stare accanto alla donna che ama.
    Felice giornata
    Un abbraccio
    enrico

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    1. Esattamente Enrico. E con parole sublimi. Quale donna avrebbe potuto resistere ad una dichiarazione d'amore così intensa?
      Una felice serata a te.

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  5. La trovo bellissima anche se non condivido molto la visione. Ma d'altronde ognuno vive l'amore come crede e sente, se a Hikmet e alla moglie stava bene essere così profondamente e visceralmente collegati e dipendenti, non ci vedo nulla di male.
    Ovviamente qui parliamo di lettere da una prigionia, per cui tutto deve essere stato acuito.

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    1. Ho scoperto Hikmet più di quindici anni fa, grazie ad un film capolavoro italiano da me amatissimo. Volli scoprire tutto di quell'autore che mi aveva incantato nonostante fosse declamato da un cane (perché per me Accorsi non è nemmeno un attore solo un uomo molto fortunato).
      Tutto ciò che scrive Hikmet è incanto e magia. A volte carezze a volte frustate.
      L'amore VA vissuto come ci sentiamo, né più né meno. Guai se diventa altro, tipo possessione che è vera e propria malattia.
      A volte è piacevole lasciarsi andare, sentirsi dipendere l'uno dall'altro. Se il sentimento è autentico non c'è nessuna delle due parti che ne soffre. Solo un gran piacere nell'afflato. Ma che duri poco, e che sia solo una gradevole parentesi.
      Ovviamente qui il gioco è condotto all'estremo visto l'estrema situazione in cui verteva il poeta.
      Bacio!

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    2. Su Accorsi hai ragione! E fa tanti lavori...

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    3. Troppi, davvero troppi.

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  6. Dei versi veramente pregnanti, Marinella cara, che sembrano scolpiti.
    Una scelta davvero felice.
    Baci ;-)

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    1. Ottimo paragone quello dello scalpello. Verissimo, sembrano frasi da "Tavole della Legge".
      D'amore direi...
      Grazie Giovy, ti abbraccio forte.

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  7. Ciao, scusa l'incursione ma ti ho scoperta attraverso il blog di Nella!
    Quanto conta la persona amata?
    Molto, finchè l'amore esiste. Ma quando ti accorgi che stare con una persona è diventato deleterio allora la miglior cosa è accettare la fine della storia.
    Io sono stata lasciata dopo dieci anni e pensavo di soffrire, invece dopo una ragionevole incazzatura devo dire che sto benissimo.
    E amo me, finalmente.
    Vieni a trovarmi se vuoi, ti lascio il mio link: http://natasottoilsegnodellacarpa.blogspot.it/

    A presto, Elise!

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    1. Ciao Elise e benvenuta.
      Di cosa ti scusi? E' un vero piacere che tu sia arrivata da me.
      E con un commento non banale e molto sentito.
      Hai detto una cosa verissima: finché l'amore esiste.
      Altrimenti, come un castello di carte, tutto crolla. L'importante è che, tu insegni, ci si rimetta in pista e si volti pagina. Come tante altre amiche che conosco,in situazioni simili alla tua, sei una donna coraggiosa. Bellissimo amarci. Stay tuned, che di amore per noi stesse e sulle donne in generale, si parlerà presto da me.
      Certo che passo a trovarti, molto volentieri.
      Un abbraccio!

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  8. Quando lei, o lui, è luce e ombra, il tutto e il nulla;
    quando un suo respiro è il tuo respiro;
    quando il battito del tuo cuore inizia e finisce nel battito del suo;
    quando il tuo desiderio s'intreccia nei filamenti del suo;
    quando tutto finisce là dove tutto per lei incomincia

    allora... allora stai attenta amica mia:
    stai perdendo l'anima
    ma di sicuro non te ne frega un cavolozzo fritto.

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    1. E arriva il poeta che non è da meno di Hikmet.
      Mi piace in particolare la parte del desiderio...
      Che intendi sul "sto perdendo l'anima?" Che ce l'abbiamo noi un'anima? Esiste? Altro bel dilemma.
      Che cavolozzo fritto dici? Me me frega eccome. Solo non relegarmi in un angolino.
      BACIO.

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  9. Pensa Mariellina il perdere tutto questo e averne un ricordo che se anche successo poco tempo fa, a volte è solo confuso, senza forma, indefinito e raramente , ma succede, inverosimile..
    Perdi i punti cardinali , perdi il riferimento, perdi la direzione, spesso si perde pure la vita. Succede, più comune di quanto si pensi!
    Una carezza della buona notte mentre tu dormi e io sono di vedetta in quel di Brixton senza nessuna conclusione-!

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    1. Ci penso Nella, ci penso spesso. E' una delle grandi paure della mia vita. Perché chi mi accompagna nella vita è la mia vera forza, il pilastro. Che io sembro tanto autonoma, devio, schivo, sorpasso. Ma poi la sera sono qui e so bene quello che ho accanto.
      E ogni volta che leggo le tue parole sento tutto il dolore della mancanza e la forte malinconia.Che non passa mai...
      Cara amica bella, diceva la mia cara nonna Carmela. che si sopravvive a tutto il dolore che riusciamo a portare.
      Ecco, si sopravvive. Appunto.
      Un bacio Nella mia, buon rientro.

