28 febbraio 2021

[PANDEMIA] RAVE PARTY A MILANO


fonte:tgcom.24

 Eh si, siamo ancora qui a discuterne, facciamo appelli al buon senso (sindaco Sala docet) tanto per lavarci la coscienza perché sapevano tutti cosa sarebbe successo ieri. E poi si balla sulla Darsena fino a sera, con tanto di fuochi di artificio in zona Isola. Visti pure dal balcone di casa mia a Desio. O si prendono aperitivi nel bar rimasti aperti ben oltre l'orario di chiusura e senza controlli. Via Paolo Sarpi zona franca. Ma di cosa stiamo parlando. Li sterminerei tutti, senza pietà. Quelli che si godevano la giornata e la serata come se non ci fosse un domani, senza mascherina "perché la salute non è solo fisica ma emotiva" (piuttosto sarebbe mentale, ignorante). 

E non mi venite a dire che i giovani sono responsabili. Perché quel che si è visto ieri ovunque in Italia, mica solo a Milano, dice il contrario. 

E non difendiamoli sempre. CAZZO.

27 febbraio 2021

[SABATO DI POESIA] DI NOTTE DI PAUL CELAN

DAL WEB


 Di notte, quando il pendolo dell'amore oscilla

tra sempre e mai,

la tua parola batte alle lune del cuore

e il tuo occhio blu-

tormenta porge alla terra il cielo.


Da un boschetto lontano,annerito

di sogni, ci investe l'esalato,

e il perduto si aggira, grande quanto gli spettri del futuro.


Quel che ora si abbassa e sale

vale per il sepolto nell'intimo:

cieco come lo sguardo che scambiamo,

bacia il tempo in bocca.

(Paul Celan - L'antologia italiana - 2020)


NOTE SULL'AUTORE

Paul Celan nasce a Czernowitz nel 1920 e muore a Parigi nel 1970. Ebreo, inizia a scrivere poesie nel 1938 subendo sicuramente l'influenza di quel periodo. Durante la "notte dei Cristalli" si trasferisce a Tours per studiare  medicina. E a causa della guerra perderà ambedue i genitori: suo padre per il tifo e la madre uccisa in un campo di concentramento in Ucraina. La sua poesia, che arriva alla maturità alla fine degli anni '40, viene definita un grido di dolore che partendo dai campi di concentramento finirà sul ponte parigino Mirabeau, da dove si getterà togliendosi la vita. Io l'ho trovato oscuro e funereo. Una poesia che non lascia spazio ad alcun raggio di luce. Sfogliando l'antologia ho fatto fatica a trovare un componimento che fosse meno disperato del resto. Non so, sicuramente è un autore grandissimo e forse sono io a non avere, in questo momento,  lo spirito giusto per accogliere la sua poesia. 


25 febbraio 2021

[INTORNO A ME] LA LUNA, LEOPARDI ED IO

 

Altervista.it

Il mio blog è la finestra sul mondo che mi circonda. Il luogo in cui mi perdo e mi ritrovo.

La musica che mi porto dentro. Quel posto in cui, se tiro in alto la monetina, torna indietro sempre "testa" e comincia un nuovo giro di giostra. Il mio blog è la mia palestra, gli attrezzi sono le parole che spendo, lanciate come sassolini in uno stagno. Ma mai a caso, sempre pronte a ponderare e moderare. 

La mia vita è il cerchio in cui rimescolo le carte, la mia casa virtuale è il gioco che "vedo". Non so se il modo da me utilizzato  sia il migliore, che sia ispirato è certo. So che è il mio ed è unico. Non baro mai. 

E quando capitano giornate come quella appena trascorsa, il modo di ritrovarmi è scrivere a me e a voi. Non è un periodo facile, ma non lo è mai. È un periodo complesso per una serie di motivi, alcuni abituali, altri che non mi aspettavo e sono capitati. Come il colpo di vento che spalanca le finestre in una giornata di calma apparente. È come un lago dalla corrente mossa, non te lo aspetti eppure le onde arrivano a lambirti le gambe. 

Io sono sulla riva in attesa che la marea si abbassi e torni la calma. Che ci sia risacca, che torni il sole temporaneamente coperto da nuvole spesse come lanugine soffocante. Alzo lo sguardo e guardo in alto, alla luna. E mi si rinnova l'amore per Leopardi "Che fai tu, luna in ciel? Dimmi che fai silenziosa luna?"

