20 settembre 2021

[AMARCORD] I VIAGGI DELLA NOSTRA INFANZIA

 

Vieste: Punta San Francesco

Questa estate, mentre tornavo a casa dalle vacanze, mi sono persa nei ricordi che ogni viaggio suscita in me. Mentre la strada scorreva veloce (a volte più a volte meno) mi sono venuti in mente alcuni dei momenti più piacevoli e belli che costituiscono il mio bagaglio.


I primi ricordi riguardano i viaggi con la mia famiglia. Le partenze all'alba, la macchina carica fino all'inverosimile, dal materassino per il mare, all'olio buono per cucinare. E noi sei, stipati nella bianca Fiat 850 di mio papà, stretti stretti ed eccitatissimi. È da allora che la notte prima di partire non dormo più.  Come da bambina, quando pensavo e ripensavo al momento dell'arrivo, alla casa nuova che ci aspettava (allora, durante l'estate,  si affittavano le case al mare per interi mesi), alla distanza da percorrere per raggiugnere la spiaggia. Al mare, agli amici che avrei ritrovato o quelli nuovi da conoscere;  alle lunghe giornate cariche di nuotate e di allegria. Alle sere da passare in spiaggia fino a tardi tra falò, chitarre e canzoni. Un classico direte voi. Ma era così, un tempo.

E al momento della partenza c'era sempre qualcosa che dimenticavamo. Con papà che tornava indietro e mamma che si arrabbiava. Finalmente uscivamo dalla città in direzione mare. Allora partivano gli scherzi, i litigi tra di noi, con mamma che cercava di far tornare la calma e, quando era tutto tranquillo, le canzoni. 

Erano gli anni 70',  la musica italiana  imperversava. Si partiva con le canzoni del momento, Ti amo di Umberto Tozzi, Luna di Gianni Togni, per passare ai grandi classici degli anni 60'. Allora al coro si aggiungeva la voce, pura e bellissima, di mia mamma che si univa a noi. Spaziavamo da Il cielo in una stanza versione di  Mina ad Azzurro di Adriano Celentano. Poi, sempre per far contenta la mia mamma, passavamo al repertorio di Julio Iglesias, di cui lei andava pazza. Ed era tutto un stracantare "la valigia sul letto quella di un lungo viaggio" da Se mi lasci non vale... Ma che fine avrà fatto mai il cantante spagnolo?  Naturalmente si arrivava a Baglioni con gioia di tutti, escluso mio fratello😎 che ancora non ci perdona.

Negli occhi e nel cuore mi porto dentro quella sensazione di bellezza, di massima aspettativa e di meraviglia, che l'idea dei giorni al mare ci regalava. Quel lungo mese da passare lontano da casa, era quello che aspettavamo per un anno intero. Mentre superavamo i cartelli dell'autostrada avvicinandoci alla meta, già mi cullavo tra le onde di quel mare a cui tornavo, ogni anno.

E I VOSTRI VIAGGI? VE LI RICORDATE?





35 commenti:

  1. Quadri di tempi splendidi che hanno riguardato un po' tutti.. specie le notti insonni prima di partire, per poi ritrovare gli amici di un'estate, l'infanzia e l'adolescenza, i parenti e gli amici che non ci sono più, tanto spazio solo per divorante malinconia ora, ma memoria magica ed indelebile.
    p.s. solidarietà massima a tuo fratello ;)

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    1. Come te ho una malinconia infinita nei confronti di quei periodi. I mesi estivi erano un bellissimo viaggio di cui non ci stancavamo mai e chissà se per i ragazzi oggi è la stessa cosa! Non so io li vedo persi in un mare di solitudine social...

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  2. Penso che il tuo ricordo ci accomuni un po' tutti, anche se magari cambiano il numero di famigliari e le canzoni da poter cantare
    Ma sostanzialmente, è proprio così, sempre: pure il tornare indietro a prendere ciò che ci si è scordati!! 😂😂😂
    Un tempo, mi viene da pensare, anche le vacanze erano più "sentite", più "slow".
    Come se ce le si godesse di più, non so...

    Moz-

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    1. Un tempo avevamo più giorni di vacanza secondo me! E poi assaporavamo quei momenti con tanto gusto, ci prendevamo il tempo necessario... ora andiamo di fretta perfino in vacanza😉

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    2. Verissimo: da piccolo per me c'era tutto... dal mare alla montagna, città, casa dei nonni... tutto!!
      Però ho visto amici, questa estate, fare davvero di tutto.

