29 luglio 2016

Estate.


Evviva le vacanze.

Quest'anno il mio blog che ad agosto compie cinque anni, va in pausa un po' prima.
Colpa della padrona di casa che è più stanca rispetto a quelli precedenti.
E' stato un anno molto difficile, pesante e complicato.
E' stato un anno che mi ha reso più fragile, nonostante fuori non appaia.
Avrei proprio bisogno di accavallare le gambe e rilassarmi, 
senza pensare a nulla, per qualche settimana.
Non vado in vacanza subito, passeranno ancora dieci giorni prima della partenza 
ma ritengo che sia ora di fermarmi un momento, almeno qui.
Dove vado non ha grande importanza, magari ve ne parlerò quando torno. 
Sicuramente, chi mi segue su instagram sarà più informato.
Farò le solite capatine nei vostri spazi, non abbandono il web e non abbandono voi. 
Vi auguro giorni sereni, piacevoli e divertenti oppure semplicemente rilassanti.
Mangiate, bevete e fate l'amore.
Sorridete.

Vi abbraccio tutti forte, come sapete.

Buone vacanze.





21 luglio 2016

FA TROPPO CALDO.



La Danza - Henry Matisse - foto personale MS- MET


E mi diventa difficile anche scrivere delle righe nuove sul blog.
Faccio fatica a respirare, ho la pressione ai minimi storici e un sonno atavico.
Ci sarebbe tanto di cui parlare, dai fatti di cronaca alla politica estera, all' IS.
Faccio un solo nome: Erdogan.
Ma poi, anche se mi piacerebbe prendergli la testa e spaccagliela come una noce di cocco, l'apatia prevale su tutto il resto.

Sarà questa estate lenta, molto lenta.
Sarà che vedo ancora lontane le vacanze, sul filo dell'orizzonte.
Sarà che ogni giorno cerco di viverlo come viene...
Non ho voglia di arrabbiarmi, di tornare su cose dette e ridette.
Tanto siamo sempre qui mentre nulla cambia e purtroppo cambierà.
E un dubbio c'è: ci può essere assuefazione all'orrore?
Pensate a quanto sia più importante per parecchia gente cercare quei maledetti Pokemon sul telefonino, che comprendere cosa cazzo sta succedendo in questo nostro mondo malato...e se c'è un modo per venirne fuori.
Siamo una maledetta massa di egoisti. Questa è la verità.
Eh sì. Fa veramente caldo.

13 luglio 2016

MI PIACEREBBE...



L'ultimo fine settimana è stato davvero piacevole.
Abbiamo festeggiato il compleanno con i nostri amici, 
in un luogo che ci è molto caro. Immerso nel verde, appena fuori Milano.
Il giorno dopo eravamo ancora via, ed è stata un'altra bella giornata.

Le serate più belle, quelle indimenticabili, sono semplici e generose.


FOTO PRIVATA MS


Appaiono in tutta la loro armonia solo quando si allontanano, 
quando comincia il ricordo.
Le luci soffuse delle candele sulla tavola piena di fiori, i sorrisi, gli abbracci, le risate e le chiacchiere.
Tanta complicità, stima, affetto.
Ci si conosce da così tanto tempo, ci si vuole bene.
Il cibo invitante, la torta superba.
Qualche ora che ci ha consentito di dimenticare anche gli affanni.
Che quelli ci sono sempre, nascosti allo sguardo, mica al cuore.
Si è parlato di vacanze, fatte e da fare.
Delle nostre terre d'origine, che vanno dal nord al sud.
Di problemi di lavoro, familiari, sentimentali. 
Ogni cosa, alla luce delle candele, assumeva un colore diverso, più pacato e morbido.
E pareva tutto più facile da affrontare, se un amico era lì ad ascoltarti.
Che ci siamo e corriamo ogni volta, al bisogno.

Noi, con tutte le nostre differenze, usi e costumi diversi come le idee, eppure uniti.

Mi piacerebbe restasse tutto così, o forse no.

Ci guardavamo e nei nostri sorrisi c'era la risposta.
Si va avanti insieme, come si può, cercando di trovare la via migliore o quella più percorribile.
Si sbaglierà ancora, si raggiungeranno altri obiettivi,ci saranno brusche frenate, gioie inattese.
Ma spero  in braccia e mani  sempre pronte a raccogliere, consolare, illuminare.

Grazie per esserci, ieri, oggi, domani.

Mi piacerebbe crescere ancora assieme a voi.


