Scrivo perché mi scappa da scrivere...

31 luglio 2020

I 100 ANNI DI FRANCA VALERI



Immagine presa dal web
Oggi,  31 luglio 2020, Franca Valeri compie 100 anni.

Alla donna che colpì  il mio immaginario e la mia fantasia con la sua intelligenza e la sua ironia fin da quando ero bambina, voglio dedicare i versi di Marina Cvetaeva che più me la ricordano:


ALLA VITA

Non prenderai il mio colorito - 
forte come le piene dei fiumi.
Tu sei il cacciatore, ma io non mi darò;
tu sei l'inseguimento, ma io sono la corsa.

Non prenderai la mia anima viva!
Così, nel pieno galoppo delle cacce - 
si china - e una vena
morde il cavallo
arabo.

(Marina Cvetaeva 25 dicembre 1924)


Buon compleanno Franca.


Una piccola carrellata dei suoi indimenticabili personaggi.


La signorina snob:



La sora Cecioni:


La moglie del tenore




La cartomante



Franca Valeri ne "Il vedovo" con Alberto Sordi



29 luglio 2020

PASSIONE PER IL CIOCCOLATO



A quanto pare, oltre al caffè, gli italiani sono innamorati del cioccolato tanto da consumarne circa 4 chilogrammi a testa nel corso di un anno. Anche durante il lockdown non ci siamo fermati ed ora si è deciso di festeggiare questa passione  con la giornata mondiale del cioccolato: il 7 luglio.

A me piace moltissimo e ne consumo parecchio soprattutto nella stagione invernale. Mi piace fondente puro al 70% e fondente con le nocciole. Uno dei miei preferiti è Luisa, il fondente nocciolato della Perugina, che ultimamente sembra sparito dagli scaffali. Ma adoro anche quello di Modica IGP che un  collega siciliano mi porta dalla sua terra. La versione con il pistacchio è favolosa.
Chiaramente mi piacciono anche tutti le varianti. Da quello al peperoncino a quello con l'uvetta, da quello all'arancia a quello con l'anima liquorosa.
Avete presente i RITTER SPORT? Ecco quelli😉 Quando andai a Berlino, tornai con una borsa piena zeppa di tutti i gusti.
Se poi mi voglio coccolare, torno sempre al fondente nocciolato, che sgranocchio nelle sere invernali davanti alla tele mentre guardo un film, magari horror.

La mia scrittrice preferita, Isabel Allende, nel suo romanzo Afrodita in cui raccontava di cibo e passione, aveva trascritto una ricetta di mousse al cioccolato davvero ottima. La linko (qui)

Lei diceva che non c'era niente di più afrodisiaco di una mousse al cioccolato spalmata sulla pelle. Non ho provato ancora ma prima o poi ahahahah

E voi? Siete amanti del cioccolato? Vi piace, lo preferite fondente o al latte? Con le varianti o classico? Vi piace in tazza? O lo preferite in versione gelato?





27 luglio 2020

I FIGLI VOLUTI E QUELLI CHE NON SONO ARRIVATI



Capita che io mi sorprenda ancora per alcuni episodi di cui si parla in rete.Per delle frasi che a sentirle quasi non ci si può credere.
Leggevo che, qualche giorno fa, in una puntata di un reality di punta della televisione commerciale,  in cui coppie di fidanzati vanno su di un'isola per fare cosa sostanzialmente ancora non mi è chiaro, quasi sempre rompendo gli equilibri già precari e tornando presto single, un concorrente abbia dichiarato che la compagna "non è riuscita a lasciare il segno nella sua vita perché non ha avuto figli". Ribadisce il concetto aggiungendo " io ho un figlio e quando non ci sarò più qualcosa avrò lasciato".

Io direi al genio in questione  che, per prima cosa, mi verrebbe da pensare giusto al suo cervello mai pervenuto, dopo la lettura di tale manifesto di vita. Andando al di là dei personaggi coinvolti, vorrei puntare l'attenzione sulla morale che il suddetto omuncolo, ci sta facendo. E parlo di noi donne che un figlio non lo abbiamo avuto per un miliardo di motivi diversi e che, a questo punto, potremmo anche salire sul primo ponte che ci troviamo davanti e buttarci giù, tanto che viviamo a fare? 

