E' venerdì sera, circa le diciannove, linea uno della metropolitana, direzione Sesto San Giovanni.
La mia solita strada verso casa.
Sono distratta, sto leggendo l'articolo di Gabriele Romagnoli su VF di questa settimana.
La rivista è uscita con due giorni di ritardo.
Problemi a livello editoriale, è qualche mese ormai che azienda e sindacato giornalisti, sono sul piede di guerra.
Come al solito, mi faccio trascinare dalla poesia delle parole dello scrittore, che racconta il suo incontro con il regista Paolo Sorrentino, in vista della presentazione in gara a Cannes del suo ultimo film " La Grande Bellezza".
Ma come mai, mi chiedo, riesce ad interessarmi così tanto a tutto quello che scrive? Per anni, ho conservato i suoi articoli, pubblicati su VF e dedicati a NYC.
Mi ha fatto innamorare di una strada, Fulton Street, a tal punto, che è stato uno dei primi posti che ho voluto visitare, quando andai, due anni fa.
Fulton Street e Ground Zero (foto MS) |
Una strada che sembrava condannata a sparire, bruciata dopo Ground Zero. Negozi che chiudevano, famiglie che traslocavano e si perdevano, lasciando che il loro passato e la loro storia scomparissero.
Ora sta risorgendo, proprio come sta risorgendo il simbolo della rinascita statunitense.
Ci tornerò e la fotograferò nuovamente, sicura di un ritorno al suo antico splendore.
La risposta alla domanda è che, quando si scrive con la purezza di un fanciullo e la sapienza di un poeta, la magia che appare tra le righe è impossibile non coglierla. Romagnoli ti insegna che qualunque cosa ti sfiori, ogni giorno, è unico, prezioso. La normalità di una passeggiata, il sorriso dell'edicolante che ti vende la tua rivista preferita, la risata della tua barista che la mattina, per far scomparire il buio visto nei tuoi occhi, ti prepara una fettona di tarte tatin con panna e cannella, facendoti ritrovare il sorriso all'istante.
TARTE TATINNNNNNNN |
Ecco, apri gli occhi, dopo averlo letto e, tutto quello che ti circonda ti appare in maniera diversa, speciale.
Vago con lo sguardo e incuriosita, tra la gente seduta e in piedi nei vagoni, alla ricerca di persone e di storie.
C'è chi sta leggendo, e allora sbircio curiosa il libro, per capire se è svago o riflessione. C'è chi smanetta sul telefonino, in un botta e risposta di whatsapp (maledetto, io sono completamente tossica ormai) chi ascolta musica, con il suo melafonino e mi somiglia tanto, chi dorme curvo su se stesso, appesantito dopo una giornata tanto lunga.
Poi in un angolo, lontano da me, vedo una ragazza. Sta leggendo qualcosa sul cellulare o guardando delle foto, mi sembra. Noto che ha il naso arrossato. In un primo momento penso ad un raffreddore in corso. Poi vedo che il corpo non trattiene i singhiozzi e lacrime le scendono sul viso. Non fa alcun rumore il suo pianto è copioso. Continua ad osservare lo schermo davanti a sè e a piangere.
Mi addolora profondamente. E' così disperata. Raccoglie tanto dolore.
Una sofferenza quasi insopportabile. Se le fossi stata seduta vicino, so già che le avrei preso la mano e non me ne sarebbe fregato nulla. La ragazza accanto a lei invece, la ignora.
Io devo alzarmi, è la mia fermata.
Scendo, ma avrei voluto fermarmi. Accarezzarle i capelli e stringerla. Dirle che qualcuna di quelle lacrime è arrivata fino a me. Che tutto quel dolore mi è parso terribile. Ma una via d'uscita c'è.
C'è sempre.
E che domani farà bel tempo, anche per lei.
"è bello vivere anche se si sta male".
RispondiEliminaun bellissimo racconto, come sempre, brava Mari.
Grazie Ale.
EliminaSì, vivere ad ogni costo.
Bacio
Finalmente Mariella,
RispondiEliminaho rivisto con questo post il tuo essere interiore sempre magnifico.
Un abbraccio
Non esagerare, però eh?
EliminaBaci
Chissa' cosa aveva quella ragazza...bel post, bella la descrizione della linea 1 (che io non prendo da chissa' quanto... Quelle rare volte che prendo la metro prendo la gialla) e del tuo amore per Romagnoli...
RispondiEliminaLa domanda mi frulla ancora in testa... ma non ho la risposta.
EliminaGrazie, purtroppo per me, la linea 1 della metro è vissuto quotidiano tra ritardi, spintoni, e stanchezza serale.
Il mio amore per Romagnoli è molto evidente vero?
Ciao Francesco.
evidentissimo. solidale per la tua avventura giornaliera con la rossa (che io ho preso ininterrottamente per quasi 10 anni, dal 1997 - anno in cui arrivai in Lombardia - ed il 2006 - anno in cui ho smesso di prenderla......)
