30 marzo 2021

[POSTITIZIE] IL PRESIDE CHE ACCOMPAGNA A SCUOLA I "SUOI" RAGAZZI DISABILI


Fonte: Positizie.it

 Un'altra buona notizia da tenersi stretta. 

Oggi vi parlo di Alfonso D'Ambrosio, preside del distretto scolastico di Vo', che ogni mattina si occupa di andare a prendere personalmente presso le loro case  alcuni dei suoi studenti  con  problemi di disabilità, gli unici che posso frequentare in "presenza" le lezioni, proprio in virtù delle loro difficoltà.

28 marzo 2021

[BLOGGING] UN MILIONE DI MOTIVI PER RESTARE QUI


Un bacio da qui💋

Dieci anni di blog sono tanti. Un milione di visite pure. È cominciato come un gioco non sapendo per quanto tempo avrei avuto voglia di mettere nero su bianco i miei pensieri. Passavo dai quadernini sempre pieni zeppi di pensieri e di sensazioni, ad un block-notes  virtuale. Con quasi un anno di rodaggio su siti diversi  e alle spalle altri due blog che avevo aperto e poi chiuso perché le  piattaforme non mi soddisfacevano. Ad un certo punto mi decisi a puntare su blogger. E qui sono rimasta, dal novembre del 2011 ad oggi.

27 marzo 2021

[SABATO DI POESIA] CANTO DEL MATTINO DI SYLVIA PLATH



L’amore ti ha messo in moto come un grosso orologio d’oro.
La levatrice ti ha schiaffeggiato sotto i piedi
e il tuo nudo grido ha preso il suo posto fra gli elementi.
Le nostre voci echeggiano, esaltando il tuo arrivo. Nuova statua.
In un museo pieno di correnti, la tua nudità è ombra sulla nostra sicurezza.
Ti stiamo intorno vacui in viso come pareti.
Non sono tua madre più di quanto lo sia la nuvola
che distilla uno specchio per riflettere
la propria lenta cancellazione per mano del vento.
Per tutta la notte il tuo respiro di falena
tremola fra le piatte rose rosa. Veglio per ascoltare:
un mare lontano si muove nel mio orecchio.
Un grido, e scendo dal letto incespicando, pesante come una mucca
e floreale nella mia camicia da notte vittoriana.
La tua bocca si apre pulita come quella di un gatto.
Il riquadro della finestra s’imbianca e inghiotte le sue opache stelle.
E ora tu provi la tua manciata di note;
le vocali chiare salgono come palloncini.

19.02.1961, Sylvia Plath - ARIEL


Note biografiche sull'autore

Sylvia Plath nasce a Boston nel 1932 e morirà a Londra nel 1963. Ha scritto poesie, un romanzo autobiografico, vari racconti e un dramma teatrale. Fin da giovane dovette convivere con un disturbo depressivo che l'accompagnerà sempre. La sua poesia è definita del genere "confessionale" (ovvero che si basa su eventi personali di solito negativi)  e con il suo vissuto non deve essere stato difficile. La poesia di oggi è emblematica.  Rappresenta tutto il suo dolore, il suo buio. Comunemente è interpretata con una visione del tutto astratta di sé. L'alter ego è simbolo di purezza e  divinità. E veleggia in alto guardando l'altra donna che arranca e fatica, giorno dopo giorno, senza riuscire a venire fuori dai suoi tormenti. Il suo incespicare, il suo non arrivare alle stelle  al di là della finestra, rappresentano tutto l'orrore che ha nei confronti della realtà. Quello stesso orrore che la porterà alla morte. Io però vedo qualcosa di diverso, come se lei ci mostrasse il cammino degli esseri umani dalla nascita alla morte. Un cammino fatto di dolore, di specchi nei quali non ci ritroviamo, di mari che vorremmo raggiungere. E nel tentativo di arrivare cadiamo, restiamo nel nostro recinto guardando attraverso la finestra una notte tiepida e spenta. Certo è una visione disperata della vita, motivata dalla sua depressione e dalla sua tristezza. Ma quanti di noi pur non così persi, a volte, si ritrovano ad osservare il mondo da una finestra imbiancata?


