Scrivo perché mi scappa da scrivere...

18 gennaio 2015

POP-HOOLISTA




POP-HOOLISTA



“L’italiano è così individualista che sta diventando come un attaccante del calcio balilla che non ha mai visto in faccia i suoi compagni di squadra
Ma in fondo per noi l’importante è precipitare
L’italiano batte le mani quando il suo aereo atterra
Ma non batte ciglio quando il Paese affonda
L’italiano fa casino durante il minuto di silenzio
E poi sta il silenzio per anni quando dovrebbe fare casino
L’italiano per protestare in piazza aspetta che ci sia il sole
Il bollettino meteo guiderà la rivoluzione
Le Poste entreranno in Alitalia e mia nonna che ha paura di volare
Penso non andrà più a ritirare la pensione, sai che danno
Se fossi il fidanzato di Trenitalia sarei stufo di comprare test di gravidanza per ogni suo ritardo
Il sindacato è caldo ma poi tutto è troppo calmo tra chi incrocia le braccia e chi incrocia uno sguardo
E in Italia le mamme fanno le raccomandazioni mentre i figli di papà si fanno le raccomandate
L’italiano è scaltro, l’italiano è furbo, l’italiano è contro le unioni gay ma poi si fa inculare dal politico di turno
Si esce dal buio sai ma ci si passa dentro
Si smette di dire ormai e si trova il tempo
Allora non dire più: tanto è solo un sogno
E tu cos’hai da perdere se hai già toccato il fondo?
Nelle foto segnaletiche dei fuorilegge una volta c’era scritto “Wanted”
Ora sotto quelle foto ci trovi scritto “Votami”
Il tuo Paese ti ha allattato fin da quando eri neonato
Ma poi ti ha lasciato in strada parzialmente stremato
E il senso del ridicolo che continua a fare danni
In un Paese senza tempo ormai fermo agli anni ‘80
Qui dove il giovane regista ha appena compiuto 40 anni e il giovane architetto invece ne ha 50
E l’italiano che allo stadio urla negro a Balotelli e poi dal parrucchiere gli copia il taglio di capelli
L’italiano va allo stadio come se stesse andando in guerra
E poi se ne va in guerra come se andasse allo stadio
Si esce dal buio sai ma ci si passa dentro
Si smette di dire ormai e si trova il tempo
Allora non dire più: è solo un sogno
E tu cos’hai da perdere se hai già toccato il fondo?
Noi contro loro, noi contro loro
Siamo così senza futuro che pure i veggenti perdono il lavoro
Ci apriranno il culo come il tetto di una spider
Guidano il Paese alla rovina
Craxi Driver”.

(Fedez)










Dedicato a chi pensa di avere sempre ragione. E' che ritiene gli altri, esseri inferiori. Incapace di un vero contraddittorio (anche se pensa di essere l'unico a stimolarlo) perché troppo occupato a parlarsi addosso. E non ha in nessuna considerazione ciò che pensa chi non è d'accordo con lui. Visto che non gli interessa.
Va avanti per la sua strada. Senza rispetto per gli altri ma lo pretende per le sue idee.
Vive di assolute certezze e non ha mai dubbi, mai.
Che ritiene gli italiani beceri ed è il più becero di tutti.
Critica il paese in cui vive e contribuisce a portarlo alla rovina.
Perché nella sua critica non c'è alcun ragionamento che porti ad una strada percorribile.
Disfattista e imbecille.




50 commenti:

  1. Non aggiungo altro, quoto e apprezzo il tuo post.

    Ciao Mariella, un abbraccio.

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  2. Un post molto realistico, condivido.
    Buona settimana
    Rakel

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    1. Purtroppo non ci sono esagerazioni. Grazie Rakel.

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  3. Da sottoscrivere totalmente, dalla prima all'ultima sillaba. Mi domando, cara Mariella, se nel concepire questo simpatico post, avessi in mente qualche personaggio in particolare... ;-)
    Ti abbraccio e ti auguro una buona serata.

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    1. Più di uno ;) un bacio e buon inizio settimana.

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  4. Ecco perchè ti adoro Mariellina mia, questo post ne è una piccola dimostrazione.
    Uso piccola, come contrapposizione di chi ha scritto e pensato il tutto....perchè tu sei grande , immensa....
    Bacio super!

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    1. Perché mi sale il sangue al cervello e non riesco a tenere la lingua tra i denti? Grazie Nrlla immensa anche tu!

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  5. Purtroppo l'italiano NON è individualista, anzi... il vero individualismo costruttivo si perde sempre più, schiacciato dalla massa e dall'ammassamento, facendo il gioco dei potenti...