Dopo attenta riflessione, sono scesa dal ponte e ho pensato,  oltre alla frase da vero idiota letta, anche alle altre che mi sono state dette in tutti questi anni di vita senza scopo.

La base:
Tu non hai figli e non puoi capire;

Il corollario della base:
Solo un genitore può comprendere;

Le due  varianti:
Ma perché non avete figli?
Ma perché non li  volete i figli?


La terza variante:
Tu di figli cosa ne puoi capire?

A tutte le persone che mi hanno rivolto le suddette frasi in anni e anni di vissuto, ho più volte ribadito che: i figli arrivano quando arrivano e se arrivano    ,  succede per amore a cui si aggiunge, mescolando bene, un pizzico di fortuna.  Non per una realizzazione personale anche se ad alcuni capita. Non li si usa come status simbol, come ho constatato  altre volte. Non serve averli  per comprendere meglio i delicati equilibri familiari altrui, perché anche senza, i difetti si vedono benissimo.  Affrontare una questione così personale con frasi estremamente superficiali come quelle che ho scritto sia conoscendo sia non conoscendo le persone a cui vengono rivolte, denota una stupidità e una insensibilità unica, da cervellino di poco conto o inesistente. Soprattutto pensare che un figlio realizzi una persona tanto da ritenere di essere l'unico modo per lasciare il segno nel mondo, rende inutili gli sforzi che le donne stanno portando avanti negli anni, di essere riconosciute come Persone e non come oggetti. E vanifica i tentativi di porre fine ad una violenza nei nostri confronti la cui recrudiscenza, purtroppo, constatiamo quotidianamente. E i numeri tragici sono sotto gli occhi di tutti.



Come direbbe la mia gemella diversa: ma vai a dare il ramato;

Io invece, che ho meno classe, dico: ma vai un po' affanc.... va.


(e buon lunedì😎)

24 luglio 2020

POSTITIZIE: LA BICI RUBATA



Tommaso è un bimbo di sette anni che vive in Emilia Romagna. 
D'estate però va a trovare i nonni che abitano in un piccolo paese della Puglia: San Pietro Vernotico.Come tutti i bambini è irruento, pieno d'iniziativa e, soprattutto, adora andare in bici.Ha una grande passione per la sua montain-bike Atala rossa e gialla, di cui è orgogliosissimo.
Un pomeriggio torna a casa dal parco e si ricorda di avere lasciato la sua adorata bicicletta appoggiata ad un muretto. Scappa a recuperarla.
Purtroppo, non la trova più. È sparita. Ma è un bimbo dei nostri giorni e non si perde d'animo. 
Su consiglio della mamma, scrive a mano dei volantini e fa delle fotocopie con cui tappezza tutto il paese.


Naturalmente la mamma e il nonno postano il messaggio anche su FB. Si cerca in tutti i modi di aiutarlo nella ricerca. Ma i risultati non arrivano. La bici non viene restituita.
Quando ormai le speranze sono ridotte ad un lumicino, la notizia arriva ad un poliziotto di Brindisi, che, commosso dall'idea di tutti quei bigliettini scritti a mano lasciati in giro, decide di ricomprargli la bici, coinvolgendo anche i suoi colleghi. I poliziotti chiamano i nonni chiedendo loro di recarsi al comando per un  fantomatico riconoscimento. Una volta lì, la famiglia trova la bellissima bicicletta nuova, con i colori della Polizia di Stato, avvolta in un nastro e con il fiocco blu.
L'emozione è forte. Gli agenti spiegano che gli occhi brillavano a tutti in quel momento, a chi aveva ricevuto un dono insperato e a chi lo aveva fatto.  La storia poi è finita sulla pagina FB della polizia e velocissimamente ha raggiunto i giornali locali e nazionali.

Sapete che ho creato questa rubrica, mesi fa, per parlarvi di buone azioni e di iniziative lodevoli. La vicenda legata a Tommaso  parla di persone in divisa con il cuore grande. Persone che oltre a rischiare la vita ogni giorno per due lire, oltre a proteggerci quotidianamente, oltre a fare il loro dovere, non dimenticano i piccoli gesti quotidiani che parlano di comunità, di presenza.

