Uno dei riti a cui assistevo da bambina la sera dell'ultimo dell'anno, era quello di lanciare giù dal balcone cose vecchie e rotte per liberarsi dal carico dell'anno vecchio come in un rito propiziatorio.
E così, dopo avere fatto gli auguri ai familiari e brillato assieme alle stelle filanti, si prendevano dalle mani di mamma e nonna, piccole tazze sbrecciate, piatti segnati, bicchieri rovinati e si buttava tutto giù, con gran fracasso.
Oggi, il politicamente corretto, non ce lo consente. Non so se da qualche parte, nel profondo sud, si tiene ancora fede a questa vecchia tradizione, ma spero di si. Era bello e liberatorio.
Come al solito, non ci sono propositi per il nuovo anno ma solo l'idea di volere buttare giù dal davanzale, seppur metaforicamente, i pensieri e le preoccupazioni che hanno animato la nostra mente e stretto il nostro cuore durante i dodici mesi di questo lungo e affannoso 2021.
Cosa butterei?