20 giugno 2020

SABATO DI POESIA: UN GIORNO, MERAVIGLIOSA CREATURA - MARINA CVETAEVA







Un giorno, meravigliosa creatura,
io per te diventerò un ricordo.

là, nella tua memoria occhi-turchina
sperduto - così lontano-lontano.

Tu dimenticherai il mio profilo col naso a gobba,
e la fronte nell'apoteosi della sigaretta,

e il mio eterno riso, che tutti intriga,
e il centinaio - sulla mia mano operaia

di anelli d'argento - la soffitta cabina,
la divina sedizione delle mie carte...

E come, in un anno tremendo, innalzate dalla sventura,
tu piccola eri e io - giovane.

(Novembre 1919)


MARINA IVANOVNA CVETAEVA nacque a Mosca nel 1892, figlia di un docente di filosofia e di una bravissima musicista. Comincia a comporre all'età di sei anni e pubblica il suo primo libro di poesie all'età di sedici anni. Nel 1922 emigrò all'estero per raggiugnere il marito esule, Sergej Efron, riparato a Praga. Qui proseguì l'attività letteraria. Rimase in Repubblica Ceca fino al 1939 quando rientrò in Russia nella speranza di avere notizie del marito che nel frattempo era stato imprigionato e successivamente fucilato. Non riuscì a riprendere contatto con la vita letteraria perché oltre al marito aveva perso anche la figlia. Rimasta sola in un mondo che oramai le era completamente estraneo, fu travolta dal caos della guerra. Comincio a spostarsi di luogo in luogo fino alla Repubblica Tartara. Visse tempi di estrema povertà fino a quando si suicidò nell'agosto del 1941.Tutta la sua vita e la sua poesia rimandano alla sfida lanciata ad ogni consuetudine e al perbenismo. Lei voleva abbracciare tutto, conoscere tutto. Fu estrema in questa rivolta anche verso se stessa, perché perseguitata dal destino. Cercava la perfezione in maniera avida e rapace. Aveva un pessimo carattere, era estremamente presuntuosa, isterica e frenetica. Ebbe molti amori, eterosessuali e omosessuali. Anche solo cerebrali, come quello con Boris Pasternak che fu il suo migliore amico e il maggior promotore delle sue opere. Oggi la Cvetaeva è considerata una delle più alte voci della poesia del nostro secolo.


Fonti: Marina Cvetaeva poesie . Editore Feltrinelli

18 commenti:

  1. C'è rassegnazione in quei versi, infatti. Impotenza. Salvaguardia dei soli scenari del cuore e della mente. Ma un'impraticabilità derelitta e disperata ("diventerò un ricordo") ma che non smette di combattere...

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    1. Ha smesso di combattere solo quando si è resa conto che aveva perso tutto...

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  2. Cara mMariella, versi che fa sentire tristi, ma sono molto sensibili e belli.
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso 

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    1. Sono tristi vero, ma tanto struggenti.
      Un abbraccio a te e buon fine settimana.

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  3. Questa poesia è veramente molto bella e toccante; lascia dentro un senso di tristezza.
    Grazie per avermi fatto conoscere la sua autrice con questo post.

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    1. È la poesia di una mamma, sgorga dal cuore.
      Grazie a te di essere passata.

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  4. Sembra il testamento di un padre ad una figlia.
    Bella molto toccante.
    Buona serata

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    1. Un po' lo è, un testamento.
      Quello di una grandissima poetessa che pensa, come tutti i genitori, di lasciare un giorno orfana sua figlia e cerca di immaginare cosa ricorderà di lei. Peccato che, nel caso specifico, sarà il contrario.
      Buona serata.

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  5. Una piccola profonda verità: è il destino di ciascuno. Bella e toccante poesia.

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    1. Come dicevo sopra a Max, dovrebbe essere il destino di tutti. Ma nel caso di Marina Cvetaeva, lei sopravviverà alla figlia.
      Molto toccante.
      Un abbraccio e buona serata.

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  6. Un genitore non dovrebbe mai, mai sopravvivere a un figlio, non c’è dolore più grande di una madre che diventa orfana di un figlio.
    Una poesia toccante, ancor di più alla luce degli eventi. Buona serata:)
    sinforosa

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    1. Non sono madre ma credo sia un dolore immenso.
      Una poesia per tempi bui, come i nostri.
      Buona serata a te.

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  7. Una dedica appassionata e struggente senza sapere che il destino crudele fosse già in agguato. Non conoscevo questa poetessa ma dalla descrizione credo che fosse un tipo eclettico e anche un po' strampalato considerato la quantità e la qualità delle sue passioni. Certo una donna moderna ed estroversa, amante della vita e di tutte le gioie che comporta. Un personaggio che ben si sarebbe adattato ai nostri tempi moderni. Grazie Mariella per avercela fatta conoscere. Buona domenica.

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    1. Non ha avuto una vita semplice, in verità non la cercava. Voleva moltissimo, ha avuto abbastanza ma poi le è stato tolto tutto.
      Sicuramente i nostri tempi le sarebbero piaciuti molto, sarebbero stati più adatti a lei.
      Amo la poesia e sono la prima che va in cerca di nuove sensazioni e di parole bellissime e mi fa piacere quando riesco a donarvi qualcosa di nuovo.
      Buona domenica.

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  8. Non conoscevo minimamente.
    Bella.
    Grazie

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    1. Sono felice di avertela "presentata"
      Ciao Alberto!

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  9. Tu, da vera amante della poesia, conosci autori e in questo caso autrici di cui io non so neppure il nome.
    Confesso che a parte i poeti universalmente conosciuti perchè studiati a scuola e qualche altro o altra che ho "incontrato" cammin facendo, io non ho una buona cultura poetica.
    Stavolta mi hai sorpreso con questa autrice e questa lirica per sua figlia, pervasa da quell'amarezza di chi, genitore, pensa di dover lasciare un giorno la propria creatura... ma il tutto appare ancora più amaro, drammatico, alla luce di quanto tu hai detto e cioè che fu la figliola invece a lasciare la mamma prematuramente...
    Un bacio.

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    1. Vado sempre in cerca di parole nuove e splendenti, Me lo ha insegnato la mia poetessa preferita, Emily Dickinson. E nella ricerca scopro mondi meravigliosi, intricati, difficili e alcune volte sconvolgenti per la loro amarezza e sofferenza. Come è successo quando ho incrociato Marina Cveteava. Una vita intera sopra le righe. E il dolore di proseguire la vita dopo la perdita delle persone più care. Per poco, fino a quando non si è uccisa Non si dovrebbe sopravvivere ai propri figli. Credo sia un dolore senza eguali.
      ps: sono sempre contenta quando vi faccio scoprire parole preziose e nuove, vuol dire che questo angolo creato per divulgare poesia, raggiunge il suo scopo. Non è così?
      Bacio grande.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)