31 marzo 2020

I FERRAGNEZ: STORIA DI UNA COPPIA CHE HO RIVALUTATO



Non sono l'unica ad avere spesso pensato che Chiara Ferragni fosse una ragazza che era riuscita a diventare quel che era perché si era trovata al posto giusto nel momento giusto.
E che tutto quello che aveva costruito in questi anni, lo aveva ottenuto anche grazie all'aiuto di tutte le persone che la circondavano e pure ad una gran botta di culo.
E poi, era insopportabile trovarsela ovunque: interviste, copertine di riviste, eventi di moda, Instagram, Twitter, perfino La Notte degli Oscar (vabbè lì aveva solo passeggiato sul tappeto rosso).
Sempre nell'occhio del ciclone, da sola, in compagnia, con mamma, papà e sorelle. 
In un nano secondo trova il fidanzato Fedez, famoso quasi quanto lei, che le fa la proposta di nozze ad un suo concerto e che se la sposa in Puglia con tanto di evento sbandierato su tutti i giornali e telegiornali, praticamente in mondovisione.
E poi la gravidanza, il parto, e il bambino Leon, sempre in diretta social. L'imprenditrice digitale del secolo. 
Una sovraesposizione globale. Ormai l'Italia è conosciuta nel mondo per la pizza, la mafia e la Ferragni.

Cos'e' pazz direbbe mia nonna.

Mai mi sarei aspettata che i Ferragnez mi avrebbero spiazzato, con una mossa semplice e devastante nella sua grandezza:
hanno lanciato tramite social una campagna crowdfunding partendo da una loro donazione di 100.000,00 euro attraverso la piattaforma GoFundMe  per acquistare materiale e attrezzature per la terapia intensiva. In meno di due settimane sono stati raccolti oltre 4 milioni di euro contribuendo alla realizzazione dei due padiglioni specializzati all'esterno dell'ospedale San Raffaele di Segrate.

La campagna è diventata la più grande d'Europa e la sesta al mondo.

Ora sembra che il Codacons li abbia attaccati presentando un esposto all'Antitrust  e chiedendo la sospensione della raccolta e un'indagine, adducendo accuse a proposito di importi gonfiati con un'alta percentuale di commissioni.
Questo ha generato molta confusione, perché alla piattaforma sono stati collegati Fedez e Ferragni, utenti come tutti i donatori e che in realtà, non gestiscono nulla personalmente, visto che quest'ultima è nata diversi anni fa ed ha molte campagne all'attivo.
La coppia si è detta disturbata e sconcertata dall'attacco ricevuto, facendo notare come in realtà si stia provando a distruggere un atto di bontà collettiva importantissimo, quale è la donazione.
Ma al di là di tutto io resto dell'avviso che la bellezza del gesto da parte di persone che sembrano così scollate dalla realtà, dice tutto sui pregiudizi che spesso nutriamo per gli altri. 
Noi vediamo l'immagine patinata, le feste, le luci, i guardaroba firmati. 
E invece, due ragazzi giovani, servendosi proprio della loro popolarità sono riusciti a fare tantissimo per chi sta soffrendo.Senza che nessuno glielo avesse chiesto.
Non gli dedico applausi. Non ne hanno bisogno.

Ma certamente un GRAZIE  oltre al mio rispetto, da oggi in poi.






29 marzo 2020

I VINILI DELLA DOMENICA: NERO A METÀ - PINO DANIELE




La storia nella storia dell'album che ha segnato la maturità artistica di uno dei più grandi cantautori italiani, PINO DANIELE, è quella che vi voglio raccontare oggi, prima di cominciare.

Sul retro del vinile c'è una dedica:
Questo album è dedicato a Mario Musella.

