La prima videochiamata del mattino è arrivata da papà e mamma. E nel salutarmi mio padre mi ha detto:
"oggi è la Festa della Liberazione, è una bellissima giornata."
E i suoi occhi erano gli stessi di oltre settant'anni fa, quando in una mattina di primavera vide gli alleati arrivare nel suo paese. Li aspettava con gioia e con il cuore fiero. Aveva dodici anni e poco tempo prima aveva rischiato di morire per mano di un tedesco che voleva portargli via il cane, mentre alla rinfusa le forze armate tedesche abbandonavano quella regione, L'Irpinia, dove i partigiani, riparati dalle montagne, li stavano colpendo senza tregua. E loro, i bambini, li aiutavano come potevano.
Quella storia ve l'ho già raccontata, il piccolo e fedele amico fu ucciso dal tedesco con un colpo alla testa ed era la fine che avrebbe fatto mio padre, se mia nonna Maria non si fosse opposta con la fierezza che le ricordo e che è un po' la mia, frapponendosi tra lui e il bambino. A quel punto il militare non ebbe più il coraggio di sparare, ma da vigliacco quale era, spostò l'arma e colpì il cane. Mia nonna mi diceva che per anni ha ricordato la risata querula di quell'uomo, che risalendo sul suo mezzo e voltandole le spalle le disse qualcosa in tedesco, che lei non capì.
E la memoria rimane viva e accesa. Nei ricordi di tutta la nostra famiglia. Speriamo non muoia mai, visti i tempi negazionisti e bugiardi.
Buona Festa della Liberazione a tutti voi.
Molto di quel che successe nel meridione durante gli anni più bui dopo l'armistizio dell'8 settembre, è stato lasciato da parte e ingiustamente dimenticato. Se siete interessati a quel che successe in Campania vi rimando a questo link.