A Natale puoi svegliarti prestissimo senza accusare colpo e precipitarti ad aprire i regali con lo stesso sorriso immenso di quando eri bambina.E strappare carta e carta e carta all'infinito. Almeno si spera...
A Natale puoi rimanere a fissare l'albero con le lucine dei tuoi tutto il tempo che vuoi, nessuno ti farà sentire fuori posto. E fuori luogo.E poi sposterai le decorazioni natalizie almeno una centinaio di volte. Ma va bene così.
A Natale puoi sederti a tavola all'una e alzarti alle cinque del pomeriggio. Ma pure continuare la maratona fino a tardi notte con brevi interruzioni da abbiocco post-pranzo, appoggiata sulla sediola gialla di tua nipote. Che c'entri se ti stringi un po'.
A Natale puoi giocare a tombola nelle lunghe maratone pomeridiane e serali, in cui ci sarà sempre lo zio (nel mio caso mamma) che conosce la cabala napoletana come le tasche sue per cui ad ogni numero corrisponde il suo esatto significato in lingua madre. E una casella senza chiusura su cui appoggiare un pezzetto di buccia di mandarino esattamente come succedeva da bambini. Del resto la tombola è ancora quella, con le caselle doppie, triple, quadruple ecc...
A Natale puoi preparare il pranzo delle feste iniziando 48 ore prima. Finendo 48 ore dopo.Assaggiando tutto, litigando con le sorelle per gli ingredienti, obbligando la mamma a stare seduta tutto il tempo "che facciamo noi".
A Natale puoi scartare regali iniziando il 24 sera, proseguendo la mattina del 25 e continuando il pomeriggio del giorno dopo.
A Natale puoi continuare a comprare il panettone con uvetta e canditi e poi mangiarlo eliminando questi ultimi con cura certosina, visto che ti fanno schifo oggi esattamente come allora. Potresti comprarlo senza, ovviamente, ma non ci sarebbe più lo stesso gusto!
A Natale puoi indossare le scarpe più belle e scomode che hai, nonostante tu sappia che farai avanti indietro dalla cucina alla sala per circa quattro ore, ma sarai così contenta che il dolore alla fine sarà un tutt'uno col tuo corpo. Che non ti succedeva nemmeno quando andavi in discoteca e su i tacchi ci stavi su fino all'alba, vero è che avevi vent'anni eh.
A Natale puoi ascoltare le poesie della festa di tutti i bambini, per ore e ore; il cuore ti si allarga a dismisura mentre osservi loro e lo sguardo dei tuoi genitori che si commuovono come non succedeva nemmeno quando a recitare la poesia eri tu. E pensi che niente al mondo ti può far felice più di così. Assolutamente niente.
Vi auguro un Natale pieno dei vostri PUOI.
Che siano magnifici, generosi, altruisti, intimi, divertenti, appassionati, zuccherosi o essenziali. Che siano esattamente come li desiderate. Anche un po' diversi dal solito come accadrà a me. E' un po' tutto questo mi mancherà.
Buon NATALE a voi tutti, amici miei.