25 aprile 2023

[MEMORIA] Il 25 aprile negli occhi di Martino

 

La prima videochiamata del mattino è arrivata da papà e mamma. E nel salutarmi mio padre mi ha detto:

"oggi è la Festa della Liberazione, è una bellissima giornata."

E i suoi occhi erano gli stessi di oltre settant'anni fa, quando in una mattina di primavera vide gli alleati arrivare nel suo paese. Li aspettava con gioia e con il cuore fiero. Aveva dodici anni e poco tempo prima aveva rischiato di morire per mano di un tedesco che voleva portargli via il cane, mentre alla rinfusa le forze armate tedesche abbandonavano quella regione, L'Irpinia, dove i partigiani, riparati dalle montagne, li stavano colpendo senza tregua. E loro, i bambini, li aiutavano come potevano.

Quella storia ve l'ho già raccontata, il piccolo e  fedele amico fu ucciso dal tedesco con un colpo alla testa ed era la fine che avrebbe fatto  mio padre, se mia nonna Maria non si fosse opposta con la fierezza che le ricordo e che è un po' la mia, frapponendosi tra lui e il bambino. A quel punto il militare non ebbe più il coraggio di sparare, ma da vigliacco quale era, spostò l'arma e colpì il cane. Mia nonna mi diceva che per anni ha ricordato la risata querula di quell'uomo, che risalendo sul suo mezzo e voltandole le spalle le disse qualcosa in tedesco, che lei non capì.

E la memoria rimane viva e accesa. Nei ricordi di tutta la nostra famiglia. Speriamo non muoia mai, visti i tempi negazionisti e bugiardi.

Buona Festa della Liberazione a tutti voi.



Molto di quel che successe nel meridione durante gli anni più bui dopo l'armistizio dell'8 settembre, è stato lasciato da parte e ingiustamente dimenticato. Se siete interessati a quel che successe in Campania vi rimando  a questo link.

15 aprile 2023

[SABATO DI POESIA] Ho sognato di volare di Dacia Maraini



Ho sognato di volare

tante volte in una
una volta in tante,
leggera sopra i tetti
con un sospiro di gioia nera
posandomi sui cornicioni
seduta in bilico su un comignolo
quanto quanto quanto
ho camminato sulle vie
ariose dell’orizzonte
fra nuvole salate e raggi di sole
un gabbiano dal becco aguzzo
un passero dalle piume amare
erano le sole compagnie
di una coscienza addormentata
vorrei saper volare
ancora in sogno ancora,
come una rondine,
da una tegola all’altra
e poi sputare sulle teste
dei passanti e ridere
della loro sorpresa, piove?
O sono lacrime di un Dio ammalato?
Volo ancora, ma nelle tregue del sonno
il piede non più leggero
scivola via, una mano si aggrappa
alla grondaia che scappa
vorrei volando volare
e riempire di allegrie
le spine del buio.

(Dacia Maraini “ho sognato di volare” da “Notti e sogni” Poesie Rizzoli - 1998)


Note biografiche e riflessioni

Dacia Maraini è nata a Fiesole il 13 novembre 1936. Scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice. Vincitrice, tra i tanti,   del Premio Cimitile, Campiello e Strega. Di suo ho letto molto, essendo un'autrice che mi piace. Tra i suoi romanzi più belli Bagheria e La Lunga Vita di Marianna Ucria.Ha scritto anche Chiara D'Assisi - elogio della disobbedienza ed è un romanzo che vi consiglio. E' una donna che ama  scrivere  di donne e spesso anche le sue poesie parlano del nostro universo. Il piccolo gioiello di oggi lo dedico innanzitutto a me stessa perché durante l'infanzia e l'adolescenza sognavo spesso di volare. Lo riconduco al mio desiderio di crescere e di diventare indipendente. E ciò che ho realizzato da adulta è un po' lo specchio di quel desiderio. E pure io oggi, vorrei ancora possedere quel "fiato" leggero con il quale "sorvolavo" il mondo. 


07 aprile 2023

[RIFLESSIONI] La felicità è nelle piccole cose

foto privata

Quando guardi l'orizzonte e pur essendo una giornata uggiosa, le gocce di pioggia sembra quasi ti sorridano. E allora ti chiedi che cosa  manca al giorno per essere completo se non un sorriso. E ti sorprendi ad osservarlo nel riflesso rigato del vetro.

Osservi la tua orchidea bianca che pure quest'anno è rifiorita, facendosi bella per andare incontro alla primavera. I petali delicati e corposi si allargano, quasi a scoccare un abbraccio. La natura ti accoglie sempre.

E cammini con calma evitando di correre almeno oggi, anche se il tuo treno di sicuro non aspetterà. Ma prenderai quello dopo, non pensando al ritardo che a volte ti carica d'ansia inopportuna. Respiri e mantieni lo stesso passo.

Stupisci nel silenzio  quasi anomalo del giorno mentre sei al tuo posto, in ufficio. Sono quasi tutti via e tu ti godi quegli istanti di pace, serena.

E poi arriva la tisana calda che sorseggi la sera mentre, seduta sul divano,  guardi un film. Non ne faresti mai a meno.

Sono tante le istantanee da scattare lungo la giornata. Attimi di pausa, riflessione e pensieri. Ti piacciono e ti rendi conto di averne una necessità impellente. 

I giorni che scorrono non devono essere per forza tutti uguali o anonimi, possono riempirsi di piccoli momenti di felicità, se riusciamo a riconoscerli.


Vi abbraccio tutti, 

Buona Pasqua.

01 aprile 2023

[SABATO DI POESIA] Se tardi a trovarmi insisti di Walt Whitman


dal web


Se tardi a trovarmi, insisti.

Se non ci sono in nessun posto,

cerca in un altro, perchè io sono
seduto da qualche parte,
ad aspettare te...

e se non mi trovi piú, in fondo ai tuoi occhi,
allora vuol dire che sono dentro di te.

(Walt Whitman - Foglie D'erba - 1855)


Note biografiche e riflessioni
Walt Withman nasce a West Hill nel 1819 e muore a Camden nel 1892. È unanimemente considerato il padre della poesia moderna americana. Poeta, scrittore e giornalista, fu il cantone del verso libero e il "padre" del sogno americano. Amo molto le sue poesie, da quella più celebre "capitano o mio capitano" alle più brevi e intense, come quella che propongo oggi. L'amore che non si ferma mai e vibra attraverso il tempo e lo spazio. Che saprà restarci accanto, qualunque cosa accada.