29 gennaio 2018

FACEBOOK SI, FACEBOOK NO.






TITOLO: LA MIA FUGA DA FACEBOOK
AUTORE: FRANCESCA A. VANNI
EDIZIONE: STREET LIB
FORMATO: EPUB KINDLE
COSTO: 2,49













Non sono una gran fautrice del mondo FB. Anzi. 
Ho provato in passato a farne parte per un po' ma poi sono scappata a gambe levate.
L'ho trovato un luogo con un groviglio di regole insulse da rispettare e eccessive intrusioni nella tua vita personale. E con un mucchio di obblighi.
Obbligo di avere amici. Anche se magari è gente di cui ti frega meno di meno e che mai nella vita frequenteresti.
Obbligo di appartenere ad un gruppo. Che sia il fan club del tuo cantante preferito o il quello del tuo parrucchiere.
Obbligo ad esprimere un'opinione. Ma se poi dico che trovo assurdo il modo di affrontare una discussione o se sono contraria vengo linciata che manco Giuda dopo il tradimento?
Eh già. La violenza verbale. Sono stata trascinata in discussioni sterili e violentissime fino al mattino.Dalle quali non potevo esimermi di partecipare perché sarei stata considerata una vigliacca.
Non ci ho messo molto a capire che volevo restare libera, che il mondo blog era quello che più si confaceva a me e al mio carattere.

Sappiamo, leggendo le cronache quotidiane, quanto sia pericoloso tutto questo. E quanto male sia in grado di fare anche in maniera definitiva. Quindi, al di là della mia esperienza personale,mi sono chiesta a cosa servisse tutto questo. E perché il mondo subisce un'invasione del genere senza provare a liberarsene.

Alcune delle risposte mi sono arrivate leggendo l'ottimo saggio  di Francesca A. Vanni che vi consiglio.

Francesca parte dalla sua esperienza personale, che è stata molto negativa  e giunge a delle conclusioni interessanti e convincenti.

Un estratto dal suo ebook:

"la prima cosa che si nota entrando in Facebook è un sovraccarico di informazioni...Nel momento in cui si apre l'home page del social network si viene bombardati da mille stimoli che lo si voglia oppure no:notifiche, richieste di amicizia,aggiornamenti, post, commenti, like, pagine a cui dovresti mettere like, gruppi che potrebbero interessarti, pubblicità..."
Già nel 2005 la ricercatrice Susan Greenfield sosteneva che Facebook rendeva i suoi utenti una sorta di zombie cognitivi, poiché sovraccaricandoli di informazioni, generava nei loro cervelli una sorta di dipendenza non dissimile dalla dipendenza dalle endorfine e dopamine".

Ecco la prima risposta: si diventa dipendenti come al cospetto di una qualsiasi droga o alcol. Ed è il motivo per cui è difficile uscirne. 

Ma Francesca va oltre. Partendo dal giorno in cui Zuckerberg creò il social network per vendicarsi della sua ex-fidanzata e ci spiega  come si sviluppò.
Ne analizza i pro (molto pochi) e i contro (davvero tanti). Un'indagine approfondita che vale davvero la pena di leggere. Per comprendere come farebbe bene a tutti decidere di lasciar perdere e chiamarsi fuori. Da chi ci sta monopolizzando e invadendo. Superando anche il limite della legalità in molteplici situazioni.

E voi cosa ne pensate? Facebook sì o Facebook no?
Che uso ne fate? Siete Facebook dipendenti?
Mi piacerebbe conoscere il vostro punto di vista.

A Francesca che ringrazio per l'interessante e coinvolgente lettura,  va il mio  "in bocca al lupo" per la sua ultima fatica che consiglio vivamente.





Francesca A. Vanni
bibliografia

Solo un uomo
Nel tuo nome
I, 2, 3 Halloween vien da te
I racconti di Rudolph la renna
La mia fuga da Facebook



91 commenti:

  1. Ciao Mariella.
    Stavolta concordo con te, avevo letto qualcosa su Francesca nell'intervista che lei ha indicato nel suo blog e che mi è piaciuta tanto.
    Facebook non credo sia un luogo adatto a me, infatti non lo uso e per fortuna non ho avuto problemi lì, ma qualcosa di simile accade anche in altri luoghi come Google plus...che purtroppo uso...non so ancora per quanto.
    Bel post ed ottimo argomento.
    Ti abbraccio forte e buona serata.

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    1. E lascialo perdere Google plus, che ti fai solo il sangue amaro. dedicati solo ai tuoi blog e a quelli degli amici e starai molto meglio.
      Raccontaci di te e delle tue passioni lì nelle tue case dove si sta cosi bene...
      Bacioni tesoro.

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    2. Ciao Pia, finalmente riesco a risponderti.
      Da quel che ho saputo, il nuovo regolamento di gplus è più restrittivo ma ciò ovviamente non toglie che certi utenti fastidiosi si trovano anche là.
      Quindi il tuo approccio coi social media è tutto negativo, esatto?
      Un abbraccio.

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    1. Il saggio di Francesca lo è.
      Ma tu usi FB? Che ne pensi?

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    2. Grazie Sinforosa.
      Se posso permettermi (perdona il ritardo), tu consiglieresti mai Facebook alle famiglie dei tuoi piccoli alunni?
      Un abbraccio.

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  3. Io ho avuto un rapporto strano con fb. Quando stavo male (2008) mi è servito parecchio per sopravvivrnza. Poi piano piano mi è sceso ed è stato un tutto un levi e metti.
    Ora lo tolto. Il popolino e parentame si è insinuato e non è più posto per me. Ho chiuso per sempre. Con fb. Con tw. Ora mi ho istangram congelato. E mi rimane g+, il blog e voi!!

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    1. Un modo molto personale di intendere un social network. Ma capisco che in un momento di difficoltà anche la "presenza" di estranei può farci sentire meno soli.
      Da quello che leggo hai chiuso con tutti i social network e sei tornata al confronto sul web.
      Per cui il tuo è un no!
      Grazie.

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    2. Ciao Anna,
      perdonami se rispondo così tardi ma ho avuto qualche problema e solo oggi posso trarre un respiro.
      Il social media come terapia non penso sia la scelta migliore ma non perché sia sbagliata, più che altro perché un posto come Facebook è tutto fuorché salutare e terapeutico.
      Vengo con piacere a visitare il tuo blog, un abbraccio.

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  4. Il blog è il blog, non si discute!
    Non sono iscritta a facebook e trovo discutibile che tante realtà se ne servano con emitettente per comunicare agli iscritti, ai soci etc.
    Su tw perchè mi sono permessa di smentire quella che consideravo una fake news, mi sono trovata una valanga di insulti, ovviamente tutte identità fittizie!

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    1. Io lo vedo come un bacino di affluenza che serve soprattutto ad FB per vendere tutto quello che gli interessa. Il business è l'unica cosa che serve a Zuckerberg e soci.
      Io con TW ero partita molto bene, poi mi ha annoiato. Ma ci sono rimasta perché lì le notizie arrivano prima che da qualsiasi altra parte. Praticamente lo uso come un giornale on-line.
      Sì sugli insulti siamo d'accordo. Anche Francesca ha subito pressioni da parte di stalker che senza alcun motivo hanno cominciato a perseguitarla!