Eliminanon è facile cogliere il dolore delle persone che ci sono accanto, soprattutto se celata dietro grandi occhiali scuri o dietro risate grasse per non far capire che si sta male. Non è facile avvicinarsi a qualcuno e dirgli che non è solo, non lo è con chi conosci, figuriamoci con chi non conosci. Spesso non si tratta di indifferenza verso gli altri ma paura ad abbracciare il loro dolore, ad accoglierlo. E così si finisce col girare la testa dall'altra parte, sminuendo ciò che c'è intorno "tanto tutti quanti soffriamo".
RispondiEliminaRicordo che quando ero piccola così come passano nel rione i camioncini che vendono frutta o pesce, così passava un uomo che non vendeva nulla e non voleva nulla, ma solo gridare a gran voce "Simm' nat' p' suffrì, tutt' quant' 'amma murì"(Siamo nati per soffrire, tutti quanti dobbiamo morire), mi sono sempre chiesta cosa fosse successo a quell'uomo, ma ricordo anche bene che tutti gli adulti accanto a me, non ne parlavano e non spiegavano mai nulla.
buon we
A volte si ha anche paura ad avvicinarsi, concordo.
EliminaE non è affatto facile perchè spesso, chi soffre non vuole essere aiutato.
Ma io non ho mai girato la testa. Proprio non mi riesce. Anzi mi sono anche beccata degli insulti. Però mai fatto dietrofront.
Ho rotto le scatole fino al punto di provocare la resa.
E dal dolore poi, piano piano si riesce a ripartire.
La ragazza mi è sembrata immensamente sola.
Quel suo essere divorata dal dolore in un luogo pubblico, mi ha lasciato sbalordita. Come se per lei non facesse nessuna differenza.
Sola tra tanti.
Bacio
Ci hai fatto conoscere una bella storia nonostante tutto, ma tu hai avuto l'impulso giusto al quale purtroppo non hai potuto dar seguito. Speriamo che i motivi di quel pianto della ragazza non siano stati gravi.
RispondiEliminaUn caro saluto,
aldo.
Speriamo Aldo.
EliminaSperiamo fossero solo problemi di cuore.
Che a quelli si ripara più facilmente con il tempo.
Abbraccio
LETTERA DI UN ( ANZIANO) PADRE AL FIGLIO.
RispondiEliminaSe un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi... abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere... ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi. Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare... ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l'abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso... dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti. Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l'ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi. Quando dico che vorrei essere morto... non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive. Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po' del tuo tempo, dammi un po' della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l'ho fatto per te. Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l'immenso amore che ho sempre avuto per te. Ti amo figlio mio.
ti sono arrivate le foto della recita?
RispondiEliminaSi. Ti ho risposto.
EliminaGià, purezza del fanciullo e saggezza del poeta: sono veramente tutto, o quasi.
RispondiEliminaSulla ragazza, sinceramente non so che dirti: bella l'empatia e bello partecipare e commuoversi per gli altri (e magari tu dal suo sguardo avevi capito che in lei c'era una ricchezza, una profondità) ma credo anche che uno/una lo debba meritare, di farsi prendere la mano e venire consolata. Magari (dico magari) era solo una tipetta capricciosa, che frignava per lo smacco di esser stata mollata dal vuoto stronzetto palestrato di turno...
Ciao carissima! :)
Ciao Nick!
RispondiEliminaCome dicevo sopra, mi è sembrata terribilmente sola. No, la sensazione che ho avuto io, non è riconducibile ad una litigata banale.
C'era qualcosa di molto più grave.
Erano ondate di dolore.
Più che un amore finito, un addio senza ritorno.
Meritarsi un conforto? Mah, ritengo che un abbraccio consolatorio o una stretta di mano se la meritino tutti in un momento di dolore.
O almeno io non lo negherei a nessuno.
A meno che non si sia macchiato di crimini verso l'umanità.
Ma direi che stiamo parlando di eccezioni, in questo caso. Quelli non sono esseri umani.
Abbraccio
mi sono persa qualcosa visto che non passo di qui da un pò: ma zio Scriba è Nick? Sei Nick che adora i cavalli, sei quel Nick sensibile ed adorabile, sei il Nick andato via dall'Italia? oppure ho preso un abbaglio?
RispondiEliminaSe sì, ciao Nick un forte bacio da AI
se no, piacere di fare la tua conoscenza.
Ciao Ai.
RispondiEliminaSpiego. Sul mio blog ci sono due Nick.
Nick innamorato dei cavalli, giovane e vagabondo. Da qualche tempo assente. Sarà preso in varie faccende. Poi torna e ci spiega tutte
in una volta le sue ultime avventure.
Poi c'è Nick, alias Nicola Pezzoli, scrittore e blogger, il suo nickname è Zio Scriba.
Qualche post fa, tra quelli che ti sei persa, c'è la mia recensione al suo libro "Quattro soli a Motore".
