29 settembre 2021

[INTERVISTA] GENNARO D'AVANZO E IL TEATRO VILLORESI DI MONZA


Gennaro D'Avanzo alla sua scrivania

Gennaro D'Avanzo è uno dei più grandi direttori artistici teatrali del nostro paese.  Nato ad Avella, in provincia di Avellino, si è diplomato all'Accademia di Arte Drammatica nel 1978 e da quel momento in poi non si è più fermato. Ha diretto per 35 anni il Teatro San Babila di Milano ed è stato insignito nel 2011 dell' Ambrogino d'Oro,  una delle più importanti onorificenze nazionali, per avere portato il teatro nelle RSA  con l'iniziativa "Pomeriggio Insieme".



25 settembre 2021

[SABATO DI POESIA] FORTUNA DI IDA VITALE



Ida Vitale


 

Per anni, godere dell’errore
e del suo emendamento,
poter parlare, camminare libera,
non vivere mutilata,
non entrare o sì nelle chiese,
leggere, udire musica che ami,
esser la notte come il giorno un essere.

Non essere sposata per contratto,
stimata in capre,
subire il potere di parenti
o lapidazione legale.
Non sfilare mai più,
non patire parole
che iniettino nel sangue
limature di ferro.
Scoprire da te stessa
altro essere inatteso
nel ponte dello sguardo.

Essere umano e donna, né più né meno.

(Pellegrino in ascolto - Bompiani - 2020)

23 settembre 2021

[POSTITIZIE] GIOVANNI IL GIARDINIERE

 

LaRepubblica.it


Altra bellissima storia che ho letto in rete qualche giorno fa. Accade vicino casa mia, a Buccinasco.

Un signore di 85 anni, Giovanni, ex giardiniere, (adoro gli anziani questo ormai lo sanno perfino le pietre) ha deciso di donare la sua esperienza e il suo grande amore per fiori e natura, regalando un po' di gioia agli abitanti della sua città. In accordo con il suo Comune, da sei anni  riempie gli spazi pubblici di verde e colori. E così aiuole e spartitraffico diventano più belli. Ma non si ferma qui e inserisce al loro interno anche poesie, citazioni e pensieri. 

20 settembre 2021

[AMARCORD] I VIAGGI DELLA NOSTRA INFANZIA

 

Vieste: Punta San Francesco

Questa estate, mentre tornavo a casa dalle vacanze, mi sono persa nei ricordi che ogni viaggio suscita in me. Mentre la strada scorreva veloce (a volte più a volte meno) mi sono venuti in mente alcuni dei momenti più piacevoli e belli che costituiscono il mio bagaglio.

18 settembre 2021

[SABATO DI POESIA] CANTO CHE AMAVI DI GABRIELA MISTRAL


Sanza-meta.com


Io canto ciò che tu amavi, vita mia,
nel caso ti avvicini e ascolti, vita mia,
nel caso ti ricordi del mondo che hai vissuto,
nel rosso del tramonto io canto te, ombra mia.

lo non voglio restare più muta, vita mia.
Come senza il mio grido fedele puoi trovarmi?
Quale segnale, quale mi svela, vita mia?

Sono la stessa che fu già tua, vita mia.
Né infiacchita né smemorata né spersa.
Raggiungimi sul fare del buio, vita mia;
vieni qui a ricordare un canto, vita mia;
se tu questa canzone riconosci a memoria
e se il mio nome infine ancora ti ricordi.

Ti aspetto senza limiti né tempo.
Tu non temere notte, nebbia o pioggia.
Vieni per strade conosciute o ignote.
Chiamami dove sei, anima mia,
e avanza dritto fino a me, compagno.

Gabriela Mistral da Sillabe di fuoco (Bompiani, 2020)


Note biografiche dell'autore

Gabriela Mistral, pseudonimo di Lucila de María del Perpetuo Socorro Godoy Alcayaga, nasce a Vicuna in Cile, nel 1889 e muore a New York nel 1957. Poetessa, scrittrice, educatrice e femminista cilena, la prima donna latino americana a vincere il premio Nobel nel 1945. Leggendo della sua vita ho scoperto una donna forte, una implacabile lottatrice, una persona che pur "percossa" dalla vita ha continuato la sua strada con tenacia, in estrema libertà. Dalle scuole rurali del Cile del sud, fino alle platee americane, ha difeso e combattuto per i diritti delle donne senza mai risparmiarsi. La sua poesia parla di amore e desolazione, di infanzia e diritti negati, con lo sguardo sempre rivolto ai più fragili, ai poveri, ai deboli. La poesia che ho scelto è un canto d'amore che circola e circonda. Piena di gioia e tenerezza. Ci regala la speranza necessaria per attendere gli amori più grandi sul finire del giorno.