Mario Musella, musicista e cantautore napoletano, era il Nero a Metà che da il titolo all'album. 
Perché fosse soprannominato così è presto detto: era figlio di una napoletana e di un soldato afroamericano arrivato in Italia durante la seconda guerra mondiale.
Nonostante sia morto giovanissimo, a soli 34 anni, nella sua breve carriera ha segnato la musica italiana in qualità di voce solista e bassista con il suo gruppo The Showmen,  lavorando con musicisti del calibro di James Senese e Enzo Avitabile, oltre a Pino Daniele. Fu uno dei primi, negli anni '60, a suonare l'R&B marchiando e nutrendo il jazz napoletano.
Claudio Baglioni disse che: "la sua voce scuoteva, ammaliava entrava dentro." 
Non ho fatto in tempo a conoscerlo. Ma sono arrivata a lui proprio attraverso questo album, incuriosita dalla dedica. Eccolo nella sua interpretazione più famosa di Un'ora sola ti vorrei, con la quale vinse il Cantagiro.

Ora torniamo all'album di Pino. Uscito nel 1980 ha accompagnato con le sue canzoni molti dei momenti emozionanti della mia adolescenza. Che poi Daniele sia uno dei punti cardine della musica di tutta la mia vita, potrebbe essere irrilevante per chi mi legge. Ma tant'è. Assieme a Massimo Troisi, splende potente.

Il giovane cantautore napoletano è reduce dai due album precedenti che lo avevano fatto conoscere a tutto il pubblico italiano. La voce unica, la spettacolare bravura di chitarrista, l'incazzatura perenne nelle sue canzoni, le parolacce, il sound del suo blues che farà scuola, lo hanno già reso un artista da tenere in considerazione. A Napoli è considerato un dio, avendo scritto uno dei manifesti della canzone italiana e napoletana a soli 21 anni: Napul'è.
Sicuro di sé e delle sue grandi potenzialità, nel nuovo lavoro infonde con precisa alchimia e dosi magiche tutta la sua grandezza. Le sue radici napoletane, la sua passione per il jazz e il blues, il dna dei vicoli dove è nato e cresciuto, il respiro del Vesuvio, l'odore del mare. Il mondo della musica nera americana con il quale si è nutrito si fonde perfettamente con il ghetto, le luci e ombre della sua terra.
Un talento esplosivo e disarmante. 
Ogni canzone è una capriola tra le radici di appartenenza e la musica che ama:
da Eduardo De Filippo alla rumba sudamericana. Dalle complessità di brani come "Voglio di più", all'ilarità che  accompagna "A me me piace 'o blues".
Fino ad arrivare alla struggente "Quanno chiove" e al piccolo gioiello che è "Alleria".
Ogni canzone un sospiro. Che sia di amore, dolore, allegria, sofferenza. Tutto è vivo, vitale. Tutto pieno e rotondo, global. Il più internazionale dei nostri grandi artisti. Il più severo, malinconico, deciso e romantico. Con questo lavoro, si e ci spinge sempre più in alto fino a quasi toccare quel cielo azzurro che amava tanto. Quel mare. Quella gente. La mia e la vostra gente. La sua musica, la mia, la nostra. Ed in questi tempi timorosi, in cui tutto sembra incerto e provvisorio, è bene ricordare assieme a lui:




E aspiette che chiove
L'acqua te 'nfonne e va
Tanto l'aria s'adda cagna'





Ora cliccate sui link e perdetevi nella sua musica.




Album: Nero a Metà - Emi Italiana - 1980



LATO A







LATO B








Fonti: Wikipedia - Onda Rock.

24 marzo 2020

HARRY POTTER E LA SUA RICETTA DELLA SERENITÀ



I giorni che ci riflettono dietro un vetro con lo sguardo triste e lontano.
la preoccupazione dipinta sul volto come costante.
Il bollettino nazionale quotidiano che ci tiene aggiornati sull'andamento del virus ogni sera alle 18,00.
L'ansia per quella curva virtuale sempre tendente verso l'alto.
Notizie di conoscenti o persone amiche in quarantena. 
Che sia a casa o ricoverati.
Il dolore sulle labbra degli altri e la televisione sempre, costantemente accesa.
I social, altro bollettino costante di questa guerra in atto.

La bolla invisibile che ci avvolge.