    Moz-

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    1. Ma Fedez pensava all'egpismo credo. E in quanto ad egoismo ci battono in pochi. In quanto ai potenti e' colpa anche nostra. Ciao Moz.

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    2. Non mi piace tanto Fedez, è un giovane opportunista che fa il contestatore perche "tira".
      Ma le parole, devo dire, sono MOLTO centrate :)))
      Ciao ragazza bella...

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    3. Il genere musicale cui appartiene Fedez non mi piace molto, sono sincera. Ma è un problema mio. Lui invece mi piace. Ho avuto modo di conoscerlo, televisivamente parlando, guardando un famoso talent di cui era giudice.Condivido quello che scrive in questa canzone. Ma come scrive Vincenzo Iacoponi, "purtroppo" condivido. Perchè non c'è molto da rallegrarsi. Sono d'accordo con te quando dici che ad egoismo ci battono in pochi. Mi viene in mente che abbiamo cominciato a considerare l'Ebola una pericolosissima malattia soltanto quando un medico ha varcato i confini italiani per essere curato. Mentre da anni in Africa la popolazione muore nell'indifferenza totale. E non è che un esempio. Buon inizio settimana ragazza .
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    4. @Gioia: non mi sono ancora fatta un'opinione su Fedez. A dire il vero manco m'interessa. Lo trovo
      simpatico e per quel poco che ho visto di lui ad X-Factor mi è sembrato molto intelligente. E' opportunista quel tanto che basta per farsi spazio nel suo mondo. Ma quello che scrive fa riflettere.
      Ciao bella fanciulla :-)

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    5. Morena ciao. Condivido tutto quello che hai scritto e sottoscrivo pure io il "purtroppo" di Enzo.
      Aggiungo che oltre all'ebola mi viene in mente la lapidazione a cui
      si stanno sottoponendo le ragazze che sono tornate a casa. Tutti a dare addosso a loro, alla famiglia che non le ha fermate e allo Stato italiano che "sembra" abbia pagato un riscatto per riaverle. A parte
      Il fatto che se è c'è stato un pagamento non è stata la prima e non sarà l'ultima volta, io
      domando a tutti i fondamentalisti: se fossero state le vostre figlie avreste accettato che lo
      Stato che tanto dileggiate le avesse abbandonate li'? Oppure avreste preteso tutto il possibile perché tornassero a casa? Ed io non sono madre. Abbraccio Morena.

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  6. Tutto da condividere, purtroppo.
    La colpa di tutto è stata la Roma repubblicana, quella di Mario e Silla, dove tutti erano probi cives e nessun patavinus. Quella è stata la culla del res publica (meglio culla rei publicae) del jus romanus, della civiltà più completa, fino a Cesare e dopo di lui all'Impero. Nel tardo impero già la corruzione aveva distrutto tutto il buono e il bello della civiltà di Roma. Per cui al primo duro colpo tutto è crollato e non è più stato niente come prima.
    Troppo cattivo io? Troppo a ritroso? Detto qualcosa che non va? Le colpe sono sempre dei padri e mai dei figli, finché sono piccoli, poi diventano padri pure loro.....
    Ciao bella bergamasca e grazie del giochetto che avete fatto al Milan....

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    1. ..questa non è carina...

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    2. Ma perché bergamasca? Vivo in Brianza Enzo!

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    3. @ Mariella. È vero, ero andato in tilt. Ma comunque sei interista doc e questo conta.

      @Franco. Mentre invece sembra che tu sia milanista. Ma quanto mi dispiace, un ragazzo così intelligente.....:)))

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    4. .. lo so, a perfezione è di pochi.. ma ti assicuro che #berluscanonèilmiopresidente

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    5. Ma io lo vorrei sapere come siete diventati interista e milanista voi due, romani de Roma...

