25 giugno 2018

[POSTITIZIE] SE L'AMORE NON E' ABBASTANZA CI SONO LE BUONE NOTIZIE.




A volte mi capita di scorrere velocemente gli articoli dei giornali.
Li leggo con sufficienza, spesso con disgusto o noia.
Non so se capita anche a voi, ma ultimamente non reggo più la negatività che prende il sopravvento nella maggior parte delle notizie.
Tra la politica e la cronaca ormai si rimestola dal fondo.
Se poi, apro twitter, è ancora peggio. Lì gli insulti tramite web la fanno da padroni, ma di questo abbiamo già parlato.
Da qualche tempo però ho salvato nei preferiti del mio cellulare un nuovo sito. Nuovo per me, intendo.
È quello delle "buone notizie" del Corriere della Sera.
Così leggo  di José Gutierrez, che ha salvato circa 50 mila libri dalla spazzatura e li ha donati a 450 biblioteche della sua nazione, la Colombia. Guida un camion di raccolta rifiuti e ha cominciato  a Bogotà raccogliendo il primo libro da un bidone. Lo chiamano il "signore dei libri" e nella sua casa sembra di camminare in un vero e proprio labirinto di migliaia di libri impilati in circa 15 metri quadrati. Ha salvato anche edizioni rare e ha dato la possibilità a molti suoi concittadini di sperare in un futuro migliore.

Oppure approfondisco la notizia dei Nonni dog-sitter. C'è una fondazione olandese che ha vinto un premio molto importante (bestwhitpetpride) per avere promosso iniziative volte a migliorare la vita degli animali di compagnia e delle persone che con loro interagiscono.


Mi bastano già due o tre notizie come questa per riappropriarmi del mio sorriso e affrontare la giornata con uno spirito diverso. Forse la cosa vi lascerà indifferenti ma mi faceva piacere parlarne con voi!



21 giugno 2018

MASSIMILIANO RICCARDI: TUTTO È TENEBRA








AUTORE: MASSIMILIANO RICCARDI
TITOLO: TUTTO È TENEBRA
EDIZIONI: CINQUEMARZO
PAGINE: 186
PREZZO EDIZIONE CARTACEA: 12,00 EURO
















Sinossi:
lo sceriffo Stark Dempsey è un uomo che ha perso tutto ma non la speranza di ricominciare. Questo grazie alla nuova compagna Joanne che piomba nella sua vita quando meno se lo aspetta. Ma quel sistema da cui voleva scappare lo riagguanta nel momento in cui si trova a dover fronteggiare una nuova sfida: un serial killer sta attentando alla sua vita e a quella della donna che ama.
E nella profonda provincia americana, ricca di contraddizioni e omertà, tra giochi di potere e corruzione, darà la caccia a chi tenta di distruggerlo.


Considerazioni:
Massimiliano Riccardi è al suo secondo romanzo. Il primo, Joshua, di cui ho parlato qui,  mi ha fatto scoprire un autore bravissimo che ha posto l'accento sul male e su quanto c'è di oscuro in ognuno di noi. Senza prendere posizione né dare giudizi. Nel secondo, il protagonista, che avevamo già conosciuto, ha uno spettro più ampio e tutto il romanzo mi appare più maturo, ancora più profondo del primo. L'autore conosce molto bene l'animo umano e ce ne parla senza mezzi termini coinvolgendoci con la sua scrittura chiara e precisa. Il thriller diventa più denso e raffinato.  Il racconto vivido ha il passo di un film. Ti trascina pagina dopo pagina. Un gran bel noir  da leggere e assaporare incuriositi,  fino al finale imprevedibile.


Incipit:
"Alle volte è necessario farsi sabbia. Lasciare al vento il compito di rimodellare le forme, creare nuovi scenari, portare in luoghi che non ci aspettiamo le scintille dei nostri intenti. La volontà non basta.Non sempre almeno.
L'imponderabile, quello che comunemente viene chiamato caos, spesso è solo una forma di ordine più grande che semplicemente non comprendiamo. Fermarsi, lasciar fare alla natura delle cose. Non è arrendersi, è adattarsi, rigenerarsi."