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  10. Poesia bellissima, soprattutto pensando al luogo in cui fu scritta!
    Ciao Mariella, un abbraccio ^_^

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    1. Che grande uomo e poeta Hikmet. Così forte, così tenero.
      Un abbraccio a te cara Glò.

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  11. Credo sia importantissimo, oltre che bellissimo, sentirsi tutto per chi ci ama e, ovviamente, ritenere quella persona altrettanto per noi: se ciò avviene, crea un connubio perfetto, quasi indissolubile, di certo raramente autentico e "pieno" di emozioni che... solo a certi livelli di legame si possono arrivare a provare :)
    Un componimento molto bello e vero, insomma :)

    Un abbraccio, e ne approfitto per dirti che vado a pubblicare da me le risposte alle tue domande proprio ora :)

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    1. Le due metà perfette della stessa mela. Nei sai qualcosa vero?
      Bellissima e intensa la poesia come il vero amore.
      Ho visto e sono passata da te, GRAZIE!!!
      Un bacio grande.

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  12. Ma chi ti relega in un angolino, semmai in un angolino del mio cuore ci stai da tempo.
    L'anima. Bel tema.
    Seriamente: spero che ci sia e che ...dopo...qualcosa ancora esista. Vedremo.
    Facetamente: l'anima quale? quella de li mejo mortacci loro? de li mia? de li tua? de li loro? mejo assai mejo de li loro.
    Te piace intrecciatte li desideri tua co quelli sua de lui eh?
    Beh, puro a me.
    Ciao bellissima.

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    1. Un angolino del tuo cuore me lo tengo stretto e guai chi me lo tocca.
      State bene attente befane....
      Sai Enzo, per anni (vista la mia educazione "cattobigotta" colpa di nonne e zie) me la sognavo pure l'anima.
      E da bambina ero convinta mi parlasse. Invece quella ero solo io a tu per tu con la mia coscienza.
      E' ancora così. C'è solo lei che rompe. Dall'altra parte se dovesse esserci qualcosa perché comunque io non riesco ad immaginare una landa desolata e spenta, spero sia un luogo dove finalmente saremo tutti uguali. E senza dolore.
      Mi piacciono i desideri eccome. che devo fare rinunciare pure a quelli? Anche no.
      Abbraccio circolare.

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  13. Ho sempre avuto paura di dipendere troppo dall'altro...mi rendo conto che la mia indipendenza è spesso la causa di molti attriti. Però con Tegolino sto scoprendo il difficile equilibrio tra essere indipendenti e affidarsi a qualcuno a cuore aperto.
    Mi sto facendo addomesticare come la volpe :-) probabilmente è questo il segreto!
    Un bacione Mari bella.

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    1. Addomesticare? No, in realtà la volpe e il Principe si amavano. Semplicemente.
      Bacio a te.

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  14. Ho sempre voluto essere quello che Milena era per Kafka, Miki per Izet Sarajlic (maestro di fedeltà amorosa)ecc... La dipendenza da qualcuno o qualcosa è sempre sintomo di crepe che vanno riconosciute e affrontate. Credo che oggi siamo un pò tutti molti disillusi, egoisti e finti cinici, che manchi il coraggio di spogliarsi davanti ad altri occhi, che manchino le parole da dire senza strategie pronte a censurare. E' così che leggo un Sarajlic, un Salinas e mi dico che i poeti mi salvano la vita.

    Avendo paura
    di essere definiti fuori moda
    i giovani non scrivono più
    poesie d’amore.

    Noi vecchi
    dovremo
    scriverle
    per loro.

    Non sarà la prima volta
    che il ruolo di Cristiano
    viene affidato a Cirano.

    Izet Sarajlić, 1987 – 1989

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    1. Non conosco il poeta bosniaco ma da quello che hai postato da me, credo di essermi persa parecchio. Correrò ai ripari. Sempre molto bello lo scambio di conoscenza che avviene nei blog e non smetterei mai di ringraziare anche per questo il virtuale e le possibilità che ci ha regalato. Non la penso come te sulla dipendenza perché bisogna davvero comprendere quanta consapevolezza ci sia in quel lasciarsi andare per amore. Quanto quest'ultimo è sano. Chiaramente. Per me la poesia è dono. Non mi salva perché vorrei salvarmi da sola, ma mi aiuta ad essere migliore.
      Un abbraccio e grazie per le splendide parole che mi hai lasciato.

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  15. Non so se più di felicità viviamo, o più di tormenti. Perché la felicità è spesso un attimo. E il tormento invece, s'aggira in piaghe che non rimarginano.

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    1. Sì, sono piccoli attimi brevissimi, non so nemmeno se possano essere definiti felicità: di certo le somigliano. Forse ci servono per sopportare tutto il resto, che rimane troppo.

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  16. L'amore e la felicità contano tanto nella vita.
    Ti auguro una serena notte.

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    1. Grazie Vincenzo, quello che conta dovrebbe essere molto più visibile agli occhi...
      Un abbraccio.

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  17. Quanto è importante la persona amata , veramente amata per noi..?
    Per me è tutto..ecco perchè io ora non sono niente..
    Ti stringo forte Mariellina mia!

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    1. Cosa posso aggiungere a questa innegabile verità?
      Solo che ti stringo fortissimo amica mia.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)