Sorgi, come diceva il giovane recanatese, vai lontano contemplando i deserti. Ed io, piccola lenticchia circolante, attendo di guardare oltre i deserti e tornare a quelle montagne e colline che per ora restano recluse. Io che le amo e dovrò aspettare ancora a lungo prima di ritrovarmi tra le loro braccia. 



23 febbraio 2021

[SONDAGGIO] RADIO O TV?


RADIOSPEAKER.IT



Il 13 febbraio 2021 è stato il 120° anniversario della prima trasmissione radio ricevuta da Guglielmo Marconi e dalla quale prese l'avvio la diffusione di quel che sarebbe stato il mezzo di comunicazione più versatile e penetrante nel tessuto sociale.(DAL WEB).

 Sarà che sono nata nel periodo in cui in ITALIA nascevano le prime radio libere. Sarà che da ragazzina ho ascoltato intere commedie o scheck  comici tutti i giorni; ed era una compagnia allegrissima. È così che ho scoperto La Smorfia, il trio napoletano nato dalla mente geniale di Massimo Troisi. Ma è così che ho scoperto il rock, uno dei  let motiv della mia vita. Ho subito la sua influenza ma anche le inclinazioni pop e soul della musica inglese e americana. E tutto il cantautorato italiano, dagli anni '70 in poi. 

21 febbraio 2021

[RICETTE TRADIZIONALI] PASTA AL FORNO ALLA NAPOLETANA

 

Pronta da infornare

Ebbene sì, oggi vi propongo un altro pezzo forte della tradizione culinaria campana.  Evviva la mia rubrica che parla di famiglia e tradizione💛 diffidate dalle imitazioni😎 . A questa ricetta ognuna di noi sorelle aggiunge un ingrediente segreto, il tocco personale che rende unico il piatto. Ma di base è  arrivata  fino a noi partendo dalla bisnonna Emilia fino a Mariella, Pia e Daniela. In futuro sarà terreno fertile per i nipoti che già da adesso hanno uno spiccato "senso" culinario ahah ma soprattutto sono delle buone forchette. PAROLA D'ORDINE: ABBONDANZA.

20 febbraio 2021

[SPORT] CI HA LASCIATO MAURO BELLUGI

 

DAL WEB

Sono certa che il mio amico Daniele Verzetti non se la prenderà se oggi,  a causa di un evento triste, il sabato di poesia a lui dedicato sarà più breve del previsto.

Ma non potevo esimermi dal salutare uno dei calciatori più importanti della storia nerazzurra e mia. Perché sono una campana anomala e chi mi conosce bene lo sa, visto che dall'età di sedici anni tifo per l'INTER

[SABATO DI POESIA] GIOVANNA DI DANIELE VERZETTI


dal sito di Daniele Verzetti




Giovanna
35 anni
Occhi azzurri come il mare
Capelli biondo oro
Impiegata
Adesso soprattutto in modalità smart working
Ossia..... Da casa.

Giovanna la vedi
È intelligente
Fiera
Sorridente
Buona d'animo
Sempre disponibile
E sul lavoro ineccepibile

Eppure
Se anche prima di questa pandemia
Ti soffermavi a guardarla meglio negli occhi
Potevi leggere un velo di tristezza
Quasi timore.

Giovanna è una donna emancipata
Combattiva
Energica 
Ma c'era sempre quella patina di triste mistero 
Nel suo sguardo.

Giovanna ora è a casa
Ed ha paura
Paura perchè prima almeno si toglieva da quella gabbia
Per un certo lasso di tempo
E poteva evenutalmente anche decidere di non rientrare

18 febbraio 2021

[POSTITIZIE] IL NOBEL DELL'INSEGNAMENTO AL MAESTRO CHE IN INDIA LIBERA LE BAMBINE DAI MATRIMONI FORZATI

LA NOTIZIA ERA  BELLA DOVEVO PARLARVENE:

Vince il “Nobel” dell’ insegnamento il maestro Ranjitsinh Disale che in India libera le bambine dai matrimoni forzati


DAL WEB

Ranjitsinh Disale è un’insegnante di un villaggio indiano che che ha dato una migliore possibilità di vita delle ragazze della Zilla Parishad Primary School, a Paritewadi, India, per i suoi sforzi verso cioè che è giusto, ha vinto i Global Teacher Prize, tenuti in collaborazione con l’UNESCO. il più famoso premio che celebra i migliori insegnanti dell’anno, l’equivalente di un premio Nobel per l’insegnamento.