Concludo con le mie tre domande all'autore che ha accettato con piacere di rispondere al mio fuoco incrociato!

1) la maturità della scrittura appare in piena  luce leggendo la tua seconda fatica. Altro thriller  a mio parere più intimo del primo. Cosa ti ha spinto a dare un seguito a Joshua?

- Mi ha spinto la necessità di caratterizzare meglio la famiglia disfunzionale, anche qui ci sono padri e figli. Ovviamente non è un saggio di psicologia ma un romanzo noir, e come tale ho affrontato la tematica. Come per Joshua, ci sono personaggi realmente conosciuti, che ho decontestualizzato e romanzato ma reali più che mai.

2)  il bene e il male: un'eterna lotta.  Stavolta però sembra chiaro da che parte stare. Ma per un autore quanto è difficile mantenere il giusto distacco dai protagonisti delle storie? Ci si riesce davvero?

 - Eh bella domanda. Difficile dare una risposta razionale. Dovrei essere uno scrittore vero per darti una bella risposta ispirata. Diciamo che nella mia vita, sopratutto in gioventù, sono stato spesso a cavallo di quella famosa linea grigia, quindi posso raccontare senza darmi troppa pena nell'esprimere giudizi. Mi basta raccontare le cose come fatti accaduti senza metterci il carico da novanta delle mie emozioni. (poi, se preferisci in privato, mi racconti dell'episodio che ti ha colpito di più).

3) Sono curiosa: stai lavorando ad un nuovo romanzo? Puoi anticipare qualcosa?

 - Ho terminato un romanzo tutto italiano, un noir. Vedremo se otterrà una vita editoriale, boh. Il quarto è in fase di correzione ed è ad ambientazione storica. Ambientazione storica ma con componenti noir, amo il genere e per adesso l'estro mi dice così.


Di Massimiliano potete leggere nel suo blog. Scoprirete un uomo generoso, intelligente, ironico, unico. E uno scrittore vero. Altro che balle.



Note bibliografiche dalla quarta di copertina:
Nasce a Genova nel 1968, cresciuto nel centro storico ne assorbe gli umori e le contraddizioni. Coltiva l'amore per la storia e la letteratura in genere. Le sue esperienze professionali lo portano a tentare di analizzare i volti nascosti dell'animo umano. Leggere e conseguentemente scrivere, sono per lui un imperativo assoluto. I suoi personaggi non sono mai definiti, lo stile narrativo non esalta le luci e le ombre dei protagonisti ma il chiaroscuro di anime tormentate, in eterna lotta con l'io più profondo. 
Nel 2015 ha pubblicato Joshua.
Tutto è tenebra è il suo secondo romanzo pubblicato nel 2017.



17 giugno 2018

SONO VIVA.


 Sono viva – mi sembra
i rami sulla mia mano
Sono carichi di campanule –
E sulla punta delle dita –

Il carminio – formicola caldo –
E se avvicino uno specchio
alla bocca – si appanna –
prova – medica  del respiro –

Sono viva – perché
non mi trovo in una stanza –
Il salotto – di solito –
così che i visitatori possano venire –

E si curvino – e lo guardino di lato –
e aggiungano “Com’è – freddo” –
ed  “Era cosciente – quando 
passò all’immortalità?”

Sono viva – perché
 non posseggo una casa –
intitolata a me  – precisamente –
non fatta per nessun altro –

Segnata con il mio nome da ragazza –
così che i visitatori possano sapere
quale porta è la mia – e non si sbaglino –
e tentino un’altra chiave –

Che bello – essere viva!
che infinito – essere
viva – due volte – la nascita che ebbi –
e  questa – poi  – in te!
(Emily Dickinson)

Torno alla mia poetessa preferita. Un inno all'amore, senza remore, senza assurdi preconcetti. 
Con tanta ironia riguardo al parallelismo morte-vita.
Emily sempre, straordinariamente moderna.

13 giugno 2018

DI GATTE MORTE DA WEB E ALTRI AMMENICOLI.


