23 marzo 2021

[RIFLESSIONI] L'ONESTÀ PAGA?



 Io me la faccio spesso questa domanda.

Me la faccio in virtù del fatto che su questa tanto vituperata virtù ci ho costruito la mia vita. A volte mi è costata fatica, battute d'arresto in campo lavorativo, negli affetti e nelle amicizie. Nei rapporti interpersonali è quella che mi ha fatto più patire. Ho il vizio di dire sempre quel che penso e sappiamo benissimo che molte persone non amano sentirsi dire in faccia la verità. Sono critica, pongo sempre un sacco di domande, non lascio scorrere il fiume di parole altrui senza fermarmi e chiedermi se hanno senso. Non nego sia stato anche un peso complicato,  in alcune occasioni. Ma il piacere di  guardarsi allo specchio senza abbassare lo sguardo   è un'attitudine che ho imparato dai  miei genitori,  il mio esempio, il mio mito assoluto. Due persone che hanno creato una famiglia numerosa, cresciuta con rigore e rispetto verso gli altri. Il rispetto che si traduce nel valore dell'onestà. L'honestus, diceva Cicerone, è una persona ricca di onore.  Colui che dice la verità.  Quindi onestà e verità si completano, rendono l'uomo migliore. 

Peccato siano sostantivi  che, ultimamente,  risultano  fuoriposto e fuoritempo. Abituati o rassegnati alla corruzione mondiale in ogni campo. Alla falsità, ai tradimenti, vera zavorra delle nostre vite.  Alle bugie e ai bugiardi che dilagano. Ovunque, nella realtà e nel virtuale. Nel primo e nel secondo caso, mi mandano in bestia. Li becco sempre io, i bugiardi. Specialista fin da bambina. Li scovo, li sento dall'odore che si portano addosso, dalle contraddizioni di cui sono ricchi.  Ma torniamo all'onestà, merce rara. Per i motivi di cui sopra anche nella mia casa virtuale, l'onestà vince. E questo, ad esempio, si riflette  sugli  argomenti che tratto. Non riesco a parlare  di qualcosa che non conosco perché non saprei da dove partire e mi sembrerebbe di mancare di rispetto a tutti voi. Se arrivate attirati da un nome, un personaggio, una poesia, una canzone, troverete qualcuno con cui confrontarvi in modo esaustivo e spero, intelligente. Ho sempre applicato questa regola a tutti i miei post. È uno scrupolo eccessivo il mio e magari voi vi divertite anche ad affrontare argomenti di cui sapete poco?  Solo per il gusto di giocarci un po'?  Ecco, io non ce la faccio, mi inibisco. Mi succede lo stesso quando capito in blog che sono troppo aulici per me. Dove si disquisisce amabilmente del "Carteggio degli oratori mantovani alla Corte Sforzesca della metà del 1500 quasi 1600" Sti cazzi!!!      

Come direbbe Oscar Wilde: Amo parlare del nulla padre, è la sola cosa di cui so tutto! Per cui resto dell'idea che l'onestà paga. Sempre.


54 commenti:

  1. L'onestà paga e nel caso dei blog anche l'integrità e la coerenza. Nel quotidiano non so se paga sempre e neanche se paga alla lunga ma sicuramente fa stare bene con se stessi dato che ci si può guardare allo specchio a testa alta. Certo chi fa della disonestà la sua triste filosofia di vita magari non ha neanche quel senso di vergogna quando si guarda allo specchio ma chi è come noi non può e non vuole rinunciare all'onestà perché per fortuna è parte di sé e del suo essere qualunque siano conseguenze che essere onesti possano comportare.

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    1. Errata corrige qualunque siano le conseguenze che essere onesti comporti.

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    2. Per me, nel caso dei blog, forse paga con il tempo. Parto dal presupposto che alla fine, quel che non è onesto, integro e coerente si riconosce. Ci vuole del tempo. Nella vita e quindi nel quotidiano, a me interessa, come dicevo, stare bene con la mia coscienza, sapermi riconoscere una persona coerente e corretta. Solo mi spaventa la deriva generale, che porta molta gente a scavalcare i propri principi perché tanto "lo fanno tutti". Ecco questa è una cosa che mi manda in bestia.

