Qualche giorno fa un amico di blog mi ha fatto un complimento riferito al mio sorriso paragonandolo a quello di un'attrice che mi piace molto. E allora mi è venuto in mente che avevo scritto "parole nel vento" proprio a proposito di questo, tempo fa, tenute da parte in uno dei cassetti del mio blog. Ecco le righe, sono le mie solite elucubrazioni mentali, abbiate pazienza.
"Quel sorriso che mi contraddistingue. Che fa dire a tutti quanto sia caratteristica fondamentale per riconoscermi tra milioni di persone.
Spento, sembra che sia andato via il sole. Appare il buio come ombra precisa, tra la fronte e le sopracciglia.
Si aggrappa a due piccole rughe che il tempo ha formato giusto a metà, come ponte tra il tempo andato e quello a venire.
Come strada, quella che ho già percorso e quella ancora da fare.
Mi riconosce. Ogni mattina prega quasi che io distenda il viso, tanto da renderlo luminoso grazie a lui.
Ci sono stati giorni in cui mi è venuto facile e altri invece che non riuscivo nemmeno a guardare il rilfesso di me. Io? No, solo una povera donna frantumata. Una pianta recisa, senza radici, lontana da tutto e volontariamente.
Da bambina mi dicevo che nulla poteva gettare ombre oscure tra me e il cielo.
Guardavo l'orizzonte e ci trovavo, futuro, regno e destino. Certo poi dovevo fare i conti con una realtà e con un presente pesante, carico come nuvole di pioggia, ma mi bastava chiudere gli occhi e tornavo a vedere le cime pur lontane, degli alberi.
Mi ci aggrappavo a quelle cime. Le vedevo curvarsi solo per il vento. Ma ritenevo il vento l'inizio di un viaggio.
Lo volevo il vento. Mi avrebbe portato con sè tra le fronde.
A piccoli passi, spostavo la visuale. Grazie a parole lette cariche di stupore distante. Mi rendevano ricca e felice. Se penso alla mole di parole lette e amate la sorpresa più grande è la cadenza di questa fortuna.
Poter sempre attingere da quel piccolo forziere che porto assieme al mio cuore. Non ci sono chiavi a chiusura. Il forziere e solo socchiuso. Lo lascio così in modo tale che le parole e la loro vitalità possano scorrere e vagare liete, attorno a me.
Ma intanto che andavo, rischiavo brutte battute d'arresto. Un percorso personale interrotto, per motivi che dipendevano da me o da altri. Sono colpevole dei miei fallimenti nella misura in cui li ho accettati.
Sono consapevole delle vittorie per quello che sono riuscita a portare sul piatto della mia crescita.
Un passo in avanti e forse più di uno. Qualcuno indietro.
Quanta libertà posso ritrovare in quei passi che mi hanno costretto a ripensamenti a correzioni?
Molta, se hanno migliorato il mio cammino."
(@MariellaEsse - tutti i diritti riservati)
(@MariellaEsse - tutti i diritti riservati)
Scusa l'OT, questo è il post che avresti voluto leggere.
RispondiEliminahttps://geografiadiparole.wordpress.com/2016/05/19/il-mio-giorno-della-memoria/
Grazie Enzo, più tardi lo leggerò volentieri.
EliminaSto provando a cercare la tua pagina ma non la riconosce, dice che è inesistente.
EliminaMi spiace, non so che fare, era un post cui tenevo molto. Ma non posso pubblicartelo qui come commento, sarebbe eccessivo anche per me. Fai quest'ultimo tentativo qui, direttamente sul blog in questione.
Eliminahttps://geografiadiparole.wordpress.com/
Ci riprovo, grazie.
EliminaSono anche io consapevole del fatto che il passato è prezioso e ci può essere di grande aiuto, oggi e domani, sia attraverso le esperienze più felici che quelle che più ci hanno provato. Bisognerebbe fare pace con i fallimenti e le deviazioni compiute, per proseguire più leggeri, arricchiti comunque. E la vera libertà costa fatica, non è una di quelle forme ingannevoli che spesso vengono propagandate.
RispondiEliminaCiao Mariella, abbraccio!
La strada per raggiungere la "vera libertà" come dici bene tu, è piena di intoppi, ma ce la possiamo fare.
EliminaTi abbraccio anche io!
Cara amica,nella vita qualche passo indietro serve per acquisire quella consapevolezza che da sicurezza ai nostri passi verso l'incerto e meraviglioso futuro.
RispondiEliminaCiao Mariella,fulvio
I passi indietro in realtà ti consentono di crescere ancora di più che quelli che in avanti. Dagli errori impariamo sempre. Grazie Fulvio, buona serata.