E poi ci sono i lunedì e i martedì sera.
Quasi tre ore in cui, per quella manciata di minuti, molti di noi dimenticano tutti.
Andremo avanti per tutto il mese. Due volte alla settimana con una vera e propria ricetta magica.


Harry Potter


I  libri, nati dalla mente geniale di una mamma disoccupata, J.K Rowling.
I film che, almeno per gli appassionati e sono tanti, ci lasciano in balia di magie e sortilegi, comunità collegiali, amicizie inossidabili, amori che superano il tempo e  lo spazio.
Il buono e il crudele.
La vendetta e il perdono.

Ogni volta che guardo i film della serie, resto attaccata al mio divano, in totale resa.
Rido, mi incazzo, mi commuovo.
Sapete bene che non sono una ragazzina.
Eppure.

Io lo so, che il mondo non può essere cambiato con un colpo di bacchetta magica e che non usciremo benissimo da questo momento affannoso e terribile.
Ma me lo dimentico.
Per qualche ora me lo dimentico.

Harry mi regala la serenità, con la sua bontà, la sua quotidianità, la sua umanità.
Molti di voi non capiranno, ma molti altri mi comprendono perfettamente e annuiscono.
Forse, la nostra anima indebolita dagli ultimi avvenimenti, ne ha bisogno esattamente come di una delle sue pozioni magiche.

Che ci regali, forza, perseveranza, pazienza e intelligenza.
A piccole dosi, tra le pagine dei romanzi e tra le scene dei suoi film.
Una cura perfetta per rattopparci un pochino.




“La felicità può essere trovata, anche nei tempi più bui, se ci si ricorda solo di accendere la luce”.

(Albus Silente - Il prigioniero di Azkaban)




21 marzo 2020

SABATO DI POESIA: SE NON HO ALTRA VOCE...


Se non ho altra voce per sdoppiare
in echi d'altri suoni il mio silenzio,
parlerò, parlerò, finché non esca
la parola nascosta di ciò che penso.

E la dirò, sfinito, tra deviazioni
di freccia che avvelena anche se stessa,
o altro mare addensato di vascelli
dove il braccio annegato ci fa cenno.

E spingerò in fondo una radice
se la pietra miliare la va sbarra,
e lancerò in alto quanto dice
che più albero è il tronco che è più solo.

E lei dirà, parola ora scoperta,
tutti i detti del vivere consueto:
quest'ora che sconforta e che conforta,
il non vedere, il non avere, il quasi essere.


(José Saramago - Le Poesie Possibili - 1981 - traduzione di Fernanda Toriello - Edizioni Feltrinelli)


Note bibliografiche

José Saramago, poeta, nasce ad Azinhaga, Portogallo nel 1922. Morirà a Tias, isole Canarie nel 2010.
È stato narratore, poeta, drammaturgo e giornalista. Premio Nobel per la letteratura nel 1998.
Nelle Poesie Possibili Saramago mette in scena lo spettacolo desolante dei nostri apocalittici tempi: fame e morte, guerra e miseria. Lutti. Scandaglia l'uomo che vaga "appartato, estraneo e camuffato, nel solito corteo cittadino." Una poesia allo stesso tempo umanissima, intrisa di pena e struggimento, che vive di profonda indignazione per le tante vite non vissute, per le occasioni mancate, per le energie sperperate in danno dell'intera umanità. Quanto di più attuale non si poteva.




Oggi è la Giornata Mondiale della Poesia e oggi, il 21 marzo, nasceva ALDA MERINI.
Ho preferito ricordare così. Di Alda parleranno tutti.

17 marzo 2020

GLI ORTI NELLA TERRA DI DIO




"Da bambino, andavo alle elementari ma durante le ferie scolastiche i miei genitori mi inculcarono l'amore per la terra. Imparai e memorizzai il profumo del mondo agricolo, zappando e mietendo il grano, legando le " gregne" e  adagiando poi lo sguardo ai più grandi, al lavoro della trebbia.
Io da piccolo avevo gli occhi e la mente oltre la barriera dell'età, ed ora, come ha detto Lucio Battisti, "mi vieni in mente" ed amo l'infanzia più di me stesso.
Ecco perché vi mando queste foto che non hanno bisogno d'altro per farsi capire; la vita si è poi "evoluta" in modo impensabile, incredibile. Col mio innocuo diploma venuto dalla terra sono andato ad insegnare prima a Milano (p.zza Cordusio) poi ad Arluno nelle scuole medie; italiano,storia, geografia e materie tecniche non per forza attinenti, poi in FaceStandard ed infine ferroviere.
Ma non è finita, ora coltivo gli orti nella terra di Dio, ove la vita va oltre l'infinito. Amen."