Guardate le foto di Tommaso, così felice. Dicono tutto.

E quelle merde di carabinieri di Piacenza, sono l'eccezione, non la regola. Non dimentichiamolo.



Tommaso, 7 anni, vive in provincia di Brindisi e alcuni giorni fa, al parco giochi, qualcuno gli ha portato via la bicicletta che aveva lasciato appoggiata al muretto. Tommaso, affranto, scrive un biglietto chiedendo a chi l’ha presa di riconsegnarla al bar. La nonna decide di aiutarlo, pubblica un post su Facebook chiedendo agli amici di condividere la ricerca di quella inconfondibile bici tutta colorata. Il post arriva anche al Questore di Brindisi che decide di fare una sorpresa a Tommaso.
Con una scusa il bambino viene convocato in questura insieme ai familiari e lì i poliziotti gli consegnano una bici nuova di zecca. Un piccolo gesto che simboleggia anche la vicinanza a tutta la comunità che ha aiutato Tommy anche solo virtualmente #lamiciziaèunacosaseria #essercisempre
L'immagine può contenere: una o più persone e spazio all'aperto
L'immagine può contenere: 1 persona, auto e spazio all'aperto

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Fonti: POSITIZIE.IT

23 luglio 2020

IMAGINE di JOHN LENNON SIMBOLO DI OMOLOGAZIONE?





"Il mio ruolo nella società, il ruolo di ogni artista o poeta, è cercare di esprimere ciò che tutti sentiamo. Non di dire alla gente come sentirsi. Non come un predicatore, non come un leader, ma come un riflesso di tutti."
(John Lennon)


Imagine identifica Lennon e il suo credo. Diventa la sua canzone più famosa ed è ancora oggi una delle 100 più ascoltate di tutti i tempi. Nel 2004, Rolling Stone l'ha eletta una delle migliori canzoni di sempre. Lennon e Yoko Ono finirono di incidere il disco Imagine a NYC dove si erano trasferiti. Lennon scrisse una canzone di speranza per il mondo intero. Era convinto che, se avesse immaginato un mondo migliore, esso si sarebbe realizzato. Attraverso le parole ci chiede di vedere noi stessi in quanto popolo del mondo e non come individui definiti da cittadinanza, religione e possedimenti. L'artista fu pure criticato per la frase "immagina di non possedere niente", ma ciò che voleva dire era di provare a immaginare un mondo privo delle cose che ci distinguono. Altro che omologazione.

Provare a circoscrivere il pensiero di un poeta paragonandolo ad un movimento sociale e politico è da sciocchi  perché si rischia di fare una figura barbina.Che bisognerebbe parlare di quel che si conosce eh. Questo per la parlamentare leghista che avrebbe dovuto studiare.  E anche  per Giorgia Meloni a cui sarebbe bastato ascoltare e tradurre qualche canzone di Lennon per capire il suo pensiero invece di dare fiato alla bocca. 

Pescivendola, prendi e porta a casa.


E ora la canzone e il video per tutti voi.

Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today... 

Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace... 

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one 

Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world... 

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will live as one

*************************

Immaginate che non ci sia alcun paradiso
Se ci provate è facile
Nessun inferno sotto di noi
Sopra di noi solo il cielo
Immaginate  tutta le gente
Che vive solo per l’oggi

Immaginate che non ci siano patrie
Non è difficile farlo
Nulla per cui uccidere o morire
Ed anche alcuna religione
Immaginate tutta la gente 
Che vive la vita in pace

Si potrebbe dire che io sia un sognatore
Ma io non sono l’unico
Spero che un giorno vi unirete a noi
Ed il mondo sarà come un’unica entità

Immaginate che non ci siano proprietà
Mi domando se si possa
Nessuna necessità di cupidigia o brama
Una fratellanza di uomini
Immaginate tutta le gente
Condividere tutto il mondo 

Si potrebbe dire che io sia un sognatore
Ma io non sono l’unico
Spero che un giorno vi unirete a noi
Ed il mondo sarà come un’unica entità.











