28 giugno 2015

L'Amore è rumore.











Fine giugno. Non so bene perché, ma ho voglia di mettere nero su bianco quante cose nel mese mi hanno fatto incazzare e quante no.

E forse da oggi in poi lo farò spesso. Chissà. 



Mi ha fatto incazzare che un mio amico di blog abbia dovuto confrontarsi con una masnada di vigliacchi del web. Che hanno riempito il suo spazio di insulti di vario genere. Tanto da indurlo a fermarsi per un po' per decidere sul da farsi. E alla fine la grinta e la forza del  mio ragazzo bello hanno avuto la meglio su gentaglia dal cervello grande come un chicco di riso. Schifosi relitti.

Mi ha fatto incazzare che si possa permettere alla Grecia di non stare ai patti con l'Europa. Che noi qui in Italia stiamo a leccarci ancora le ferite per le rinunce fatte e che faremo. Zitti e mosca. Mentre Tsipras indice un referendum per lavarsene le mani e anche i piedi. 

Mi ha fatto incazzare dovere continuare ad esibire la mia faccia d'italiana corretta e ligia ad ogni dovere tutte le volte che sarò all'estero. E sapere che le risatine di compatimento dei "cittadini europei e non" continueranno a iosa. 

Continua a farmi incazzare Salvini. Ma è una roba vecchia. Dai "napoletani che non si lavano" alle "ruspe" di oggi non è cambiato nulla o quasi. Ah sì, è il segretario del partito, ha fatto fuori il vecchio Bossi e purtroppo fa leva sui cervelli minuscoli e imbrigliati di luoghi comuni dei "nazional-popolari" che lo seguono. Non me ne faccio una ragione. Ora fa il lecchino, lenticchia che non è altro. Se potessi, lo chiuderei in una discarica a cielo aperto nella "terra dei fuochi". Per qualche giorno. Per rinfrescargli la memoria su  quanto male il nord abbia fatto al sud, partendo da lì. Visto che fa finta di essersene dimenticato. Ma noi no. Io lo ricordo il compagno di merende Maroni, quando urlava al cielo che la "mafia" in Lombardia non esisteva. Lo so che non basta, ma è un inizio. Poi lo mandiamo a raccogliere pomodori nelle campagne del sud a posto di qualcun altro. Ma anche uva nelle terre pregiate del Barolo. Sempre per tre euro lordi all'ora. Quando va bene.


Ora "pensieri positivi".

Sto leggendo un gran bel libro: "Il Paese dei Coppoloni" di Vinicio Capossela. Sarà che la terra raccontata è anche la mia terra. Sarà che ritrovo gente e odori della mia infanzia. Sarà che le colline e le montagne raccontate sono impresse a fuoco nella mia memoria. Sarà che i treni viaggiati li abbiamo sentiti insieme. Ma la poesia di un "cantore" fuori dal coro è grandemente potente. Non si scappa. La memoria è tutto. Il nostro bagaglio, passato e futuro.

Mi è piaciuto, passare delle belle serate tra la gente della mia nuova città. Aperta e cordiale. Serate di feste, di cene al chiaro di luna. Di racconti, di gelati e risate. E di musica non ordinaria e piatta. Viva.

Mi è piaciuto completare la mia wish list di libri da leggere per questa estate che è arrivata. Caldo, dolce far niente e letture. Niente di meglio. Mancano quasi due mesi però. Ce la posso fare. Per la wish list prossimamente su questo schermo.

Mi è piaciuto organizzare la nostra prossima vacanza. Brevissima ma intensa. In Italia. Ve ne parlerò.

Mi è piaciuto fare gli auguri al mio papà, lo scorso 21 giugno.  Ha oltrepassato gli ottantadue anni con il piglio di un ventenne. Aivoglia a dirgli vacci piano. Che con il suo cuore provato dal tempo e dalla vita dovrebbe vivere quasi in una bolla. Ma non lo farà. Lo conosco bene, ho il suo carattere e il suo cipiglio. Ed io figlia indomita forgiata dalle sue mani, gli auguro notti stellate come quelle che desidera. E frutti maturi da cogliere dai suoi alberi per ancora un mucchio di tempo. Pronti per essere  donati alla sua numerosa tribù. Quella che a volte osserva in disparte, mentre gli ruota intorno, con lo sguardo orgoglioso di chi, ha operato con intelligenza, coerenza ed onestà. Ed io sono altrettanto orgogliosa di lui. 


