Ritorno per la strada consueta,
alla solita ora,
sotto un cielo invernale senza rondini,
un cielo d’oro ancora senza stelle.
Grava sopra le palpebre l’ombra
come una lunga mano velata
e i passi in lento abbandono s’attardano,
tanto nota è la via
e deserta
e silente.
Scattano due bambini
da un buio andito
agitando le braccia:
l’ombra sobbalza
striata da un tremulo volo
di chiare stelle filanti.
Gridano le campane,
gridano tutte
per improvviso risveglio,
gridano per arcana meraviglia,
come a un annuncio divino:
l’anima si spalanca
con le pupille
in un balzo di vita.
Sostano i bimbi
con le mani unite
ed io sosto
per non calpestare
le pallide stelle filanti
abbandonate in mezzo alla via.
Sostano i bimbi cantando
con la gracile voce
il canto alto delle campane: ed io sosto
pensandomi ferma stasera
in riva alla vita
come un cespo di giunchi
che tremi
presso un’acqua in cammino.
(Milano 12 febbraio 1931)
Note biografiche e riflessioni
Antonia Pozzi nasce a Milano nel 1912 e lì muore nel 1938. È una delle principali voci della poesia italiana del Novecento. Si laurea in Estetica all'Università Statale di Milano nel 1935. Si toglie la vita nel 1938 nel parco antistante l'Abbazia di Chiaravalle. Le sue poesie sono state pubblicate e poi scoperte dal grande pubblico solo dopo la morte. (Interno Poesia). La poesia di cui parliamo oggi riflette tutto il suo tormento di giovane donna a cui la vita sembra negare la realizzazione dei sogni.Ma chissà se seduta sull'argine della sua vita, nei suoi ultimi istanti abbia riflettuto su quel mondo a cui stava rinunciando volontariamente.
Rinunciare alla vita nasconde tormenti indicibili, a volte diventiamo cespo di giunchi fragili in balia di troppa corrente..
RispondiEliminaCredo sia paura. Paura infinita. Lei scriveva in modo mirabile e la sua fragilità è tutta in quel passo lento e sosyante quasi a rimandare la fine.
Elimina*sostante
EliminaQuanto talento aveva Antonia Pozzi.
RispondiEliminaQuanto male fa la sua rinuncia alla vita, ma non si può giudicare la sua scelta. Siamo così fragili, soprattutto quando siamo giovanissimi. L’impatto con la crudeltà della vita a volte non lascia scampo. Buon sabato, Mariella.
Ho letto parecchio su Antonia. In particolare mi è piaciuto il libro che le ha dedicato Cognetti. Era fragile e testarda. Non ha mai smesso di cercare un futuro possibile, ma gli obiettivi che aveva, ad un certo punto, le sono crollati addosso. Nessuno può permettersi di giudicare le scelte o le azioni altrui. Nessuno può conoscere tutto il dolore che una persona si porta dentro. Un abbraccio a te e buon fine settimana🌷
EliminaAvrà forse avvertito il peso dell'orrore del suo tempo?
RispondiEliminaC'è anche questa probabilità...
EliminaC'è tutto il senso di una vita che si sa già di non poter mai godere.
RispondiEliminaE la tristezza di doverla abbandonare. Ciao Nick!
EliminaSembra che più della crudeltà della vita soffrisse quella del padre.
RispondiEliminaNo, non solo.
EliminaNon solo ma anche. Il padre era un fascista che non vedeva di buon occhio che scrivesse quelle poesie e le impediva di avere amici ebrei. Questo dice wikipedia, che non è un posto da fake news (ci ho collaborato, la uso spesso e ho visto come lavorano). Certo chi si uccide senza gravi motivi attraversa un periodo di sconvolgimento emotivo, ma trattare duramente una persona fragile può spingere alla fuga estrema.
EliminaUna poetessa morta troppo giovane che, purtroppo ha rinunciato alla vita, vittima dei suoi tormenti e dei tormenti del suo tempo. Forse un'anima fragile, non so giudicare , è sempre triste quando qualcuno rinuncia a vivere . Buona domenica.
RispondiEliminaEra fragile e delusa. Triste quella sua rinuncia a vivere alla quale non è riuscita a porre rimedio. Buona settimana!
EliminaNon la conosco. Molto bella la sua poesia.
RispondiEliminaE quante volte ci è capitato di sentirci fermi in riva alla vita .. !
Vero, è capitato a tutti. Un abbraccio Ross!
EliminaPenso che la vita sia meravigliosa in qualunque momento ..anche quando ti butta a terra.
RispondiEliminama penso a che dolore ha dentro una persona quando si toglie la vita ,quanto buio sente intorno ..deve essere terribile pensare che non meriti di esser vissuta ..e non mi permetto minimamente di giudicare ..è un a scelta dolorosa e come scelta la rispetto in toto .
la poesia molto bella .
Una scelta che va accettata. Un dolore così, spesso non lascia scampo. La vita merita sempre di essere vissuta ma bisogna anche essere forti abbastanza per sopportare i suoi attacchi. Un abbraccio Tissi!
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