Lo so che il titolo può sembrare strano... MA ECCO vi spiego in maniera breve e concisa.
Partiamo dallo sguardo femminile.
Di solito noi donne inquadriamo le altre donne con un istinto che non fallisce quasi mai.
Anzi, direi mai.
Ci basta un'occhiata, una leggera inflessione della voce, un ammiccamento sospetto.

GATTA MORTA A BABORDO.

Gli uomini al solito abboccano all'amo come tanti pesci.
Un leggero battito di ciglia, uno sguardo languido, la vocina incantevole e SBAM cedono, prostandosi ai loro piedi  in una  maniera che definire indecorosa è dir poco.

Ad esempio sul lavoro.
Eccoli che fanno back up di server, preparano fogli di excel con macroformule che nemmeno Pico della Mirandola, inviamo mail, fanno telefonate, presenziano a riunioni inutili, correggono bozze di discorsi e via, fino a lustrare i pavimenti...
Prestandosi poi all'ironia più feroce da parte delle altre donne che, nella vita, di questi "mezzucci" non sanno cosa farsene.
E si fanno strada con le loro forze, il sudore della fronte e notevole arcignità che ci sta a ben pensare.

Diciamo che non mi aspettavo di trovare GATTE MORTE anche sul web.
E invece...

Come un barbatrucco  stanno invadendo anche questo mondo.
Il modo di fare opportunistico è il medesimo.
Sembrano imbranate e alle prime armi, senti quasi la loro vocina "carezzevole" mentre chiedono con tanta cortesia la tua presenza da loro. Perché fanno pasticci, non sono capaci e hanno assolutissimamente bisogno di aiuto. E poi vogliono conoscerti, passa a trovarle eh...
FURBISSIME.
Tutto bene fino a quando siete disponibili, intervenite sui loro post e le aiutate a crescere. L'importante è essere sempre d'accordo con loro, condividere il punto di vista, incensare e lodare fino allo sfinimento.
Ma prima o poi succede che gli occhi si spalancano e si inizi a prendere il largo. Allora comincia una guerra sottile, fatta di frasi disturbanti, di critiche moderate che poi diventano snervanti, fino a sfociare in veri e propri attacchi personali.
In alcuni casi capita che si creino degli alter-ego anonimi con i quali bombardare verbalmente i "traditori".
 Ho assistito a parecchie di queste guerre. Che hanno portato a  violenti diverbi, sono volati stracci inauditi con conseguenti chiusure di blog.
Sparizioni e riapparizioni. 
Magari sotto altro nome, sotto altro blog.
Assurdo.
E diamoci una calmata raga'. 
La vita è altro, il web è altro. 
Riavvolgiamo il nastro.
Rewind.




05 giugno 2018

ALLERIA.



Alleria è una parola che nella lingua napoletana ha un significato profondamente malinconico.
È quella brezza leggera che arriva mentre stai pensando a qualcosa.
Riportandoti indietro nel tempo, a momenti più felici.
Vuol dire anche allegria ma con un velo che si deposita sopra e rende tutto più ovattato.
Pino Daniele aveva espresso benissimo questo sentimento, in una delle sue canzoni più famose.
Ecco, se penso a lui sorrido e immediatamente scatta l'alleria.
E succede lo stesso mentre vi sto scrivendo per avvisarvi che per qualche tempo sarò assente dalla mia casa latitando anche dalle vostre.
Sono nel periodo più pressante dal punto di vista lavorativo e la sera non riesco ad essere abbastanza lucida da "presenziare" come vorrei.
E visto che non mi piace esserci solo per il gusto di farlo, mi pare giusto scrivere due righe per comunicarvi che non vi sto abbandonando.
Prometto che appena possibile tornerò sulla mia pagina e sulle vostre.
Ma perdonatemi se, non riuscirò a farlo per qualche tempo, con la stessa frequenza di sempre.
Con un pizzico di malinconia vi saluto, dedicandovi la bella canzone che da il titolo al post.
Vi abbraccio tutti e a presto.