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Di notte, quando il pendolo dell'amore oscilla
tra sempre e mai,
la tua parola batte alle lune del cuore
e il tuo occhio blu-
tormenta porge alla terra il cielo.
Da un boschetto lontano,annerito
di sogni, ci investe l'esalato,
e il perduto si aggira, grande quanto gli spettri del futuro.
Quel che ora si abbassa e sale
vale per il sepolto nell'intimo:
cieco come lo sguardo che scambiamo,
bacia il tempo in bocca.
(Paul Celan - L'antologia italiana - 2020)
NOTE SULL'AUTORE
Paul Celan nasce a Czernowitz nel 1920 e muore a Parigi nel 1970. Ebreo, inizia a scrivere poesie nel 1938 subendo sicuramente l'influenza di quel periodo. Durante la "notte dei Cristalli" si trasferisce a Tours per studiare medicina. E a causa della guerra perderà ambedue i genitori: suo padre per il tifo e la madre uccisa in un campo di concentramento in Ucraina. La sua poesia, che arriva alla maturità alla fine degli anni '40, viene definita un grido di dolore che partendo dai campi di concentramento finirà sul ponte parigino Mirabeau, da dove si getterà togliendosi la vita. Io l'ho trovato oscuro e funereo. Una poesia che non lascia spazio ad alcun raggio di luce. Sfogliando l'antologia ho fatto fatica a trovare un componimento che fosse meno disperato del resto. Non so, sicuramente è un autore grandissimo e forse sono io a non avere, in questo momento, lo spirito giusto per accogliere la sua poesia.
Uno splendido e commovente modo per cominciare il W.E. Buon sabato Mariella.
RispondiEliminaGrazie Nick.
EliminaBuona domenica.
Togliersi la vita è sempre la peggiore delle poesie. Anche se a volte rispetta la rima della propria esistenza.
RispondiEliminaImpossibile comprendere un gesto del genere, ma rispettare il suo dolore si, sempre.
EliminaBella poesia di un autore a me sconosciuto.Grazie
RispondiEliminaGrazie a te Olga.
EliminaL'esperienza della persecuzione deve essere stata devastante, forse la poesia a un certo punto non gli è più bastata per sfogare il suo dolore.
RispondiEliminaSicuramente, lui non fu deportato ma i segni di tutto il dolore patito se li portò dentro, fino alla conclusione tragica.
EliminaAnche Primo Levi, non trovò scampo.
Molto bella davvero...
RispondiEliminaBella e devastante.
EliminaE' triste pensare che in un cuore possa abitare un tale grande dolore da portarla a manifestare, nei suoi versi, unicamente quella parte "tetra" della propria anima; ed il fatto che si sia purtroppo tolto la vita, ahimè, conferma le acque scure e tormentate che lo avvolgevano, prima metaforicamente e poi letteralmente.
RispondiEliminaUn abbraccio cara.
Hai assolutamente ragione. Anche lui ha incontrato un lago così profondo da non riuscire ad avere la forza di liberarsi e vivere.
EliminaTi abbraccio anche io.
La poesia di Celan è una poesia intima, dolorosa di non facile lettura. Lui scriverà sempre nella sua lingua d'origine e questo renderà difficile la traduzione della sua poetica. Ha una musicalità particolare efficace nell'evocazione simbolica. Ha vissuto eventi storici disumani e lui stilizza tutto questo suo dolore in versi ricercando il bello estetico quasi a miticare l'impatto doloroso. C'è una certa consonanza di stile, di contenuti, di poetica e con Mandel'stam, palesi e multiple le peculiarità nei versi di questi due poeti, entrambi drammaticamente e dolorosamente vissuti.
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