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    2. Ciao Sara, scusami se rispondo solo oggi ma ho avuto un po' di problemi.
      Guarda, Mariella ha detto bene, anche io ho avuto dei problemi con uno stalker e spero di non ritrovarmelo mai più on line.
      Twitter non mi ha mai ispirato, specie con il caso Weinstein.
      Al momento c'è gplus, come supporto al blog.
      Spero che il tuo problema su twitter si sia risolto.
      Un abbraccio.

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  5. Il guerriero sa che è libero di scegliere ciò che desidera. Accetta le proprie passioni e le vive intensamente. Un guerriero sa distinguere ciò che è transitorio da ciò che è definitivo. Il guerriero rischia il proprio cuore solo per qualcosa per cui valga la pena.
    Un guerriero della luce non passa i giorni tentando di rappresentare il ruolo che altri hanno scelto per lui.
    e di certo poi, suppongo, una volta diventato guerriero della luce non avrà neanche la necessità di attaccarsi alla rete elettrica e pagarne la relativa bolletta bimestrale

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    1. Ma questo guerriero della luce è libero o impegnato?
      No, che mi interessa ahahahah

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    2. Caro fracatz, il guerriero della luce di fronte al buio di Facebook volta le spalle e se ne va!
      Scusa la tardiva risposta, problemi di salute.
      A presto!

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  6. Capito qui curiosando per blog e capito mentre l'ultimo post pubblicato è un tema su cui mi è capitato spesso di scambiare opinioni. Io vivo fb come fosse camminare per le vie e fermarsi in piazza, dove tutti i presenti nella piazza (ma anche dalle vie laterali) mi vedono (anche se magari solo con la coda dell'occhio) e spesso interagiscono frettolosamente o tirano dritto silenziosi (nonostante mi abbiano notata e qualcosa abbiano pensato); poi ci sono negozi, bar, pubblicità, persone che s'intromettono fastidiosamente mentre stavi chiacchierando serenamente, incontri casuali fatti di frasi fatte, dove sentiamo discussioni infervorate solo perchè uno in mezzo alla piazza s'è messo a far provocazioni (magari basate sul niente) o sfilano cortei per cause che non ci riguardano... Ci sono anche incontri e sorprese piacevoli e vetrine interessanti ma uscendo di casa bisogna mettere in conto che ci sarà anche tutto il resto.
    I blog invece sono le nostre case, dove raccontiamo coi ritmi che preferiamo, accogliendo vecchie e nuove conoscenze nelle stanze dove preferiamo accogliere e dove può bussare chiunque ma con educazione e reale interesse o simpatia (e col tempo magari anche solo per affetto); a parte qualche spammer che entra sfacciatamente ma si sa, ogni tanto passano fastidiosi venditori o qualche diavolo di truffatore.
    Detto ciò: fb sì ma evviva i blog!
    Arrivederci :-)

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    1. Ciao Anna e benvenuta sul mio blog.
      Leggendo il tuo commento, mi viene spontaneo pensare che bisogna avere anche un carattere molto conciliante per restare in un posto dove tutti si intromettono nelle tue cose, ti invadono casa con "spazzatura" di vario genere e ti lanciano delle provocazioni che solo con calma zen puoi tentare di ignorare.
      Se tutto quello che vogliamo è una vetrina interessante da scoprire, ci sono i siti on line delle riviste o le ricerche in internet dove puoi trovare tutto quello che vuoi.
      Perché restare in un posto come questo per delle cose che a mio parere sono minori?
      È come dice Francesca, una dipendenza?
      Come giustamente aggiungi, se vuoi un bel confronto, uno scambio di opinioni è molto meglio il blog oppure uscire e tornare al bar o andare ad una mostra con amiche e conoscenti come si faceva fino a qualche anno fa. Insomma aprire la porta di casa, reale o virtuale che sia. Respirare.
      Passerò a trovarti.
      Grazie.

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    2. Ciao Mariella, in realtà dicevo che fb è come essere in piazza, quindi nessuno ti butta spazzatura in casa. 😃
      Ma non è questione di spazzatura: la differenza è che su fb-piazza si è tutti insieme contemporaneamente nel bel bezzo dei ritmi quotidiani (cercando realtà è forse più realistico fb di un blog) mentre sul blog-casa ci si dedica ad uno per volta con tutta calma. Io, lumaca di natura, preferisco i ritmi da blog ma c'è anche chi si diverte di più altrove, questione di indole: chi sta bene qua, chi là, chi un po' qua e un po' là.

      Certo fb può essere un mondo virtuale dall'impatto difficile, perchè c'è tanta gente contemporaneamente ed offre un vasto mix di opzioni e automatismi ma restare restare su fb non è necessariamente stressante dipendenza, perchè...
      -ad esempio perchè il vociare della piazza non è costantemente fastidioso e non sempre chiunque si fa i fatti tuoi, dico solo che se si va in mezzo alla folla è ovvio che ciò possa accardere e non ci si può arrabbiare con la piattaforma ma solo valutare se a noi piace o no.
      -ad esempio perchè si possono fare continuamente incontri interessanti: vecchi amici che sono lontani dalla routine quotidiana o lontani geograficamente, nuovi amici che scopri affini mentre state commentando un post di un amico comune, ex blogger che per vicissitudini varie, anche problematiche, hanno dovuto abbandonare il blog per mancanza di tempo o di energie ma a cui ci si era affezionati...
      -ad esempio perchè le vetrine che puoi scoprire lì a volte non sono le stesse che puoi scoprire altrove: ci sono pagine che mostrano o raccontano cose interessanti e gestite da persone che non hanno un blog o altri siti dove trovarle o comunque che hanno un sito non famoso e quindi difficile da trovare e fb è una piccola possibilità in più.
      -ad esempio perchè pagine e persone che ci stufano si possono facilmente eliminare dai contatti (o anche solo nascondere dalle notizie), così che scorrendo la home page sarà sempre più difficile incappare in qualcosa che non ci piace.

      Inoltre mi viene da aggiungere che oltre a fb ed ai blog ci sono tanti altri luoghi virtuali che possono implementare la vita "reale", ognuno con qualche similitudine e tante differenze dagli altri, così ogni persona può divertirsi a gironzolare godendosi il meglio di ognuno o starsene nell'angolo dove si sente maggiormente a suo agio... insomma, penso infine che una sentenza generica sarebbe ingiusta, sono solo "luoghi" diversi dove incontrare persone e argomenti.

      Dopo questa finale "non sentenza" 😄 ti ringrazio del benvenuto e spero che troverai piacevole curiosare sui miei blog! A presto!