25 marzo 2021

[POSTITIZIE] PREMIATI DA MATTARELLA I GIOVANI CHE RIGENERANO PC USATI E LI DONANO AGLI STUDENTI MENO ABBIENTI E IN DAD

DAL SITO POSITIZIE.IT

 

Dal sito di Positizie.it

4 giovani di 18anni, sono stati premiati dal presidente Mattarella perché rigenerano PC usati e li donano agli studenti che ne hanno bisogno per la DAD e che non possono permettersi un computer.

23 marzo 2021

[RIFLESSIONI] L'ONESTÀ PAGA?



 Io me la faccio spesso questa domanda.

Me la faccio in virtù del fatto che su questa tanto vituperata virtù ci ho costruito la mia vita. A volte mi è costata fatica, battute d'arresto in campo lavorativo, negli affetti e nelle amicizie. Nei rapporti interpersonali è quella che mi ha fatto più patire. Ho il vizio di dire sempre quel che penso e sappiamo benissimo che molte persone non amano sentirsi dire in faccia la verità. Sono critica, pongo sempre un sacco di domande, non lascio scorrere il fiume di parole altrui senza fermarmi e chiedermi se hanno senso. Non nego sia stato anche un peso complicato,  in alcune occasioni. Ma il piacere di  guardarsi allo specchio senza abbassare lo sguardo   è un'attitudine che ho imparato dai  miei genitori,  il mio esempio, il mio mito assoluto. Due persone che hanno creato una famiglia numerosa, cresciuta con rigore e rispetto verso gli altri. Il rispetto che si traduce nel valore dell'onestà. L'honestus, diceva Cicerone, è una persona ricca di onore.  Colui che dice la verità.  Quindi onestà e verità si completano, rendono l'uomo migliore. 

21 marzo 2021

[RICORRENZE] SONO NATA IL 21 A PRIMAVERA: BUON COMPLEANNO RAFFA

Oggi è il compleanno di una delle mie più care amiche.Ci conosciamo da oltre vent'anni, un'amicizia nata nel primo studio professionale in cui sono stata assunta.

Lei era una giovane praticante, arrivata da poco a Milano, laureata in Economia e Commercio a Napoli. Già, campana come me, con tanta malinconia nel cuore. Di quella malinconia io conoscevo ogni passo, ogni sospiro, ogni sguardo perso verso l'orizzonte.

20 marzo 2021

[SABATO DI POESIA] IL FERROVIERE CONTADINO DI MARIELLA ESSECI

 

Foto privata vietata la riproduzione

Da quella scaletta che prendevi  di corsa,

ci hai abituato a salutare il mondo

quello che scorreva sempre più veloce di noi.


Ci hai spinto a non rimanere in sosta,

ma a correre con quanto fiato avevamo in gola

per abbracciare vita e sogni.


Il fischio con il quale salutavi le partenze

dava ritmo al tempo e ai sorrisi

quelli belli e luminosi con cui ci accogli


E molti erano i giorni delle tue assenze

in cui la vita sembrava sospesa

e l'attesa l'unica virgola determinante


E tra i chilometri percorsi e il vento

hai trovato il posto dove appoggiare gli anni

quelli che contengono esperienza


Nell'orto di Dio, dove poni l'accento

rinasce la vita ogni giorno

grazie alle tue mani


E mai mi basteranno le parole

per ringraziarti 

perché il mio cuore è tuo

caro papà


(Mariella Esseci - le mie poesie - 2020)


Note biografiche sull'autore.