Fonti: John Lennon - una rivoluzione in musica - Edizioni White Star

21 luglio 2020

POSTITIZIE: IL CAFFÈ PATRIMONIO DELL'UMANITÀ


È notizia di ieri  che il Caffè di Napoli sia stato candidato a diventare Patrimonio dell'Unesco.
Il governatore della Campania, Vincenzino De Luca, ha trasmesso alla commissione italiana dell'Unesco un dossier con il quale si avvia la procedura di iscrizione alla lista del Patrimonio Culturale Immateriale Unesco.
Sono  tornata con il pensiero ad uno dei primi odori che hanno il sapore della mia infanzia, quello della caffettiera di mia nonna Carmela sempre pronta sul gas da cui si sprigionava l'aroma dell'oro nero, indiscusso protagonista delle famiglie campane e non.
A qualunque ora del giorno o del pomeriggio e fino alla sera, il caffè era sempre lì, in attesa di gorgogliare e di abbracciare con il suo aroma prima le narici di tutti i presenti e poi  di arrivare al gusto e alla soddisfazione. Che ci fosse un problema, qualcosa da festeggiare, un momento di riposo tra le varie faccende quotidiane, tutto era intervallato dai cinque minuti dedicati al principe della famiglia. Da bere sempre e solo seduti, come vuole la tradizione.
La caffettiera di nonna era un'istituzione. Le amiche del quartiere, i parenti, i figli, le nuore e il genero, i nipoti (che potevano solo arricciare il naso per "acchiappare" l'odore ma non berlo) chiunque passasse da casa nostra, sapeva che, avrebbe trovato la porta aperta e il caffè fatto.
Il rito di nonna rimane segreto, o meglio io lo conosco ma essendo affare di famiglia, resta chiuso a chiave nella nostra memoria. Ma è proprio il rito classico che sarà materia di studio ed eventualmente di approvazione.

Che si beva, dolce, amaro, corretto, ristretto, espresso, fa parte del Dna italiano, della nostra cultura. Avendo viaggiato abbastanza, vi posso assicurare che è molto amato anche all'estero.
Con qualche strappo alla regola, come quello americano, che a me pare una brodaglia ma che ha milioni di fan.
I napoletani per celebrarlo hanno persino inventato il famoso "caffè sospeso"  perché è diritto di tutti bere una tazzina di caffè anche per chi non ne ha la possibilità.

A me piace ristretto, leggermente zuccherato oppure amaro accompagnato da un cioccolatino fondente. Mi piace berlo al mattino appena sveglia, quando non riesco a spiccicare una parola e l'unico gesto che mi consento è quello di girare lo zucchero fino in fondo alla tazza. E poi in ufficio assieme ai colleghi e dopo pranzo. Difficilmente la sera dopo un certo orario. Soffro di insonnia e preferisco evitare.

E voi, lo amate? Lo bevete? Come  e quanto? Preferite la macchinetta tradizionale o le cialde? Avete dei ricordi particolari collegati al rito del caffè?












Nel video del 1977,  un giovanissimo Pino Daniele canta  nella trasmissione di Enzo Trapani "Concertazione" la sua celebre canzone dedicata al caffè. Una chicca che ho trovato su you tube. Probabilmente la prima apparizione televisiva del grandissimo cantautore partenopeo. 

19 luglio 2020

POSTITIZIE: LA RUOTA DEL TERZO MILLENNIO


Foto dal web
Stamattina ho letto, nella cronaca italiana del Corriere della Sera, la notizia che vi riporto.

Un neonato è stato lasciato davanti la Chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere di Poggiofranco a Bari. 
Il parroco, Antonio Ruccia, aveva fatto installare, sei anni fa,  una culla termica proprio per permettere a genitori in difficoltà, di non abbandonare i piccoli ma di affidarli alle istituzioni attraverso la comunità ecclesiastica. 
E così, Luigi, questo è il nome del bimbo, è stato lasciato accompagnato da un biglietto scritto dai genitori: mamma e papà ti ameranno per sempre.
Il bambino ora è ricoverato al Policlinico di Bari nel reparto neonatologia e le sue condizioni sono buone.

Non conosco la storia del quartiere barese, ma suppongo sia un quartiere a rischio, almeno dal punto di vista  economico-sociale se il suo parroco ha ritenuto necessario creare questa opportunità, che fa tornare alla memoria la famosa "Ruota degli esposti"  ubicata nei pressi degli ospedali o dei conventi fino a un secolo fa, in cui venivano lasciati i bambini abbandonati da donne in evidente difficoltà.
Mi ricordo di averne vista più di una a Roma e Milano.