16 febbraio 2021

[RIFLESSIONI] COSA SUCCEDE QUANDO LE PERSONE CI DELUDONO

 

DAL WEB

Le delusioni fanno parte della nostra vita. Capitano con frequenza, di solito le mettiamo in conto. Ci fanno compagnia fin da quando eravamo bambini. Chi non si è sentito ferito, durante l'infanzia,  per un/una amico che ci ha tradito rivelando qualcosa di personale che avevamo confidato solo a lui, una persona di famiglia che non apprezzava un compito svolto bene, un compagno di scuola che si è preso un merito tutto nostro. Alcuni di noi, io in primis, hanno avuto genitori che, diversamente da quelli dei nostri coetanei, non passavano le giornate ad elogiarci, sebbene ce ne fosse motivo. Piuttosto ci spronavano a fare sempre meglio, a non crogiolarci nei successi ottenuti. Si, io sono cresciuta così. 

Erano piccoli dolori ingigantiti dal momento che poi passavano. Eppure delle piccole cicatrici, fin da allora, le abbiamo portate con noi.

Da adulti accade lo stesso. In ambito lavorativo, personale, familiare. C'è sempre qualcuno su cui abbiamo puntato e perso. E la delusione ci spiazza. Colpa delle nostre aspettative, spesso troppo alte. Siamo consapevoli che possa accadere, ma nonostante l'età e la nostra sbandierata maturità, minano il nostro equilibrio perché ci facciamo condizionare dall'idea che sia colpa nostra. E anche l'autostima, così faticosamente raggiunta, rischia di prendere una brutta batosta. Ma che fare allora? Come difendersi?

Prima cosa dobbiamo imparare a gestirle. Ci vuole tempo, a me per esempio, ne serve parecchio. Una volta metabolizzata, bisogna non fare di questa esperienza un qualcosa di negativo, come rinchiuderci a riccio e allontanarci dagli altri, evitando di instaurare rapporti con persone nuove. E imparare a conoscere se stessi. Credo sia  la prima regola. Il conoscerci ci consente di non perdere di vista la realtà e i nostri limiti. Sempre prendendo me come esempio, dopo un momento in cui mi lecco le ferite e aspetto pazientemente che passi, vengo presa da una voglia di rimettermi in sesto e recuperare. Guardo avanti e me la butto alle spalle. Cercando la carica giusta per passare oltre. Alla fine è un'altra lezione positiva che la vita mi ha dato. Cerco di farne tesoro il più possibile. Questo non mi terrà al riparo dalle delusioni che arriveranno. Ma mi renderà protagonista della mia vita, mai succube.

Siete d'accordo con me? Come vivete e affrontate le delusioni, di qualunque natura esse siano?



14 febbraio 2021

[SAN VALENTINE'S DAY] IL FUTURO IN UNA STANZA



Li vedete quei due ragazzi abbracciati e sorridenti alla macchina fotografica? Quei ragazzi sono la mia storia. 
Sono il mio mondo e la mia vita. Sono il cuore e la forza centripeta che ha mosso i miei passi. La condivisione e la memoria. Il futuro immaginato e quello realizzato. Sono i vent'anni, l'allegria e la speranza. Sono i progetti e i sogni. Sono il dritto e il rovescio su cui ho costruito la mia vita. Le gioie e i dolori. Ogni sfumatura che si intravede è alla base dei successi e delle sconfitte. Della rabbia e della gioia.
La tenacia e la resa. La fuga e l'arrivo. Tutti i colori o il bianco e il nero che mi ha circondato. 

13 febbraio 2021

[SABATO DI POESIA] NELLA CASA DI N. COMPAGNA D'INFANZIA DI MARIO LUZI


Mario Luzi a Firenze -  dal web


Il vento è un aspro vento di quaresima,
geme dentro le crepe, sotto gli usci,
sibila nelle stanze invase, e fugge;
fuori lacera a brano a brano i nastri
delle stelle filanti, se qualcuna
impigliata nei fili fiotta e vibra,
l'incalza, la rapisce nella briga.