Mi è piaciuto che negli Stati Uniti dell'Ammerica i diritti degli omosessuali siano stati riconosciuti. Grande passo a cui la nostra minuscola Italia non è preparata oggi e non lo sarà per lungo tempo ancora. Fino a quando lo chiesa continuerà a mischiare le carte in nome di un dio che per primo non avrebbe mai accettato alcuna differenza. 

Ma noi incalliti ricettatori di speranza, continueremo a fare rumore. Ogni giorno, ogni minuto.

E di certo non sarà un FOLLE squilibrato che spara all'impazzata su una spiaggia bianca a  turisti inermi a farmi cambiare idea. O l'avanzata di gente MALATA (sempre in nome di un dio minore a fargli da alibi) che pensa di riuscire a restituire all'occidente il male fatto in tempi passati. 



E anche se, come potete ben immaginare, il concerto di Lorenzo Jova Cherubini ieri sera mi ha lasciato stremata e felice, come una bimba da Hamley's a Londra, beccatevi i Verve a conclusione del post.

Perché sì: AMORE E' RUMORE. E NE CONTINUEREMO A FARE. MA TANTO. Come ieri sera a Milano e Torino sotto un cielo arcobaleno.





26 giugno 2015

L'ESTATE ADDOSSOOOOOOOOOOOO!


L'estate addosso 
un anno è già passato 
la spiaggia si è ristretta ancora un metro 
le mareggiate 
le code di balena 
il cielo senza luna 
l'estate addosso 
il gesso a un braccio rotto 
la voglia di tuffarsi 
guardando entrare in acqua tutti gli altri 
ma lei mi ha visto 
che sono qui da solo 
e forse parlerà con me 
canzoni estive 
minacce radioattive 
distanti come un viaggio in moto in due 
fino ad un locale aperto fino all'alba 
ricordo di un futuro già vissuto da qualcuno
Prima che il vento si porti via tutto 
e che settembre ci porti una strana felicità 
pensando a cieli infuocati 
ai brevi amori infiniti 
respira questa libertà 
ah ah ah ah 
l'estate e la libertà
L'estate addosso 
bellissima e crudele 
le stelle se le guardi 
non vogliono cadere 
l'anello è sulla spiaggia 
tra un mare di lattine 
la protezione zero 
spalmata sopra il cuore
L'estate addosso 
come un vestito rosso 
la musica che soffia via da un bar 
cuccurucu paloma 
l'amore di una sera 
gli amici di una vita 
la maglia dei mondiali scolorita
Prima che il vento si porti via tutto 
e che settembre 
ci porti una strana felicità 
pensando ai cieli infuocati 
ai brevi amori finiti 
respira questa libertà 
ah ah ah ah 
l'estate e la libertà
L'estate addosso 
un anno è già passato 
vietato non innamorarsi ancora 
saluti dallo spazio 
le fragole maturano anche qua 
respira questa libertà 
l'estate e la libertà 
ah ah 
ah ah 
ah ah 
l'estate e la libertà





LORENZO 2015 CC NEGLI STADI - SABATO 27 GIUGNO 2015.
Devo aggiungere altro?


16 giugno 2015

Ragazzi di Vita.




Pier Paolo Pasolini - immagine dagli archivi ANSA.


" Da una parte il cielo era tutto schiarito, e vi brillavano certe stellucce umide, sperdute nella sua grandezza, come in un sconfinata parete di metallo, da dove, sulla terra, venisse a cadere qualche misero soffio di vento. Dall'altra parte, come ci si voltava, verso Roma, c'era ancora brutto tempo, con dei nuvoli grevi di pioggia e fulmini, che però s'andavano sbrillentando all'orizzonte cosparso di lumi. Da un'altra parte ancora il cielo si stendeva, proprio lì sopra Tiburtino, come sopra l'imbuto d'un cortile, e la luna si appoggiava, spaurita sugli orli lucenti di qualche macchia di vapore vagante. Giù per le strade tutte uguali di Tiburtino non c'era ormai nessuno, e solo dalla strada centrale si sentiva qualche rumore. I tre se ne andavano smidollati verso la Tiburtina, tra lotti con qualche filo d'erba sulla terra battuta, e il Caciotta canticchiava mentre gli altri due trascinavano le scarpe bianche e nere a punta tutte fraciche senza dire una parola."