(MartinoEsse)



Ieri sera, assieme ai miei fratelli, ho ricevuto questo whatsapp con foto allegate.
Mio padre, in questi giorni di "cattività" spesso ci racconta le sue passioni e ci parla di lui, del suo passato e della sua vita.
Tra i suoi interessi, di sicuro c'è l'orto che coltiva con perseveranza e successo. Sicuramente gli manca, come gli manchiamo noi figli e nipoti, in  questi giorni complicati.
Allo stesso tempo, il suo scritto è un inno alla gioia, alla vita, al futuro. 
Perché non ci può essere mai un momento in cui diciamo basta e smettiamo di sperare e sognare.
Vi regalo le sue parole, che siano  momento di bellezza e serenità.


15 marzo 2020

#UNA DOMENICAINSIEME



Ciao a tutti e buona domenica.
Oggi avrei dovuto parlarvi di musica ed in particolare di un album che amo moltissimo, visto che parla di me, della mia terra e della mia vita. Ho deciso di aspettare e preferito scrivere un piccolo post dedicato a voi amici di penna virtuale.
Siamo costretti a casa un po' tutti o quasi e affrontiamo queste giornate di reclusione nel miglior modo possibile, assieme ai nostri cari o da soli. O rendendoci utili alla comunità. Perché alcuni di voi sono in prima linea a combattere il virus e il mio pensiero e il  mio cuore sono colmi di gratitudine.
Allora volevo chiedervi, se vi va, di dirmi come passerete questa domenica e cosa state facendo.
Penso che possa aiutare a sentirci meno distanti e più uniti. Potete scrivere tutto quello che volete. Che sia un messaggio breve o lungo. Che parli di bimbi o di animali. Che sia di sfogo o di conforto. Io sono qui e vi aspetto. 
Mi farà piacere se aggiungerete al commento l'hastag #unadomenicainsieme che mi pare gradevole e positivo.



Naturalmente comincio io:


Oggi a Desio, dove vivo, il cielo è coperto, pur con sprazzi di luce e l'aria abbastanza fredda. 
Ho un pranzo da preparare (pasta al forno) e un paio di bei libri da leggere. Se il tempo migliorerà, passerò il pomeriggio sul balcone a leggere, seduta sulla mia panchina, tra cuscini e fiori.
Altrimenti resterò in casa, risponderò ai vostri commenti e vi farò visita. Alle 18, accogliendo l'invito sul web, canterò Il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano. In serata preparerò la pizza.
La tradizione e la ricetta sono quelle di nonna Carmela e mamma Mimma. Anche se, ognuna di noi sorelle, ha una piccola variazione sul tema.

Vi voglio bene, passate una buona giornata e sorridete.











13 marzo 2020

POSTITIZIE: TAMMURRIATA DI CASA MIA PUR PICCINA CHE TU SIA





Ieri mattina, in un quartiere della mia città di origine che conosco molto ma molto bene, dei ragazzi si sono affacciati al loro balcone e hanno improvvisato una TAMMURRIATA  contro il coronavirus, strumenti tipici alla mano.

Credo, per tutti quelli che erano presenti e anche per chi come me, ha visto il video qualche ora più tardi, sia stato un modo per riconoscersi, per dire a tutti RESTIAMO UNITI.  Per farci forza. Per dimostrare che pur distanti siamo vicini.
E che diamine, sto periodo di emme passerà. Deve passare.

PS: Guardate il video dura poco più di tre minuti, ma vi lascerà nel cuore una bellissima sensazione.