Lungi da me fare dietrologia, ma in Italia la legge consente l'anonimato alle donne partorienti, che possono lasciare i bimbi in ospedale e affidarli tranquillamente senza doverli riconoscere. Per cui mi chiedo a che pro dover ricorrere ancora a questo strumento che onestamente pensavo desueto.
Al di là di augurare ogni bene a Luigi, sperando si possa trovare presto una famiglia pronta ad accoglierlo, vi chiedo cosa ne pensate.

Cosa spinge nel 2021 una donna o, come in questo caso, due genitori, a lasciare il proprio bimbo appena nato sul sagrato di una chiesa invece che farlo nascere in ospedale dove il parto è certamente più sicuro dal punto di vista igienico sanitario e dove possono affidarlo senza problemi alle cure di chi potrà occuparsi del bambino nel modo migliore?

Davvero si tratta solo di ignoranza, siamo ancora a questo punto? O ancora più grave, il disagio sociale e la paura che non sia possibile, in un momento di crisi economico sociale come quella attuale, far fronte alle esigenze di un bimbo appena nato?


Fonti: Corriere della Sera

18 luglio 2020

SABATO DI POESIA: LA VALIGIA - ADAM ZAGAJEWSKI


All'alba le colline di Cracovia erano velate da nubi.
A Monaco pioveva, le Alpi invisibili
e pesanti giacevano nelle valli come pietre.

Solo ad Atene ho veduto il sole far sì
che l'aria, tutta l'aria,
tutta l'enorme flottiglia dell'aria,
si mutasse in oro fremente.

Come dicono gli scrittori religiosi: a un tratto
sono diventato un altro uomo.

Sono solo un turista nel mondo visibile,
un'ombra  tra le migliaia che 
si librano sotto le immense volte degli aeroporti - 

e come un cane fedele mi segue sulle sue rotelle
la mia valigia verde.

Sono solo un turista sbadato
ma amo la luce.

(Adam Zagajewski - Asimmetria  -  2014)


Note sull'autore (qui)


La lirica odierna ha il duro sapore dell'esilio e dell'eterno nomadismo, temi assai cari al poeta.  Si focalizza sui piccoli particolari e lì colloca la sua lente d'ingrandimento. Resta il senso di spaesamento comune che pervade molti di noi alle prese con la società attuale.

16 luglio 2020

POSTITIZIE: BRUTTI MA BUONI





Mai più spreco alimentare: nasce "Così per natura" con un accordo tra Lega Ambiente e Naturasì.


Pur durante la pandemia, non è stata dimenticata un'altra grande emergenza.

Vi ricordate quando da bambini ci dicevano: "attenti non si butta il cibo, tutto va mangiato,  pensa a quanti non hanno nulla in tavola?

Sfido chiunque di voi che non si sia sentito rivolgere queste parole in casa, quando si rifiutava di mangiare o finire quel che c'era nel piatto. Certo, parlo dei miei anni, adesso qualche dubbio ce l'ho visto che ormai, anche e soprattutto a discapito della nostra salute, sembra sia diventato necessario che siano belli e fighi tutti gli alimenti🤔

Comunque  è questo il principio che ha animato le due Associazioni che da anni si muovono nella direzione del sano e del buono.

Questa iniziativa è stata testata per tutto il mese di maggio nella grande distribuzione,  portando sulle tavole degli italiani quasi 800 tonnellate di frutta e verdura e passando dal 20% a 4% di prodotti scartati.

Ottimo risultato,  considerando che questi scarti riguardano l'1% del pil nazionale, ovvero una perdita di denaro tra i 12 e i 16 miliardi di euro l'anno.  Ben 36 kg di cibo a testa sprecati.

Che ne dite,  ci proviamo anche noi a comprare carote, patate e in generale frutta e verdura  non perfette ma buonissime?



Fonti: positizie.it

14 luglio 2020

MA QUINDI IL 5G E HUAWEI?





Io non capisco nulla di elettronica, di cellulari, di rete ecc....