Mariella Esseci nasce a Benevento nel 19.. vabbè, nel secolo scorso. Vive nella provincia di Monza e Brianza dal 2000 ma è lombarda d'adozione dal 1985. Lavora come la maggior parte dei suoi concittadini risparmiandosi poco, ma quello è caratteriale, l'ha ereditato dai genitori. Le piace scrivere, prosa e poesia. Ha un blog da oltre dieci anni dove la parola d'ordine è passione. Ne ha tanta, lo si capisce da tutto quello che fa. Abbastanza testarda, quando c'è da sguainare la spada non si tira mai indietro. Ma sa essere molto dolce, quando meno te lo aspetti. La sua scrittura è limpida e scorrevole,  a volte evocativa, riesce ad abbracciare le persone e reputa fondamentali le parole. Nella vita ha un carattere simile a quello di suo padre, si dice sia la sua fotocopia. Ma come lui, riesce a dare conforto anche ai sassi, perché capace di cura e ascolto. Per tutto quello che la riguarda non può far altro che ringraziare la mamma e il papà. A cui oggi, con un giorno di ritardo, dedica il suo sabato di poesia. Amici che mi leggete, vi prego di essere clementi. Non ho mai detto di essere poetessa ma figlia innamorata sì. Quello è per sempre.



19 marzo 2021

[COVID]QUESTIONARIO DISCRIMINATORIO: QUANDO LA BUROCRAZIA È CIECA

La notizia ha fatto il giro della rete in pochissimo tempo. Un  questionario messo a disposizione nell'ASST Rhodense (ovvero distretto sanitario di Garbagnate M.se)  per valutare lo stile di vita dei pazienti post-covid,  ha lasciato senza parole Luca Paladini, portavoce del movimento I Sentinelli di Milano, più volte minacciato sui social network da hater e odiatori seriali. Che ha subito denunciato l'accaduto.

Tra le varie domande, uso del telefono, dei mezzi pubblici, fare acquisti ecc...spiccano  alcune  esplicitamente dedicate alle donne.  Tutte con il loro bell'asterisco di fianco:




1)PREPARAZIONE DEL CIBO

2)GOVERNO DELLA CASA

3)BIANCHERIA

Che dire, sappiamo benissimo che il ruolo di vestale domestica è quello che da secoli ci hanno cucito addosso. Peccato che io conosca   uomini che cucinano, stirano e lavano molto meglio di me. Beati loro. Ma questo l'ASST di Garbagnate Milanese non lo suppone minimamente. 

Sembra che il modulo sia una traduzione di un modello americano, che "stranamente" non aveva quella postilla. Come è potuto succedere? Interrogata la responsabile  della struttura, Ida Ramponi, la risposta è stata che si è trattato di un banale errore di traduzione. Un eccesso di zelo, perché nell'originale l'annotazione doveva semplicemente riportare un "non applicabile".

Che dire, stiamo qui a combattere tutti i giorni per la parità di genere e poi i "geni del male" si nascondono ovunque, ben riparati dalla burocrazia nostrana che di miopia e di errori se ne intende.

Il questionario è stato ritirato, dopo le proteste. Ma la strada da percorrere è ancora lunghissima. E scusate se non riesco a nascondere l'indignazione.



Fonte: Corriere della Sera

17 marzo 2021

[POSTITIZIE] IEO DI MILANO: SCOPERTA LA MOLECOLA CHE FERMA LE METASTASI DEL TUMORE DELLA PELLE

 


Oggi affronto un argomento che mi sta particolarmente a cuore, ma devo tornare un po' indietro nel tempo e parlarvi di qualcosa che ho sempre evitato di affrontare sul blog. Fino ad ora.

Ho  sempre avuto una gran bella ragnatela di nei  addosso,  che mi segnano un po' ovunque. Da adulta li ho tenuti sotto controllo, grazie alle cure del mio medico di base. Circa quattro anni fa, uno dei più grandi che avevo si infiammò, cambiò colore e essendo in un punto abbastanza sensibile e delicato, ovvero in vita, cominciò a sanguinare appena lo si sfiorava.