FOTO PRIVATA MS






09 luglio 2016

9 LUGLIO.



Il giorno in cui ci incontrammo era un lunedì di tanto, tanto tempo fa.
Due scrivanie bianche, una di fronte all'altra.
Il giorno in cui ci incontrammo, era per un colloquio di lavoro.
Non era il primo, non sarebbe stato l'ultimo.
Il mio esaminatore sarebbe divenuto il mio capo.
E tu, il mio nuovo collega.
Mi desti penne, matite, fogli e block notes per appunti.
Accendesti il mio computer e  mi spiegasti  cartelle, fogli di lavoro e tanti numeri, fin troppi per me.
Mi sorridevi convinto che ci avrei capito poco.
Venivo da un altro mondo, fatto di lettere, frasi, poesie, autori e passato.
Pianeti diversi il mio e il tuo.
Fatti per esplodere in  un mare di scintille.
Fu così.
Fu fuoco e braci.
Mi portavi tante caramelle, mi asciugavi lacrime di cui non avevi colpa.
Un giorno parlando di terra, sole e luoghi comuni, di vite simili, mi raccontasti di un tuo compleanno al mare, dove eri nato, all'inizio di un giorno d'estate.
Ed io ti raccontai del mio amore per quella infinita distesa d'acqua, che mi rigenerava, ogni volta.
Tu ridevi della mia faccia buffa ed io ti dissi che ero pure segno d'acqua, per cui indissolubilmente legata e innamorata.
Mi prendesti in giro dicendo che era lo stesso per te ma lo amavi poco.
Ti chiesi il giorno e non credetti al suono delle tue parole.
E allora mi mostrasti un documento rosa dove un buffo ragazzo dai capelli ricci e biondi,  mi confermava sorridendo (vidi pure ironia chissà) che era tutto vero, lo stesso mio.

E' FUOCO E BRACI ADESSO COME IERI.

BUON COMPLEANNO AMORE MIO A TE E A ME.



“Se tu smettessi di baciarmi
Credo che morirei soffocata
Hai quindici anni ne ho quindici anch’io
In due ne abbiamo trenta
A trent’anni non si è più ragazzi
Abbiamo l’età per lavorare
Avremo pure diritto di baciarci
Più tardi sarà troppo tardi
La nostra vita è ora
Baciami!”

(Jacques Prèvert)

02 luglio 2016

THE RIVER: 36 ANNI DI BOSS.






The River - Bruce Springsteen - 1980



Bando alle ciance è il mio quinto concerto del Boss.
L'occasione, questa volta, è celebrare con un tour mondiale un album che potrei definire SEMPLICEMENTE EPICO.
Erano anni difficili, e questo ragazzone del New Jersey  cominciava a diventare famoso. Pubblicò il suo quinto lavoro (si dice) proponendo brani che aveva "scartato" da quello precedente. Lui stesso lo aveva definito "buono ma non abbastanza grande". Già. Raggiunse per la prima volta nella sua storia, la vetta della classifica USA.
Un album dai due volti, con due anime che si contrappongono: una dolce e malinconica con ballate struggenti (Two Hearts) e una dal rock possente (Indipendence Day).

Io lo scoprii qualche anno più tardi, nel 1985, quando arrivai a Milano. In precedenza avevo ascoltato qualcosa e mi ero innamorata di "Hungry Heart".
Con il mio walkman della Sony e le cuffiette alle orecchie, giravo per la mia città preferita ascoltando e riascoltando la cassetta.
Persi il mitico concerto del 1985, non riuscii a convincere mio padre. Poi, non ne ho mancato più nemmeno uno.
La sua musica come una scossa elettrica, arrivava a scompigliarmi vita e sentimenti.
Si ficcò risolutamente lì dove sarebbe rimasta fino ad oggi. Al centro.

Dell'album poi, ho la versione CD ma cosa più potente è il vinile originale, preso ad un banchetto dell'usato e trovato per caso. O per destino.
A dirla tutta ho anche il cofanetto uscito lo scorso anno per celebrare i 35 anni. E' stato un regalo bellissimo. Anche se, l'album resta il dono fortuito più gradito.


Lo sapete, sono una nostalgica, e mentre mi preparo leggendomi la scaletta del tour e riascoltando vari pezzi, vi domando:
cosa stavate facendo nel 1980? Ve lo ricordate?
Io ero una ragazzetta magra come un chiodo e con una "capoccia" così di capelli ricci e dal cuore indomito.
Cacchio, a parte i capelli che ora so domare, sono rimasta uguale.
Per fortuna e per destino.