EliminaBuongiorno Mari,
RispondiEliminail sorriso è importante, infatti è la prima cosa che i nostri interlocutori colgono quando entriamo in relazione con loro. Naturalmente, il sorriso si può apprezzare anche in foto, ma un'immagine non rende perfettamente i dettagli, i chiaroscuri, le vibrazioni della luce, diciamo pure il vero stato d'animo, ecco perché sarebbe interessante che, oltre a dialogare a distanza, per via telematica, ci s'incontrasse qualche volta dal vivo, proprio per apprezzare le componenti somatiche a cui fai riferimento in questa tua pagina intima.
Un abbraccio.
Lo faremo prima o poi.
EliminaNon siamo stati fortunati fino ad adesso, ogni volta che arrivavo a Napoli tu eri via.
Ma ci riusciremo vedrai.
Ti abbraccio.
Ciao donnina bella, ho letto il tuo post e ho sorriso. Quanta strada hai fatto per essere Mariella, una donna che ama la vita e respira libertà senza condizionamenti.
RispondiEliminaCerto è stato un percorso non sempre facile ma sei andata avanti senza arrenderti e senza perdere il tuo sorriso.
Bacio grande dal tuo ragazzo bello un pò latitante :-)
Ciao ragazzo mio, vero. Tantissima strada, tante cadute ma mi sono sempre rialzata. Diciamo che non mollo mai.
EliminaSei latitante ma sono serena. Stai bene, fai la tua vita. Quello che conta.
Ti abbraccio fortissimo.
Il passato aiuta per vivere il presente.
RispondiEliminaTi auguro una serena giornata.
Il passato è il nostro Dna. Traccia e sostanza.
EliminaUn abbraccio a te.
non per parafrasare Veltroni, ma non bisogna sentirsi colpevoli dei propri fallimenti. ma un pò si
RispondiEliminaNon mi sento colpevole dei miei "fallimenti". Almeno non più, mi hanno reso quello che sono. E ne sono orgogliosissima.
EliminaInteressante questo tuo post autobiografico. Sono certo Che tu sia in grado, solo che tu lo voglia, di vincere qualsiasi sfida con un sorriso. Felice fine settimana, un abbraccio
RispondiEliminaenrico
Ogni tanto il mio blog mi aiuta a fare ordine. Interiore, tanto per affrontare nuove situazioni, nuovi angoli.
EliminaSì, ci hai visto giusto, le sfide sono fatte per essere superate e vinte. E io non mollo mai.
Un felice fine settimana a te, caro Enrico.
Scrivere è terapeutico in certi casi: ti mette fuori da te ad osservare la tua vita che scorre secondo prospettive altrimenti impossibili. In genere chi scrive e sa scrivere conserva attraverso il nero su bianco una parte di libertà interiore aliena al tempo e alle mode. E' il forziere di cui parli, il rifugio segreto e la linfa vitale che vive secondo criteri diversi dal quotidiano, dalle vittorie e dalle sconfitte; per me è sempre stato così. Il vero problema è la condivisione, quella vera e profonda, quella libera e seria che non ha sorriso ma solo coscienza di sè. E' merce privata difficilmente scambaibile però trascorriamo una vita a provarci. Anche in un blog.
RispondiEliminaIo butto giù quello che mi viene al momento. A volte dipende dalla giornata o da quello che ho accumulato negli ultimi giorni. Lo sfogo allora, diventa necessario.
EliminaCome guardarsi al di là dello specchio, sentire cosa scorre e cosa ci attraversa e avere la necessità di fermarlo, nero su bianco.
I miei dubbi, sono quelli di molti. Come le mie illusioni e disillusioni e diventano merce di scambio, con gli altri, con gli amici che condividono assieme a me, questo spazio. Tra riflessioni e sentimento. Chi più, chi meno.
Giustamente, condivisione. Il motivo per cui ho creato il mio blog, quasi sei anni fa.
Oggi come ieri, penso che sia una delle mie risorse più potenti.
Ritengo ci possa essere condivisione anche dietro uno schermo, se si è leali, con se stessi e con gli altri.
Fa piacere essere fonte di riflessioni con una semplice costatazione. Dovrei essere felice e soddisfatto, invece sono tremendamente furioso. Non ti dico il perché, ma tu rileggi attentamente la frase di esordio del post e capirai.
RispondiEliminaBuona giornata.
Un amico di blog.
Enzo, cosa volevi scrivessi? Sono sul mio blog e faccio riferimento ad un amico che frequenta il mio blog. Dovevo mettere nome e cognome? Dai, spero che tu non ti incaponisca con queste minchiate, siamo seri.
EliminaPotrei dirti che anche tu in passato, sul tuo blog hai fatto riferimento a me, qualificandomi come "qualcuno".
Mica me la sono presa? L'ho notato e l'ho tenuto per me. Diciamo che sono altre le cose importanti. Poi se vuoi quattro moine, non è questo il blog giusto.
Buona serata.
L'espressione in sé è perfetta. Non me la sono presa per quello. Vedo che non hai capito il senso del mio essere "tremendamente furioso". Ma è colpa mia, avrei dovuto scrivere "deluso" e sono certo che avresti capito. Sarà per la prossima volta. Buon fine settimana.