      Moz-

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    3. Idem, mare e campagna con qualche puntatina in alta Irpinia che era quasi montagna😉 e poi anche gite nelle grandi metropoli come ai nostri occhi appariva Milano ai tempi! Era bellissimo, solo che allora ci sembrava così naturale...

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  3. Me li ricordo, me li ricordo.... più o meno sono simili ai tuoi. Solo che noi andavamo a Castelvolturno al mare. Bei ricordi....ma un traffico ogni volta che non ti dico...

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    1. Mai stata a Castelvolturno...
      Noi eravamo sull'Adriatico, dalle Marche fino al confine con la Puglia. Amo quel mare in funzione dei ricordi che suscita in me.

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  4. Da ragazzina, sempre Valtournanche, estate e inverno. Ho ricordi bellissimi di quelle vacanze, amici del luogo che ho rivisto fino a pochi anni fà.
    Poi i viaggi con mio marito , Europa e Stati Uniti.
    Pensa che ho degli album, con fotografie e pagine con descrizione di cosa avevamo fatto e visto ogni giorno, perfino mangiato, una sorta di diario.

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    1. Ricordo che mi avevi raccontato delle vacanze in montagna. Io non ho più notizie dei miei amici del mare. Per qualche anno ci siamo scritti, qualcuno venne anche a trovarmi qui a Milano. Poi ci siamo persi...
      Bello il diario fotografico con le annotazioni. Ora con le foto digitali sarebbe impossibile...

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  5. Concordo con Moz, credo che sostanzialmente cambino le canzoni, i luoghi, i profumi certe sensazioni visive, i membri della famiglia, ma poi l'essenza di questi ricordi è per tutti noi la stessa quella di una dolcissima nostalgia.

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    1. Ogni tanto credo ci faccia bene un bel tuffo nel nostro bellissimo giardino fiorito di ricordi😞

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  6. Ho nella memoria una bellissima immagine di Vieste vista dalla spiaggia con la luce giusta.

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    1. Bella Vieste, sua di giorno che di sera. La foto è mia😁

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    2. Io vedevo tutta Vieste dal basso. Facevamo il bagno. Si stagliava contro il cielo. C'era qualche nuvola ma anche molto vento e il cielo era terso.
      :-)

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    3. C'è sempre vento da quelle parti...

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  7. E'stato un tuffo nei ricordi. Cambiano solo gli anni, i miei erano gli anni '90, ma era ancora l'epoca in cui si affittvano le case per un mese intero, in cui il divertimento esplodeva nelle canzoni, nei tuffi a mare, nelle conoscenze dei nuovi amici, nelle passegiate sul lungomare in tandem con i miei nonni, nei litigi con il mio fratellino. Era tutto più bello. Bellissimo post, ti abbraccio Mariella.

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    1. Era tutto più bello e spontaneo. Non cercavamo di divertirci per forza e non ci si annoiava mai. Mi fa piacere avervi riprotato alla memoria bei momenti. Grazie! Un abbraccio grande a te.

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  8. Ti ringrazio per avermi fatto tornare indietro a dolci ricordi, molto simile ai tuoi direi, ma allora forse era così per tutti... e le bombe con la crema i spiaggia??!!... dolci ricordi

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    1. Eh le bombe... per noi erano i bomboloni e quando si veniva al mare dalle tue parti ci si "sfondava" di pizza bianca😋

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  9. I miei viaggi? Certo che li ricordo, e sono ricordi bellissimi e che tengo stretto, come i tuoi ;)

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    1. E fai benissimo a tenerli vicini al cuore😘

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  10. Vacanze lunghe no non ne facevamo..lavorando in campagna papà e mamma era periodo più intenso ,però ricordo i pic nic della domenica in montagna ..in poco più di mezzora eravamo in montagna ..fresco ...e salamelle ,braciole ,polenta ai ferri a go go..si partiva un paio famiglie .con auto stipate di persone e viveri..e si tornava alla sera..
    Non so se era più bello di adesso ..magari gli adulti avevano problemi..sicuramente i tempi erano difficili..ma noi bambini / ragazzini..eravamo spensierati..ricordo i giochi ..e poi salivamo su in alto ed alla sera il ritorno a casa era per la felicità di mia mamma..un bel mazzo di ciclamini..e a volte anche stelle alpine..se ci arrampicavaml più su..
    Adesso si incorrerebbe in salatissime multe.. durante l'estate se era bello ci andavamo spessissimo..la stagione ic nic finiva ad ottobre con le castagne..che compravano sempre da un signore che conosceva papà ne prendeva anche 1 quintale che poi distribuiva tra parenti ed amici e servivano anche per la festa dj san martino ..bei ricordi ...
    Ciao