Come commentare e quali parole poter mai usare per poter descrivere un capolavoro e un Uomo tale. Pensare che fra poco saranno quarant'anni dalla sua morte.

La desolazione e lo squallore di una vita adolescenziale già segnata.Tutto scorre, inizia e finisce su quel fiume che è il nodo della loro esistenza.Che lascia sulle rive solo i vinti. 

Oggi, esattamente come ieri.













10 giugno 2015

Mio fratello è figlio unico.


Mio fratello è figlio unico
perché non ha mai trovato il coraggio di operarsi al fegato
e non ha mai pagato per fare l'amore
e non ha mai vinto un premio aziendale
e non ha mai viaggiato in 2ª classe sul rapido Taranto Ancona 
 E non ha mai criticato un film senza prima, prima vederlo
Mio fratello è figlio unico
perché
è convinto che Chinaglia non può passare al Frosinone
perché è convinto che nell'amaro benedettino non sta il segreto della felicità
perché è convinto che anche chi non legge Freud può vivere cent'anni
perché è convinto che esistono ancora gli sfruttati mal pagati e frustrati

mio fratello è figlio unico sfruttato represso calpestato odiato
e ti amo Mario
mio fratello è figlio unico deriso frustrato picchiato derubato
e ti amo Mario
mio
fratello è figlio unico dimagrito declassato sottomesso disgregato
e ti amo Mario
mio fratello è figlio unico frustrato frustato derubato sottomesso
e ti amo Mario
mio fratello è figlio unico deriso declassato frustrato dimagrito
e ti amo Mario
mio fratello è figlio unico mal pagato derubato deriso disgregato
e ti amo Mario

(Rino Gaetano - 1976)





Lo sgomento di sentire questa canzone sempre attuale.

02 giugno 2015

[CINEMA] Di Holly Golightly e Colazione da Tiffany.






Titolo:Breakfast at Tiffany's 
Autore:Truman Capote
Traduzione:Bruno Tasso

Ricomincio da Holly e da Colazione da Tiffany.
Con il cuore nella tormenta riparto da uno dei miei personaggi preferiti. Stavolta provando a non farmi condizionare dal mio amore per Audrey Hepburn, l'attrice che le diede corpo ed anima nel film tratto dal romanzo di Truman Capote. Cercando al contrario  di trovare il giusto distacco.

Come deve essere, com'è giusto. Suvvia. Che di solito quando un film è tratto da un romanzo che abbiamo amato è sempre una gran delusione. Ogni libro è il film che ci siamo immaginati,  così come i personaggi e i luoghi. Hanno il volto che abbiamo creato con la nostra fantasia, quella voce, esattamente quei movimenti. Siamo noi gli autori, gli sceneggiatori, i fotografi, i registi. Come potrebbe piacerci qualcosa che non è esattamente la fotografia scaturita dal nostro pensiero e dalle emozioni che abbiamo maturato leggendo? 
Poche volte al cinema non sono rimasta delusa. 
Ma in questo caso, vidi prima il film, da bambina. E solo da adolescente lessi il romanzo. Ero nella fase Capote. Avevo appena letto L'Arpa D'Erba e continuai a scoprire l'autore rivolgendo l'attenzione al suo romanzo più famoso.
Fui travolta dal personaggio che mi rese schiava. E solo dopo tantissimi anni l'ho ripreso in mano. Centellinando le pagine, parola dopo parola. Una riscoperta.


La protagonista? Non è quella bella ragazza sventata e stralunata che ci ha fatto innamorare nel celebre film. Dotata di una grazia innata e di un gusto eccellente.  Ma va...

E' una donna sofferta e sofferente. Egoista, bugiarda, traditrice. Che non si fa scrupolo ad usare chiunque per raggiungere il "suo posto" nel mondo. Traducendo il tutto in un matrimonio che le dia visibilità e sicurezza finanziaria.