Benevento,  via Piermarini, 12 marzo 2020




12 marzo 2020

CORONAVIRUS: QUALI SONO GLI ESERCIZI ESSENZIALI CHE RESTANO APERTI


Con il DPCM di ieri sera, il Governo ha varato  ulteriori restrizioni per contenere l'avanzata del virus a livello nazionale che dureranno almeno fino al 25 marzo.

Ci sono però una serie di esercizi che resteranno aperti per garantire generi e servizi di prima necessità.

Di seguito l’elenco completo delle attività che possono restare aperte e di quelle che invece devono chiudere.


NEGOZI APERTI (ma garantendo una distanza interpersonale di almeno un metro):
Ipermercati
Supermercati
Discount di alimentari
Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari
Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici
Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2)
Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)
Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico
Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione
Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici
Farmacie
Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica
Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale
Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici e di prodotti per animali
Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione
Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono
Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici
Ambulatori veterinari
Mense e del catering continuativo su base contrattuale
Ristorazione con consegna a domicilio
Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali
Servizi bancari, finanziari, assicurativi
Attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi
Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
Attività delle lavanderie industriali
Altre lavanderie, tintorie
Servizi di pompe funebri e attività connesse


NEGOZI CHIUSI:
Tutte le altre attività commerciali al dettaglio
I mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari
Attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie)
Attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti)


Sarò onesta, come sempre. 
Ma davvero gli articoli per illuminazione o le profumerie  sono essenziali? Quei prodotti, almeno per questa emergenza, non si possono trovare anche nei supermercati?

Cosa ne pensate?


Fonte: Il fatto quotidiano

11 marzo 2020

CORONAVIRUS: COSA SI PUÒ FARE? 10 PUNTI ESSENZIALI



Non si può negare che in questi giorni di forzata ma giusta "reclusione" in casa, sono molti gli interrogativi che ci poniamo sul proseguimento delle nostre attività, al riparo dal pericolo dell'infezione.
Io lavoro da casa con lo smart working e mi sto attenendo strettamente alle direttive sanitarie del Governo e della Regione.
Intanto, in attesa di sapere se da domani la Lombardia partirà con ulteriori restrizioni, ho pensato di fare cosa utile a tutti i lettori del mio blog, pubblicando un piccolo vademecum da tenere sempre presente in caso di spostamenti o altro.

1) Come giustifico il mio spostamento?

C'è un modulo di autocertificazione da compilare, scaricabile dal sito del ministero dell'Interno, e da portare con sé. Sono solo quattro le giustificazioni: comprovate esigenze lavorative, necessità, motivi di salute e il rientro a casa. Se si viene fermati bisogna esibirlo alle forze dell'ordine che poi lo verificheranno. Chi mente sarà denunciato. Se non si ha dietro il modulo, al controllo ve ne sarà data copia da compilare al momento.

Vi lascio il link da cui scaricare l'autocertificazione. Cliccate qui

2) Dove posso andare a fare la spesa?


Possibilmente nel punto vendita piùvicino a casa. Il governo ribadisce che non c'è bisogno di fare scorte perché il transito delle merci è sempre consentito e i supermercati saranno sempre riforniti. L'ingresso è contingentato per garantire la distanza. I bar e i ristoranti chiudono alle 18 ma è consentito loro di fare consegne a domicilio la sera.
Si può ordinare una pizza e farsela portare evitando il contatto con il fattorino.


3) Si può far visita ad un familiare?

Solo se ha bisogno di assistenza. Per intenderci non è consentito un pranzo con i nonni per andarli a visitare ma naturalmente è consentito provvedere alla necessità di genitori o familiari non autosufficienti o che hanno bisogno di generi di prima necessità. Ricordando sempre che sono le persone più fragili da preservare dai contatti.
Si può andare a trovare i figli affidati all'altro genitore separato.

4) Posso portare i bambini dai nonni?

Solo se è una necessità. Ad esempio, se per andare al lavoro non si ha altra possibilità che fare ricorso ai nonni, anche se abitano in un comune vicino, si può andare Sempre che non cia nessun'altra soluzione, non si possa disporre di una baby sitter o non si abbia la possibilità di usufruire di smart working, questo si può ritenere uno spostamento giustificato da uno stato di necessità.