15 marzo 2021

[VINTAGE] IL TELEFONO CELLULARE: QUASI CINQUANT'ANNI E NON SENTIRLI


MOTOROLA DYNATAC 8000X


Di recente, mentre stringevo tra le mani il mio telefonino e lo posizionavo per scattare una foto panoramica, ho realizzato che mi accompagna da oltre vent'anni.  Quasi un matrimonio, con un attrezzo che all'inizio immaginavamo come uno strumento del futuro alla stregua delle pistole fotoniche.  Vi ricordate   quando dovevamo andare in giro portandoci dietro un marchingegno dal quale fuoriuscivano suoni interspaziali e voci gracchianti che era impossibile riconoscere? E la prima chiamata dalla macchina? I "tastoni" di quella appendice che poi sarebbe diventata parte integrante della nostra mano?

I messaggi "sms" scritti in un campo piccolissimo che venivano "corretti" dal maledetto T9 in assurdità e scherzi grammaticali incomprensibili? Cosa che ancora  non è cambiata. Maledetto.

Ho scoperto, leggendo in giro, che fra un paio di anni compirà 50 anni.  Fu Martin Cooper della Motorola, il 3 aprile 1973,  a fare la prima telefonata da un cellulare. Riuscì a chiamare il suo rivale e collega Joan Engels dei Bells Labs, dal palazzo di fronte,  dicendogli  di essere riuscito a realizzare il primo e vero telefono cellulare. Pesava 1 kg, non aveva schermo e la batteria durava solo mezz'ora. Costava più di 4000 dollari e sarebbe divenuto dapprima uno strumento per ricchi sfacciati. Era il Motorola Dynatac 8000X. Ci vollero 10 anni per perfezionare il prodotto e altri 10 per metterlo in commercio (fonte Dday.it).

Da allora queso aggeggio a volte infernale, ci ha cambiato la vita. Ha contribuito a far sparire le cabine telefoniche, i gettoni e le schede, ci ha resi rintracciabili sempre e comunque anche quando siamo alla toilette. Lo lasciamo sempre acceso notte e giorno, ne abbiamo subito il fascino fino a non potere immaginare la nostra vita senza di lui e a non ricordare  quasi più nulla del prima.  Un vero e proprio spartiacque che agisce in modo subdolo sulla nostra coscienza sia vigile che dormiente. 

13 marzo 2021

[SABATO DI POESIA] LE TRE PAROLE PIÙ STRANE DI WISLAWA SZYMBORSKA



Carteggiletterari.it


Quando pronuncio la parola futuro,
la prima sillaba già va nel passato
Quando pronuncio la parola silenzio,
lo distruggo.

Quando pronuncio la parola niente,
creo qualcosa che non c'entra in alcun nulla.

(Attimo - Edizioni Scheiwiller - 2002)


NOTE SULL'AUTORE


Wisława Szymborska è stata una poetessa e saggista polacca. Premiata con il Nobel nel 1996 e con numerosi altri riconoscimenti, è generalmente considerata la più importante poetessa polacca degli ultimi anni. Ne ho parlato diverse volte nel mio sabato di poesia. È sicuramente uno dei miei poeti preferiti. Le tre parole della poesia sono comuni al nostro sentire e al nostro muoverci. Sono parole che possono aprire baratri ma pure concedere spazi. Parole che non potremo comprendere se non quando saranno passate.

E per voi?

12 marzo 2021

[SOCIETÀ] TRUFFE AGLI ANZIANI - COME DIFENDERSI


Avvenire.it

Se c'è una situazione che mi manda in bestia tra le tante che possono capitare agli anziani, sono le truffe di cui spesso sono vittime. I delinquenti che li raggirano approfittano della loro ingenuità, debolezza e solitudine.

Credo che ci sia poco altro  di così ignobile e subdolo da attuare nei confronti di chi è in evidente stato di difficoltà e si ritrova alla mercè di emeriti criminali.

Purtroppo i casi sono in continuo aumento e la pandemia, non li ha di certo fermati.