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  2. non so se paga l’onestà ma sicuramente fa stare in pace con noi per ciò che siamo o meglio cerchiamo di essere nell’arco della nostra esistenza, dall’altra parte però porta anche del logoramente per tutto ciò che abbiamo attorno

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    1. Esatto Ernest. Stare bene è possibile se ci riconosciamo in quel che facciamo. Il problema è quello che vediamo attorno a noi.i

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  3. L'onestà è come la stazione eretta, una fatica che non si può abbandonare.

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    1. Se siamo abituati a quella fatica, andiamo avanti comunque.

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  4. L'onestà paga sempre. Più che altro il rimanere fedeli a se stessi. Integri. è tanto faticoso, ma se lo si fa con naturalezza seguendo la propria indole, dà sempre dei risultati costruttivi.

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    1. Vero, è faticoso. E i risultati di cui parli, se arrivano non sono mai una giusta ricompensa. Ma non importa. L'importante è sapere, nel profondo del nostro cuore, che non potremmo essere diversi da quel che siamo.

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  5. Cara Mariella, interessante sempre i tuoi chiari e semplici post.
    Ciao con un forte abbraccio.
    Tomaso

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    1. Caro Tomaso, che gioia ritrovarti da me.
      Grazie. Ti abbraccio fortissimo.

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  6. La vedo come te.
    Onestà a parte, che a volte effettivamente è anche dura da gestire riguardo gli altri, parliamo di argomenti: mi hanno proposto un libro, ho rinunciato perché NON sono così competente sulla cosa.
    Sarebbe disonesto in gran parte. Posso scriverne un pezzo, ecco.
    Idem i post, anche se affrontare cose che si conoscono poco potrebbe essere uno stimolo se lo scopo è quello di coinvolgere, magari, i lettori.
    Ma sempre con onestà.

    Moz-

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    1. Hai ragione, infatti è proprio la contrapposizione con quel che ci gira intorno, la parte più dura. Anche a me è capitato di ricevere proposte interessanti, nella vita come nel blog, alcune le ho accettate, ritenendole adatte e entro i limiti delle mie possibilità. Altre le ho rifiutate, come te, non mi sentivo abbastanza competente in materia. Insomma, non riesco a barare o a dire: ci provo, che sarà mai. Sarebbe disonesto, ingiusto. Ma immagino sia capitato anche a te di trovarti di fronte a persone che invece, hanno accettato nonostante tutte le criticità, un grande bluff.
      Nei post, come dicevo, non riesco. Ma onestamente, riconosco sia anche un mio limite. Non mi sento a mio agio;)

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    2. Se la gente non competente accetta, la sgami subito: il lavoro sarà pessimo!!

      Moz-

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  7. L'onestà paga? Francamente non saprei, difficile dir di sì per quel che siamo abituati a vedere.
    Però, personalmente, l'onestà paga nel rapporto che ho con me stessa. Non devo vergognarmi, non devo sentirmi in colpa. Insomma posso andare a testa alta.

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    1. Se ci guardiamo attorno non posso che darti ragione.
      Ma vuoi mettere, guardarci allo specchio ed essere orgogliose di quel che siamo e che facciamo? impagabile.

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  8. L'onesta paga noi stessi se abbiamo una coscienza. Purtroppo c'è chi una coscienza non ce l'ha.

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    1. E sono tanti, ma tanti quelli che vivono benissimo anche senza coscienza. Alla faccia nostra.

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  9. Secondo me l'onestà più che pagare, gratifica, mi fa rendere conto che qualcuno per competere ha necessità di giocare sporco, quando io soltanto a provarci qualche volta mi impaccio.
    Di suo l'essere onesti penalizza in questo mondo privo di meritocrazia, tanto in campo professionale quanto personale, dato che ha più successo chi mente, chi si impone, chi gioca d'azzardo. Un modo di fare che non è il mio, che mi fa apparire forse vigliacco, incapace di affrontare delle sfide, quando invece è soltanto non voler rischiare di mettere nei casini chi mi sta(va) accanto prima che me stesso.