5) In quali casi posso andare fuori città?

Si deve sempre considerare lo stato di necessità. Ad esempio: se si verifica un danno improvviso alla casa di campagna, piove dentro, si può andare per provvedere alla riparazione. La risposta è affidata al buon senso. Se non vi è un carattere di estrema urgenza meglio aspettare. Diversamente si può giustificare lo spostamento limitando al massimo i contatti con chi deve intervenire.

6) Posso andare a correre al parco?

A differenza del precedente decreto firmato l'8 marzo per la Lombardia e le altre 14 province, il provvedimento varato per tutta Italia consente di effettuare attività motorie all'aperto, ma mantenendo le distanze di sicurezza. Quindi, per intenderci si può andare a correre da soli, ma non in gruppo. Lo stesso vale per la bicicletta o per gli sport di base che si possono effettuare all'aperto.

7) È permesso portare fuori il cane?


Sì, il decreto prevede espressamente la possibilità di provvedere alla gestione quotidiana degli animali. Naturalmente anche in questo caso si può uscire da soli e non con amici o familiari e per il tempo strettamente indispensabile.
Per il resto, l'invito è di evitare anche brevi passeggiate perché se lo facessero tutti strade e parchi sarebbero comunque affollati ed è quello che si deve evitare ad ogni costo.


8) Si può uscire per fare acquisti?


È uno dei punti più controversi del decreto perché negozi e centri commerciali (questi ultimi non nel weekend) sono normalmente aperti e questo contrasta con il divieto di uscire solo nei pochi casi giustificati. L'indicazione è quella di evitare gli acquisti superflui e limitarsi solo alla spesa alimentare o ai farmaci e ad altri prodotti necessari.
Molti negozi hanno chiuso. Dal parrucchiere invece appuntamenti 1 a 1.


9) Trovo aperti gli uffici postali?


Sì, tutti gli uffici pubblici sono aperti. Pur consentendo lo smart working e naturalmente i dispositivi di sicurezza agli impiegati, il governo ha garantito la continuità dei servizi in tutti i settori delle amministrazioni pubbliche.
Valgono anche qui, ovviamente, gli ingressi contingentati e i percorsi per garantire ad impiegati e utenti di potere effettuare le operazioni richieste senza alcun rischio.


10) Che cosa fare se si è fuori in vacanza?

Il ritorno al proprio domicilio è sempre consentito. L'invito è di interrompere la vacanza e rientrare a casa nel più breve tempo possibile. Aeroporti e stazioni, così come il trasporto pubblico urbano e i taxi, funzionano anche se a scartamento ridotto. Verrà respinto, in partenza ma anche all'arrivo (come è accaduto ieri a Cuneo a due cagliaritani), chi viaggia senza alcun valido motivo.


Spero vi possa essere utile. Io sono qui e vi abbraccio fortissimo, per ora posso solo virtualmente.


Fonte: La Repubblica

09 marzo 2020

#IORESTOACASA





Il mondo social si è attivato immediatamente per ricordare agli italiani che la cosa migliore da fare, in questo frangente è RESTARE A CASA. 

L'hastag #IORESTOACASA è diventato virale grazie al supporto di artisti quali Fiorello, Jovanotti, Tiziano Ferro, Giuliano Sangiorgi.




























Ora, se non dovesse essere ancora sufficiente e se magari, non vi frega nulla dei personaggi pubblici, ascoltate almeno la voce dei bambini.  Che sono il nostro futuro. 
Se avremo l'intelligenza di capire che l'unico modo di proteggerli è proteggere noi stessi.








L'ITALIA DA STASERA È TUTTA ZONA ROSSA.
FACCIAMO I BRAVI. RESTIAMO A CASA. TUTTI.


