Guardami: sono nuda. Dall'inquieto
languore della mia capigliatura
alla tensione snella del mio piede
io sono tutta una magrezza acerba
inguainata in un color d'avorio.
Guarda: pallida è la carne mia.
Si direbbe che il sangue non vi scorra.
Rosso non ne traspare. Solo un languido
palpito azzurro sfuma in mezzo al petto.
Vedi come incavato ho il ventre. Incerta
è la curva dei fianchi, ma i ginocchi
e le caviglie e tutte le giunture,
ho scarne e salde come un puro sangue.
Oggi, m'inarco nuda, nel nitore
del bagno bianco e m'inarcherò nuda
domani sopra un letto, se qualcuno
mi prenderà. E un giorno nuda, sola,
stesa supina sotto troppa terra,
starò, quando la morte avrà chiamato.
(Palermo, 20 luglio 1929 - Cento poesie d'amore e di silenzio - 2019 - edizioni Interno Poesia)
Note bibliografiche:
Antonia Pozzi nasce a Milano nel 1912 e lì muore nel 1938. È una delle principali voci della poesia italiana del Novecento. Si laurea in Estetica all'Università Statale di Milano nel 1935. Si toglie la vita nel 1938 nel parco antistante l'Abbazia di Chiaravalle. Le sue poesie sono state pubblicate e poi scoperte dal grande pubblico solo dopo la morte. (Interno Poesia) Nonostante la conclusione brutale del suo vivere, dalla sua opera traspare un grandissimo amore per la vita che lei cercava di urlare al mondo intero con grande disperazione. Avrebbe voluto affrontarla di petto quella montagna che in realtà non riuscì a scalare. Si sentiva sola e dimenticata e non riuscì a trovare chi la accogliesse e le desse riparo. Ho scelto questa poesia perché è emblematica, a mio parere, del suo desiderio di essere amata. Di appartenere a qualcuno. Di essere completa. Non era sfrontata, ma solo divorata dalla voglia di vivere.
Discreta e...vogliosa.
RispondiEliminaDici che ho fatto bene ad osare con una poesia molto femminile e molto carnale?
EliminaCiao Mariella!
RispondiEliminaUna poesia di una bellezza estrema.
È come se le parole fossero come un pennello sulla tela. Un quadro che mostra ogni curva, ogni fattezza.
Talmente reale fino alla sua estrema fine.
Bellissima, grazie!
P.s. stasera da me una speciale sorpresa, non la perdere. 😉
Si è dipinta come in un quadro. Grazie Pia, immagine perfetta per la poesia di Antonia Pozzi. Ci vediamo stasera da te😉🧡
Eliminac'è una grande potenza evocativa e mentre si legge, ogni parola diventa immagine; sempre bello lasciarsi trasportare dai versi di questa poetessa.
RispondiEliminaBuon weekend cara :)
Un immagine vivida, vera e propria fotografia di se stessa. Sono d'accordo con te, massima potenza evocativa. Grazie Angela, un buon fine settimana anche a te.
EliminaUna poesia cruda e molto bella !!Secondo me, una donna che si mostra per quello che è , nella speranza di essere amata, prima che sia troppo tardi. Buon sabato. Ciao
RispondiEliminaMostra tutta se stessa con parole che la vivisezionano. L'intento è quello che dici tu: vuole essere amata, prima che sia troppo tardi. Grazie Mirti, buon fine settimana🎃
EliminaTristissima,
RispondiEliminaMa bella
Ma tristissima,
Ma bella,
Ma...
Hai fatto ben benone
Per me
Grazie Alberto, aspettavo il commento di un uomo che arrivasse a comprendere e tu l'hai fatto.
EliminaUn'altra scoperta, questa poetessa, grazie a te Mari carissima.
RispondiEliminaCon che spoglia naturalezza riesce a rendere visibile il suo corpo, con tutto ciò che c'è dentro, con la sua inquetudine e voglia di essere amata.
