Avevo promesso.
Sul mio blog sempre sul filo del retrò, avremmo prima o poi parlato dei nostri telefilm preferiti.
Partendo dall'infanzia e arrivando ai giorni nostri.
A differenza delle telenovelas argomento che ho già affrontato, citerò serie televisive che hanno fatto epoca ma che anche oggi non smetterei di rivedere e ringrazio un canale Sky (Fox retrò) che mi consente di farne una bella scorpacciata ogni volta che ne ho bisogno.
Non potrò elencarli tutti: stiamo parlando di un filone immenso. Ho deciso che ne nominerò tre per ogni decade a partire dagli anni '70.
Ma confido in voi e nei vostri preferiti. Per ampliare poi, nei commenti, l'elenco e i ricordi.
Lascerò per ognuno di loro la sigla. Ogni singola nota ci consentirà di tornare indietro nel tempo.
ANNI '70
E parto con Happy Days.
Chi non avrebbe voluto un fratello come Ricky Cunningham, una sorellina rompiscatole (anche no) come Joanie, una mamma meravigliosa come Marion, un padre imbranato come Howard e soprattutto un amico figo come Fonzie? Ha praticamente segnato tutta la mia infanzia e mi ha insegnato molte cose: ad esempio che il "chiodo" va bene con tutto!
Primi anni '70 e Los Angeles. Due amiche condividono un appartamento. Da poco è andata via la terza conquilina e si vedono costrette a cercarne un'altra.
Alla loro porta bussa Jack, che studia per diventare chef. Per loro nessun problema ma per i proprietari di casa, i coniugi Roper, sarebbe sicuramente un problema la convivenza di due ragazze e un ragazzo. Allora Jack si finge gay.
E', credo, uno dei primi telefilm che affronta la tematica omosessuale sia pur in maniera leggera. Le situazioni che si verranno a creare saranno esilaranti anche perché poi, la signora Roper scoprirà ben presto la natura etero del protagonista ma lo proteggerà agli occhi del marito.
I Jefferson.
George e Louise Jefferson con la loro lavanderia e la loro domestica Florence (a dire la verità molto poco impegnata nel suo lavoro), mi hanno fatto ridere per molto, tantissimo tempo. E tra una risata e l'altra di affrontavano tematiche importanti quali il razzismo, la lotta all'analfabetismo, il possesso di armi.
ANNI '80
Mork & Mindy
La serie televisiva che lanciò nel mondo cinematografico Robin Williams.
L'alieno Mork e la commessa Mindy vivono insieme. A dire il vero Mork vive nella soffitta di Mindy. Quest'ultima ce la mette tutta, episodio dopo episodio, nel cercare di introdurre agli usi e costumi terrestri il candido Mork. Ma per fortuna sua e nostra, non ci riuscirà mai. Resta uno dei telefilm più amati al mondo e ancora oggi alcuni gesti e abitudini di Mork sono spesso presi ad esempio. Come il famoso movimento delle dita.
Fame - Saranno Famosi.
Sono più che certa che ognuno di voi, almeno quelli della mia generazione o poco più, ricordino a memoria molte delle puntate. E si siano immedesimati nelle storie di vita di Leroy, Bruno, Danny, Coco, Doris e Julie. Solo per citare alcuni dei protagonisti (tra gli studenti) della serie televisiva. E che abbiano amato molti dei professori da Debbie ad Albert a Carol. E la serie cult resta un pilastro amatissimo.
I Robinson
La famiglia Robinson vive a Brooklyn. Padre ginecologo Cliff (Bill Cosby) e madre avvocato Claire (Phylicia Raschad). Cinque figli, tra cui l'attrice Lisa Bonet prima moglie di Lanny Kravitz che interpreta Denise. Un grande affresco nel quale con ironia si affrontano temi importanti dell'epoca. Dall'aborto, all'uso di droghe e così via. Serie famosa anche per le sue guest star. In un episodio anche Stevie Wonder.
ANNI '90
F-R-I-E-N-D-S.
Beh, essendo stato il mio telefilm cult degli anni 90, la prima volta che sono stata a New York non ho resistito dal fare una puntatina negli studi di NBC al Rockfeller Center. Portando come souvenir ad un mio amico, che ha tutte e dico tutte, le puntate di ogni stagione in dvd, il famosissimo divano (in miniatura claro) di Central Perk; proprio quello dove si spaparanzavano i quattro mitici amici a ciacolare del più e del meno tra una crisi amorosa e l'altra. I miei preferiti erano Chandler, Phoebe e Joey. Un contabile ironico che con i numeri sembrava non c'entrasse nulla (quasi come me) una meravigliosa cameriera eccentrica e sconclusionata, autrice di canzoni assurde e senza senso e un donnaiolo italoamericano non sveglissimo, ma ingenuamente meraviglioso.
E non sopportavo Rachel, i suoi capelli perfetti, il suo sorriso e la faccia da ebete di Ross quando la guardava. Stendendo un velo pietoso su quando è riuscita a portarsi all'altare Mr. Pitt (nella vita eh). Che poi c'è sempre una Jolie a ristabilire gli equilibri.
Infine Monica; rimane nel limbo di quelli che vorrebbero ma non possono. Con le sue manie e la smania di controllo riusciva a farmi passare velocissimamente dall'irritazione alla tenerezza.
