26 settembre 2019

IO PENSO POSITIVO, PERCHÈ SON VIVO.


"Io guarda che me l'ero pensato che tu pensavi positiva
perché sei viva perché sei viva
quest'onda che va quest'onda che viene e che va
mi fa rimanere come un baccalà
perché penso che non solo sei carina
ma devi avere per forza una voce assai bellina
e allora sta canzonaccia meglio verrebbe
se cantare la si potrebbe
ma con la tua voce squillante
non con la mia da somaro ragliante
e poi vuoi mettere la tua figura
messa a paragone con la mia postura
e hai voglia tu a pensare positiva
perché sei viva perché sei viva
e siccome sei viva fai resuscitare
chi è morto affogato in fondo al mare
e adesso ti devo lasciare
ma prima ti dico che ti vengo ad aspettare
per andare a prendere a calci nel culo
quella faccia da mulo
perché anche io sono vivo
e penso positivo ma proprio positivo"


(VINCENZO IACOPONI - POETA)

Mi hai sempre preso in giro per le mie smodate passioni, tra le tante, la  fissazione per Lorenzo Jovanotti. E un giorno decidesti che era il momento di dedicarmi una poesia in rima, partendo da una delle più celebri canzoni dell'artista toscano. Questa "ode a Mariella" da allora, vigila sulla pagina del mio blog, con la sua irriverente ironia, così tua.
Che poi, mi somiglia tanto. E mentre la rileggevo poco fa, annuivo, ridendo tra le lacrime, pensando a come mi conosci bene.
La prima volta che sei arrivato qui da me, tra il lusco e il brusco, curioso come sei, esordisti così:




  1. Sono venuto a vedere come te la passi. Niente male. Anche se siete tutte donne posso starci anche io. Alla mia età posso considerarmi asessuato.
    Ciao.
E allora  ti prometto che continuerò  a pensare positivo, a parlare di poesia come faccio da anni.
Scriverò post dedicati all'arte, ai ricordi, alla famiglia, alla nostra Inter.
Continuerò e tu ci sarai. 

Come sempre.

Ciao VINCÈ






25 settembre 2019

AVERE VENT'ANNI.




"Questa mattina mi sono svegliata pensando a tutti i ragazzi che incontro quotidianamente. Pensavo ai sogni che avevo in pugno alla loro età, ai sorrisi che donavo, ai cuori che sfioravo. Al mio di cuore, sempre in tempesta, proteso verso un futuro ignoto che bramavo a tutti i costi. A quegli ideali che accarezzavo e in cui credevo, che mi hanno formata assieme all'amore della mia famiglia. Testarda eppur fragile sono andata avanti, con la stesso cipiglio e la stessa volontà che ci misi a salire sulla cima del Duomo, quella mattina. Quella salita, allora non lo sapevo, avrebbe in qualche modo assomigliato a tutta la mia vita. Assieme agli inciampi, alle cadute. Ma ogni volta che riguardo questa foto, sono felice come allora. A quei ragazzi dico di crederci in quello che desiderano. Di non indietreggiare mai, nonostante le botte. A vent'anni come a cinquanta. La vita è più bella di quello che vogliono farci credere. Ma nulla si ottiene senza lottare. Sono  le battaglie che ci rendono Esseri Umani. Ce la faremo."


Domenica ho condiviso questo post su Instagram. Il tutto nasce dopo una conversazione avuta con amici la sera prima, ricordando  Giancarlo Siani, il giornalista ammazzato dalla camorra, nel 1985. 
Siani diceva questo:
"Puoi cadere migliaia di volte nella vita, ma se sei realmente libero nei pensieri, nel cuore e se possiedi l’animo del saggio potrai cadere anche infinite volte nel percorso della tua vita, ma non lo farai mai in ginocchio, sempre in piedi."
Negli sguardi dei ragazzi oggi, noto poca luce. Ho pensato che sia profondamente sbagliato e ingiusto. La vita, non è una strada rettilinea bensì una lotta quotidiana.  Ma vale sempre la pena di lottare,  a testa alta e in piedi.
Siete d'accordo?