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    3. Ahahahah, ma io intendevo che comunque è un po' un luogo dove, pure credendo di essere libera alla fine ti ritrovi a "spazzare via" roba inutile che sia una casa o una piazza!
      Ecco, l'accenno che fai all'utilizzo di FB nel mezzo delle attività quotidiane, mi ha fatto pensare a quanto a volte ti coinvolga così tanto da non riuscire a staccare del tutto, nemmeno quando sei nel pieno delle tue attività giornaliere. Quanti lo utilizzano sul lavoro, magari facendo più pause compiendo una scorrettezza sulla quale non transigo?
      Tu insomma la vedi positivamente. Forse il tuo tipo di approccio, più disincantato ed equilibrato potrebbe essere il modo giusto. Senza farsi troppo coinvolgere.
      Grazie per essere passata nuovamente, ora arrivo da te.
      Un abbraccio.

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    4. Quello che dici è sicuramente giusto. Il mio compagno si lamenta di gente che a lavoro risponde a monosillabi o con vaghi cenni vocali mentre scorre Instagram e mette cuoricini a raffica, capendo la metà di quel che gli si dice (e immagino anche delle cose a cui mette frettolosamente cuori)... quindi sì, il problema è "quanto e come" ci si lascia coinvolgere, su fb come su qualsiasi "social". Ognuno di essi è potenzialmente interessante ma se usato male diventa pessimo.

      Grazie del passaggio da me, alla prossima!

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    5. Buongiorno Anna, chiedo scusa per il mio ritardo dovuto a problemi di salute.
      Ma eccomi qui.
      Tu dici che fb è come una piazza che non butta spazzatura in casa, un luogo dove puoi trovare cose interessanti.
      Va bene, allora io ti chiedo: se non butta spazzatura in casa, mi spieghi l'alta presenza di utente moleste, pubblicità indesiderate e post discutibili che ogni utente riceve tutti i giorni?
      E se quelle stesse pagine interessanti le puoi trovare anche sui siti, su altri social media con regolamenti più rigidi oppure sui blog, perché insistere con Facebook?
      Cosa c'è in Facebook che ti attira tanto?
      E un'altra cosa: sai che ogni tuo dato, sensibile e non, non è più tuo appena messo su Facebook?
      Cisa ne pensi?
      Un saluto!

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    6. *Buongiorno Anna, chiedo scusa per il mio ritardo dovuto a problemi di salute.
      -Si scrive quando si ha tempo e voglia, ci mancherebbe. E non stava nemmeno indicato da nessuna parte che saresti intervenuta, quindi nessun ritardo! Stiamo dicendo che il bello dei blog è che qui si va con calma no?

      *Va bene, allora io ti chiedo: se non butta spazzatura in casa, mi spieghi l'alta presenza di utente moleste, pubblicità indesiderate e post discutibili che ogni utente riceve tutti i giorni?
      -Utenze moleste un paio in diversi anni, bloccate e ciao.
      -pubblicità indesiderate: ne vedo lì come ovunque e su alcuni siti utili/interessanti è anche peggio.
      -post discutibili: non accettando amici a caso e non seguendo pagine idiote non è che io veda molti post discutibili passare dalla mia home page...

      *E se quelle stesse pagine interessanti le puoi trovare anche sui siti, su altri social media con regolamenti più rigidi oppure sui blog, perché insistere con Facebook?
      -Veramente ho scritto che seguo anche pagine (e persone) che non trovo facilmente o non trovo proprio altrove. E non insisto su Fb, vado a curiosare lì come altrove perchè lì come altrove mi diverto e non ho mai avuto particolari problemi

      *Cosa c'è in Facebook che ti attira tanto?
      -Non ho mai scritto che fb mi attira "tanto", ho detto che ha risvolti più e meno interessanti come altri social hanno altri risvolti più e meno interessanti. Mi piace per alcune cose e mi sta antipatico per altre, come ogni altro social, ognuno a modo suo.

      *E un'altra cosa: sai che ogni tuo dato, sensibile e non, non è più tuo appena messo su Facebook?
      -Non solo su fb. Bisogna capire che il web (tutto, non solo fb o solo altro) è uno spazo pubblico e pensare bene prima di pubblicare qualsiasi cosa, ovunque.

      Capisco che hai avuto brutte esperienze ma sono convinta che approfondendo qualsiasi piattaforma salterebbero fuori magange e quindi non riesco a condividere questo accanimento specifico su fb, dove io, personalmente, non ho avuto particolari problemi. Ma che non ho mai nemmeno osannato! Lì come ovunque prendo il buono che posso prendere e schivo quel che non mi piace, con qualche giramento di balle qua e là ma fondamentalmente divertendomi, se no non ci perderei tempo. Io non sono fissata con fb, né nell'esaltarlo né nel demonizzarlo.

      Ecco tutto, ciao Francesca e buona continuazione.

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    7. Ciao Anna, grazie ancora per avere risposto!
      Sono lieta di sapere che tu sia riuscita ad allontanare le utenze moleste, anche se mi risulta difficile crederci al 100% non perché metta in dubbio la tua parola ma perché ci sono centinaia di storie (la mia compresa) che dimostrano il contrario.
      Nemmeno io ho mai accettato amicizie a caso, seguito pagine a caso e ho applicato tutti i filtri, eppure sono stata vittima di un molestatore decisamente fastidioso e recidivo che è tornato nonostante denunce e segnalazioni.
      Quindi no, non credo nella bontà di Facebook e nel fatto che si possa davvero stare sicuri.

      Per quanto riguarda la gestione dati, facendo cardine il presupposto che nessuno dovrebbe postare qualcosa di strettamente personale, le politiche e i regolamenti degli altri social media (perché qui si parla di social media, che non sono siti né blog) sono differenti da quello di Facebook.
      Facebook, anzi, non ha nemmeno un vero e proprio regolamento e il tribunale UE ha riconosciuto illegale quel pezzo di carta straccia che Zuckerberg vanta come regolamento ma che in realtà non lo è.
      Se io posto, per esempio, un link su Gplus e poi non voglio più tenerlo posso chiedere con i dovuti moduli la sua cancellazione anche dai server di Google e in un mese questa operazione viene effettuata anche su verifica delle autorità.
      Facebook non lo fa, anzi ignora palesemente le autorità e un esempio è il caso (citato nel saggio) di Tiziana Cantone.

      La domanda da un milione di euro a cui tuttavia né tu, né gli utenti pro Facebook qui intervenuti, hanno risposto è la seguente: qual è la vera ragione per cui bisogna stare su Facebook, esulando da pagine e contenuti che ormai si trovano dappertutto?
      Cosa piace tanto di questo Facebook?

      Un saluto, Francesca.

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    8. Dici che nessuno ha risposto, invece ho detto (e ribadito quando è stato ignorato) che seguo anche persone e pagine che non trovo facilmente o non trovo affatto altrove, inoltre che non mi piace "tanto" ma come tutto il resto e diversamente da tutto il resto, pregi e difetti ovunque (e diversi modi di comunicare).
      Dici che ti risulta difficile credermi ma se ti è difficile credere alle esperienze altrui è inutile chiedere opinioni.