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    6. Non so lui e me lo sto disperatamente chiedendo, ma al cuor non si comanda. Forse da piccolo gli piaceva Rivera....
      Per lo meno il berlusca non è il suo presidente. Bel colpo Franco, parato il rigore :)))
      Per quel che mi riguarda si sale di tanti anni e si approda al 1946. Primo campionato del dopoguerra. Ponti distrutti, Italia spaccata in due, si ricomincia e si fanno due gironi quello nord e quello sud. Alla fine le prima quattro si qualificano per un torneo a otto all'italiana, tutti incontrano tutti. Le quattro del nord sono: Torino (quello di valentino Mazzola), Juventus, Inter, Milan. Le quattro del sud sono: Roma, Fiorentina, Bari, Pescara.
      Prima partita allo Stadio Nazionale a Roma capienza 30000 posti, siamo con papà e mio fratello forse 50000 a luglio sotto il sole. Alle 15,00 calcio d'inizio tra la Roma di Amadei e il Grande Torino. Alle 15,12 minuti il Torino conduce 6 a 0. Poi ne segnerà ancora uno.
      A scuola, nella mia scuola tutti quelli della mia generazione sono del Toro, tutti meno uno che tifa Juve. Io non so chi tifare, ma vedere i romanisti cadere come birilli senza che nessuno li toccasse mi ha fatto rabbia. Io non sono mai salito sul carro del vincitore, mai, porca vacca zozza.
      Così mi metto ad aspettare. Alla quarta giornata all'Arena di Milano giocano Inter contro il Toro. Contro tutti i pronostici vince l'Inter 6 a 2 !!!!!!!! È l'Inter la mia squadra.
      Franzosi, Marchi, Passalacqua, Campatelli, Achilli e non mi ricordo più.
      Capito perché? Da allora sono interista. Mai in B, nemmeno nel 1947 quando Bepi Meazza dovette rimettersi le scarpette bullonate per salvarci dalla retrocessione, all'ultima partita all'Arena 3 a 1 al Bari e rimaniamo in A.
      Questi sono ricordi, gente.
      Ciao Mariella DOC
      Ciao Franco milanista sconsolato.

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    7. Intanto che arriva la risposta di Franco, dico la mia.
      Risale alla notte dei tempi il giorno in cui diventai interista.
      Nel mio liceo o si era juventini o tifosi del Napoli. Ed io di mio, sono sempre stata una contro tutti.
      Ma il calcio mi piaceva fin da bambina, quando andavo ad assistere alle partite della squadra della mia città o l'Avellino (squadra per cui tifavano mio padre e mio zio), anche se lo zio Agostino dice che è sempre stato juventino, vabbè...
      Ci fu una discussione in classe (1° liceo) e mi chiesero da che parte stare. io avevo una cottarella per un ragazzo della 3° liceo della mia stessa sezione. E sapevo che era uno dei pochissimi che tifava Inter. Giuro che di quella squadra non sapevo nulla, assolutamente. E dissi Inter.
      Ma io sono come sono, l'ho stradetto no?
      Per cui mi studiai tutto quello che potei, rompendo le palle a tutti, papà, zii e cugini. Non c'era mica la Wiki, allora.
      Mi ci appassionai, con lo stesso ardore che ci metto per musica e libri. Come ho fatto per tutte le canzoni degli U2 imparate a memoria molto prima che ci capissi granché dell'inglese. Che poi, io l'inglese l'ho imparato sui loro testi. Quel poco che so.
      Era il 1982.
      L'anno dei mondiali. E l'anno di una delle tante Coppe Italia vinte. Avrei dovuto capirlo fin da allora che sarebbe stata dura.
      Dovetti aspettare tre anni prima di vedere Tardelli con la casacca nerazzurra. A fine carriera praticamente. Odio la juve e gli juventini da allora.
      Mai passata.
      Chiaro che, una volta raggiunta Milano, non c'era più storia. Sempre "monella" sempre curva nord.
      Ho smesso di andare allo stadio da tempo, ma quello che ho visto tra la fine degli anni ottanta e negli anni novanta resta nel cuore. Come le lacrime per gli scudetti persi all'ultima giornata o per le coppe dei campioni vinte dopo quarantacinque anni. Come le corse in volata del mio Capitano sul campo di Francia che ci hanno fatto vincere l'unica Coppa Uefa della nostra carriera, ad ora.
      Per tutti i maggio della mia vita, che ci sono stati e che ci saranno.
      Più forte dell'amore, fino alla morte.

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    8. Complimenti a te, ma non ti devi sentire diversa se hai scelto la squadra per una...sbandata di cuore. Voi donne scegliete in base a quello. Non dirò oltre perché per una battuta semigoliardica è scoppiata la guerra tra me e una vecchia ex amica juventina, che ora si professa mia nemica. Una diversa da te, certamente, che come me sei sempre stata sola contro tutti. Una delle ragioni per cui io e te andiamo così d'accordo, credo.
      Si comincia come si comincia, poi si resta e ci si crede. Quando soffri come un cane per una sconfitta, tipo quella del 2005 all'ultima giornata, puoi dire di essere tifoso vero, battezzato comunicato e cresimato.
      Ciao bella sorellona della sorellina di Maria.

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  7. Credo anch'io che gli italiani, in genere, abbiano i difetti qui elencati, ma non solo i soli...a guardarsi bene intorno, esistono popoli anche peggiori.
    Ciao Mari, un caro saluto e buona settimana ^__*

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    1. Ma a me interessa la mia gente. Visto che qua dobbiamo tirarci fuori dalla melma... Buona settimana a te :)

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  8. Io mi ci metto di diritto tra gli italiani beceri, ma ci infilo pure gli infiniti Fedez che razzolano bene ma si fanno la piscina uscendo dal buio alla faccia nostra con i luoghi comuni elencati a macchinetta. Potrebbe fare il politico, tanto il giudice già l'ha fatto..