Io sono qui, persona in una stanza,
uomo nel fondo di una casa, ascolto
lo stridere che fa la fiamma, il cuore
che accelera i suoi moti, siedo, attendo.
Tu dove sei? sparita anche la traccia...
Se guardo qui la furia e se più oltre
l'erba, la povertà grigia dei monti.

(Primizie del deserto - 1952)


11 febbraio 2021

[VIAGGI] LA PIÙ BRUTTA VACANZA DELLA VOSTRA VITA

FOTO MIA: LE OMBRE IN ACQUA SONO ALGHE

L'altro giorno, sul blog di Sara Roggeri, si parlava di vacanze e della Tunisia, nazione in cui vive.

Le ho raccontato brevemente di come il viaggio a Djerba, fatto alla fine degli anni '90, non sia ricordo gradevole. Ma non solo per le spiagge dell'isola così invase dalle alghe da impedirci di fare il bagno per l'intera settimana, anche per la sporcizia nella quale ci siamo trovati e che, in tutta sincerità, non ci aspettavamo in un villaggio Franco Rosso, ai tempi il top dei villaggi vacanze.

Un vero incubo fin dall'arrivo. Ci danno una stanza meravigliosa, circondata da bouganville di ogni colore e un gazebo fantastico che volge al mare. Sistemati e riposati, facciamo un giro concedendoci un'ottima cena. Fino a qui, tutto bene. 

Rientrati in camera, all'apertura della porta, notiamo qualcosa che cade dal soffitto. Accendendo la luce ci accorgiamo che la stanza è invasa da scarafaggi volanti. Che si poggiano ovunque, dal letto ai tavolini, alle sedie. Mio marito corre alla reception per chiedere che immediatamente ci cambino camera e vengano a disinfestare. Lo guardano increduli e poi, con la calma che li contraddistingue, mandano un inserviente con una bomboletta spray. Con comodo arriva, spruzza qua e là e se ne va. 

Ho passato la notte intera in piedi sul letto, mentre quei mostri facevano tranquillamente quel che volevano. Il mattino dopo siamo tornati all'attacco ma ci hanno risposto che il villaggio era al completo e di non preoccuparci che in giornata avrebbero risolto. Al rientro dall'escursione,  l'invasione era aumentata. Abbiamo capito che uscivano dalla botolina della chiusura acqua in bagno. Siamo usciti dal villaggio e al primo "store" del paese abbiamo acquistato diversi antiparassitari. Ho inondato il bagno  e la botola. Credo di avere  avvelenato le falde acquifere. Solo alla fine del quarto giorno gli insetti sono scomparsi. Mancavano due giorni alla partenza. Una vacanza rovinata. E dire che durante il giorno abbiamo visto luoghi bellissimi, mangiato assieme ad una comunità del luogo uno dei migliori cous-cous della mia vita. Ho conservato pochissime foto,  alcune  scattate nella valle dove George Lucas riprese gli esterni di Star Wars. Magari è colpa della Tunisia, per questo non mi piace la saga😎


MEGLIO DELLA PRINCIPESSA LEYLA!


ALLA RICERCA DI LUKE!

Non potrò mai dimenticarla. Per anni, ho portato  in valigia una bomboletta di veleno spray per insetti, qualunque fosse la destinazione. Ho cancellato Djerba e la Tunisa dalle mappe, anche se mi rendo conto che la questione pulizia non dipende dal luogo, bensì  dalle persone. Eppure io amo l'Africa. Ho un ricordo meraviglioso dell'Egitto che il tempo non potrà cambiare mai. E vorrei visitare il Marocco e il Sudafrica.   Chissà  se a voi e mai successo di avere  avuto  difficoltà o disagi durante i  viaggi. O come nel mio caso una vacanza  completamente rovinata.  Ho avuto altri imprevisti, perfino una prenotazione sparita durante l'ultimo soggiorno a NEW YORK lo scorso anno,  ma mai più qualcosa di così disturbante da farmi desiderare con tutte le mie forze di tornare a casa. Io, che sono una vagabonda impenitente!!!

 


Se vi è capitato avete voglia di raccontarlo?


