Bene, ho il dente avvelenato e so già che quello che sto per scrivere non piacerà a molti. Pazienza.
Sono giorni che sento parlare della sentenza di Corte d'Appello di Torino che ha condannato i due coniugi di Alessandria a non poter riavere la figlia naturale. Il tribunale dopo sette anni dall'inizio della vicenda, ha ribadito che la bambina è affidabile e che i due genitori se la possono "scordare".
Ora, di questa storia ne ho fin sopra i capelli, perché ritengo che tutto questo clamore attorno all'età anagrafica dei due protagonisti, sia una vera e propria presa per i fondelli.
Ma andiamo con ordine e partiamo dall'inizio:
Una famiglia è una famiglia anche quando non si hanno bambini eh, solo che in Italia questo sembra ancora un'eresia. ok, apro e chiudo parentesi che qui c'è materia per altri 200 post.
Bene, dopo avere passato la cinquantina, la signora decide assieme al marito (claro) di provare nuovamente ad avere un figlio. Motivi plurimi sono alla base della decisione, in sostanza però, affaracci loro.
Riesce a rimanere incinta (fecondazione assistita all'estero) e nasce Viola, nel "lontano" 2010.
Non mi pare niente di diverso da ciò che accade quotidianamente altrove.
Pochi giorni dopo la nascita però, i due vengono accusati di "abbandono" di minore perché per qualche minuto avevano lasciato da sola la bimba in auto mentre le preparavano il biberon. Quindi non stiamo parlando di un genitore che lascia suo figlio per ore chiuso in macchina mentre se ne va a ballare. Però li si accusa subito di inadeguatezza, dovuta alla non tenera età dei due. I servizi sociali intervengono immediatamente e tolgono loro la figlia. Che solerzia, pensando a tutti quei bambini che soffrono in famiglie disagiate tra violenze di ogni genere, dimenticati per mesi.
Certo all'epoca lui aveva 69 anni, non proprio un giovincello. Avesse avuto una moglie giovane e procace ,gli avrebbero fatto tutti i complimenti per la nascita, altro che togliergli la figlia accusandolo di senilità incombente.
In conclusione, famiglia nuova per Viola e inizio di anni di processi.
I due non si arrendono e ci mancherebbe; una sentenza della Cassazione nello scorso luglio ridà loro una speranza. Sono intanto passati già sei anni.
Arriviamo ad oggi, con il ribaltamento in Appello di cui parlavo ad inizio post che toglie (almeno per ora) ogni speranza alla coppia e ribadisce il concetto dell'adottabilità della piccola.
Orbene, intanto gli anni sono passati e di sicuro i due non sono ringiovaniti. Diciamo che stiamo parlando del sesso degli angeli.
Secondo la legge italiana, non ci sono limiti all'età anagrafica per avere figli. Altrimenti dovrei fare la lista di tutte quelle coppie e mamme famose che hanno avuto figli ben oltre l'età della signora in questione.
Facciamo qualche nome?
Gianna Nannini, ad esempio. E per di più lei è anche sola, la figlia l'ha avuta da un donatore anonimo e vive serena e beata in Toscana crescendo sua figlia con gran battiti di mani e apprezzamenti da ogni dove.
Oppure: tutto il clamore per papà ultracinquantenni gay che giustamente, hanno visto riconosciuti tutti i loro diritti e vivono finalmente sereni la loro vita. E qui mi sembra sacrosanto.
Allora devo dedurne questo: una famiglia che ha avuto un figlio non in giovane età, non è in grado di far fronte alla crescita e all'educazione dello stesso figlio?
Perché io tra qualche anno, non essendo più giovane, avrò il cervello in pappa e non sarò più in grado di intendere e di volere e di poter gestire la mia vita come meglio credo fino agli '80, se ci arrivo?
Cos'è questa discriminazione? Dobbiamo aspettarci nuovi campi di "internamento" in cui far vegetare le persone che hanno superato una certo limite? Dopo i 65 anni tutti a riposo forzato, in questo mondo dove sempre più spesso chi non è FOREVER YOUNG, è destinato ad un oblio veloce?
E chi non è ricco e famoso e non appare sulle riviste platinate di tutto il mondo, non potrà avere gli stessi diritti degli altri?
E soprattutto, sarà così facile togliere un figlio ad una coppia "colpevole" solo di essere diversa da quello che la nostra società sempre più superficiale impone come standard?
Ma i "diversi" non dovrebbero essere quelli da proteggere dalle discriminazioni e dai pregiudizi come il politicamente corretto stabilisce?
Eccerto, in Italia in realtà c'è solo una legge: quella dei pesi specifici diversi.
E questa storia ne è un esempio lampante.
Io tifo per Viola e pure per la sua famiglia naturale.
Che poi è in sostanza ciò che chi sta decidendo per loro dovrebbe fare, senza far passare secoli tra una sentenza e l'altra e ridando ad una famiglia il sorriso.
Facendo in modo che tra un'aula di tribunale e l'altra vincesse il cuore, l'amore e soprattutto il buon senso.
Lo so che preferite la "fanciulla" (seeeeeee) che vi parla di libri e vi posta poesie di Alda Merini. Ma stasera vi beccate "scorrettissima me" con annessi e connessi.