28 settembre 2022

[ATTUALITÀ] Una casa per Paolo e Carlotta

 




"Paolo, 35 anni e Carlotta, 39, hanno un lavoro a tempo indeterminato e un'associazione che li segue e fornisce tutte le garanzie del caso per il pagamento dell'affitto, compresa la caparra, e altro, ma da quasi un anno la coppia sbatte contro un muro di gomma e una casa non riesce a trovarla a Milano: perché entrambi sono affetti dalla sindrome di Down. Da 12 mesi va avanti così: c'è la proposta, la trattativa è avviata, arriva alla stretta decisiva ma quando il proprietario, che magari si è anche avvalso di un'agenzia immobiliare, scopre che che i due fidanzati sono Down, si tira indietro e dice no.Paolo e Carlotta preferirebbero un appartamento a Milano con due camere nella zona di piazzale Lotto o vicino a corso Vercelli o in zona Wagner. dove l'associazione che li segue, il Circolo Culturale giovanile di Porta Romana, ha un'altra casa e così potrebbero frequentare i loro amici. Sarebbero comunque assistiti da educatori ma fino a ora il loro, normale desiderio di un alloggio in cui vivere insieme, è rimasto una chimera. Carlotta lavora in una famosa agenzia per il lavoro, Paolo in un fast food. Il contratto d'affitto sarebbe intestato al Circolo Culturale giovanile di Porta Romana il quale è nato nel 2000 per iniziativa di un gruppo di genitori di giovani con sindrome di Down, come proposta alle esigenze d' inserimento e integrazione dei loro figli nel tessuto sociale milanese."

 (Articolo tratto dal Il Mattino)


Ho letto ieri sera questa notizia e ho pensato che sarebbe bello fare qualcosa di concreto per questi due ragazzi. La cosa migliore è il passaparola. Che dite, li aiutiamo a trovare la casa dei loro sogni? Conoscete qualcuno che abbia locali da affittare nella zona più comoda per loro? O ancora meglio facciano girare la notizia il più velocemente possibile, con I nostri blog e con i social? Io oggi metto il link anche su IG e Twitter e intanto incrocio le dita per loro! 




27 settembre 2022

[POLITICA] L'Italia ostaggio della destra





Ma forse, come spesso ho pensato, quello che è successo ieri, 25 settembre, oltre al fatto che ce lo ricorderemo per sempre, ce lo meritiamo.

Cosa succederà? È in arrivo un governo sovranista e populista che il popolo italiano ha scelto.

Dovranno governare un'Italia stremata, stanca, insoddisfatta. Fragile ed esposta in Europa e nel resto del mondo. Con una guerra che sta purtroppo evolvendo negativamente, una crisi economica e sociale devastante.

Vedremo se, finite le urla e le promesse da propaganda,  saranno capaci di creare un governo stabile e affidabile.

Intanto lei ringrazia l'Italia e per la prima volta i toni sono contenuti. Evidentemente qualcosa avrà pur imparato, da alcuni suoi predecessori.

Resta il fatto che da primo ministro governerà: ma non nel mio nome.



25 settembre 2022

[L'INCIPIT DELLA DOMENICA] CECITÀ DI JOSÉ SARAMAGO



Il disco giallo si illuminò. Due delle automobili in testa accellerarono prima che apparisse il rosso. Nel segnale pedonale comparve la sagoma dell'omino verde. La gente in attesa cominciò ad attraversare la strada camminando sulle strisce bianche dipinte sul nero dell'asfalto, no  c'è niente che assomigli meno a una zebra, eppure le chiamano così. Gli automobilisti, impazienti, con il piede sul pedale della frizione, tnevano le macchine in tensione, avanzando, indietreggiando, come cavalli nervosi che sentissero arrivare nell'aria una frustata. Ormai i pedoni sono passati ma il segnale di via libera per le macchine tarderà ad ancora alcuni secondi, c'è chi dice che questo indugio, in apparenza tanto insignificante, se moltiplicato per le migliaia di semafori esistenti nella città e per i successivi cambiamenti dei tre colori ciascuno, è una delle più significative cause degli ingorghi, o imbottigliamenti, se vogliamo usare il termine corrente, della circolazione automobilistica.


 
Un romanzo di formazione, quanto mai attuale, quanto mai importante. Dalla lucidità e lungimiranza che hanno fatto dell'autore  portoghese, Premio Nobel per la letteratura, uno dei fari della letteratura mondiale, nasce la cronaca fantastica di un'epidemia inspiegabile, presagio a dir poco funesto di questi nostri opachi tempi.  A rileggerlo mi sono venuti i brividi. 