Leggere che si è tolta la vita così giovane mi ha profondamewnte colpito e ha gettato una luce di maggiore comprensione sui suoi versi.
Tornerò per commentare con calma anche il post ispirato dalle parole di Flo. Intanto un bacio grande.
Credo che, in quasi tre anni di rubrica, questa sia la poesia più intima e bella tra quelle che ho pubblicato qui. Noi donne l'abbiamo immediatamente compresa perché ci "attanaglia" fisicamente. Esposta eppure irraggiungibile. Antonia Pozzi merita che io ne parli ancora e ancora. Grazie. Buoma domenica.
EliminaPs: anche io ho bisogno di maggior tempo per rispondere a Flo. Ti aspetto.
Grande poetessa!
RispondiEliminaSerena notte.
Si. Penso che spaventi l'animo maschile.
EliminaBuona domenica!
Una poesia che grida e chiede aiuto mostrando la malinconia, la meraviglia e l'audacia.. tu chiedi se hai osato troppo, ora, mentre lei osava una vita fa.. pensaci.. ;) E grazie per questi doni..
RispondiEliminaHo aspetto abbastanza. Lei ha aspettato inutilmente.
EliminaGrazie a te.
Più che spaventare mi sembrano le parole di una che si sia dimenticata il gusto di vivere.
RispondiEliminaPoi visto il tragico epilogo della sua esistenza non penso di esserci andato troppo lontano.
La foto di una morta in vita ...può sembrare un ossimoro anzi lo è.
Sembra di accarezzare na lapide , non so dove ci trovi tutta sta carnalità te?
Buon 1 novembre 😊
La trovo dalla prima riga fino all'ultima.
EliminaSul gusto di vivere sono d'accordo con te. Ma più che dimenticarlo forse non lo conosceva. Buon 1 novembre a te.
Versi che mettono a nudo il suo talento, il suo sentire, il suo essere. Farsi spogliare da ogni inibizione, ogni pregiudizio, ogni paura, fa risplendere tutto il candore della bellezza d'animo.
RispondiEliminaSi, ci mettiamo poco, noi donne, a capirla veramente.
EliminaQuel suo risplendere è il suo capolavoro e la sua condanna.
Ciao, un'autrice che mette a nudo la sua anima, descrive la sua fisicità senza scadere nel volgare.
RispondiEliminaForte è il desiderio di amare ed essere amata ,prima che la su vita cessi.
Buon inizio settimana
Rakel
Ciao Rakel, benvenuta.
EliminaSfrontata e mai volgare. Hai ragione si mette a nudo completamente, non nega nulla di se stessa all'occhio di chi leggerà le sue parole.
Suo padre fece di tutto perché non venissero alla luce, ma non ci riuscì. Come poteva?
Un abbraccio e buon inizio settimana a te.
Bellissima questa poesia., alquanto introspettiva.
RispondiEliminaNon conoscevo questa poetessa.
Antonia Pozzi mi ha affascinato. Ne parleremo ancora qui da me.
EliminaSi scavava dentro.
Un abbraccio Stefania.
RispondiEliminaTesto diretto, con forti venature sensuali dal primo all'ultimo verso. Non l'ho avvertito come sfrontato, ma questo lo dico io oggi nel 2020, per il'epoca invece questi suoi versi erano anche coraggiosissimi. Hai fatto bene a postarla, non ci si deve mai preoccupare di pubblicare dei versi dai contenuti anche forti e coraggiosi. L'arte non si deve vergognare mai di quello che esprime. È la finta arte e nello specifico la poesia banale e costruita per compiacere, che si deve vergognare di esistere. Non certo questi versi che hai postato.
All'epoca erano versi inusuali e coraggiosi. Pensa che fu ostacolata anche in famiglia, suo padre nascose le sue poesie per molto tempo, dopo la sua morte. Vero, è la poesia banale e ridicola quella di cui bisogna vergognarsi.
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