      Alla luce di questi due punti: ci sono fissati pro-facebook che cercano di far sentire fuori dal mondo chi non lo usa? Sicuramente ci sono. Però ci sono anche fissati anti-facebook che non accettano che ci siano tante persone che su facebook ci stanno senza essere fissati, non in continuazione e piacevolmente e a cui non frega nulla di convincere qualcuno ad aprire un profilo lì.
      Io detesto entrambi i tipi o più in generale chiunque sia fissato su qualcosa e tenti insistentemente di convincere le persone del suo punto di vista, travisando o non ascoltando proprio.

      Fine.

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    9. Buona sera ragazze,
      dopo avervi letto entrambe ritengo che ognuna di voi abbia espresso le sue ragioni in maniera esaustiva.
      Dal mio punto di vista Anna ha ribadito il concetto che per lei stare su FB non sia un dovere o una costrizione, ma anzi un piacere e un modo interessante per essere in contatto con realtà che difficilmente riuscirebbe a raggiungere in altro modo.
      Condivido il parere di Francesca che FB sia lesivo della privacy, e che non sia affatto facile evitare le intromissioni e le violenze altrui e che FB non protegga i suoi utenti in alcun modo. Per questo ne resto fuori. Ma ognuno ha il diritto, alla fine, di farci quel che vuole con questo social come con gli altri.
      Grazie per i vostri interventi.
      Un abbraccio ad ambedue.

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    10. Un buon riassunto Mariella, alla prossima! ☺

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  7. Ciao Mariella.
    Anche io mi sono iscritta a Fb, anni fa, l'ho fatto per capire bene come funzionava e come poteva essermi utile ma, all'inizio e per molto tempo, non l'ho usato. Non volevo cercare compagni di scuola e amici perduti che, se amici erano, sarebbero rimasti. Poi una collega ha cominciato a chiedermi l'amicizia e da lì, altre richieste di amicizia sono arrivate, tante da persone che non conoscevo ma che erano amiche di altre persone e via di seguito.
    Tante persone le ho cancellate dagli amici, non le conoscevo ed eran lì solo a far numero.
    Alcune persone mi chiedevano l'amicizia e poi scoprivo che c'era un secondo fine : avevano un negozio di intimo, calzature, facevano collane a mano.. volevano solo farsi pubblicità : cancellate !!
    Una cosa a parte sono le richieste di amicizia di uomini sconosciuti che iniziano subito una conversazione in chat e subito si capisce dove vogliono arrivare : cancellati e non ne accetto più di queste richieste.
    Tieni anche conto che alcune "amiche" per strada, magari non mi salutano.
    E poi il bombardamento di notizie di tutti i tipi, di immagini non sempre gradite...
    Avevo quasi pensato di abbandonare il blog per Fb, ma ci ho ripensato: molto meglio il blog, c'è più rispetto e più serietà !!
    Io su Fb, non ho mai pubblicato sfoghi, stati d'animo, notizie personali, non mi piace che queste cose vadano in pasto a tutti. Ci metto solo qualche foto dei posti che vedo o dei libri che leggo, basta !
    Ed è fin troppo ! E' un mondo troppo falso !!! Ciao e buon pomeriggio.

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    1. Ciao Mirtillo.
      Sai che anche io ci sono entrata quasi per caso perché circa 12 anni fa (all'inizio dell'esperimento in Italia) una mia amica mi coinvolse chiedendomi di aprire un profilo e di diventare sua amica. Poi non l'ho più usato per anni. Ci sono tornata per circa un mese diversi anni dopo perché si era creato un gruppo nato da una costola di un blog che frequentavo. Ma come dicevo nel post quel mondo non lo capivo. Non era per me. Una completa delusione. Per cui sono uscita.
      Ed è questo che non capisco: se non ci piace e non ci stiamo bene perché restarci?
      Guarda che per le foto è molto più bello il mondo di Instagram che ti consiglio.
      Un abbraccio a te e grazie per avere condiviso la tua esperienza.

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    2. Ciao Mirtillo14,
      come ho scritto anche sul mio blog, il tuo esempio è fulgido.
      Entri su Facebook sperando di trovare un posto dove tutto funziona bene e rimani profondamente deluso.
      Non sono solo le persone, ma il social stesso che non va.
      Un abbraccio!

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  8. Ciao Mariella,
    scusa il mio ritardo ma ieri sera mi era proprio impossibile connttermi!
    Sono io che ringrazio te non solo per questo post molto interessante ma anche per aver raccontato la tua idea riguardo fb e per la tua sincerità che apprezzo sempre.
    Un grande abbraccio!

    ps: aggiorno il post e ci metto anche il tuo link :-)

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    1. Mi sta piacendo molto il confronto e i vari punti di vista. Se riesci dai un'occhiata ai commenti. Io li sto trovando tutti interessanti e con nuovi spunti da considerare.
      Un abbraccio a te.

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    2. Eccomi, in un ritardo tremendo dovuto a problemi di salute.
      Scusami, ora leggo tutto :-)

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  9. Ciao Mari!
    Anche io ho comprato il libro di Francesca e appena ho un po' di tempo lo leggerò.
    Cosa posso dire di fb?
    Ho una pagina dove ogni tanto posto qualcosa sui libri che scrivo, ma non mi piace stare sul social e infatti non ci vado mai. Di recente pensavo anche di lasciar perdere la pagina, tanto non fa aumentare mica le vendite.
    Un abbraccio.

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    1. Ciao Lucrezia!
      Ecco l'idea di avere un account FB per usufruire di una vetrina pubblicitaria è forse un modo di aver un rapporto quasi alla pari tra due soggetti che si "sfruttano" a vicenda.
      Ma vedo che ne sei delusa perché il rientro è zero mentre tu subisce l'invasione di ogni tipo di pubblicità da parte del social.
      Anche per te è un no.
      Baci.

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    2. Ciao Luzia,
      noi abbiamo già discusso via gplus del problema vetrina e sai come la penso.
      Facebook non aiuta molto.
      Un abbraccio.

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  10. Io non sono su fb e non ho intenzione di entrare a farne parte.
    Già troppo "lavoro" seguire g+ e blogger. ahhahahah
    Dico come te, però LIBERTÀ. Almeno qui sul web la voglio mantenere ed essere libera di decidere se fare o non fare, partecipare o non partecipare ad una discussione eccetera eccetera.
    Quanto ai problemi che sorgono con fb, è proprio di ieri un post di Miki Moz in cui dichiara che lo hanno bannato per un giorno da fb per aver scritto negro parlando di uno striscione che hanno messo al suo paese. Come? Negro non si può dire ma si può inneggiare all'omofobia, bullizzare (si dice?) una ragazza perchè è forse sovrappeso e cose simili?
    Non fa per me!

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    1. Pat, noi due sempre sulla stessa lunghezza d'onda.
      E pensa che io non ci penso nemmeno ad frequentare Google + perché anche su di lui ho sentito commenti non bellissimi. Ci si accapiglia anche lì. Eh no eh...
      Si ho letto e commentato il post di Miki. Bannano per una parola e poi lasciano aperti e attivi profili di stalker...
      Già, direi che non è posto per noi.