Perché siamo diventati ciechi, Non lo so, forse un giorno si arriverà a conoscerne la ragione, Vuoi che ti dica cosa penso, Parla, Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono.


Buon 25 settembre a tutti voi.

 

24 settembre 2022

[SABATO DI POESIA] Signora del suono di Chandra Livia Candiani

 



Signora del suono

concedimi un tempo inutile

per imbandire una tavola

vuota e servire i convitati

Questo silenzio, non un altro

attimo, ma la fragorosa apertura

proprio di Questo.


(Vista dalla luna - 2019)


Note biografiche e riflessioni.

Torna sulla pagina del sabato una delle mie poetesse preferite. Con una breve componimento, perfetto per raccontarci questo tempo di paure e dubbi. Un tempo che sembra sospeso tra l'orrore di guerre che non avremmo voluto vedere e subire;  con l'ansia che i conflitti possano prendere una svolta ancora più terribile. Questo è il tempo in cui, nel silenzio dell'attesa, i bambini sono gli esseri più colpiti. Questo è il tempo in cui la giustizia è più latente che mai, questo è il tempo in cui la bontà sembra essersi smarrita. Questo è il tempo in cui...

continuate voi.


21 settembre 2022

[VIAGGI] Ritorno a Parigi

 

Stazione Metro Le Bonne Nouvelle

Dopo oltre dieci anni, in occasione di un viaggio itinerante che,  ci ha portato in alcune città europee, siamo tornati a Parigi per la quarta volta.

Io, sempre un po' scettica sulla città romantica per eccellenza, avevo parecchi dubbi. Non sulle bellezze della città, che sono indiscutibili, bensì sui parigini, che hanno una pessima opinione degli italiani e dell'Italia in generale e non mancano mai di farcelo capire, quando siamo a casa loro.

E invece...

Abbiamo passato dei giorni incantevoli, visitato strade e quartieri poco inclini al turismo, ci siamo attardati a chiacchierare con una molteplice umanità parigina; ed è stata una riscoperta. Chissà se è stato il covid che li ha migliorati nettamente. Chissà se la guerra o la crisi economica. Chissà se le bollicine italiane, in gran rispolvero da loro, hanno compiuto il miracolo.

Ma siamo stati bene a Parigi, anche grazie ai parigini. Più colloquiali e più simpatici che mai. Si è parlato di tutto, dalla politica alla cultura, allo sport.

In generale, abbiamo riscoperto un'Europa più accogliente. E fatemelo dire, gli italiani all'estero non sono il massimo dell'educazione e della cortesia.  Restiamo uniti che è il modo migliore per superare questi dannati venti di guerra che ci stanno impaurendo.

Di Parigi e le sue bellezze parlano anche le foto che ho scattato. Ve ne lascio qualcuna.

Angoli:  Le Touleries

Mercato parigino sulla Rive Gauche




Rive Gauche

Montmatre



Giostra a Montmatre


Fermata Palais Royal



Arco dell'Anniversario 



Pittori


Le Folies Bergere

La Comédie Francaise





Palazzo del Louvre




18 settembre 2022

[CANZONI] Bella Ciao e Laura Pausini

 



«Una mattina mi son svegliato,

oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.

O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.

E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.

E le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E le genti che passeranno
Ti diranno «Che bel fior!»

«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!»


Sono sempre stata dell'idea che Laura Pausini fosse la cantante nazionale più sopravvalutata che abbiamo. Però la ritenevo intelligente, almeno per come è riuscita a rimanere sulla cresta dell'onda per tutti questi anni. E invece scopro che è solo una gran furbetta e pure abbastanza cretina. 

Che autogol Laura. Fai la brava, continua a cantare le tue canzonette. Le canzoni con significato, quelle che hanno dietro lacrime e sangue, lasciale a noi. 

17 settembre 2022

[SABATO DI POESIA] Anch'io sono il mare di Massimo Ferretti





Spolperanno le montagne fino allo scheletro del corallo 
ruberanno la fiamma al fuoco 
e violeranno l’aria fin dove sospira, 
ma il mare resterà il mare: 
l’eterna emozione
l’elemento senza futuro. 
 
Si sanno le piaghe aperte dalle navi 
i delitti delle reti 
e i tatuaggi carnali dei pescatori di perle, 
ma il mare non cambia colore. 
 
Non dico questo 
perché ho segreti di conchiglie ribelli, 
e l’amo perché la sua bellezza non mi fa soffrire. 
 