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    1. Ed è quel mondo che proviamo a cambiare, nonostante tutto. Non so dirti se l'onestà è gratificante, per me no. Non è qualcosa di eccezionale, dovrebbe far parte della linea naturale delle cose. Cioè, dovrebbe appartenerci come l'istinto a non rubare o a non mentire. Ecco perché la gratificazione stessa, sarebbe una stortura. Come se ritenessimo qualcosa di straordinario l'essere onesti e non deve essere così.
      Poi, vedere con quanta facilità alcuni arrivino ad essere vincenti solo con la loro faccia di bronzo (e mi sono trattenuta) mi demoralizza, non posso nasconderlo. Ma continuo faticosamente ad andare dritta per la mia bella salita.

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    2. Purtroppo alcune qualità di base dell'essere umano, quelle cose che cercano di insegnarci a scuola, tipo l'onestà e l'educazione, le percepisco come rare. Quante volte dei pedoni si stupiscono perché mi fermo in prossimità delle strisce per farli attraversare, quando è un loro diritto? O la faccia di una commessa quando mi capita di dare indietro una moneta da 2€ perché avrebbe dovuto essere da 1€? Cioè, alla riconoscenza si va sostituendo lo stupore di chi riceve un gesto corretto, educato, di chi si sforza di stare in questa società, come se passassi innanzitutto da fesso per avere tra le mani un vantaggio e non averne approfittato. Per questo vedo nell'essere onesti una gratifica; che poi quando perviene anche dall'esterno, è meglio, mi fa capire di non essere l'unico rimasto ad aver recepito quegli insegnamenti risalenti ai primi anni di scuola, proprio io che non avrei mai voluto andarci.
      La strada è in salita, va bene, mi basta avere modo di alternarmi a fare la locomotiva con qualcun altro che va nella stessa direzione, chiedo in cambio che qualcuno non spinga per farmi cadere.

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    3. Per ora la bilancia pende ancora verso la spinta, anche io spero di arrivare a trovare un pur fragile equilibrio.

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  10. Certamente che l'onestà PAGA,ma non sempre.
    Il mio abbraccio
    Maurizio

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    1. Già, purtroppo hai ragione. Succede che non venga riconosciuto il suo valore.
      Un abbraccio a te.

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  11. Paga o non paga, meglio comunque esserlo che non esserlo.

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    1. Eh, ma così diventa ancora più difficile continuare il cammino;)
      Meglio esserlo, senza dubbio.

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  12. Se parliamo dei rapporti interpersonali, io dico che l'onestà paga. Però, bisogna stare attenti a evitare che l'onestà non si trasformi in malagrazia. Ho litigato anche con mia moglie su questa cosa, che dice spesso "io sono onesta e dico in faccia quel che penso". Ok, però dire "in faccia" a una persona una cosa tipo "tu non capisci niente di questo argomento, sei un incompetente in materia quindi è meglio che stai zitto" secondo me è maleducazione. Il contenuto è importante, ma la forma non è una cosa inutile. Se una persona sostiene una certa cosa riguardo un argomento e sta chiaramente denotando di non conoscerlo bene, e quindi dice una cosa errata, io reputo opportuno prima fargli notare con la massima gentilezza possibile che sta dicendo una cosa inesatta e spiegargli il perché. Se è un tipo rozzo e prepotente magari reagirà male e pretenderà di aver ragione perché l'ha deciso lui; ma potrebbe essere uno che ascolta, che spiega che quella cosa che ha detto l'aveva sentita da un altro, che magari è interessato a capire l'argomento sino in fondo e chiede dunque ulteriori spiegazioni.
    Onestà sempre, ma anche la grazia comunicativa è importante :-)

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    1. Certo, mai dimenticare l'educazione quando esprimiamo un'opinione. Onesti ed educati, ci mancherebbe. L'una non esclude l'altra, anzi. Io un po' mi arrabbio quando mi trovo di fronte ad una persona che sta dicendo una castroneria ed è convinto di essere nel giusto. Cerco però di non perdere la calma e di dire quel che penso. Se non riesco a farmi ascoltare e mi trovo di fronte un muro, desisto. È solo tempo perso. L'arrabbiatura poi passa...

