09 agosto 2019

IL RIONE LUZZATTI E L'AMICA GENIALE




Foto privata di Antonio S.

Al rione Luzzatti-Ascarelli di Napoli si arriva con la linea 2 della metropolitana, scendendo alla fermata Gianturco.
Lo conosco da tempi non sospetti, diciamo da qualche decina di anni, perché è il posto dove è nata mia madre. Figlia di un giovane macchinista beneventano, che prima della 2° guerra mondiale,  dovette lasciare la sua terra originaria e trasferirsi per lavoro nella grande città, assieme ai figli e alla moglie. Rimase lì per poco tempo perché, allo scoppio del conflitto, tornarono alla loro vita di provincia. Ma sia mia nonna che mia mamma, mi raccontarono di quel piccolo appartamento al primo piano, con due finestre che si affacciavano su uno dei cortili circondati dai palazzi del quartiere. Non c'era bellezza sicuramente, ma nei loro occhi, durante i racconti,  leggevo la malinconia di quel tempo antico, sospeso tra due orrori. La giovane sposa dietro la finestra aspettava  il ritorno  del marito dal lavoro faticoso, sporco della fuliggine di carbone che riempiva mani e polmoni e i figli piccoli ,desiderosi di riabbracciare quel padre spesso lontano, anche per diversi giorni. Altri tempi, altra vita, altri respiri.

Era ed è un quartiere popolare, venuto su a cavallo delle due guerre. Luogo di operai e ferrovieri, di  gente, citando Troisi, povera ma onesta.
Un quartiere che, nel corso dei decenni, non ha mai barattato la sua dignità e la sua onestà. Fiero e consapevole, anche se sempre più costretto a fare i conti prima con le  cattive amministrazioni e poi con la mancanza di fondi di quelle attuali, aggredito dal degrado che,  come in tutte le grandi città, colpisce innanzitutto le periferie.
Nonostante tutto è un quartiere dove i rapporti umani sono quelli di una volta, l'aiutarsi l'uno con l'altro è prassi e il caffè ha ancora quel profumo buono di ospitalità secolare. Passeggiando tra le strade hai la netta sensazione che Eduardo sia lì, pronto per una chiacchiera e na'tazzulella e' cafè...

Ultimamente c'è stata una variopinta invasione di turisti che si sono riversati nelle strade note grazie al clamore e alla popolarità che ha suscitato la celebre quadrilogia letteraria nata dalla mente di Elena Ferrante: L'amica geniale.
Anche se l'autrice non ha mai nominato nei romanzi il quartiere in cui è ambientata la storia di Lila e Lenù, troppi particolari sono a lui riconducibili. A fine giugno è stato inaugurato un nuovo programma di riqualificazione del tessuto ambientale e sociale grazie ad una serie di murales del famoso street artist internazionale, Gomez.
Il tutto è stato possibile grazie alla campagna  "I colori del rione" di Anema&Coop.
Mi è parsa un'occasione bellissima per il quartiere che darà ancora più vita e coesione alle persone.
Ma ora lascio parlare le foto, scattate tra ieri e e oggi da mio fratello. 
Un architetto che, per scelta e passione, ha deciso di vivere sul territorio. Lui ne è fiero così come io lo sono di lui. E la storia della mia famiglia continua, passo dopo passo, tra quelle strade.

foto privata di Antonio S.

Foto privata di Antonio S.


Foto privata di Antonio S.


Foto privata di Antonio S.

Foto privata di Antonio S.
Foto privata di Antonio S.

Foto privata di Antonio S.

Foto privata di Antonio S.

Foto privata di Antonio S.

Foto privata di Antonio S.



Per qualche giorno il mio blog sarà in pausa, da oggi partono ufficialmente le mie vacanze. 

Vi abbraccio tutti.


01 agosto 2019

TRA LE STATISTICHE E L'ESTATE



Maremma - foto privata



Non lo faccio mai, ma stavolta non mi trattengo.
Negli ultimo periodo, pur essendo tra quelli più caldi degli ultimi vent'anni, mesi in cui, piuttosto che stare in casa, si preferisce fare altro e non passare il tempo a scrivere sui blog, il mio, che ha ormai nove anni, ha avuto  un'impennata di visualizzazioni  che stentavo a crederci quando, l'altra sera, per curiosità, sono andata a guardare le statistiche. Cosa che non è solitamente in capo ai miei pensieri. Sono andata a curiosare forse  influenzata da alcuni commenti pescati in rete sui flussi di lettori, sui bacini di affluenza, sul pubblico ecc...ecc...ecc... A dire il vero tutta roba che non ho capito fino in fondo e che mi ha pure fatto girare la testa. 

Sono una ragazza semplice io. Scrivo, rispondo ai vostri interventi, mi prendo un po' in giro, vi faccio una testa così con le mie fissazioni e passo a trovarvi per un'unica ragione: mi piacete. Tanto ma tanto. Altri scopi non ne ho. Non ho mai pensato che sarei diventata una fescion blogger da insalata bionda con millemila follower. Però.

Solo nell'ultimo mese ci sono state oltre 16.000 visualizzazioni con una media tra i 500 e mille click giornalieri.
Per non parlare del fatto che quasi la metà del pubblico arriva dagli Stati Uniti.
Epperò, cosa potrà mai interessarli? Onestamente sono rimasta stupita anche perché scrivo in italiano e per la maggior parte dei post parlo dei fatti miei. 
Davvero un mistero.
Questo non toglie nulla alla soddisfazione che mi da la consapevolezza che in oltre nove anni, il mio blog rimane un piccolo luogo in cui si sta davvero bene e dove il confronto, lo scambio di opinioni, la spensieratezza che sono le fondamenta della mia casa, continuino ad interessare e ad incuriosire quel tanto che basta dal volerci essere, dal volerci restare e tornare. 
Un tutti insieme appassionatamente eheheheh


Che posso dire a questo punto se non grazie a tutti
Agli amici sempre presenti, che non mi fanno mai mancare commenti intelligenti e arguti con cui argomentano bene ogni mio post, da quelli smodati a quelli turbolenti.
E a tutti gli altri, compresi coloro che magari arrivano da internet attirati da un titolo o dalla mia follia.
Che poi ci sia chi dica non sia importante tutto questo, non lo nego. Ma io non ci credo.
Ritengo che sia gran parte dell'anima dei blog, la partecipazione.
Non il semplice cliccare.
Perché è verissimo che io scrivo e scriverò perché mi scappa da scrivere e così sarà, fino alla fine del tempo.

Ma il pensiero  che ci sia qualcuno a leggermi mi rende fiera e mi fa continuare a trasferire qui, in casa mia, la passione per la quale ho cominciato.
Era un gioco all'inizio, ora è parte della mia vita.
Come voi.

Buona estate.




PS: vorrei fare una precisazione: in realtà il pubblico estero e quello dagli Stati uniti in particolare, non supera un quinto dell'afflusso. Chissà cosa avevo letto ieri. Resta il fatto che non so bene se e da cosa dipenda. Sicuramente anche dallo spam ma sono più propensa a pensare che dipenda dal browser usato per arrivare da me.