Abbraccio
Ciao Mariella, sono riuscita a trovare il tuo blog e voglio avvicinarmi a te, così come hai fatto tu
RispondiEliminacol mio - Trama - film- "siamo tutti soggettisti" Le tue care parole inaspettate, per me che ho solo
quattro, cinque lettori, è stata una grande gioia. Avere il tuo apprezzamento, poi, una grande soddisfazione. Così ho letto quel tuo viaggio in metrò, la vista di un profondo dolore, il pudore
di non intervenire, ma il ricordo stampato nel cuore. Per andare a scuola, a Reggio Calabria, istituto "Raffaele Piria", tutti i giorni prendevo il treno per arrivare, dopo più di un'ora, e tanti
racconti potrei scrivere di tanti incontri su quel treno.Per adesso rileggendo il tuo,penso anch'io
a quella ragazza, che attraverso il tuo sentire, mi sembra di conoscere anch'io.
Ciao Teresa, che bella sorpresa che mi hai fatto, passando da me.
RispondiEliminaMi ricordo perfettamente e sono tornata a trovarti, ma sei rimasta un po' ferma vero?
Mi aveva colpito molto il racconto e spero che prossimamente lascerai altri piccoli capolavori come quello.
Grazie per il bel commento. Non ho fatto nulla di speciale, quando via web si scoprono piccoli scrigni preziosi bisogna farne tesoro.
A proposito del mio scritto, non so dirti bene se mi abbia fermato il fatto che dovevo scendere o il pudore di non intromettermi.
Forse oltre a poggiarle la mano sulla sua, non avrei osato altro.
E forse lei a quel tocco avrebbe capito.
Chissà.
Ti abbraccio e a presto.
Si sente tutta la partecipazione, e mi pare vada bene così
RispondiEliminaGrazie!
EliminaAbbraccio.
Speriamo che le lacrime di quella ragazza si siano tramutate in un sorriso. Capisco la tua partecipazione a quel dolore. Sara
RispondiElimina(e le tue rose?)
Speriamo Sara. Che oggi già abbia riacquistato il sorriso.
RispondiEliminaLe mie rose sono sbocciate, piccole tra arancio e aragosta. Ho fatto delle rose pubblicare.
Ma niente in confronto alle tue.
Bacio
Ho fatto delle "foto" da pubblicare. Sorry
RispondiEliminaSei un'inguaribile romanticona, ma ti capisco benissimo: anche io avrei sentito come te l'impulso di stringere quella povera ragazza in un abbraccio. Magari stava guardando le foto del suo perduto amore...si aggiusta tutto, ragazza; avanti il prossimo...magari stava riguardando le foto di un parente assai caro, che improvvisamente l'aveva lasciata sola su questa terra. In quel caso non si deve dire niente, solo un tocco di una mano sopra la sua mano: siamo qui con te noi tutti, uomini e donne che soffriamo su questa terra.
RispondiEliminaHai scritto un bel post Mariella, come di consueto. Ciao. Un abbraccio.
Sì, non ci posso fare niente, alla mia veneranda età non ho perso la speranza.
EliminaLa ragazza mi ha colpito e ancora oggi a quasi una settimana dal fatto, mi sorprendo a pensarla e la rivedo mentre il dolore le distorce il viso.
In alcuni momenti il tocco delicato su di una spalla, vale più di mille parole.
Grazie Vincè, lo sai che ti voglio bene vero?
In un mondo in cui ormai sembra regni il caos totale con violenze inaudite e indifferenza al seguito,leggere di persone come te che ancora hanno voglia di immedesimarsi nel dolore altrui senza nascondersi nel proprio egoismo,mette gioia.
RispondiEliminaciao cara Mariella
veru
Lo sai cosa mi stupisce? Il realizzare esattamente come te, che la sensibilità sta scomparendo.
EliminaE che la violenza e l'indifferenza stanno coprendo con la loro coltre plumbea ogni meraviglia.
Ci stanno togliendo la speranza.
E noi potremmo mai rassegnarci?
Io no.
Abbraccio amica cara.
Mai e poi mai.
EliminaForse solo il giorno in cui andando ad abbracciare una sconosciuta in lacrime lei ci dirà..."ma un pochino di cazzi vostri no nè..." ;-)
veru
Oh mamma, speriamo non capiti mai ghghgh
EliminaCiao Mari!
RispondiEliminaTu sei una ragazza dal cuore d'oro e persona rara
Ti abbraccio forte Amica
Poi si incontra un sorriso luminoso come quello di Claudia, e la speranza cresce.
EliminaTi dico Idem, amica.
(Dol)ore a lieto fine... Spero che finisca così.
RispondiEliminaNicola
Anche io. Ciao Nicola.
EliminaCiao Mari!
RispondiEliminaPasso per lasciarti un abbraccio grande e augurarti buon fine settimana
Bacio ):))))
Ciao tesoro bello!
EliminaTi abbraccio anche io e grazie per il pensiero.
Buon fine settmana (piovoso)...
secondo me, anche raccontare questa storia sul tuo blog è un modo per esserle stata "presente".
RispondiEliminale vibrazioni positive partono e poi circolano, fanno luce.
ciao :)
Puo' essere Metiu. Ho raccontato la storia e mentre lo facevo speravo che il racconto vagando nel web, potesse arrivare fino a lei per farla sentire meno sola.
EliminaQui in questo angolino, tutti noi le abbiamo detto FORZA.
E' stato importante.
Ti abbraccio