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    1. Anche noi facevamo dei pic-nic nelle campagne vicine oppure al lago di Monticchio. Di solito tra la primavera e l'autunno. Sicuramente la tua generazione ha avuto meno svaghi ma era tutto più bello vero? Ad esempio raccogliere dei fiori per le mamme , credo siano stati momenti piccolissimi di pura felicità. Bacio😘

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  11. Quelli da ragazzino me li ricordo con piacere perché erano verso una casa in campagna, peraltro neppure troppo lontana da casa, però era un luogo incantevole per me, a Tolfa, provincia di Roma.
    La pace della campagna poteva però essere interrotta guardando i cartoni animati delle tv private di Roma (che a casa mia non si vedevano, in quella casetta in campagna invece curiosamente sì) oppure andando in paese dove c'era un locale con tanto di juke box. Ricordo un'estate in cui si sentiva costantemente "I love rock and roll" di Joan Jett.

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    1. Noi andavamo in campagna a luglio e settembre, dai nonni. Ed erano giorni felici anche quelli. Si vagava per i campi, arrivavamo al fiume... bellissimo. Poi si giocava a pallone in squadre miste. Bellissimo giorni.

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  12. I miei viaggi di vacanze da quando ero piccolo erano al paese di mio padre e la vicina cittadina di mamma. Ma non è stato fino a quando avevo otto nove anni che papà comprò la macchina e allora i miei lontani ricordi riguardano al treno, carrozze a scompartimento con un corridoio comune e il treno pieno zeppo di tutte le persone che come i miei cari erano migranti dalla Spagna povera alle zone industriali come Barcellona e che andavano a ritrovare la famiglia per un mese. Quindi, la musica, la colonna sonora del viaggio, non c'era.

    Di solito si viaggiava di notte. Dalla finestra si vedeva il buio - le città, le strade, i paesi non avevano la luce di adesso -; il paesaggio oscuro ritagliato dal profilo dei piccoli rilievi del terreno. Ed io pensavo che era tutto pieno di lupi - non ho mai visto nessuno - e che Spagna era collegata tra di se per tutta la rete della ferrovia (per noi RENFE).

    Un abbraccio,
    PODI-.

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    1. Quando andavamo in campagna dai nonni viaggiavamo in treno. In Italia le Ferovie dello Stato(così si chiamavano un tempo) mandavano verso le zone rurali i loro treni peggiori. Si chiamavano Littorine, erano bianche e azzurre. Il viaggio durava diverse ore e toccava quasi tutti i paesi dell'Irpinia, dove è nato mio padre. Paesi che poi furono completamente distrutti dal terremoto dell'80. Ma io ho bellissimi ricordi legati ai viaggi in treno, avendo avuto una intera famiglia di ferrovieri. Ora è tutto diverso ma il treno continua ad affascinarmi. Buona giornata!

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  13. Che nostalgia di quelle estati che sembravano non finire mai!
    I miei viaggi al mare sono molto più brevi, è un attimo da qua!

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    1. Ma erano lunghissime perché si andava a scuola! Tu fai due passi e sei già al mare, fortunella😘

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  14. Che bei ricordi !! Di viaggi ne ho fatti tanti, ora ti scrivo da Roma, erano anni e anni che non ci venivo. L'ultima volta è stato con i miei genitori, che non ci sono più da tempo, sono contenta di esserci tornata, anche se , dopo tanto camminare , sono a pezzi. Domani ultimo giorno, un po' mi spiace ma son anche contenta di tornare. Ciao

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    1. Ciao Mirti! Roma è bella ma devi camminare molto se vuoi capire la sua magia. Oltre al fatto che di certo i mezzi pubblici della città non sono il modo migliore per spostarsi😉 un abbraccio!

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  15. bei ricordi. Io da piccola andavo a Colle di Sogno.....ricordo che non c'era la strada fino al paese e allora si doveva camminare a piedi per andare in paese e i bagagli li mettevano sui muli. Ero piccola , non ricordo molto però ricordo la strada per andare al paese che era un bosco. Era anche divertente. Non avevo pensieri, per me era tutto un gioco.

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    1. Caspita, bellissimo ricordo. Non so dove sia il posto ma doveva essere un incanto se te lo sei portato dietro per tutta la vita. Vero, non avevamo preoccupazioni. Eravamo bambini felici. Un abbraccio.

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    2. E' una frazione di Carenno in provincia di Lecco. E' il paese dove è nata mia mamma. Adesso hanno fatto la strada però si ferma fuori dal paese e per entrare in paese bisogna andare a piedi.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)