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  13. Con Oscar Wilde sono sempre in accordo e invidio chi si sente sempre e comunque onesto.
    L'onestà intellettuale verso me stesso e da sempre il mio inderogabile impegno ma l'onestà di genere non è sempre piacevole, spesso aiuta più una bugia. La vita è il nostro pensiero non può essere solo bianco o nero, viviamo di compromessi perché nessuno ha la verità assoluta e allora dobbiamo accettare le verità altrui.
    Ciao fulvio

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    1. Fulvio, io mi sento sempre onesta. Invidiami pure. Questo non significa che a volte sia costretta a cercare un'alternativa a quel che mi sembra giusto e corretto, per millemila ragioni. Ci sono sempre le eccezioni, sono inevitabili. Ma so di avere fatto quello che ho potuto nel modo migliore. Per cui, la mia coscienza resta pulita e integra. Ciao.

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  14. A mio parere l'onestà paga molto raramente, basta vedere a chi appartiene il potere, cioè le multinazionali che sfruttano a man bassa e le banche che non transigono ; mi ricordano tanto i colonizzatori e la invasioni a 'fin di bene'.
    Cerco di essere onesta , mi piace discutere civilmente, ma anche animatamente, con le persone che stimo. Per una tipa come te , metterei la mano sul fuoco. Hai mille interessi e ti piace condividerli con noi e dovresti essere un mostro
    d'ambiguità per non smentirti mai.

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    1. Purtroppo è così. Nella vita è quello che ci circonda a farci venire la nausea e a farci sospettare che gli anacronistici siamo noi. Mosche bianche. Io cerco sempre di trovare un punto d'incontro con le persone quando non condivido alcune opinioni e anche a me è capitato di intraprendere animate discussioni, mai oltrepassando il limite dell'educazione. In linea di massima ho espresso il mio parere e ognuno è rimasto sulla sua linea, ma il confronto ha arricchito tutti i partecipanti . Ahahah ma non ho mille interessi. Parlo solo di quello che conosco a fondo ed è il motivo per cui l'ambiguità non mi appartiene.
      Bacio.

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  15. L'onestà deovrebbe sempre pagare. A volte però ha il braccino corto.
    Parlare di cose di cui nulla si sa sul blog è controproducente perchè qualcuno ti sgama subito. A meno che il post non sia scritto per chiedere spiegazioni.
    Nella vita invece è più semplice. Basta scegliere l0interlocutore giusto, essere sicuri di quello che si dice e via..qualche stolto che ti dà ragione lo trovi.

    Essere onesta mi ha portato a perdere amicizie varie, una reale di ben 28anni. L'altra più virtuale che reale ma...
    diciamo che avevamo idee diverse, lei le poteva esprimere e io no. N iet, tesoro! Se chiacchieriamo pari opportunità, diritti e doveri.

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    1. Hai toccato un tasto che mi duole ancora. Come te ho perso un'amica (ma poi lo era davvero o mi ero illusa io?) dopo 14 anni di condivisione totale. E quando parlo di condivisone totale intendo tutto, praticamente una sorella. O meglio, io pensavo che lei fosse una sorella, mica lei. Quando si è trattato di prendere una decisione fondamentale per me,sulla quale non ho cambiato idea perché sapevo di essere nel giusto, è venuto fuori tutto il suo opportunismo e mi sono accorta che mi aveva usata per anni. La delusione è stata così forte che la ferita ci ha messo un sacco di tempo a rimarginare. Resto dell'idea che cercare di avere una linea coerente e onesta nella vita come nel virtuale alla lunga dona crediti di stima che è bello poter riscuotere;)

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  16. io dico semplicemente che se scelgo di essere onesta, leale, veritiera ecc..., è perché lo ritengo giusto, la mia coscienza reclama che viva secondo i princìpi e i valori in cui credo (e dico di credere).
    Anche se in tanti fanno i furbetti, l'onesto va dritto per la propria strada; del resto, mi viene anche da pensare che se tu ti poni il problema, è perchè non puoi fare a meno di essere quella che sei, una persona corretta e trovare incoerenza e falsità ti disturba, e non potrebbe essere diversamente.
    L'onestà paga sempre, ovunque e con chiunque? a volte potrebbe sembrare di no, però vuoi mettere guardarsi allo specchio e sentirsi in pace con se stessi? :-*

    Ti auguro un sereno pomeriggio <3

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    1. Vero, proprio non ci riesco, non sono capace di essere diversa. E mi disturba, hai centrato il punto. Anche se poi cerco di non farlo diventare un problema, il fastidio che provo rimane nell'aria e un po' l'avvelena.
      Ma poi mi guardo dentro e mi rendo conto che, ho già vinto. Mi accorgo leggendoti che siamo almeno in due;)
      Ti abbraccio, buona serata.