Da piccolo mi ci portavano per farmi crescere forte 
ma la mia stella incrociava altre acque
e nel libro del buio stava scritto 
che il volto delle meduse 
lo avrei trovato nella gente di terra: 
e gli sono cresciuto lontano 
con la misera invidia per i suoi sereni peccati 
fatti di sole e di carne spogliata, 
e ho accettato la sua potenza, 
i lividi muri alzati tra nuvolo e abisso,
e l’onda del nord senza sogni. 
 
Ma non ho avuto pazienza: 
e l’acqua è rimasta col sale; 
non ho avuto pazienza
perché anch’io sono il mare.

Note biografiche e riflessioni

Massimo Ferretti nasce a Chiaravalle, nelle Marche, nel 1935 e muore a Roma nel 1974. Una vita segnata dalla malattia che lo porterà alla morte, dall'amore per la poesia e per le parole. Leggendo di lui, dall'amicizia con Pasolini all'adesione al Gruppo '63, mi sono resa conto di quanto amasse il mondo letterario che più volte lo deluse, al punto tale da fargli prendere la decisione di lasciarlo per dedicarsi all'attività di famiglia. Eppure, non abbandonò mai quello a cui aveva dedicato tutta la vita, non si ritenne mai sconfitto. La poesia di oggi sembra scritta, per chi, come me, ama il mare quasi visceralmente. In lui si riconosce, a lui anela, a lui ritorna. Perché, anch'io sono il mare.

Dedico questo post agli amici marchigiani che in queste ore soffrono a causa di una tragedia assurda e devastante, frutto dell'opacità  e della cupidigia di governi e imperi economici.

14 settembre 2022

[RIFLESSIONI] Siamo ancora capaci di accontentarci?




Forse con questa domanda solleverò un polverone perché immagino che la stragrande maggioranza di noi, risponderà positivamente. Eppure siamo soggetti a continue tentazioni. Social e televisioni, il web in generale, ci sollecitano di continuo. Vediamo quella borsa su di una rivista? Ecco che immediatamente la desideriamo anche noi. Valga per ogni bell'oggetto, libro, vacanza. 

Se pensiamo poi al lavoro e agli affetti, la situazione non cambia. C'è sempre quell'amico o parente che ha un lavoro più soddisfacente, oppure ha accanto una persona che lo/la riempie di attenzioni. Guardiamo spesso oltre il nostro giardino e stiamo perdendo sempre più la qualità di apprezzare quel che abbiamo. 

Non vi nascondo che mi capita di desiderare qualcosa che ho visto in giro o delle situazioni lavorative che vorrei anche io. Non sono perfetta! Ma rientro nei ranghi ben presto, perché sono solita guardarmi dentro con attenzione.

Però faccio una gran fatica quando noto  che chi ha tanto non si rende  conto della fortuna che ha. Si lamenta sempre e comunque. Mi viene da pensare che tutti coviamo un'insoddisfazione di fondo che non ci permette di guardare al bello e al positivo intorno.

Peggio è quando  non notiamo la sofferenza e il disagio a zero distanza.Poi tutti bravi ad insorgere per le ingiustizie e le guerre. Ma il nostro vicino? La malattia di un amico? La sofferenza reale e discreta del conoscente che non arriva a fine mese? Tutti bravi, tutti empatici, tutti generosi. Ma in concreto ci siamo per le persone che ci circondano nella quotidianità? Aiutare gli altri non è un ottimo modo di essere soddisfatti e accontentarsi di quel che abbiamo?

E allora aspetto i vostri punti di vista e vi lascio con le seguenti massime. Da rifletterci sul serio.


Chi non è soddisfatto di ciò che ha non sarebbe soddisfatto neppure se avesse ciò che desidera.(Socrate)

Avrei potuto accontentarmi ma è così che si diventa infelici.
(Charles Bukowski)

Si soffre molto per il poco che ci manca e gustiamo poco il molto che abbiamo.
(William Shakespeare)

12 settembre 2022

[RICORRENZE] 30 anni di matrimonio e non sentirli❤

 

 


Un altro giorno da ricordare. Infiniti passi io e te.Tante montagne da superare e  ciottoli a cui prestare attenzione per non inciampare. Tienimi la mano ed io stringerò la tua per tutto il tempo che la vita ci concederà. Come ti ho promisi, quel pomeriggio colmo di sole di trent'anni fa.

Ti amo Francesco.

Buon anniversario Amore mio.