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    2. Ciao Patricia,
      hai posto l'accento su una questione giusta, la libertà.
      Facebook la nega, perché starci?
      Un bacione!

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  11. Io ci sto' su facebook, ovvio non è il blog... dico sempre che Facebook è come incontrare un amico in metro ad una fermata dalla discesa: due chiacchiere frenetiche in fretta e furia. Il blog è unliquore sul divano davanti al camino. Credo di rendere l'idea.
    Non credo agli obblighi di facebook, si interviene se si vuole, si discute se si vuole, si lancia un missile, il giorno dopo un altro, ma anche dieci minuti dopo. Sul blog non puoi, devi pensarci, ascoltare, rispondere. Ecco perché lancio strali su facebook enon sul blog, il blog non può essere urlato e stropicciato. Facebook si, si presta all'effimero ed al fuori le righe. Se vuoi mettere like ok, altrimenti ciccia. Questo è facebook. Un saluto in corsa. Uno sberleffo veloce. Un ciao.
    Il blog è un "buongiorno, come stai?"
    ;)

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    1. A Fra' ma se uno deve stare in un posto da frequentare mentre scende il "predellino" della metro e per uno sberleffo veloce che soddisfazione c'è? Qual è il senso?
      Io non capiscooooooooo

      Ciao amico mio caro, passata bene la giornata? Stai riflettendo sul prossimo post? .-)))))
      SMACK.

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    2. Ciao Franco,
      penso che Mariella abbia espresso la mia stessa perplessità.
      Un saluto!

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  12. Francesca è brava, scrive benissimo puntando al sodo, senza perdersi in cavilli inutili. Acuta osservatrice del particolare ha tutti gli elementi per fare sughi gustosi e facilmente appetibili, senza fatica e senza annoiarsi. Perché scrivere bene un libro è come preparare un pranzo valido per il palato di commensali diversi e farli alzare alla fine sazi e soddisfatti.
    Ti credo pertanto sulla parola, Mariella. Tu che sicuramente scrivi altrettanto acutamente vai ascoltata nella tua analisi, cosa che faccio. Non so se leggerò questo suo libro: sto diventando un po' fumoso -come ti sei accorta anche tu- e il tempo a volte mi passa senza che abbia concluso quel che intendevo fare; ma lo cercherò.
    Mi sono avvicinato a FB per curiosità innata di colui che non si fida mai di quel che dicono gli altri.
    Ho visto immediatamente che non mi piaceva, però posso vantarmi di dire che FB non ha cambiato minimamente la mia vita né il mio modo di pensare. Me ne sono altamente fregato. Non avevo capito una mazza e davo l'amicizia a tutti quelli che la richiedevano, per cui penso di avere qualche migliaio di amici, che mi sommergono di messaggi cui non rispondo mai. Evito con estrema cura di infilarmi in giudizi e pugne illegali e voi che mi conoscete e conoscete come son e come mi impegno per le mie idee potete immaginare che importanza io dia e abbia dato a questo covo di vipere.
    In compenso FB mi ha permesso di contattare i figli di mio cugino e le loro tribù, cosa cui tenevo in modo particolare, e rincontrare un mio vecchio amico degli anni bellissimi che altrimenti non avrei mai più incontrato. È stato lui, che contattando la vedova di mio cugino mi scrisse una mail chiedendomi: "Ma tu sei quell'Enzo Iacoponi là? Io sono F.R. qua." Grandiosa sorpresa. Un'amicizia grandissima, mai morta ma perduta nei labirinti di questa vita del caciocavallo che riprendeva quota.
    Vedi che qualcosa di buono c'è anche in quella merda?
    Vallo a dire alle mosche che pensano che non ci sia niente di meglio e più prezioso, ahahahah.
    Ciao Mariella, ciao Francesca.
    Küsse, Küsse, Küsse al cubo.

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    1. Ciao Enzo, su Francesca siamo completamente d'accordo, non ci sono dubbi. Hai descritto perfettamente il suo modo di scrivere e lavorare.
      Ecco questo è un punto interessante: l'utilizzo del "mezzo" FB per contattare familiari lontani di cui magari si erano perse le tracce. E' evidente che funziona meglio delle Poste...
      Deve essere stato bello Vincè rivedere e risentire persone che pensavi di non poter sentire mai più.
      Sì c'è qualcosa di buono anche dove meno te lo aspetti.
      Oppure bisogna imparare a non farsi dominare passivamente e utilizzare il mezzo con la giusta dose di menefreghismo e opportunismo.
      Bacioni e bacioni. Smack e Smack.

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    2. Ciao Vincenzo!
      Tu sei forse uno dei pochissimi al mondo che ha fatto di Facebook un uso corretto, ma lo sai che ogni tuo dato, quello dei tuoi amici e parenti viene rubato da Zuckerberg e diventa suo?
      Perché non una bella mail al posto di Facebook?
      Baci.

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  13. Come ogni cosa dipende dall'uso che si fa, se uno è intelligente vale sempre a prescindere se ti trovi sul web oppure nella vita reale.
    Comunque alla lunga preferisco i blog, anzi bisogna far qualcosa per incentivare ad aprirne.
    Saluti a presto.

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    1. Una delle conclusioni a cui stiamo giungendo stasera.
      Fermo restando che devi avere anche il carattere giusto per non farti travolgere.
      Sai Vincenzo, hai perfettamente ragione sui blog, ma che si può fare secondo te?
      Un abbraccio e grazie.

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    2. Ciao Cavaliere!
      Hai ragione, a parlare dell'uso del mezzo, ma qui si parla anche del mezzo stesso.
      Quando un sistema sbagliato viene approvato, non succede niente di buono.
      Un abbraccio! (e perdona il ritardo)

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  14. Credo semplicemente che Francesca, di certo in modo voluto (cioè proprio per gli scopi cognitivi ed esplorativi che l'hanno poi portata a scriverne) abbia affrontato Fb in modo piuttosto scriteriato e confuso, come uno che va al ristorante e ordina TUTTO quello che vede stampato sul menù: come minimo farà indigestione. Io per anni sono stato MOLTO scettico e negativo (prova ne sia che lo chiamo "Fessobukko" pure adesso che ne faccio parte). Ma la mia esperienza e le mie sensazioni sono molto diverse dalle sue. Grazie a un approccio assai misurato e selettivo sono riuscito a non farmi travolgere dagli aspetti negativi (che ci sono, eccome, così come ci sono nel mondo dei blog e nel mondo concreto là fuori) e a godere appieno di quelli positivi. Ti posso assicurare, cara Mariella, che se al mondo dei blog sarò sempre grato per avervi conosciuto meravigliose persone come te, allo stesso modo sarò sempre grato al mondo di Fb per avermene fatte conoscere altrettante. Poi la gramigna e la stupidità si trovano dappertutto. Ma quanta gente fantastica, capace di arricchire la mia vita, ho conosciuto sia di qua che di là!!