10 febbraio 2021

[ATTUALITÀ] LA CORSA DEI FEMMINICIDI NON SI FERMA



Ho già affrontato più volte l'argomento della violenza contro le donne. Lo faccio con frequenza perché non basta parlarne il 25 novembre. Quello che mi fa tanta paura è l'incrementarsi dei femminicidi nel 2021 dopo che non si erano  placati nemmeno  durante la pandemia. Ne ho parlato QUI

Proprio durante l'ultimo weekend,  solo nelle 24 ore di domenica 7 febbraio, ben tre donne, sono morte ammazzate da qualcuno che conoscevano bene. Mariti, compagni, ex.

Queste donne si chiamavano, PIERA, ILENIA, LULJETA. Hanno storie molto diverse tra loro ma sono unite da un unico comune denominatore: la morte violenta per mano di chi avrebbe dovuto rispettarle e proteggere.

E voglio raccontarvi le loro storie a modo mio.


Piera è di Palermo, ha un sorriso dolce,nella foto in cui è a cavalcioni di una vespa azzurra.  Capelli lunghi e biondi, occhi profondi, tre bambini e un lavoro che ama: lei canta.  Un matrimonio arrivato al capolinea, un nuovo amore. È forse una colpa cercare di trovare la felicità altrove, se chi hai accanto probabilmente ti fa tanta paura? Piera è stata colpita in casa dal marito che le ha sferrato dieci coltellate con un coltello lungo venti centimetri.  Perché lei "non lo voleva più". 


Ilenia è di Faenza. Ha una figlia grande, due enormi occhi azzurri e una vita che aveva ripreso a percorrere in autonomia, dopo essersi separata dal marito. Indipendente, sicura di sé. Allegra e piena di vita.  I problemi con l'ex consorte erano molti, probabile ci fossero delle pendenze economiche da risolvere. Ammazzata con una coltellata alla gola, brutalmente. 


Luljeta  è albanese, ma vive in Italia da molto tempo. Ha un nome dolcissimo come lo sguardo. Ha avuto una vita complicata che non starò qui a spiegare e poi non importa. Tante difficoltà assieme a sogni che non si saranno realizzati. Il vivere ai margini nulla toglie all'anima di una persona. È stata ammazzata sul ciglio di una strada,  colpita alle spalle e lasciata a terra dal compagno ubriaco, che poi si è dileguato. 



BASTA

08 febbraio 2021

[CLASSICI] QUESTE MANI SONO VUOTE (ORA NON PIÙ) - STORIA DI PICCOLE DONNE

 

Piccole Donne -  Malipiero Edizioni -  1973

Quando lessi PICCOLE DONNE per la prima volta avevo quasi sei anni.  Il libro era  una versione per bambini con tanti disegni colorati,  una copertina di pelle rossa e i caratteri dorati. Il primo disegno raffigurava le quattro sorelle March attorno al fuoco del loro camino. Beth aveva in mano le pantofole della madre per riscaldarle, Meg era sdraiata davanti,   Amy e Jo erano dietro la poltrona vuota della mamma, la prima accoccolata e la seconda in piedi.

Le quattro sorelle March

Il primo capitolo  - Malipiero Edizioni


06 febbraio 2021

[SABATO DI POESIA] CHISSÀ SE UN GIORNO BUTTEREMO LE MASCHERE DI EUGENIO MONTALE



DAL WEB



Chissà se un giorno butteremo le maschere
che portiamo sul volto senza saperlo.
Per questo è tanto difficile identificare
gli uomini che incontriamo.
Forse fra i tanti, fra i milioni c’è
quello in cui viso e maschera coincidono
e lui solo potrebbe dirci la parola
che attendiamo da sempre. Ma è probabile
che egli stesso non sappia il suo privilegio.
Chi l’ha saputo, se uno ne fu mai,
pagò il suo dono con balbuzie o peggio.
Non valeva la pena di trovarlo. Il suo nome
fu sempre impronunciabile per cause
non solo di fonetica. La scienza
ha ben altro da fare o da non fare.