EliminaPS. Non sono le moine le cose che contano, è ben altro ma tu lo sai come la penso.
Ottimo.
EliminaCiao Mariella, passi avanti e passi indietro. Credo sia una costante della vita.
RispondiEliminaNon credo a chi dice che indietro non ne ha mai fatti. O non lo vuole ammettere/confessare o vive sul ppero.
La cosa che conta è che sappamo gioire dei passi in avanti. Che sappiamo apprezzarli e capire quanto ci sono costati.
Conta anche cercare di capire perchè abbiamo fatto quelli indietro. Sbaglio? Casualità? Destino? Iella? Qualunque cosa sia dobbiamo farne tesoro perchè comunque come e anche più dei successi fanno di noi uomini/donne consapevoli.
Bacio gioia!
La vita non è una linea retta. E' fatta di discese e risalite come diceva Battisti.
EliminaDurissime le prime e le seconde. Anche io non credo a chi dice che è sempre andato dritto come un treno.
Sono poveretti, perché il vero succo è la caduta e il rialzarsi. E' quello che ci fa diventare uomini.
E che bella la consapevolezza di essere cresciuti proprio grazie alle buche.
Ti abbraccio forte, amica bella.
Ecco, la parola "fallimenti" non mi piace. Quello che chiamiamo "fallimento" è agire dettato da un limite. Quello potevi/potevo fare, in un preciso momento, nè più nè meno. Quando si prende distanza dal "fallimento", è possibile vedere i limiti che l'hanno generato: paure, condizionamenti, storia personale. Allora è possibile ragionare, lavorare su quei limiti e se vogliamo (non sempre se ne ha la forza o la volontà), spostarli, eliminarli, trasformarli.
RispondiEliminaFallire è provare, misurarsi, fare passi avanti. Quindi non è sbagliare.
Ti strucco.
Ho usato la parola "fallimento" per essere più rude. Ma non li riconosco come tali. In realtà i passi indietro sono stati una risorsa. Certo ci ho messo più della metà del mio cammino di vita per comprenderlo, ma ora sono soddisfatta.
EliminaSbaglierò ancora? Certo, non sarei umana e imperfetta se così non fosse. Ma mi trovo bellissima nella mia imperfezione.
Ti strucco anche io (se ho capito bene cosa significa)
Smack.
un sorriso ed ho visto la mia fine sul tuo viso
RispondiEliminaAh... Battisti. Lo amo.
Elimina" il nostro amor dissolversi nel vento,ricordo, sono morto in un momento.... mi ritorni in mente...
Un sorriso prima di tutto. Prima dei fallimenti, delle delusioni, delle decisioni da prendere - quelle che ti ricambiano la vita - e che inizi a credere che non siano più quelle definitive, delle ripartenze in salita, delle soddisfazioni, degli inganni, dei dolori, dei litigi, delle urla e dei silenzi. Un sorriso sempre. Prima, dopo e, possibilmente, durante.
RispondiEliminaIl durante, amico mio, è davvero complicato.
EliminaMa sottoscrivo tutto, compresa l'immensa fatica che si fa a volte, nel tenere duro e continuare a sorridere.
Un bacio.
Resto senza parole Mariellina ma quando posso entrare nella tua interiorità.
RispondiEliminaE sai quale cosa mi stupisce maggiormente ,la somiglianza che ha con la mia, con la sola triste differenza che non so scriverla ed esprimerla bene come te.
E questo mi fa sorridere e commuovere allo stesso tempo, quando proprio penso con tutto il cuore quanta somiglianza c'è e come mi stupisce..
Ti voglio bene!
A volte trovi sintonia lì dove non penseresti mai. E non te la sai spiegare, ma poi non cerchi più nemmeno di trovare il perché. Che bisogno c'è? Sei contenta così. Ti voglio bene anche io, molto e non vedo l'ora di abbracciarti.
EliminaIo ti stringo forte anche ora..Buona notte!
EliminaIl sorriso è la nostra migliore arma di difesa. Un abbraccio.
RispondiEliminaSì, lo penso anche io. Quante volte l'ho usato per disarmare la cattiveria. Che in questo modo colpivo e affondavo.
EliminaUn abbraccio a te.
Il sorriso è importante. Apre porte che altrimenti resterebbero chiuse; smuove anche i sassi, in certe occasioni.
RispondiEliminaUn sorriso te lo lascio per la settimana.
^___^
Cerco, con tutte le mie forze di farlo nascere ogni giorno.
EliminaTi abbraccio e grazie.
Un bel post: introspettivo e poetico. ci sono persone che atttraverso il sorriso si illuminano di un animo trasparente e generoso, come le tue parole e le riflessioni.
RispondiEliminaUn abbraccio
Nou
Cara Nou, grazie 1000.
EliminaSpero tu stia bene e a rileggerti presto.
Un abbraccio a te.
Mari