Bentornato Presidente Mattarella!
Scrivo perché mi scappa da scrivere...
L'uomo più felice del mondo - Eddie Jaku - Mondadori 2022 |
Caro nuovo amico,
ho vissuto per un secolo e so cosa vuol dire guardare in faccia al male. Ho visto il peggio del genere umano, gli orrori dei campi di sterminio, i tentativi nazisti di annientare la mia vita e le vite di tutto il mio popolo. Ma adesso mi considero l'uomo più felice del mondo. Nei tanti anni in cui ho vissuto ho imparato questo: che la vita può essere bellissima se la rendi bellissima. Ti racconterò la mia storia. Ci sono parti tristi. di grande oscurità e grande dolore. Ma alla fin fine è una storia felice perché la felicità è qualcosa che possiamo scegliere. Dipende da te.
Ti mostrerò come.
27 gennaio 2022: Giornata della Memoria
Goti Bauer |
Quando, nel 1938, entrarono in vigore le leggi razziali, Goti Bauer aveva 14 anni e viveva a Fiume con i genitori e un fratello minore. La sua famiglia tentò di trovare riparo in Svizzera. Ma fu venduta ai fascisti e ai nazisti. Nel maggio del 1944 cominciò il viaggio verso Auschwitz, dove Goti sentì spesso ripetere la frase: "Durch den Kamin", da qui si esce solo attraverso il camino.
Nel lager Goti Bauer consolava le compagne deportate; tornata a casa, dopo la liberazione, è diventata la paladina della necessità di testimoniare. La superstite si è sposata subito dopo aver ottenuto la libertà. Il marito, scomparso nel 2002, aveva voluto farle un "regalo", offrendole di far cancellare il numero di matricola impresso a fuoco sul braccio. Una decisione che Goti accettò ma che oggi ritiene un errore: "Togliere il tatuaggio è stato inutile. Quel numero resta impresso nella nostra anima".
Vedo Fiano |
Nato a Firenze nel 1925. Fu arrestato nel febbraio del 1944 e condotto nel campo di Fossoli; il 16 maggio dello stesso anno fu deportato ad Auschwitz assieme a tutta la sua famiglia: Nedo Fiano è l'unico superstite.
"A 18 anni sono rimasto orfano - dice - quest'esperienza devastante ha fatto di me un uomo diverso, un testimone per tutta la vita".
La sua storia è emblematica di come la salvezza potesse arrivare per caso. Quando giunse al campo, un ufficiale delle SS chiese se tra i prigionieri ci fosse qualcuno che conosceva il tedesco. Fiano si fece avanti. Alla domanda successiva ("Tu da dove vieni?"), la risposta ("Firenze") produsse quasi un miracolo. L'agente nazista cominciò a ripetere il nome della città, evocando ricordi personali e manifestando simpatia per il detenuto italiano. Inoltre, dopo aver scoperto che sapeva cantare, i capi del campo di sterminio lo invitavano a intrattenerli nelle loro baracche e in queste occasioni Fiano aveva la possibilità di mangiare qualcosa in più del rancio riservato agli altri prigionieri.
Fiano è stato liberato nel campo di Buchenwald, dove era stato condotto dalle SS in fuga alla fine della guerra. Si è laureato alla Bocconi, a 43 anni, mantenendo una promessa che aveva fatto alla madre.
Testimonianze tratte da: Salvi per caso di Antonio Ferrari e Alessia Rastelli. Corriere della Sera
"Sei ebreo, devi morire nel forno."
No, non è una frase tratta da un racconto di sopravvissuti alla Shoah.
No, non è un ricordo orribile che ancora oggi disturba il sonno di chi è tornato dai campi di concentramento.
No, non è un film, un racconto, un episodio di settanta anni fa.
Voglio inaugurare la nuova rubrica "nonsoloil25novembre" con una bellissima iniziativa dell'anno scorso che ha una matrice maschile. Evviva.
L'amore richiede sempre un atto di fede.
“Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”.
Il pane perduto - Edith Bruck - La Nave di Teseo - 2021 |
"Tanto tempo fa c'era una bambina che, al sole della primavera, con le sue treccine bionde ballonzolanti correva scalza nella polvere tiepida. Nella viuzza del villaggio dove abitava, che si chiamava Sei Case, c'era chi la salutava e chi no. A volte si fermava e si introduceva di soppiatto nella cantina dove era spesso confinata e legata Juja; dicevano che era pazza ma a lei sembrava appena diversa dalle altre donne giovani e, con il suo cuoricino colmo di pietà, ascoltava i suoi lamenti contro la famiglia cattiva che non le aveva fatto sposare il suo ragazzo di nome Elek."
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!
L’ultima
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto: i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
(Pavel Friedmann - 1944)
Dal sito Mosaico.net |
La settimana della Memoria è ricca di appuntamenti. Sul mio blog si comincia con alcuni tra quelli milanesi:
MILANO
Dal 18 gennaio al 6 febbraio 2022
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Buongiorno, cominciamo la settimana con la buona notizia del lunedì!