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    1. Io no, Franco. E non mi risulta lo sia tu, becero. In quanto a Fedez lui usa la parola per denunciare; e' il suo mestiere. Arrivando ai giovani e cercando di achiaffeggiarli. Se poi utilizza noi come esempio e noi siamo così, non fa male. Ha la piscina? Beato lui. Quei soldi li guadagna. Mica come qualcun altro che gli regalavano case e non lo sapeva. Però ci viveva...

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  9. Parole parole parole... A parole sono tutti bravi, tutti a dire: faremo, costruiremo, ci impegneremo e tutti gli emo che si possono infilare in tasca come le monetine di rame ma poi quando si arriva al dunque come per magia cominciano a soffrire d'amnesia, ed è allora che si fanno avanti i bravi commedianti, quelli che del faremo si fanno un mantello ma sempre pronti a metterlo in culo al fratello. Questa è l'italietta dei buffoni, l'italietta dei vari Maroni, sempre pronti a ruggire come leoni ma in realtà sono solo dei poveri coglioni!
    Ciao donnina dalle scarpette rosse, buon inizio di settimana :-)
    Xav

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    1. Clap clap!!! Ragazzo bello la tua donnina dai tacchi a spillo s'inchina.

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  10. Ne ha da dire di cose, Fedez...

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    1. Si' mi tocca farmi una cultura... Bacio cherry!

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  11. Il rap è un fiume di parole. Difficilmente sono sempre valide e propositive. Nasce appunto per abbattere. E si sa: demolire risulta facile in confronto a costruire.
    Un sorriso per la giornata.
    ^___^

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    1. Non so onestamente, se nasca per demolire. Io non l'ho mai seguito. Ma forse oggi resta l'unico modo che ha la musica per raggiungere i giovani e giovanissimi.
      Un sorriso a te!

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  12. A me basta aver letto il tuo post, mi basta.e sno soddisfatto.
    Quanto a tal Fedez e X-Factor non so che roba siano. Mi devo suicidare per questo?
    Un caro saluto,
    aldo.

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    1. Ma per favore! Hai letto le mie parole e le hai condivise, è abbastanza!
      Un bacio Aldo.

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  13. A me fedez non piace affatto, le ragazze sono state un po'gonze , ma ho visto che sono state insultate da gente che ne avrebbe,eccone, da guardarsi in casa propria.

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  14. Mi piace moltissimo questo post che descrive in modo sarcastico ma purtroppo reale i difetti di noi italiani.
    Buona giornata un abbraccio
    enrico

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    1. Ciao Enrico. Il sarcasmo è una delle poche armi che ci restano. Poi partirei con i calci nel sedere.
      Un abbraccio a te.

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  15. Non conoscevo il pezzo di Fedez, sicuramente le parole sono molto azzeccate, poi però preferisco le tue e il tuo incisivissimo pezzo finale, che sottoscrivo :)

    Un abbraccio :)

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    1. Ahahahah direi che non mi sono risparmiata. Fedez la mente ed io il braccio!

      Un bacio, amico caro.

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  16. Non conosco Fedez (come non conosco quasi nessuno dei "nuovi" cantanti :D) ma mi sembra che abbia descritto benissimo la situazione. Non serve aggiungere nulla, è perfetto quello che hai scritto tu.
    Anche se "Ma io so io e voi non siete un cazzo" U_U

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    1. Caro il mio Michele il menestrello pignolo (in attesa di aggiunte al nick name) anche io conosco poco Fedez. La canzone, ascoltata dalla Bignardi nelle sue "Invasioni", mi aveva colpita anche per il prologo: il cantante aveva fatto gli auguri per i quarant'anni al "nostro" premier dedicandogli questa canzone. Ed io ho applaudito. E allora gli auguri ho voluto farglieli anche io a mio modo. A lui e a quelli come lui...
      Appunto, sottolineo il tuo commento finale.
      Un bacio!

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  17. Sono passato per augurarti un lieto fine settimana.
    Ciao Tiziano

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  18. Ciao Mariella.
    Connfesso che non conoscevo Fedez. Le sue parole però sono perfette!
    L'italiano è tutto e il suo esatto contrario. Poi, dipende sempre da come tira il vento.
    Ciao!

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    1. Ciao Patricia e benvenuta da me. Fedez purtroppo e' stato solo realista. Niente di più! A presto!

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)