PS: nella foto Mariella a vent'anni.


14 settembre 2019

SABATO DI POESIA: LA CITTA' PREME DI VINCENZO IACOPONI

LA  CITTÀ  PREME

di  Vincenzo  Iacoponi

La  città  preme,  un  tremito  disperato
Opera  incompiuta,  vagolante
il  suo  abbraccio;  il  mondo  rimpicciolisce,
alla  ricerca  di  pezzi  mancanti
si  riedifica  in  linee  guida  per  ora  rette,
poi  ancora  oblique  a  realizzare
puzzle  a  incastro
un  reticolo  angusto,  ove  volutamente
tracimo  in  sconosciuti  prati,
restino  ignoti  Nord  e  Sud,  angoli
opimo  fiume  di  me,
gravi  e  acuti  divenuti
torbido  e  brullo;
ipotenuse  distese  nell'infinito  spazio.
ma  questa  vita,  dunque,  è  un  dono
Pochi  comprendono  questo  linguaggio
oppure  una  dannata  fatalità?
eppure  è  come  aprire  una  scatola  vuota 
riempirla  di  nulla  e  abbandonarla
Lasciala  sul  prato
all'arrembaggio  di  tutti  quelli  che  cercano
esausto
nel  vuoto  delle  illusioni
di  rigagnoli  alla  ricerca  fervida
una  vita  nuova  e  più  remunerativa.
di  libere  sponde.
Mai  più  dragare  il  fondo  del  mare
Non  sento  il  bisogno
come  il  bianco  degli  occhi  di  un  neonato
di  tenermi  ancora  legato
che  nulla  tiene  impresso,  pronto  ad  assorbire
a  lei  come  una  coniugazione  verbale,
qualunque  cosa  come  un  fascinoso  mistero.
con  corollario  di  complementi
ancora  acerba,
Un  leggero  alito  di  vento,  il  tempo  dell'inizio
da  completare  sottraendo, 
è  già  passato,  gli  occhi  pieni  di  sabbia
aggiungendo  ormai  più  nulla.
e  di  avventure  vissute  con  noncuranza
e  subito  dimenticate.




Buongiorno amici cari. Il sabato di poesia di oggi è dedicato a VINCENZO IACOPONI, Poeta e amico.
Sarò grata a chiunque oggi, lo conosca o meno, voglia lasciare un commento al post.
Il mio modo e di sicuro anche il vostro, per fargli sentire, anche da lontano, che lo stiamo aspettando.

Buon sabato di poesia a tutti.

08 settembre 2019

MILANO: THE PLACE TO BE.


Milano 7 settembre 2019 -  Corso Garibaldi - Foto di MS



Riprendo a scrivere sul blog dopo un mese e il periodo di vacanze  più lungo degli ultimi anni.
Vero è, che ne avevo effettivamente bisogno.Ero stremata da un anno lavorativo e familiare complicato. Sicuramente mi è servito. Mi sono rilassata, ho visto luoghi stupendi in giro per l'Italia e soprattutto sono stata a casa mia, tra gli affetti più cari.
Al rientro ci ha accolto l'autunno.
Siamo passati dai 30 gradi della Campania ai 18 gradi qui a Milano.
E' proprio vero, l'estate 2019 è volata.
Nei prossimi mesi mi scalderà il ricordo dei sorrisi e degli abbracci ricevuti.

L'odore e il sapore del cibo assaporato rimarrà a lungo nelle narici e sul palato.

I colori e le persone dei posti visitati resteranno lungamente nel cuore grazie al miliardo di foto scattate. Ve ne parlerò.

Tutto sarà custodito per bene nel mio luogo preferito, la memoria.

Milano però, resta il posto dove voglio essere.