A Napoli, fuori alla serranda di uno dei punti vendita del Caseificio Battiniello, in via Chiaia, è stato affisso un cartello con su scritto «Chiuso per adozione». Un epilogo sperato e atteso a lungo da Giovanni e Pina, i neo genitori, gestori dell'attività, che con gioia hanno condivisoil lieto evento anche con i clienti: «Finalmente diventiamo genitori». Giovanni e Pina, infatti, hanno atteso 5 anni per diventare genitori.
"Quella primavera - la primavera del 1950 - era stata particolarmente piovosa.In fondo al giardino di villa Hart s'era formata una pozza da cui spuntavano ardite le corolle smerlate dei crochi, come bambini tremanti durante l'ora di nuoto. La ghiaia bionda dei sentieri era diventata verde, rivestita da una sottile patina limacciosa, e prima di sedersi sulle panchine di cemento, a fianco del cancello che si apriva sul fiume, bisognava togliere le chiocciole e le lumache."
(Coral Glynn - Peter Cameron - Adelphi - 2012)
Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
Cima Quattro il 23 dicembre 1915
Palermo.Today |
Si comincia anche in Italia con la "rivoluzione verde". Dal prossimo 14 gennaio viene resa attiva la norma antiplastica SUP (Single use plastic) che cerca di mettere un freno all'inquinamento del mare Mediterraneo.
In linea di massima, per quel che mi riguarda, non ho mai sofferto di questa frenesia, a volte gradevole a volte meno. Se vedo qualcosa che mi interessa durante l'anno a meno che non si tratti di un oggetto dal costo considerevole, lo compro. Come la maggior parte delle donne, c'è sempre qualcosa di nuovo nel mio guardaroba. Inoltre, amando i colori e gli accessori, li abbino sull'onda delle tendenze della stagione.
Arrivano e saldi e magari, se le finanze lo consentono, mi tolgo qualche piccolo capriccio approfittando degli sconti.
Quest'anno, ho preso un paio di tronchetti neri con una catena dorata al centro che avevo adocchiato già a novembre in un negozio del centro. Ho aspettato e sono stata premiata acquistandoli con il 50% di sconto. Saldi veri perché hanno mantenuto il valore originario che avevo visto in vetrina all'inizio della stagione e su quello hanno applicato poi la promozione.
Devo dire che non mi è mai capitato di prendere delle cantonate. Ma forse perché non mi butto a capofitto e acquisto solo quel che mi interessa per davvero non lasciandomi trascinare dal momento.
E voi? Fate come me, puntate un capo e aspettate i ribassi o comprate spinti dallo sconto cose che magari non vi servono? Vi è mai capitato di acquistare qualcosa di cui poi vi siete pentiti? Avete riportato la merce al negozio e riavuto indietro i soldi oppure avete dovuto prendere altro?
Che rapporto avete con i saldi?
Puoi fare la collezione dei tuoi passi,
nel silenzio appena sussurrato di eco.
Puoi sbirciare,
per capire se il mondo si muove con te,
se riesci a scorgere oltre gli orizzonti
che si accavallano,
o ti logori solo a non perdere terreno.
E a volte, sul terreno che perdi,
su quel fiato che incespica,
rimani fermo a capire
se valeva la pena.
Rimani immobile
a cambiare punto di vista
Mentre tutto attorno viaggia frenetico.
E non appena il respiro torna regolare,
sorridi al turbinio
e improvviso appare il tramonto.
Che strano.
(Su quel fiato che incespica di Franco Battaglia - poesia inedita)
So che si può vivere
non esistendo,
emersi da una quinta, da un fondale,
da un fuori che non c’è se mai nessuno
l’ha veduto.
So che si può esistere
non vivendo,
con radici strappate da ogni vento
se anche non muove foglia e non un soffio increspa
l’acqua su cui s’affaccia il tuo salone.
So che non c’è magia
di filtro o d’infusione
che possano spiegare come di te s’azzufino
dita e capelli, come il tuo riso esploda
nel suo ringraziamento
al minuscolo dio a cui ti affidi,
d’ora in ora diverso, e ne diffidi.
So che mai ti sei posta
il come – il dove – il perché,
pigramente rassegnata al non importa,
al non so quando o quanto, assorta in un oscuro
germinale di larve e arborescenze.
So che quello che afferri,
oggetto o mano, penna o portacenere,
brucia e non se n’accorge,
né te n’avvedi tu animale innocente
inconsapevole
di essere un perno e uno sfacelo, un’ombra
e una sostanza, un raggio che si oscura.
So che si può vivere
nel fuochetto di paglia dell’emulazione
senza che dalla tua fronte dispaia il segno timbrato
da Chi volle tu fossi…e se ne pentì.
Ora,
uscita sul terrazzo, annaffi i fiori, scuoti
lo scheletro dell’albero di Natale,
ti accompagna in sordina il mangianastri,
torni indietro, allo specchio ti dispiaci,
ti getti a terra, con lo straccio scrosti
dal pavimento le orme degli intrusi.
Erano tanti e il più impresentabile
di tutti perché gli altri almeno parlano,
io, a bocca chiusa.
(Eugenio Montale - Satura - 1971)
Spesso, nel mio sabato, do voce alle rime meravigliose di Eugenio Montale. Con la potenza di questa poesia vorrei augurarvi Buon Anno. Che spazzi via tutte le nostra paure e che ci proietti verso il futuro con ardore, sorrisi e coraggio.
Auguri amici miei.