Ma qualcuno di voi mi spiegherebbe brevemente tutto questo can can che c'è attorno alla Huawei, riguardo alla fornitura per le nuovi reti del 5G su cui si stanno accapigliando i governi di molte nazioni?


Siamo davvero tutti contrari al predominio dell'azienda cinese nel mondo dell'elettronica? E seguiamo tutti come "pecoroni" le imposizioni di Trump? Come ha fatto il Regno Unito, notizia di poche ore fa.


Cosa farà l'Italia? Si terrà da parte o parteciperà allo strappo e alla nuova guerra fredda tra Usa e Cina?

12 luglio 2020

I VINILI DELLA DOMENICA: TRUE BLUE - MADONNA

TRUE BLUE - COPERTINA - FOTO DI HERB RITTS
Provare a raccontarvi  la storia di questo album in modo usuale lo farebbe annegare tra la miriade di parole che sono state usate per descriverlo in tutte le parti del mondo.
Dalla sua pubblicazione avvenuta il 30 giugno del 1986 fino a oggi, è l'album più venduto in assoluto (25 milioni di copie)  tra quelli in studio, dell'artista americana.

Tutti e cinque i singoli estratti raggiunsero il primo posto in classifica. Ogni canzone fu scritta con la collaborazione di protagonisti della scena musicale mondiale del calibro di Paulinho De Costa, Jackie Jackson,  Paul Jackson Jr, Stephen Bray, Richard Marx. Fu l'album che trasformò definitivamente la cantante nella superstar e nell'icona mondiale che tutti conosciamo. Il disco celebra l'amore  in tutte le sue forme ed è dedicato a Sean Penn, suo marito all'epoca, definito come "IL RAGAZZO PIÙ COOL DELL'UNIVERSO" trasformando una delle frasi che lui usava per definire il sentimento che li univa, nel titolo da dare all'album.

Già. L'amore, la passione, la musica, la sperimentazione, l'immagine. Tutto l'universo della signora Ciccone gira vorticosamente attorno ad ogni accordo e arrangiamento, ad ogni passo di danza che accompagna le storie. 
È un disco corposo che arriva immediatamente al pubblico e ci resta, come solo le fiabe più belle possono fare, TRAVOLGENDO, innamorando, scolpendo.

E le ragazze dell'epoca, vivono il nuovo successo del loro mito femminile lasciandosi trasportare da ogni canzone, guardando e riguardando  ogni video su MTV, trasformando le loro stanze in palcoscenici nei quali ripetere fino all'infinito ogni sua movenza, ogni suo passo e tutti i look. Che restano iconici per sempre. Mentre i ragazzi sono travolti dal sex-appeal. Perché è questa la grandezza della superstar, del mito Madonna. Farsi attraversare dalle mode, immaginandole e creandone di nuove, lasciandole immediatamente  al suo pubblico, per potersi  rinnovare. E mentre tu cerchi di raggiungerla, lei è già lontana, verso nuovi mondi, verso nuove esperienze, sempre altrove. Inimitabile. Anche oggi, nonostante la stanchezza e i limiti dovuti ovviamente all'età, resta l'unico termine di paragone. Non me ne vogliano tutte le star che negli anni l'hanno imitata a partire da Lady Gaga. Dio salvi l'unica vera regina del Pop: MADONNA.

Ed ora vi racconto l'album a modo mio, seguitemi.

SIDE ONE

PAPA DON'T PREACH:

Secondo singolo estratto, balzò immediatamente al primo posto in classifica, diventando anche quello più venduto. Fu una canzone molto criticata visto l'argomento che trattava, ci furono parecchie associazioni che attaccarono la cantante perché videro nel testo un incoraggiamento alla gravidanza adolescenziale. Cominciarono i primi attriti con il Vaticano. Da qui la lunga storia d'amore tra la Chiesa e Madonna. Le ragazze all'epoca, adorarono il caschetto biondo e il chiodo che indossava nel video. Io personalmente conservo ancora la maglietta a righe bianche e nere  che comprai all'epoca e che è tornata di gran moda. Ho conservato anche l'impermeabile bianco che disegnò per H&M qualche anno più tardi, ma questa è un'altra storia.