15 settembre 2021

[POSTITIZIE] NONNO ANGELO ALLA TERZA LAUREA

 

Quando leggo notizie come quella di cui vi parlo oggi, ancora una volta mi rendo conto che la vita è un dono infinito che di cui spesso sottovalutiamo le possibilità.


Angelo Censoplano dal web



Angelo ha 89 anni e qualche giorno fa ha conseguito la sua terza laurea magistrale in "Compliance, Sviluppo aziendale e prevenzione del crimine” del dipartimento di scienze politiche e delle relazioni internazionali (DEMS) all’Università degli Studi di Palermo con una tesi dal titolo “Tutela ambientale e gestione dei rifiuti”.

Sono rimasta a bocca spalancata per un po'. E allora ho voluto approfondire cercando notizie del dottor Angelo  Censoplano di Terrasini, in Sicilia.

Ho scoperto che ha iniziato a lavorare giovanissimo come agricoltore, poi è entrato nei Carabinieri e da pensionato è stato prima consigliere e poi vicesindaco del suo paese.

Si è laureato prima in Scienze Aziendali, poi ha conseguito quella in Relazioni Internazionali e infine la Magistrale in Compliance.

Un amore profondo per lo studio e la cultura. A cui a dedicato ogni istante della sua vita e a cui si è dedicato una volta che è andato in pensione. Una tenacia incrollabile. Se penso a quanti giovani e meno giovani si arrendono alla prima difficoltà. E a quanti ritengono studio e cultura armi superate. Alla marea di persone che non legge, non si informa, non cresce. 

A chi preferisce perfino non lavorare, perché troppo "faticoso" o estremamente complicato perché comporta adattarsi al "gruppo". E si accampano scuse, si rimanda, ci si ferma. Si rinuncia.


E poi arriva Angelo, che ci aiuta a comprendere che non è mai troppo tardi per portare avanti i nostri sogni. Che non ci sono ostacoli che non si possono superare. Basta la passione.


SIETE D'ACCORDO CON ME?



Fonti: Ansa.it - Palermotoday - Positizie.it

12 settembre 2021

[ANNIVERSARI] OGNI 12 SETTEMBRE

 

12 settembre 1992

Avevo dormito tranquillamente, grazie a mia mamma che mi aveva preparato una camomilla qualche ora prima. Ed io l'avevo sorseggiata lentamente e bevuta fino all'ultima goccia. 

Ero serena, andavo incontro ad una vita nuova che avevo scelto convinta. Due anni di "rodaggio" erano serviti a smussare gli angoli, a conoscersi bene, ad imparare dai rispettivi difetti che non eravamo infallibili o perfetti ma avremmo riempito la caraffa della vita in comune,  con amore e rispetto, nonostante noi. Consapevoli che non saremmo cambiati del tutto ma che avremmo aiutato l'altro ad abituarsi a noi, che d'istinto siamo dei solitari con difficoltà di adattamento all'altrui pensiero.

Ci eravamo guardati negli occhi per così tanto tempo, che avevamo imparato a riconoscere ogni ombra, ogni riflesso. Avevo cominciato ad accarezzarti  la fronte con le dita,  nella speranza di distendere quella ruga centrale  già presente, pur essendo tu così giovane.  Un gesto che continuo a fare anche oggi che sono passati tanti anni. E tu, mi baci con frequenza l'incavo del collo, lì dove iniziano le spalle, ogni volta che mi prendono le ansie che ho imparato a dominare col tempo ma che non ho mai vinto. Piccoli momenti di tenerezza, espressione costante della familiarità e dell'affetto che non sono mai venuti meno ma che si sono rafforzati nel tempo.

Davanti allo specchio, mentre la mia migliore amica mi truccava, mi ero posta nuovamente la domanda: È AMORE?

Avevo chiuso per un istante gli occhi e l'immagine dei tuoi  così carichi di fiducia, cosi amorevoli, così comprensivi e rassicuranti, mi è apparsa in un istante.

È AMORE. Da coltivare, curare, difendere, proteggere. Da oggi e per tutto il tempo che cammineremo insieme, mi sono detta.  Ho sorriso al mio riflesso, ho aperto la porta della stanza e ti sono venuta incontro.


Buon 29esimo anniversario di matrimonio, amore mio.






11 settembre 2021

[SABATO DI POESIA] 11 SETTEMBRE DI MARIO LUZI

 

11 settembre 2001 Citynow.it


Dimettete la vostra alterigia
sorelle di opulenza
gemelle di dominanza,
cessate di torreggiare
nel lutto e nel compianto
dopo il crollo e la voragine,
dopo lo scempio.
Vi ha una fede sanguinosa
in un attimo
ridotte a niente.
Sia umile e dolente,
non sia furibondo
lo strazio dell’ecatombe.

