12 luglio 2021

[POSTITIZIE] LA FINESTRA DEI GIOCATTOLI: STORIA DI JACOPO


CorriereFiorentino.it

Jacopo ha otto anni e vive a Firenze. Ha tanti giocattoli come molti bimbi della sua età.  Di alcuni si è un po' stancato ma ha deciso di non darli via e di regalarli a chi non ne ha. Il modo con cui vuole farlo è però originale: li ha disposti fuori dal davanzale della sua finestra di casa, a Cure,  un quartiere  della sua città. Una mamma stupita gli ha chiesto cosa voleva in cambio di uno dei pupazzetti di gomma che aveva lasciato fuori e lui le ha risposto "nulla,  mi basta vedere il suo sorriso, sono contento così".

È successo un mese fa e da quel momento molti giochi sono stati regalati e altri, grazie al passaparola, hanno preso posto sul davanzale di Jacopo. Non solo, altre famiglie hanno voluto partecipare e in breve, in molte zone e quartieri della città si è diffuso il bellissimo scambio di giocattoli voluto da Jacopo. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha voluto incontrare il bambino e lo ha accolto a Palazzo Vecchio. Hanno parlato di musica e di calcio e del nuovo progetto di Jacopo che vuole ingrandire la sua iniziativa nell'area Pettini, un grande parco giochi della città. Sembra che l'idea si piaciuta tanto al sindaco che gli ha promesso di studiare il progetto dopo le vacanze estive.

Jacopo è un bimbo intraprendente, speriamo che il sindaco sia alla sua "altezza".

Vi terrò informati, sperando che l'idea del bambino non resti nella lista dei progetti irrealizzati. E che la "finestra della gentilezza" diventi un luogo d'incontro importante per tutti, come il "muro della gentilezza" di Milano, di cui vi avevo parlato (QUI).



Fonte: CorriereFiorentino.it

16 commenti:

  1. Confido che il Sindaco sappia essere all'altezza

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  2. Un grande gesto da parte di questo bimbo. Dovremmo imparare dai bambini. Speriamo che il Sindaco sia davvero all’altezza. Buona giornata

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    1. Fidarsi dei bambini sempre. Degli adulti con riserva😉😘

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  3. Una bella idea.. io non confido nel Sindaco invece, come in tutta la classe politica, spero invece che il gesto abbia diffusione dal basso, e per il "basso". Segno di civiltà e intraprendenza della cittadinanza e delle persone di buona volontà.

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    1. Molti ci sono uniti all'idea di Jacopo, tante famiglie hanno allargato lo spazio sui loro davanzali. Come te ho riserve sulla classe politica. Abbiamo sulle spalle decenni di promesse non mantenute😉

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  4. Io non li uso ..e per te son "nuovi""
    E ci giochi..
    Cosi si fa girare energia..invece di lasciarli nei cassettoni .vengono utilizzati..
    Stessa cosa per vestiti,Cose ..e altro ..
    Invece di restare nei cassetti...energia stagnante.escono girano e creano una buona energia 💕
    Ciao
    Bravissimo il ragazzino 😘

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    1. Come fanno presto i bambini ad arrivare al cuore del problema e a risolvere. Magari fossimo in grado di fare lo stesso noi adulti😁

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  5. Che bella questa storia cara Mariella , per fortuna esistono questi bambini che capiscono il Valore del Donare ad altri bambini che non possono permettersi dei giocattoli .Ed il sorriso di un bimbo è il suo !
    Bravissimo Jacopo!

    Un caro saluto e buon inizio settimana.

    Rosy

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    1. Ho scelto una bella notizia per aprire la settimana e sono contenta di avervi regalato un sorriso. Ti abbraccio e buona settimana a te😘

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  6. Idea carina, i bambini sono proprio generosi ;)

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    1. E noi che non riusciamo proprio ad imparare nulla da loro😉

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  7. Un'idea bellissima che potrebbe portare il sorriso sui visi di tante persone. Non mi stupisce che un bambino abbia avuto un simile iniziativa in quanto loro sono molto più altruistici e sanno condividere molto di più degli adulti. Speriamo davvero che anche il sindaco possa fare lo stesso.

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    1. Sono anche più veloci nel prendere decisioni e veicolarle. Bravo davvero😉

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  8. Per noi adulti non è sempre facile dar via cosa che non ci servono più.

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    1. E più invecchiamo più aumenta la sindrome dell'accumulo😁😁😁

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)