OPEN YOUR HEART

Quarto singolo estratto, anche lui arrivò immediatamente al primo posto in classifica.La canzone era stata scritta per Cindy Lauper, Madonna modificò il testo e l'inserì nell'album. Le Scene iconiche della popstar in un peep show coperta solo dal  celebre body dalle punte dorate mentre esprime al massimo il suo desiderio sessuale, si fissarono nell'immaginario collettivo per sempre. Anche qui critiche a iosa per il bambino protagonista del video. E niente, a quei tempi era un assalto ai negozi di lingerie alla ricerca di un body anche lontanamente simile da sfoggiare in discoteca assieme a minigonne in pelle.

WHITE HEAT 
Canzone dance ispirata al mito dei film di gangster degli anni '40 James Cagney, prendendo il nome dall'omonimo film del 1949. Adoro il video che ho postato in cui Madonna da il meglio di sé in giacca sfavillante e Borsalino. 

LIVE TO TELL

Primo singolo estratto dall'album. Una canzone forte che parla di sopravvivenza ad ogni costo e di conflitti familiari. A mio parere una delle più belle ballate scritte e interpretate dalla cantante. Davvero iconica e bellissima anche nel video che promosse il film At Close Range, interpretato da Sean Penn e Christofer Walken. 


SIDE TWO

WHERE'S THE PARTY

Uscì in versione singolo solo nelle Filippine. Ma nel resto del mondo la bella canzone dance ha fatto ballare intere generazioni di ragazzi e ragazzi. E lo stesso titolo è diventato un vero e proprio "urlo di guerra" per dare il via alle feste!

TRUE BLUE 

Terzo singolo estratto e canzone che da il titolo all'album. Uno dei capolavori del pop mondiale. Che si può aggiungere al mito? Forse il fatto che noi fanciulle abbiamo passato interi pomeriggi ballerine ai piedi e fuseaux neri addosso, cercando di imitarne  ogni passo davanti allo specchio? Due i video per la canzone, uno in cui Madonna non appare perché era collegato ad un concorso e quello universalmente conosciuto interamente registrato in uno studio tutto blu con ambientazione anni '50. 

LA ISLA BONITA

Quinto singolo estratto dal successo immediato. Canzone che in un primo momento era stata offerta a Michael Jackson per l'album Bad, ma da lui rifiutata. Madonna la riscrisse e la interpretò in maniera spettacolare, anticipando il filone musicale latin-pop che poi fu portato al successo da artisti come Ricky Martin, Shakira e Jennifer Lopez. Curiosità del video, un giovanissimo Benicio Del Toro sul cofano della macchina d'epoca.

JIMMY JIMMY

La canzone che potrebbe essere stata scritta da ogni ragazza che nella vita ha preso una sbandata per il ragazzo bello e pericoloso del suo quartiere. Madonna, una di noi.

LOVE MAKES THE WORLD GO ROUND

Ultimo brano dell'album che riassume fin dal titolo il senso dell'amore secondo Madonna: "Fate l'amore e non la guerra, non significa nulla se non combattiamo. Niente pistole e coltelli, l'amore fa girare il mondo. " E anche qui, pur in versione pop, colpisce e affonda. Niente da fare MADONNA È MADONNA. Tutto il resto è noia.




Fonti: 
Madonna di Lucy O'Brien
Madonna l'icona del Pop di Valeria Arnaldi

09 luglio 2020

DI COMPLEANNI E ALTRE STORIE







E poi c'è il mio che arriva come il caldo all'improvviso,  quasi sempre in un giorno lavorativo.

E vorrei andare al mare, non fare nulla per tutto il giorno, spegnere il telefono.

Ascoltare le onde, camminare sulla battigia vestita di vento e di sorriso.

Godermi il silenzio  e ritrovare la bimba di un tempo che non ho mai perso.

Di solito mi ascolta seduta in un angolo, con la testa inclinata, il visino assorto.

Non so chi sia in realtà.

Lei mi osserva in un silenzio implacabile.

Ossessivo il suo sguardo muto.

L'avrò delusa? Ferita? 

Non l'avrò protetta abbastanza?

È la parte di me più nuda, quella alla quale non posso mentire.

Poi mi corre incontro e mi abbraccia.

E in quell'esplosione immota ritrovo la culla perduta.

Sempre, ogni anno lo stesso giorno.


Buon compleanno a me.




Questa volta mi va.