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    1. Nick, io posso dirti che la ricerca di Francesca è stata molto accurata e mirata. Non mi è parsa per nulla disordinata o cominciata per arrivare a delle conclusioni ben precise.
      Ti dirò che lei ha aperto un account FB per i tuoi stessi motivi: è una scrittrice che deve districarsi in quella giungla editoriale che tu conosci molto bene... e l'idea di una vetrina sembrava ottima. Ha un bel blog che se hai tempo ti consiglio di visitare.
      È stata costretta per ben due volte a chiudere l'account perché presa di mira e bersagliata (oltre che dalle innumerevoli merde che circolano sotto forma di pubblicità invasive e amicizie fake) da persone che l'hanno stalkerata.
      Chiaramente ognuno reagisce nella maniera più consona. Io ad esempio, sarei impazzita. Mi è capitato sul blog di essere presa di mira da un blogger fanatico ed è stata dura venirne fuori.
      Per cui no, non ha fatto indigestione.
      Chiaramente, come osservi tu, le reazioni e azioni sono diverse e molto soggettive.
      Mi fa piacere continuare a leggere che hai cambiato completamente idea sul social network è che per te l'esperienza è del tutto positiva.
      Io, per esempio, ho un'opinione altrettanto positiva di Instagram che frequento da qualche anno e che mi da tante soddisfazioni, Non è invadente, ti fa conoscere posti bellissimi tramite la fotografia e resta un luogo da frequentare in tutta tranquillità.
      Come dico sempre il mondo è bello perché è vario. Ma potendo scegliere, scelgo di restare nella mia casa e nelle vostre non avendo la necessità di aggiungere altro ai miei interessi.
      Ti abbraccio forte e grazie.

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    2. Stavolta sei tu che mi hai capito male (o mi sono spiegato male io): intendevo proprio dire che per fare una ricerca troppo accurata ed esaustiva ha dovuto per forza "subire" volontariamente tutto l'intero mondo di Fb, comportandosi da esploratrice di quel mondo così come io mi comportai da esploratore del mondo militare e del suo delirio per poi scriverne. Esiste un minimo di precauzioni per agire su Fb: se uno ha cura nel selezionare gli amici, e sa usare le impostazioni per far commentare soltanto loro (e non cani e porci) e per impedire a terzi di pubblicare post sulla SUA pagina, di stalking non ne subisci (e se qualcuno ci prova via messenger lo puoi cancellare ed eliminare al volo). E non dimenticare che Instagram, e poi snapchat, e poi in seguito qualcos'altro di ancora più veloce e immediato e alla moda, sono proprio i responsabili della vertiginosa diminuzione di lettori non solo sui blog ma anche su Fb, perché sono tutte cose che privilegiano l'uso del telefonuzzo al posto del pc, e una fruizione sempre più frettolosa e superficiale e "per immagini".
      Anche se poi la tua esperienza dimostra che, guarda caso, anche Instagram può essere un'esperienza vissuta intelligentemente. Proprio come Fb!!!! Quindi sono discorsi un po' fini a sé stessi, in cui si va avanti per inerzia argomentativa, come un gatto che si morde la coda. Ma devo dire che parlare di "fuga da Fb" come se fosse una "Fuga da scientology" è abbastanza patetico. E forse anche un po' furbino.
      Abbraccio ricambiato, naturalmente.

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    3. Forse ho travisato il tuo commento. Ora ho compreso meglio, e se Francesca lo riterrà giusto potrà spiegarti meglio come è arrivata a scrivere il saggio, partendo dalla sua esperienza personale.
      Però resto dell'idea che se voglio stare in un posto non devo pensare a cosa evitare, cosa eliminare, cosa commentare stando bene attenta a non subire continui attacchi alla mia privacy.
      E il paragone con Instagram non regge visto che il social che frequento è molto diverso da FB. Ci sto con piacere e non devo stare attenta a "limare" gli angoli. Lo vedo e lo vivo in piena libertà. Praticamente senza compromessi.
      Non si tratta quindi di vivere un' esperienza con intelligenza ma con piena libertà e assoluto piacere. Inoltre non ha affatto limitato il mio piacere di stare sui blog.
      Alla prossima, amico mio.

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    4. Aggiungo solo che, quanto ad attacchi malevoli e violenti, nel tempo ne ho subiti almeno tre sul blog, e ZERO su fessobukko.
      Facciamo così: per farmi perdonare la mia sottovalutazione di instagram, ti incaricherò, se vorrai, di organizzare su quel social un bel passaparola/pubblicità della mia prossima meravigliosa creazione letteraria. Stai Pronta! :)
      Un bacione

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    5. Su Instagram spesso parlo dei libri che ho letto e ne faccio una brevissima sintesi. Mi è capitato anche con qualcuno dei tuoi. Sarà un piacere parlare della tua nuova creatura e intanto ti aspetto anche lì con una pagina tutta tua. Molti scrittori l'hanno fatto ed hanno un buon seguito.
      Bacio.

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    6. Buongiorno,
      io sono l'autrice del libro e la ringrazio per i suoi complimenti, soprattutto per avermi giudicata una persona poco professionale senza nemmeno conoscermi.
      Sono le persone cafone come lei che mi rallegrano la giornata.
      Anzitutto, se ha letto la mia bibliografia ben documentata, io ho scritto il saggio sfruttando la mia esperienza (che non vorrei fosse mai accaduta) per riflettere sul social media e scoprendo così tante cose che mi hanno portata a scrivere un saggio che vuole essere anche una denuncia.
      Detto questo, mi sono presa lo sfizio di visitare il suo blog.
      Da paladino anti fessobukko (parole sue) ne è diventato un gran sostenitore con la giustificazione che aiuta a vendere libri.
      Io la chiamo ipocrisia.
      Lei la chiami come vuole.
      E la prossima volta, prima di giudicare qualcuno, si premuri almeno di conoscerlo.

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    7. Mariella, grazie per i tuoi commenti, sei stata molto gentile.
      Scusami per la "durezza", ma certe cose non le tollero.
      Un abbraccio.

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    8. Mi ero persa un'ultima osservazione, signor Zio Scriba.
      Patetico e furbino ci sarà lei.
      Che dire, è decisamente l'utente perfetto per un social media come Facebook.
      A mai più rileggerla.

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    9. “Carissimo” Zio Scriba, ho letto tutti i commenti a questo post e ho trovato il suo particolarmente irritante, una cosa che mi ha fatto arrabbiare perché secondo me l’educazione viene prima di tutto.
      Visto che lei ha definito l’autrice del saggio come “patetica, furbetta e poco professionale” (ma per caso la conosce di persona? Glielo chiedo perché ho letto nei commenti che lei, per l’autrice, è un perfetto estraneo. Quindi mi chiedo da dove nasce questo suo astio ingiustificato) a causa del titolo del suo libro che lei sono sicura non ha nemmeno letto, ho fatto una piccola ricerca basandomi sul titolo di un suo romanzo.
      Il libro è “Tutta colpa di Tondelli”.
      Esistono un sacco di libri che iniziano con le parole “tutta colpa di” ma in particolare le cito “Tutta colpa di un caffè con panna”, della serie Geronimo Stilton del 2005, “Tutta colpa di Fidel” di Domitilla Calamai del 2006, “Tutta colpa di Sandrino” di Udo Weigelt del 2002 e “Tutta colpa di Dio. I sette giorni che fecero storia alla Radio Vaticana” del 1991.
      Come vede questi libri sono antecedenti al suo romanzo che è del 2008, quindi seguendo il suo ragionamento deduco che anche lei fa parte dei patetici furbetti che cavalcano l’onda.