(quaderno di quattro anni - Mondadori 1977)


04 febbraio 2021

[POSTITIZIE] IL MURO DELLA GENTILEZZA

 

DAL WEB

Qualche giorno fa ho visto un servizio alla tele dedicato ad un circolo che fa parte della Fabbrica del Vapore:  IL TEMPIO DEL FUTURO PERDUTO.  È gestito da un gruppo di giovani che organizza eventi e laboratori d'arte. Da circa un anno  si occupa anche  di mettere a disposizione di chi si trova in difficoltà, abbigliamento o accessori usati in ottime condizionI e hanno creato all'esterno, IL MURO DELLA GENTILEZZA. La voce si è sparsa immediatamente e nel giro di un anno hanno distribuito quasi 10 tonnellate di vestiti e 4 mila mascherine. Non solo, migliaia di libri, giocattoli per bambini, centinaia di coperte invernali e poi pannolini, passeggini, stampelle e carrozzine per anziani, perfino letti e materassi, stoviglie e strumenti musicali. L'animo fiero e solidale  dei milanesi non si è fatto attendere, soprattutto in tempo di covid. 

Ma come funzionano le donazioni? l'esterno della sede, in via Luigi Nono 7, zona Cimitero Monumentale, è stato attrezzato con grucce e mensole invitando chi vuole donare a lasciare vestiti e accessori ben in vista in modo da dare la possibilità a chi è in difficoltà di prendere quello di cui ha bisogno.

Naturalmente non tutto viene lasciato in esposizione, molto viene distribuito ad associazioni e onlus come Humanitas, Opera di San Francesco, Humana.

Sappiate che è sempre attivo, sabato e domenica comprese. Se si vogliono donare oggetti più ingombranti basta consegnarli ai volontari dell'associazioni, che sono presenti tutti i giorni dal lunedì al venerdì tra le 10,30 e le 19.30.

Io domenica vado, ho due bei sacchetti pieni di cose belle e utili da donare! Di questi tempi la solidarietà non è mai abbastanza e c'è bisogno di tutto l'aiuto possibile per ricominciare. 



DAL WEB




FONTI POSITIZIE.IT -  REPUBBLICA.IT

02 febbraio 2021

[RIFLESSIONI] ORDINATI O DISORDINATI?

UNA DELLE MIE LIBRERIE

 


Ho una bella consuetudine, la mania del riordino. Che mi prende in linea di massima, circa due volte l'anno, nel momento esatto in cui faccio il cambio di stagione nei miei armadi. Per il resto del tempo lascio che il mio disordine ordinato prenda il sopravvento non occupandomene più di tanto. 

Ho voluto però approfondire il tema e ho scoperto che esistono diversi tipi di disordine e che  il caos possa portare ad una totale sciatteria o al contrario essere eccessivamente ordinati potrebbe suggerire una noiosa ed esagerata mania di controllo, spia di un malessere ben più profondo.

Ci sono Università americane che hanno svolto diversi studi (ma gli americani quanto soldi spendono in ricerche a volte  superflue, me lo chiedo spesso) e sembra che chi è disordinato è più creativo, lucido ed elastico, meno ansioso e più flessibile rispetto ai cambiamenti. Mentre negli ambienti di lavoro, l'ordine  ispira comportamenti legati al rispetto delle regole mentre il disordine sarebbe uno stimolo alla creatività.

Senza inoltrarmi in discorsi più complessi che sfocerebbero in diverse patologie,  a mio modesto parere ritengo che essere ossessionati dalla precisione e dall'ordine è sicuramente un modo per avere il controllo della situazione e denota una insicurezza di fondo.

Mentre l'essere disordinati o affetti da ordine creativo (è il mio caso) indica una leggerezza che non può essere definita patologica, ma solo un propendere verso altre   priorità nella vita. Che avere passato la mattina a lucidare ossessivamente gli specchi di tutta la casa mi spaventerebbe.  Questo non vuol dire che io, non venga presa dal sacro furore del riordino quando meno me lo aspetto. E non vuol dire nemmeno che viva in una casa sciatta e lasciata a se stessa. Ma se un libro letto o in fase di lettura  lo lascio non perfettamente perpendicolare e dritto sopra il tavolino della sala, probabilmente è solo perché mi piace così😜 Mica sono maniaca. L'esempio più eclatante di come vivo il mio ordine disordinato sono le mie librerie di cui vi agevolo una foto. È tutto chiaro?



E voi a quale categoria appartenete?

Ordinati o disordinati creativi?