Si sono mescolati
in quella frenesia di morte
dell’estremo affronto i sangui,
l’arabo, l’ebreo,
il cristiano, l’indio.
E ora vi richiamerà
qualcuno ai vostri fasti.
Risorgete, risorgete,
non più torri, ma steli,
gigli di preghiera.
Avvenga per desiderio
di pace. Di pace vera.

Mario Luzi  (in «La Nazione», 12 gennaio 2002)

Oggi sono vent'anni.

Ero in ufficio, intorno alle 15.00 del pomeriggio, quando la collega della segreteria ci venne a chiamare perché avevano appena detto alla radio che un aereo aveva  colpito una delle Twin Towers a NYC. Corremmo in sala riunioni e accendemmo il televisore. Al momento non si avevano notizie certe, internet non era quello di adesso, non esistevano Twitter e Instagram, social che ci hanno abituato all'immediatezza di immagini e notizie. Era un rincorrersi di aggiornamenti alcuni imperfetti, altri sbagliati. Nel giro di poco più di un quarto d'ora la notizia del secondo aereo ci raggiunse;  poco dopo quelle sul  terzo  schiantatosi sul Pentagono e il quarto destinato a Capitol Hill, che solo grazie all'intervento di alcuni passeggeri  ribellatisi agli attentatori (eroi), cadde in una zona rurale della Pennsylvania. Quando vedemmo le prime immagini relative all'impatto e al crollo, quasi non volevamo crederci. Ricordo lo shock e il nostro silenzio.  Quelle scene, poi riviste  centinaia di volte nei giorni seguenti, divennero lo spartiacque tra il prima e il dopo l'escalation del terrorismo internazionale. Vi ricordate vero dove eravate quel giorno? Io non lo dimenticherò mai. 

Una delle scale che alcuni sopravvissuti hanno utilizzato per scappare dalle torri (Museo WTC 9/11)

Le grandi vasche che hanno sostituito le due Torri (WTC 9/11)



Particolare del bordo di una delle vasche con alcuni dei nomi delle vittime (WTC 9/11)

La Freedom Tower vista da Lower Manhattan (WTC 9/11)



Nb: tutte le foto, esclusa la prima,  sono state scattate da me durante  alcuni viaggi negli States. Sono stata diverse volte al World Trade Center, l'ho visto in costruzione la prima volta nel 2011, quando il memoriale era ancora provvisorio e poi nel 2013, nel 2016, nel 2018 ormai completato. E nel 2020, all'alba di quell'anno che nuovamente avrebbe cancellato le nostre sicurezze, i nostri pochi punti fermi. Ora è necessario ritornare a vivere. Ma non saremo mai salvi senza imparare dal passato quel che è indispensabile per il futuro. La memoria è il nostro strumento più potente. Mai dimenticare, MAI.

09 settembre 2021

[EVERYDAY IS THE RIGHT DAY] DA UN'IDEA DI DANIELE VERZETTI: WOMAN





Woman I can hardly express, 
My mixed emotion at my thoughtlessness, 
After all I'm forever in your debt, 
And woman I will try express, 
My inner feelings and thankfullness, 
For showing me the meaning of succsess, 
oooh well, well, 
oooh well, well, 

Woman I know you understand 
The little child inside the man, 
Please remember my life is in your hands, 
And woman hold me close to your heart, 
However, distant don't keep us apart, 
After all it is written in the stars, 
oooh well, well, 
oooh well, well, 

Woman please let me explain, 
I never mean(t) to cause you sorrow or pain, 
So let me tell you again and again and again, 
I love you (yeah, yeah) now and forever, 
I love you (yeah, yeah) now and forever, 
I love you (yeah, yeah) now and forever, 
I love you (yeah, yeah)...

(JOHN LENNON)


Questa canzone ha compiuto 50 anni. Ed è di una bellezza incomparabile. La posto oggi per partecipare all'iniziativa mensile di Daniele Verzetti i cui dettagli potete leggere qui.

Se tutti gli uomini fossero in grado di sussurrare all'orecchio della propria compagna un'elegia così potente non dovremmo ogni giorno fare la conta delle donne uccise per mano di chi dovrebbe usarle solo per carezzarle e tenerle al riparo dalle sbandate della vita.



05 settembre 2021

[BLOGGING] IL TEMPO DEL RITORNO

 

Il tempo del ritorno è arrivato. A piccoli passi dopo un'estate lunga e corposa che mi ha regalato emozioni buone e meno buone.

Le buone e belle mi hanno tenuto lontana dai social per oltre un mese con alcune incursioni, brevissime, nel mio spazio. Mai come quest'anno ho preferito dedicare tutte le attenzioni possibili al mio privato. Avevo patito troppo le lontananze per non scegliere loro. Rientro più ricca. 

Le meno buone mi preoccupano. Ma, come dico sempre,  la vita ci sostiene. Nonostante tutto, nonostante noi.

01 settembre 2021