      Per quanto riguarda Facebook, lei è il classico esempio di coerenza.
      Sono andata a dare un’occhiata al suo blog, per informarmi, e che dire?
      Uno che prima parla di fb in termini poco lusinghieri, che chiama chi lo frequenta fesso, e poi decide di entrare a farne parte...
      Boh, evidentemente è molto più facile calarsi le braghe e piegarsi al sistema.

      Buona giornata.

      ps: ciao, Mariella! Scusa se approfitto di questo tuo spazio ma certe uscite da cafoni proprio non mi piacciono.

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    10. Ciao Ofelia, ho letto il tuo commento e ti dirò, che anche io ho trovato eccessivo l'intervento di Nicola.
      Avrei preferito rispondesse lui in prima persona ma a questo punto non penso abbia voglia di farlo.
      Ognuno ha espresso la sua opinione e a questo punto ritengo si possa mettere la parola fine sull'argomento senza trascendere.
      Un abbraccio.

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  15. Come sai, ieri sono stato sospeso: ecco, migliorerei questi parametri, perché sono stato sospeso ingiustamente.
    Però le regole le fanno loro e le rispettiamo, nessuno ci obbliga a stare lì.
    Le discussioni, io che sono terribilmente polemico, le faccio anche sul mio blog XD

    Comunque: Facebook no per la plebe che lì vi bivacca, ma sì per i gruppi/pagine, dove veicolare messaggi o post, sì anche per inviti a eventi, che raggiungono tanta gente gratuitamente :)

    Moz-

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    1. Ciao Miki, nessuno ci obbliga, dici giustamente.
      Ma che valore aggiunto ci da un posto così?
      Ci sono tanti modi per fare amicizia, frequentare persone, scambiarci punti di vista, inviti ad eventi ed altro ancora.
      È davvero necessario utilizzare FB?

      Un abbraccio.

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    2. Moz,
      se mi trovi le regole di Facebook ti faccio un monumento. Come specificato nel mio saggio, quello di Facebook non è un vero regolamento e molte legislature (anche la nostra) lo hanno ritenuto fuorilegge.
      Eppure Zuckerberg se ne frega e con lui i vari utenti molesti.
      Siamo sempre lì: ha senso appoggiare un simile sistema?
      Un abbraccio.

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  16. Sono iscritto da 9 anni ma non mi ha mai convinto del tutto, per quanto mi riguarda risulta comodo per gruppi ed eventi a cui dare un’occhiata, tuttavia non sono mai stato veramente attivo e detesto far sapere gli affari miei e ancora di più condividere foto.
    Si insomma,mi sono sempre tenuto molto lontano dall’ usarlo per qualsiasi cosa come fanno la maggior parte degli utenti, l’unica cosa che vedo aumentare lì dentro è la rabbia!
    Baciotto

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    1. Ciao Nick, anche tu iscritto ma non frequenti. Perché restare, allora? Continuo a fare questa domanda ma nessuno riesce a darmi una risposta che sia esaustiva. Così come non mi basta quando mi scrivete che rimanete perché condividete sto ( e questo si può fare con IG) e leggete di eventi. Perché ci sono altri luoghi in cui se ne parla.
      Resto collegata alla dipendenza perché non trovo altre risposte.
      Un bacio a te!

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    2. Ciao Nick,
      penso che Mariella abbia perfettamente ragione.
      Ma perché resti?
      Un saluto.

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  17. Sono iscritto da sempre a FB ma non ci vado mai. Qualche volta ci mando direttamente dal blog qualche post ma poi magari dimentico di guardare se ci sono commenti :-)
    Buona giornata, un abbraccio
    enrico

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    1. Come sopra, Enrico.
      Ritengo che per l'uso che ne fai (anzi che non fai) sia inutile restarci.
      Un abbraccio a te!

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    2. Ciao Enrico zio,
      scusa il mio ritardo.
      Ma perché restare su Facebook? Ci hai mai pensato?
      Un saluto.

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  18. Io lo uso per mettere notizie ed opinioni sia pure in modo più sintetico, proprio come faccio sul blog. Non mi lascio attirare in gruppi che non mi interessano, ma detto questo tutto quello che tu e la Vanni affermate è assolutamente vero. Fb è un luogo di lobotomizzazione virtuale ed anche come dice Francesca in una sua intervista "una dittatura". E' un luogo dove purtroppo il peggio della gente viene fuori, perché purtroppo oggi molti sono superficiali e ragionano con la pancia, e quindi trovano nei social, facebook su tutti, un luogo "ideale" per sfogarsi.

    Concordo con te, i blog sono oasi di libertà e dove si respira aria pulita; lo sono sempre stati e spero continueranno ad esserlo. E chissà che presto non ci sia un'inversione di tendenza per cui luoghi di dialogo e civile discussione tornino ad essere preferiti a luoghi di vuoto assoluto e banalità ed aggressività allo stato puro...

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    1. Ciao Daniele, quindi lo usi come una vetrina, di rimando a quanto scrivi sul tuo blog, perché lì sei più esposto. Ok, mi può star bene se lo scopo è quello di farti leggere da più persone nella speranza che poi approfondiscano arrivando sul blog.
      Sono molto d'accordo con te sull'idea della lobotomizzazione perché è proprio quello che ho sempre immaginato. Anche vedendo un mucchio di persone in metro o sul treno che scorrono velocissimamente le pagine, mettendo i loro like senza soffermarsi su quanto stiano guardando. Veloce, superficiale e inutile. Assolutamente ininfluente e direi quasi ipnotico.
      Speriamo per l'inversione di tendenza sui blog: a mio parere restano l'unico luogo virtuale dove sia possibile un confronto su argomenti di varia natura. Un luogo di conoscenza. Certo non siamo esenti da eccessi e da attacchi verbali sgradevoli anche qui, ma ritengo in misura di gran lunga inferiore a quanto succede altrove.
      Viva i blog, sempre.
      Un abbraccio.

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    2. Ciao Daniele,
      non so se sei al corrente del nuovo algoritmo di Facebook che pensalizzerà pesantemente i post e gli spam, favorendo invece le "interazioni".
      Non so quanto valga restare su Facebook.
      Un abbraccio.

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  19. A me piace e non certo per gli amici perchè ho il profilo chiuso e faccio entrare solo chi conosco, ma è l'unico modo che ho per poter sapere qualcosa di mio fratello che è all'estero. Comunque ho avuto modo di cancellare molti link con notizie che mi disturbavano e non volendo farmi del male non mi faccio coinvolgere in discussioni alterate, ho notato che la violenza verbale regna sovrana, basta selezionare.