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  17. Tesoro mio, anche l'onestà pagasse solo per stare a posto con se stessi, siamo davvero ricchi. Te lo assicuro. Ce ne possiamo fregare di tutti quelli che pensano diversamente, e che sappiamo benissimo che onesti non sono. Nella vita, nel virtuale, sui blog. Ma tiriamo avanti, sereni, noi. Certo tirano avanti anche loro. Ma è un problema che non può e non deve riguardarci.
    p.s. ao! Ma c'è davvero quel carteggio!! ..accipicchia poffarbacco!!! ahahah

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    1. Lo siamo ricchi, hai ragione. Continuiamo a leggere bellezza in chi condivide il nostro stupore per le cose fondamentali. Però non sono ancora diventata così saggia (e c'è dentro tutta la mia onestà) da fregarmene. Come dicevo ad Angela, quell'incongruenza, quella mistificazione, mi disturba. Resta nell'aria. Ma io, a differenza loro, posso solo migliorare.
      Certo che esiste il carteggio e bravo tu ad essere stato curioso, ma non potrebbe essere diverso, sei amico mio!

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  18. Ciao Mariella...cerco sempre di essere onesta, innanzitutto con me stessa e poi con gli altri, ma piuttosto che offendere il prossimo con una verità sgradevole, preferisco tacere. A volte, scendere a un compromesso, senza contravvenire ai propri principi e morale, risulta essere la decisione più saggia. Buona giornata con sorriso.

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    1. Credo che i casi in cui siamo costretti al silenzio per non far del male a qualcuno siano rari. Per cui io sono decisamente per la verità. Ma parlando di onestà è qualcosa che va al di là dei segreti e delle bugie, è un modo di essere.
      Un abbraccio a te.

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  19. CHe belli i tuoi post.... onestà paga si, x noi stessi; essere a posto con la propria coscienza é la cosa migliore ci possa succedere senza alcun clamore , anche senza che nessuno se ne accorga...é per noi, per il nostro modo di affrontare la vita: nel lavoro, nel rapporto con gli altri..senza troppo rumore o riconoscenza ..sui blog? per tanti credo sia una bella facciata di comodo...tante banderuole ..ma questa un'altra storia....buona giornata !!!!

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    1. Esatto, cara giusi. Sono assolutamente d'accordo con te. Il modo di essere,il fatto di non riuscire a scendere a compromessi innanzitutto con la nostra coscienza, ci impone un modo di agire che spesso e volentieri nemmeno si nota. L'importante però è essere soddisfatti del nostro sentire e della nostra condotta.
      Come hai ragione sui blog ahahahah
      BACIO

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  20. Per come la vedo io, beh, l'onestà è una pericolosa (quanto necessaria) lama a doppio taglio. Se si è fortunati può cambiare la vita di una persona in meglio, ma se tutto va male può scatenare conseguenze irreparabili. L'onestà è qualcosa che fa stare bene solo chi la applica (forse) ma chi viene sottoposto a essa solitamente si ritrova in una posizione scomoda. Penso che per i tempi che corrono sia importante capire quando l'onestà sia meglio metterla da parte. Amara visione la mia, lo so!

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    1. Non sono per nulla d'accordo né nel definire l'onestà pericolosa, né sul fatto che chi viene sottoposto a essa si trova in una posizione scomoda. È una tua opinione da rispettare, ma non la condivido. Ribadisco il concetto che onestà è una linea guida e che le variabili ci sono, anche se rare. Ritengo però che si debba riflettere sul da farsi solo in casi eccezionali e se tutto va male, come dici tu, in ogni caso era un qualcosa da far salire in superficie. La posizione scomoda, credimi, è soprattutto di chi deve fare forza sulla sua correttezza per risolvere una questione, nonostante tutto. E di questi tempi, a forza di metterla da parte l'onestà, ci ritroviamo alla mercè di gente inqualificabile che ci sta danneggiando e ci danneggerà se non correremo ai ripari.