ER
Dico solo che il mio preferito era il dottor Carter (Noah Wyle). Non sopportavo Doug Ross (George Clooney) troppo scupafemmine annunciato per poterci credere fin da allora e ho pianto quando Mark Green (Anthony Edwards) è morto alla fine dell'ottava stagione. Mentre in precedenza, l'uscita dal programma del suddetto dottor Ross mi aveva lasciato del tutto indifferente. Ho seguito fino all'ultima puntata, ma devo riconoscere che la morte di Green e l'uscita finale di Carter, hanno contribuito a dare il colpo di grazia al proseguimento della serie. Gli attori protagonisti erano diventati troppo famosi e poco alla volta se ne sono andati tutti, lasciando dietro di loro il vuoto. Resta una delle più belle serie di tutti i tempi. Del resto nasceva da un'idea di Michael Cricthon.
WILL & GRACE
C'è qualcosa che non ho amato in questa coppia di coinquilini fuori da ogni schema? Penso di no. Adoravo Will, l'avvocato interpretato da Eric McCormack con tutte le sue manie e allo stesso modo Grace, interpretata da Debra Messing; l'arredatrice con la quale divideva l'appartamento. Ma non era minore la passione per i loro migliori amici e comprimari della serie, Jack e Karen. Gli attori Sean Hayes e Megan Mullaly. Ma Karen, tra le due donne, resta la mia preferita. Alcolista piagnona e miliardaria, dotata di un cuore enorme, che vive perennemente all'interno della sua Rolls sopportata dalla domestica Rosario che spesso e volentieri la raccoglie ovunque nei bar dell' Upper West Side di Manhattan. E le fornisce anche denaro in prestito.
Pure di questa serie credo di avere visto tutte le puntate e alcune più volte. E il finale mi è rimasto pesante come un macigno sullo stomaco.
ANNI 2.0
LOST
Non sono mai riuscita a capire come abbiano potuto degli sceneggiatori inquietanti e allucinanti a far finire in una maniera così insulsa e banale uno dei maggiori successi della storia televisiva degli ultimi dieci anni. La nebbia avvolge la mia mente quando cerco di ricordare le battute finali della sesta stagione. Sarà perchè non ho mai accettato che sia potuta finire?
C'è forse da aggiungere che il mio personaggio preferito era Sawyer (Josh Halloway). No vero?
GREY'S ANATOMY
Tutto mi piace della serie. I protagonisti, Meredith Grey e Derek Sheperd (gli attori Ellen Pompeo e Patrick Dempsey) e i comprimari.
Da Christina ad Alex a Izzie. E poi Il dottor Webber, Addison, Owen, Arizona.
Ma soprattuto Mark Sloane. Il famigerato dottor Bollore interpretato da Eric Dane, dalla cui morte noi fan ancora non ci siamo ripresi del tutto.
Sono ormai nove stagioni che il lunedì sera mi piazzo sul divano e... mi godo la puntata. Che fuori sia bello o che ci sia la tempesta. E quando non ci sono riuscita ho goduto in differita. Che poi fin dalla prima puntata è stata soprattutto una valle di lacrime.
Certo, l'ultima stagione appena finita ci ha costretto ad un altro addio, quello di Christina. L'hanno spedita in Svizzera. E per Meredith perdere l'altra metà di sè è cosa dura da sopportare. Cosa si inventeranno gli sceneggiatori prossimamente?
Staremo a vedere...
SEX AND THE CITY: FUORI CATEGORIA
Cosa pensavate, che avrei lasciato fuori dal post la mia serie preferita?
Le quattro ragazze delle meraviglie, che danno il nome anche al gruppo delle mie amiche con cui da enne anni condivido affanni e gioie?
Io che ho costretto mio marito, la prima volta a NYC, a fare i "sepolcri" ovvero a visitare ogni luogo mitico che le "fanciulle" hanno reso immortali negli episodi?
Sono stata ovunque.
Al Magnolia Bakery ad abbuffarmi di dolcetti al cioccolato.
Alla Public Library per poter scendere le medesime scale che Carrie percorre piangendo, il giorno del suo non-matrimonio con Mr. Big.
Al Bryant Park, il mio parco preferito, alle spalle della Libreria Pubblica.
Dove lo scorso anno ho assistito alla programmazione di E.T. seduta sull'erba e piangendo a fontana. E mi sembrava di averle tutte e quattro vicine.
Al 66 Perry St. del Greenwich Village, per potermi sedere esattamente su quelle scale dove molteplici volte Carrie rimaneva a pensare a Big o alla sua vita. ( Che poi era uguale).
Da Manolo Blahnik nella 54th street, dove ho osato entrare con le mie infradito argentate, pensando che mi avrebbero messo alla porta. E invece nulla, ho potuto spaziare in tutta tranquillità beata, in quello che per me è un vero e proprio paradiso sulla terra.
Basta per capire come sono messa?
Sì vero?
O devo aggiungere che nei primi anni 2000 sono pure andata a Parigi per mangiare i famosi macarons di Laduree di cui Carrie si ingozzava mentre aspettava in solitudine il suo artista pazzo Aleksandr Petrovsky?
Bene, dopo avere rimestato fino in fondo al baratro delle mie "vergogne", vi lascio la parola.
Sono sicura che come sempre mi stupirete.
E vi domando poi, a parte le vostre serie preferite, del nuovo che avanza, cosa buttereste scaricando l'acqua e cosa invece salvereste?
Io vi segnalo The Leftlovers.
Secondo me è da tenere d'occhio.