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    1. Cara Elisa, sono d'accordo sull'utilizzarlo come strumento per rimanere in contatto con gli affetti lontani.
      Anche tu hai dovuto selezionare e hai preferito un profilo chiuso, cosa che ti limita molto nella libertà.
      Ma comprendo.
      Un abbraccio.

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    2. Buongiorno Elisa,
      scusa se mi intrometto ma piuttosto che Facebook che monitora 0/24 tutto quello che tu e tuo fratello vi dite, perché non usate la mail, Skype o un profilo gplus che è più controllato?
      Un saluto.

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  20. gioia ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "FACEBOOK SI, FACEBOOK NO.":

    Zero. Iscrizione (fatta quest'anno) senza neanche un post o un like o una foto, solo per aderire ad un fantastico gruppo di insegnanti...
    Proprio non ne sento la necessità.

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    1. Maestra bella, mi sembra il minimo come interazione, ma se il gruppo ti piace...

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    2. Un gruppo di insegnanti fu Facebook?
      Forse, Mariella Esseci, è meglio cambiare social per la sicurezza dei vostri alunni.
      Un saluto.

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  21. Ciao, molto interessante il libro. Purtroppo anch'io ho riscontrato in FB molte cose che non mi piacciono, non sono una FB dipendente, non passo le mie giornate attaccata a quel coso, come pare facciano molte persone, ma ho una mia pagina creata diversi anni fa.
    Pubblico quando ho voglia, quindi ci sono giorni che non scrivo niente, prevalentemente lo uso per passare la notizia della pubblicazione del blog e concedo l'amicizia solo a chi conosco un po'. Seguo di tanto in tanto quello che mi interessa (pagine di associazioni culturali in prevalenza, più qualche amico, amico vero!)
    Ma non mi piace come funziona, non mi piace il modo in cui mi fa vedere le notizie nella home: non segue un ordinamento per data, tutto appare un po' alla rinfusa. A volte non vedo pubblicazioni di miei amici, solo perchè pubblicano poco e allora devo entrare direttamente nella loro pagina.
    Ciao, grazie per la proposta, Stefania

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    1. Ciao Stefania, molti hanno accennato a questa grande confusione sulle notizie e ai messaggi confusi e invadenti che arrivano.
      Ne fai un uso ponderato a quanto scrivi oltre al fatto che ti serve da vetrina per il blog.
      Non so, forse in questo modo disturba meno, ma io vedo comunque una limitazione di libertà.
      Grazie per avere trovato interessante il post e il libro.
      Ti abbraccio

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    2. Ciao Stefania, scusa il mio ritardo.
      Posso chiederti una cosa: se non ti piace Facebook, perché ci rimani?
      Un saluto.

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  22. Io credo che Fb sia un ottimo strumento il problema è l'uomo e l'uso che ne fa, è vero che è diventato un social dove la discussione è sempre più difficile se non impossibile... mi capita di leggere commenti terribili gente che si permette di dire cose solamente perchè è protetto da uno schermo poi magari quando esce si vanta di essere una persona come si deve.
    Interessante il libo
    a presto

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    1. Ciao Ernest, io invece non penso sia un ottimo strumento. Penso che, a parte particolari situazioni, chi lo usa dovrebbe farlo con moderazione come per i farmaci di cui, se si abusa, si diventa dipendenti. La rissa verbale ormai è terreno comune su quasi tutti i social. Mi spaventa in generale.
      Anche il mondo blogger non ne è immune ma diciamo che questa è ancora una terra in cui il confronto può rimanere pacato. Forse perché i rissosi si sono trasferiti sui social più immediati. Dove si può picchiare duro e rimanere ben nascosti.
      A presto e grazie.

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    2. Buongiorno Ernesto.
      Posso farle una domanda: se Facebook è un ottimo strumento, perché non ha un regolamento chiaro e valido?
      Perché si sottrae ad ogni legislazione?
      Se vorrà leggere il mio libro e discuterne, la aspetto volentieri sul mio blog.
      Buona giornata.

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  23. Ho letto il tuo post qualche giorno fa e lo commento solo ora. Ha ragione a scrittrice a parlare di Fb in quei termini; non ci avevo mai pensato a questo social come un bombardamento di informazioni anche se in realtà di questo si tratta assolutamente. A me per questo non piace. Non c'è veramente privacy ed effettivamente io che non ci sono iscritta ho scoperto un sacco di cose sulle persone che ci stanno, pensa tra gli iscritti quanta poca riservatezza...Inoltre per me Fb è no perché preferisco in altri modi tenermi in contatto con le persone :)

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    1. Ciao Paola,
      grazie per questo tuo commento.
      Facebook purtroppo, come ho scritto, non si limita al solo bombardamento di informazioni, è anche un sistema che "preleva" dati e informazioni private e ne fa usi molto discutibili, oltre ad incentivare comportamenti violenti e molesti.
      Penso che tu faccia bene a tenertene fuori.
      Un saluto!

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    2. Cara Paola, confermi quanto si è sviscerato in questo post. L'invadenza, la violenza verbale, le molestie, sono i punti più critici di questo social network, che non fa nulla per proteggere i suoi utenti.
      Ora aggiungiamo quanto dici e cioè che anche chi non è iscritto se vuole, facendo una semplice "passeggiata" tra i profili aperti al pubblico, può conoscere molte cose personali di chi invece c'è; davvero allucinante. Resto contenta e felice di essere libera. Ciao e grazie.

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  24. Grazie Francesca per i tuoi interventi.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Grazie a te per questo spazio e per aver letto il libro!
      Baci

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  25. Ed eccomi qui a dire la mia.
    Giustamente sono stati espressi tanti pareri: chi è a favore di fb, chi no e ognuno ha portato (più o meno) le sue ragioni.
    Io dico solo una cosa: che un posto senza regole, dove sono permesse violenze verbali, minacce, stalking, dove la privacy e i dati personali non vengono tutelati non è un buon posto dove stare.
    Poi, ovviamente, se una persona vuole starci spero che lo faccia con criterio ricordando in ogni caso che, come dimostra la storia di Francesca e tantissime altre storie che si leggono tutti i giorni, di fb c'è veramente poco di cui fidarsi anche quando lo si usa con tutte le accortezze del caso.
    Un'ultima cosa: chi sta su fb la smetta però di voler per forza "convertire" chi non ci sta.
    Sembra che stare su fb stia diventando un credo e non una libera scelta.
    Essendo io atea, il credo proprio non lo voglio sentire.
    Buona pace a tutti.

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    1. Ciao Ofelia,
      ciò che hai detto è giusto ovvero usare il criterio. Sembra che questa parola sia sconosciuta a chi sta su Facebook, tuttavia.
      Per il resto... non so, anche a me sembra molto una "religione" più che un social.
      È chi non ci sta a essere sotto processo, non chi ci sta e ne fa di ogni.
      Un abbraccio!

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    2. Condivido in toto Ofelia.
      Come dici bene tu, l'importante è essere informati sui rischi. Direi che con questo post e i relativi commenti, chi è intervenuto o abbia solo letto, ha avuto una visione totale ed esaustiva.
      Io resto libera come te e Francesca.
      Bacio.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)