Non esita ad abbandonare il marito, i "suoi figli" e Fred, suo fratello adorato, per arrivare alla città dei suoi sogni: NEW YORK.

"Amo NY, anche se non è mia al modo in cui qualcosa deve esserlo, un albero, una strada, una casa, qualcosa che mi appartiene perché io le appartengo." 

Fa perfino da postina ad un mafioso. Passando messaggi in codice al suo avvocato. Certo trattasi di previsioni del tempo...

Si prostituisce: "qualche passeggiatina extra alla toilette" per regalare un'uccelliera al suo amico del cuore ("Fred Bello" la ama silenziosamente e perdutamente) che abita al piano di sopra. Certo gli fa promettere che mai e poi mai ci metterà dentro una creatura viva. Che contraddizione, che pochezza, che incoerenza...

Flirta alla grande con i fidanzati delle sue "migliori" amiche. Anche se poi sono queste ultime a sposarsi con il suo e a rinnegare l'amicizia. Ma chi la fa, l'aspetti.
Il colpo di grazia però lo da il finale del libro... diverso, inaspettato. Stessa botta come la prima volta che lo lessi. Io rimasi lì piegata assieme a lei. Ieri e pure oggi.

In realtà il mio è un vero e proprio inno alla sua stronzaggine. Sarò stronza esattamente come lei, è evidente. Noi due simili e divise da un ponte costruito sulle ali del  tempo e della fantasia.


Noi che amiamo New York City nella stessa maniera assurda e innarrestabile. Per quel che mi riguarda, tutta colpa del troppo leggere fatto negli anni e dei film visti; tanto da farmi pensare la prima volta che giunsi a Manhattan "sì diavolo, io qui ci sono nata". I tombini che fumano, la gente che freme e corre sulla Quinta, le luci  e i tabelloni rutilanti di Times Square. Le vetrine scintillanti e lì esattamente all'angolo con la 57ma,  il Ciclope che regge l'orologio.



Foto privata MariellaEsse


Sotto, le vetrine del negozio che amo di più al mondo: TIFFANY&CO
Talmente maniaca da trascinare la mia metà davanti a quelle vetrine all'alba con una brioche tra le mani e i miei occhiali da sole calati sul naso con aria da da diva.
Noi che per amici e famiglia  ci faremmo fare a pezzi. Noi,  che per eccesso di narcisismo a volte ci sentiamo al centro del mondo...
Che ogni volta cadiamo e ci rialziamo. Acciaccate, livide ma ancora vive.

E qui alcune tracce di comunione di pensiero tra le pagine del libro. Il problema è capire se chi parla è Holly o Capote. O tutti e due. Assieme ad un pezzetto di me.

"Una persona dovrebbe poter sposare uomini o donne o... stammi a sentire, se tu venissi a dirmi che ti vuoi mettere con un cavallo da corsa rispetterei il tuo sentimento. No, parlo sul serio. L'AMORE DOVREBBE ESSERE LIBERO."

"Ti rispondono sempre che le cose buone ti capitano soltanto se sei buona. Buono? Questo è già più vicino a quel che intendo io. Non un'onestà di tipo legale - io non ci penserei due volte a profanare una tomba e a rubare gli occhi ad un morto se pensassi che può contribuire al mio divertimento quotidiano - ma un'onestà nei confronti di se stessi. Sii quello che vuoi ma non un vigliacco, un fanfarone, un ladro di emozioni, una sgualdrina; preferirei avere il cancro piuttosto che un cuore disonesto."


Ma ecco che Holly mi sussurra:
Hai le paturnie gioia? Non preoccuparti, indossa un bel vestito,attenta agli accessori, la medaglietta di Tiffany e un bel paio di scarpe. Tutto si sistemerà vedrai. 
E allora inforco i miei occhiali da sole e vado...

Verso il mio Brasile.









Note bibliografiche sull'Autore

Truman Capote - romanziere- drammaturgo - giornalista - attore.

Alcune pubblicazioni:

Incontro D'Estate - pubblicato postumo 2005
I Cani Abbaiano - 1973
A Sangue Freddo - 1965
L'Arpa D'Erba - 1951
Colore Locale - 1950 
Altre Voci Altre Stanze - 1948