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  21. Penso che paga ..ed alla fine tutto ritorna ..ma questo mio pensiero vacilla spesso..tanto spesso!!
    Io cerco di aver comportamento onesto ..senza esser in santità..gli altri facciano come meglio credono ..
    Ciao

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    1. Eh lo so, ti capisco. Anche io tentenno a volte, ma poi me ne frego e vado avanti per la mia strada.
      Ma no, i santi lasciamoli al loro posto ahahaha
      Bacio.

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  22. Son onesto.
    Non so come comportarmi con te adesso.
    Sono molto in imbarazzo.
    Per me dovevi solo pazientare...comunque passerà.
    A presto Mariella


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  23. Vabbè puoi cancellare pure il messaggio sopra .
    Ora mi è tutto più chiaro.
    Come cantano i Cardigans facciamo un Erase e Rewind e andiamo avanti.
    Baci

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    1. Baci, vado ad ascoltare quella canzone stupenda dei Cardigans:-)

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  24. Valeria cara, il comportamento che hai assunto nei confronti di tuo padre è assolutamente comprensibile. Con quello che state passando è naturale che tu cerchi di metterlo al riparo dal dolore che avrebbe alla notizia. E concordo sulla scelta di affidare ai medici l'informazione. Penso che al tuo posto mi comporterei allo stesso modo.
    Poi la bugia detta a tua madre somiglia molto a quelle che da ragazza dicevo io, sono veniali e poi, come sempre, lo sanno già.
    Tu stai educando i tuoi figli all'integrità. Lascerai loro comunque il libero arbitro ma la strada corretta gliel'hai indicata. Non crucciarti se a volte non riesci, credo sia normale. Un abbraccio.

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  25. L'onestà non paga mai xD tutti ne parlano, tutti ambiscono ad averla e quando la ottengono...ci hai fatto caso? :-P
    Ovviamente è molto estremo il mio discorso ma quasi, quasi...
    Quanto al blog, condivido anche io. Inutile lasciare commenti solo per "giocare" un po', o peggio, per fare numero. Se si ha qualcosa da dire bene, sennò io preferisco il silenzio. Leggo quasi tutti i post che riesco, anche vecchi, ma quando non ho qualcosa da dire preferisco non lasciare nessuna traccia piuttosto che fare la comparsa. Penso sia anche una forma di rispetto per chi ha scritto.
    Vale anche quando siamo noi a pubblicare. Mai scritto niente che non sentivo, personalmente. Ma alla fine non ci vedrei nemmeno il senso (manco mi pagassero xD)
    Un abbraccio :)

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    1. Beh, non è mai stato un mio obiettivo ambire all'onestà quanto invece cercare di mantenere il mio percorso su quella linea, cosa del resto difficilissima. Invece c'è molta gente che si riempie la bocca di onestà e rigore e gratta gratta poi si scopre tutta la cacca che nasconde sotto lo zerbino. E vale a tutti i livelli, per carità.
      Come te leggo, almeno cerco di leggere, tutti i post delle persone cha ho imparato ad apprezzare nel corso degli anni, ma non sempre ho qualcosa da dire, diciamo che mi ritrovo molto nelle tue parole, faccio l'identica cosa. Se ho l'impulso invece di dire, è possibile che il mio commento diventi perfino prolisso perché non so arginare bene il mare di parole che è dentro di me;)
      Idem per il resto. Non ha nessun senso scrivere di qualcosa che non sentiamo davvero e non è nelle nostre corde.
      Buon sabato, Paola:-)

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  26. Io penso che paghi eccome, ma è una domanda che ho smesso di farmi da un po' per un semplice motivo: se sei davvero onesto è inutile porsi il dilemma, perché lo sarai naturalmente anche se ti costerà. A me, per fortuna o purtroppo, è andata e continua ad andare sempre così.

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    1. Forse conviene anche a me smettere di farmela questa domanda.
      Quando sarò più matura e non mi darà più fastidio vedermi circondata da ipocrisia e falsità. Insomma, ci devo lavorare...

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)