I trucchi più comuni? Le telefonate in cui gente senza scrupoli si fa passare per amici di figli e nipoti  e in cui si chiedono aiuti immediati in denaro per risolvere le problematiche più varie, dalla visita medica urgente alle multe da pagare.

Anche nella mia provincia  casi del genere sono frequenti. Numerose sono le telefonate ricevute da molti anziani solo nell'ultima settimana. Con richieste che sono arrivate a sfiorare i 3.000,00 euro.  Per fortuna molti di loro non sono caduti nella trappola e sono riusciti ad allertare le forze dell'ordine di Monza. Facendo scattare la trappola e consentendo alla polizia di arrestare i truffatori.

Resta l'amaro in bocca perché poche volte la soluzione è positiva.  Avendo due genitori ultraottantenni sono una di quelle figlie che non smette mai di raccomandare loro di prestare molta attenzione agli estranei.

Di non dare credito a chi telefona millantando amicizie con noi figli ma di cui non conoscono nome e cognome.

Di non aprire a chi si presenta alla porta di casa con iniziative e offerte vantaggiose. Dipendenti Inps, del Comune,  delle Poste, Tim o Vodafone.

Di fidarsi ancora meno di chi in apparenza ha un aspetto gradevole e distinto, sia a casa che fuori e che li avvicina con vaghe richieste. 

Io li ho allertati anche nei confronti di chi si presenta come addetto di enti benefici o religiosi, non è  loro abitudine fare questue casa per casa. Tanto meno le Forze dell'Ordine si presentano in abiti civili, in servizio sono sempre in divisa d'ordinanza. 

La porta di casa deve rimanere ben chiusa e il cellulare per chiamare il 112 sempre a portata di mano.

Da lontano faccio quel che posso ma non vi nego di essere sempre su chi va là per i miei e di come mi senta spesso coinvolta psicologicamente, quando nella rete dei truffatori capitano persone che conosco. Non so se vi è mai capitato che in famiglia o tra parenti e conoscenti  ci siano stati episodi del genere. I consigli,in ogni caso,  sono ben accetti. E a proposito di consigli, vi  lascio il comunicato che Regione Lombardia ha diramato sul suo sito (QUI)  con le regole base per prevenire le truffe.

ABBASSO LE TRUFFE AGLI ANZIANI




11 marzo 2021

AVVISO AI NAVIGANTI

 

dal web


Ciao a tutti,

in questi giorni sono un po' in affanno. Il lavoro mi sta rubando tanto tempo e la sera sono spesso ko. Per cui scusatemi, se non riuscirò a passare a trovarvi con la frequenza solita, soprattutto di settimana. Mi spiace perdermi i vostri post e spero di riuscire a recuperarli appena possibile. Nel fine settimana ci proverò.

Vi abbraccio forte, a presto.


10 marzo 2021

08 marzo 2021

[8 MARZO] QUELLO CHE LE DONNE SANNO

 

riproduzione vietata

La vita è un percorso ad ostacoli e a soli vent'anni tu lo sai già. Hai appena preso una decisione sofferta; con il tempo è diventata la più giusta e perfetta per te. Ma come tremi mentre ti guardi allo specchio di quel bagno freddo,  all'interno del vagone di un treno. UNA NOTTE   trascorsa senza sonno,  mentre corri dal sud verso il nord. Lo stesso tragitto fatto da tuo padre, più di vent'anni prima. Era il 23 dicembre del 1985. La data rimasta impressa a fuoco sulla tua pelle, lo  spartiacque. Non sapevi se avresti avuto quel futuro, ma volevi provarci. 

