Viso m'apparve, o sorriso
Di lontananze ignote
Fosti, la china eburnea
Fronte fulgente o giovine
Suora de la Gioconda:
O delle primavere
Spente, per i tuoi mitici pallori
O Regina o Regina adolescente:
Ma per il tuo ignoto poema
Di voluttà e di dolore
Musica fanciulla esangue,
Segnato di linea di sangue
Nel cerchio delle labbra sinuose,
Regina de la melodia:
Ma per il vergine capo
Reclino, io poeta notturno
Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,
Io per il tuo dolce mistero
Io per il tuo divenir taciturno.
Non so se la fiamma pallida
Fu dei capelli il vivente
Segno del suo pallore,
Non so se fu un dolce vapore,
Dolce sul mio dolore,
Sorriso di un volto notturno:
Guardo le bianche rocce le mute fonti dei venti
E l'immobilità dei firmamenti
E i gonfii rivi che vanno piangenti
E l'ombre del lavoro umano curve là sui poggi algenti
E ancora per teneri cieli lontane chiare ombre correnti
E ancora ti chiamo ti chiamo Chimera.
(Dino Campana - Notturni - 1914)
Note sull'autore
Nasce a Marradi nel 1885. Esuberante, polemico, viaggiatore inquieto, irraggiungibile per lunghi periodi, a soli 21 anni viene ricoverato nel manicomio di Imola. Dopo un periodo oscuro e poco documentato, forse viaggia fino in Argentina, torna a Firenze nel 1913. Consegna agli editori Soffici e Papini il suo manoscritto, Canti Orfici, che andrà perduto. Sarà costretto poi a pubblicarlo a sue spese nel 1914. Sibilla Aleramo legge il libro e si innamora del suo autore, con cui vivrà fino al 1917. L'anno successivo Campana, solo e ormai disperato, accetta un nuovo ricovero a Castel Pulci, nei pressi di Firenze, dove muore di setticemia nel marzo del 1932.
Fonte: Preferisco il rumore del mare a cura di Maria Grazia Calandrone - 2019
Non conoscevo questo poeta... mamma mia che vita strana, sicuramente avventurosa. Anche ricoverato coi matti! :o
RispondiEliminaMoz-
Una vita complicata, come l'artista. Un poeta dai mille volti e da tante storie.
EliminaNe hanno fatto un film (ora non mi ricordo di chi) dedicato alla sua vita e alla sua storia d'amore con Sibilla Aleramo.
Dino Campana è speciale. Bella questa poesia. Credo di averla letta ma non la ricordavo. Quante inutili chimere nella nostra vita. Bacio Mari. Buon Sabato.
RispondiEliminaP.s. poi posto le foto di oggi su ist.
Un posto carinissimo con musica bellissima. Piccolo, nascosto ma dove si mangia benissimo. 😉
Quante chimere e quanta utopia.
EliminaUna poesia bellissima.
PS: ho visto le foto. Bravi.
L'ho letta in pubblico almeno un paio di volte: mi piace smisuratamente!
RispondiEliminaChissà come sei brava a declamarla!
EliminaLeggere questa poesia mi è piaciuto molto.
RispondiEliminaNe ho sentito parlare di Dino Campana a scuola.
Poi non ho mai voluto approfondire, la poesia in generale.
Son prezioso questi appuntamenti per chi come me è a digiuno di versi.
Che sia l’amore la dolce chimera che insegue il poeta?
Buon weekend Mariella
Ciao Max,
Eliminaho creato questo angolo perché penso che molte persone siano spaventate dalla poesia, hanno paura di non essere in grado di comprenderla.
E volevo dimostrare loro quanto si sbagliano, vista la facilità con cui lei ci conquista. E non dobbiamo per forza pensare che abbia un significato remoto, incomprensibile ai più, non è vero. Di solito è chiara e diretta, arriva subito al centro.
Potrebbe benissimo essere l'amore. Del resto quel che Campava amava di più nella vita, era la poesia. Per cui sì. di amore si parla.
Grazie per avermi permesso questa breve disquisizione sul senso breve e sulle ragioni della rubrica.
Buona domenica sera.
Splendida!
RispondiEliminaAssolutamente sì.
EliminaEro una roccia, il mio rumore e lo sento é mormorare, la mia mente é una bomba! La poesia é bella! I miei capelli persi! Ciao Mariella!
RispondiEliminaGrazie Francesco, ti fa andare indietro nel tempo, mi fa piacere.
EliminaUn abbraccio e buona domenica.
Canti Orfici non Orifici.
RispondiEliminaUna svista, ho sistemato.
EliminaIndubbiamente molto densa.
RispondiEliminaOttima scelta
Grazie Alberto.
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