08 marzo 2020

GLI IMBECILLI DA CORONAVIRUS






Il mondo alla mercè degli imbecilli come quelli che stanotte  hanno assaltato, nella stazione di Milano Porta Garibaldi, l'ultimo treno per il sud, sperando di fuggire prima dell'attuazione del decreto che ha reso la Lombardia, nella sua totalità, zona rossa.
Penso che, il governo, sia stato fin troppo morbido. Fanno male a fidarsi di un popolo che sta sottovalutando il pericolo, trasgredisce le regole e fugge a creare nuove situazioni a rischio lì dove c'è più carenza organizzativa e sanitaria, il sud Italia.
A quelli che sono scappati nella notte, valigie in mano direzione sud, creando panico e una più che probabile diffusione del virus,  non considerando né il male causato a se stessi, né quello che causeranno ai propri cari, auguro di annegare nella loro ignoranza e irresponsabilità.

Per il resto l'unico consiglio che mi sento di dare in aggiunta a quanto già indicato in precedenza, è il seguente:


#iorestoacasa






07 marzo 2020

SABATO DI POESIA: LET IT BE

When I find myself in times of trouble  Mother Mary comes to me  Speaking words of wisdom, let it be.  And in my hour of darkness  She is standing right in front of me  Speaking words of wisdom, let it be.
Let it be, let it be. 
Whisper words of wisdom, let it be.  And when the broken hearted people  Living in the world agree,  There will be an answer, let it be.  For though they may be parted there is  Still a chance that they will see  There will be an answer, let it be.
 Let it be, let it be. Yeah 
There will be an answer, let it be.  And when the night is cloudy,  There is still a light that shines on me,  Shine on until tomorrow, let it be.  I wake up to the sound of music  Mother Mary comes to me  Speaking words of wisdom, let it be.
Let it be, let it be.  There will be an answer, let it be.  Let it be, let it be,  Whisper words of wisdom, let it be.
Traduzione:
Quando mi ritrovo in momenti d’angustia Madre Maria viene da me proferendo parole sagge, lascia correre E nei miei momenti bui Lei si mette proprio davanti a me proferendo parole sagge, lascia correre
Lascia correre, lascia correre
sussurrando parole sagge, lascia correre
E non appena le persone col cuore spezzato che vivono nel mondo saranno d’accordo ci sarà una risposta, lascia correre Poiché anche se fossero disuniti permane ancora una opportunità che loro coglieranno ci sarà una risposta, lascia correre
Lascia correre, lascia correre, si
ci sarà una risposta, lascia correre
E quando la notte è offuscata da nuvole c’è ancora una luce che splende su di me continuerà a splendere fino a domani, lascia correre Mi sveglio al suono della musica Madre Maria viene da me proferendo parole sagge, lascia correre
Lascia correre, lascia correre
Ci sarà una risposta, lascia correre
Lascia correre, lascia correre sussurrando parole sagge, lascia correre.
Oggi, amici miei, un piccolo strappo alla regola del sabato. L'angolo della poesia celebra i cinquant'anni dall'uscita del singolo Let It Be. Per me, che li amo fin da quando avevo cinque anni, sarebbe stato impossibile non celebrare la ricorrenza. L'album omonimo di cui fa parte, sarà l'ultimo in cui canteranno tutti insieme, il preludio allo scioglimento. Esce il 6 marzo del 1970, anticipando l'LP. Il periodo tormentato che lo precede, tra angosce, liti e recriminazioni non faceva presagire nulla di buono. Si cercava di venire a capo ai problemi e agli attriti. Durante una notte agitata, Paul sognò sua madre Mary, morta quando lui aveva quattordici anni, che gli diceva di non preoccuparsi, che tutto sarebbe andato a posto. "Non sono sicuro che avesse proprio detto Let it be (lascia che sia) ma il senso era quello. Quel sogno fu una benedizione." Dal sogno alla canzone fu un attimo. Il brano più commerciale dell'intero lavoro ha un sapore quasi mistico, con accenni e allusioni bibliche, eppure resta un brano sentito e toccante. 
Nel maggio del 1970 uscì l'album. I Beatles già non esistevano più.
Iniziava la leggenda.
Fonti: The Beatles Lyrics - Hunter Davies