06 marzo 2021

[SABATO DI POESIA] CHIAMAMI ANCORA AMORE DI ROBERTO VECCHIONI


DAL WEB

E per la barca che è volata in cielo
Che i bimbi ancora stavano a giocare
Che gli avrei regalato il mare intero
Pur di vedermeli arrivare

Per il poeta che non può cantare
Per l'operaio che ha perso il suo lavoro
Per chi ha vent'anni e se ne stà a morire
In un deserto come in un porcile
E per tutti i ragazzi e le ragazze
Che difendono un libro, un libro vero
Così belli a gridare nelle piazze
Perché stanno uccidendoci il pensiero

Per il bastardo che stà sempre al sole
Per il vigliacco che nasconde il cuore
Per la nostra memoria gettata al vento

Da questi signori del dolore

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Che questa maledetta notte
Dovrà pur finire
Perché la riempiremo noi da qui
Di musica e di parole

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
In questo disperato sogno
Tra il silenzio e il tuono
Difendi questa umanità
Anche restasse un solo uomo

Chiamami ancora amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore

Perché le idee sono come farfalle
Che non puoi togliergli le ali

Perché le idee sono come le stelle
Che non le spengono i temporali
Perché le idee sono voci di madre
Che credevano di avere perso
E sono come il sorriso di Dio
In questo sputo di universo

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Che questa maledetta notte
Dovrà ben finire
Perché la riempiremo noi da qui
Di musica e parole

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Continua a scrivere la vita
Fra il silenzio e il tuono
Difendi questa umanità
Che è così vera in ogni uomo

Chiamami ancora amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore

Che questa maledetta notte
Dovrà pur finire
Perché la riempiremo noi da qui
Di musica e parole

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
In questo disperato sogno
Tra il silenzio e il tuono
Difendi questa umanità
Anche restasse un solo uomo

Chiamami ancora amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Perché noi siamo amore

(Roberto Vecchioni - 2011)


Note sull'autore

Roberto Vecchioni è nato a Carate Brianza nel 1943. È cantautore, scrittore, paroliere, poeta e(ormai) ex professore di latino e greco. Ha origini napoletane e questo, oltre al fatto che è interista, è una ulteriore nota di merito che deve essere sempre messa in risalto!  Un grandissimo della musica e della cultura italiana. Volendo rimanere in tema Festival ho pubblicato la canzone con la quale vinse Sanremo nel 2011. Una ballata in cui abbraccia il senso dell'amore universale, profonda e intensa. Dobbiamo ascoltarla e leggerla più volte per capire il significato profondo del suo messaggio. Roberto si rivolge agli altri, ai giovani, al futuro. Alla nostra amata Italia, sempre nell'occhio del ciclone.  Ci chiede di riuscire a riconoscere l'amore, l'unica cosa in grado di salvarci, anche nel buio più profondo. Di saperlo accogliere, di renderlo speciale, di utilizzarlo per risollevare le sorti individuali e collettive. Ma parla di molto altro, sono certa che saprete scorgerlo tra le righe.




05 marzo 2021

[POSTITIZIE] SIGNORE DI 91 ANNI CEDE IL SUO VACCINO A DONNA CON FIGLIO DISABILE


Sig. Giancarlo Dell'Amico- Corriere.it


Lo riconosco, negli ultimi mesi la mia soglia di sensibilità è diventata più alta. Complice il periodo complicato, la lontananza dalla mia famiglia, tutte le restrizioni a cui ci atteniamo che, volenti o nolenti, stiamo subendo, anche se in un sofferto silenzio.

Il pensiero va continuamente alla mia famiglia lontana, ai miei genitori ultraottantenni che in questo momento non sanno ancora quando saranno vaccinati. È uno scandalo, lo sappiamo bene. Una situazione che mi toglie forze e giudizio. E talvolta la rabbia si fa sentire forte mentre le tempie pulsano con potenza ed io mi sento chiusa in gabbia, impotente.

La notizia che ho appreso ieri rende bene l'idea di come, ancora una volta, sono i cittadini con le loro belle azioni a  smuovere acque torbide e opache.