11 settembre 2022

[BLOG] la piattaforma blogspot sempre più inaffidabile


Dalla rete


Ma cosa sta succedendo alla piattaforma blogspot? A luglio l'avevo lasciata con diversi problemi, quello più eclatante era collegato alla sparizione dei commenti sui vari blog.

Torno a settembre e trovo altri disastri. Ad esempio il mio blogroll non si aggiorna più e molti post dei miei amici, ad esempio quello di Franco, quello di Valeria e di MikiMoz, sono scomparsi. I miei ultimi post non si vedono  nè da me nè da voi.

Voi avete notato altri disservizi? Io sono davvero stanca e stufa... non so come sistemare il mio blogroll anche perché da tempo non riesco più a modificare le impostazioni!

Forse è arrivato davvero il tempo di emigrare altrove...  ci sto pensando seriamente.

10 settembre 2022

[SABATO DI POESIA] Parolerie di Pandelìs Bukalas


Le parole – bambine piccole, molestano, fanno male,
se le accarezzi ridono, poi subito si ostinano,
han fretta di dir tutto, s’imbrogliano, sanno amare,
diventan grido, tacciono, nascostamente svelano.

Le parole – bambine piccole, a volte si ribellano,
sanno dire le lacrime, il riso sanno scrivere.
Agnelle si sacrificano, belve nella passione,
ansiose di dipingere l’intero mondo azzurro.

Le parole – bambine piccole. Flessuosi corpicini
che agguerriti si levano, mettono le ali, volano.
Sognano, si spaventano, si alleano, si separano,
animelle cui è stato dato di avere sempre sete.

Le parole – bambine piccole. Bianco per loro il tempo,
pagine su cui scrivere, vele che il vento gonfia
per fare viaggi nella gioia, far viaggi nel dolore.
L’amore sa trasformare in sacro la tempesta.

(Poesia n.298 novembre 2014 - da Poesie da spiaggia di Nicola Crocetti e Jovanotti)


Note biografiche e riflessioni

Il poeta nasce Lessini, Missolungi, nel 1957. Ed è l'unica cosa che so. Di lui non si trova nulla in internet, salvo qualche stralcio di poesia. La maggior parte delle sue sono state tradotte dal greco da Nicola Crocetti,  che poi ha inserito questa nell'antologia di cui vi ho già parlato tempo fa. Trovo limpido e incisivo il suo modo di spiegare le parole. Di loro io ho grande cura e rispetto. Non le uso  a caso, ma le doso con molta attenzione. Proprio perché so che sono delicate e forti, dure e tenere, dolorose e amorose e come dice il poeta, capaci di trasformare in sacro la tempesta.



08 settembre 2022

[REGINA] CIAO QUEEN ELISABETH

 






Sei volata via in pomeriggio di pioggia. Nella tua "casa" del cuore, quella Balmoral che hai amato tanto. 

Sento molto vicino il dolore dei tuoi sudditi perché ti ho voluto molto bene. Sono strana io, ma così come amo la tua patria, amo te. 

E su questo blog ci sono tracce importanti del tuo passaggio.

Sii felice e finalmente libera dal tuo "lavoro" che hai svolto egregiamente tutti i giorni della tua vita di regina da quando avevi  26 anni  fino ad ora. Credo che il mondo sentirà la tua mancanza.

Nulla sarà più come prima senza di te. La roccia.

Inossidabile, eterna Lilibeth. Fai buon viaggio.



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03 settembre 2022

[SABATO DI POESIA]: Sonetto di Settembre di Carlo Vallini

 

O Settembre, nel bel parco silente
ove assorto al mio sogno un dí vagai,
fa’ ch’io rivegga ancora dai rosai
fiorir le rose, prodigiosamente.

Ch’io rioda tra i boschi dolcemente
gemer le mie fontane dolci lai
e le gelide statue che mai
mutano gesto, interrogarmi intente.

Irrompa tra i cipressi, per le aperte
finestre, nel castello, la sovrana
fiamma sanguigna del gran sol che muore

e dilaghi via via per le deserte
plaghe, una voce triste che lontana
mi sembri e pianga invece nel mio cuore


Note biografiche e riflessioni

Carlo Vallini  nasce a Milano nel 1885 e lì muore nel 1920. Fu drammaturgo e docente. Poeta delicato seguì la linea crepuscolare di Guido Gozzano di cui fu grande amico. Morì giovanissimo a causa di un'embolia fulminante. I suoi versi malinconici sono perfetti per dare il benvenuto al mese di settembre.