Cinzia è una mamma che aveva fatto un appello sul quotidiano  "LaNazione" focalizzando l'attenzione sul problema delle dosi vaccinali che non sono state destinate ai familiari di disabili. Nella regione Toscana erano stati esclusi dal programma di vaccinazione familiari e care giver di chi, per gravi motivi di salute, non può vaccinarsi. Ed era proprio il caso della signora. Un figlio con problematiche tali che non gli consentono la vaccinazione e una mamma che senza vaccino non potrebbe accudirlo senza mettere a rischio la sua incolumità. 

L'appello sul giornale è stato una vera e propria bomba. Ascoltato da tanti e in particolare recepito dal signor Giancarlo Dell'Amico  di 91 anni che avuto l'ok per la vaccinazione, senza alcuna esitazione, ha deciso di donare il suo a Cinzia. Leggete la notizia qui.

"Vaccinate Cinzia al mio posto perché lei non può ammalarsi e non può permettersi di portare a casa il virus"

 L'eco di tale notizia ha fatto si che il governatore della Toscana, Eugenio Giani, ha dato il via libera alla vaccinazione anche a chi vive quotidianamente a contatto con chi è affetto da disabilità o appartiene a categorie fragili. Sono quindi stati vaccinati sia Giancarlo che Cinzia e ieri si sono incontrati e abbracciati.

Al sig. Giancarlo, Uomo fra uomini, va il mio personale applauso.



03 marzo 2021

[POSTITIZIE] CANE SALVA UN NEONATO ABBANDONATO IN UNA DISCARICA



POSITIZIE.IT

 È successo nelle Filippine. 

Un cagnolino di nome Blacky era in giro per la città di Ceby in cerca di cibo. Mentre si trovava nei pressi di una discarica ha notato un fagotto. Con un bimbo all'interno.  A quel punto è tornato sulla strada principale ed ha cominciato ad abbaiare fino a quando non ha attirato l'attenzione di alcune persone che lo hanno seguito fino al bambino. 

02 marzo 2021

[MUSICA] AL VIA IL SETTANTUNESIMO FESTIVAL DI SANREMO

 




La leggerezza. Per me Sanremo ha sempre rappresentato questo. Dei giorni veloci, da trascorrere in compagnia ricchi di musica e parole. Un po' di sana caciara, qualche risata, il national popolare che ci rende tutti simili (naturalmente parlo per chi lo guarda)  lì sdraiati sul divano, pronti a dire la qualunque sulla gara, le canzoni e gli artisti.  Criticando con allegria l'intrattenimento, gli ospiti, i vestiti, le luci e la mancanza dei fiori! Ridendo delle battute dei presentatori, dell'incapacità di alcuni, della bravura di altri.
Sanremo è il termometro dell'Italia. Se stiamo bene o no, lo si vedrà sul palco. E MAI COME QUEST'ANNO ABBIAMO BISOGNO DI SENTIRCI UN PO' SPENSIERATI. Di cinque giorni in cui spegniamo un po' di ansia in virtù del becero e del superficiale per distrarci quel tanto che basta. 
Sarà inusuale senza pubblico, ma giusto. E poi il pubblico saremo noi, che lo guarderemo. E forse, nei prossimi giorni, lo rivaluteremo. Come quel grande circo che è, pronto a regalarci qualche sorriso in più. 
A farci canticchiare sulle nuove note. Loro ce la metteranno tutta. Sono professionisti di quell'arte. 
E noi speriamo di cavarcela. Tutti insieme. 

Intanto  immagino Orietta Berti stringere a sé la borsetta luccicante mentre ascolta le prove dei suoi compagni   big. Gente  del "calibro" di Aiello, Madame, Colapesce e Di Martino,  Coma_Cose, Extraliscio e Davide Toffolo, Fasma, Fulminacci, Random e Willie Peyote  Campioni di visualizzazioni  più che altro. Conoscendola si sarà informata sulla vita privata di tutti pronta a stupirli;) Mi sarebbe piaciuto vederla presentare oltre che cantare ne sarebbero venute fuori delle belle. Ora andiamo a cominciare.



E FESTIVAL SIA.