Scrivo perché mi scappa da scrivere...
27 gennaio 2015
I Vagoni di nuovo.
La paura, l'angoscia, l'orribile terrore che grava su di me, che strettamente mi serra.
... I vagoni sono là di nuovo! Partiti ieri sera, e di ritorno.
Oggi, sono là, di nuovo, lungo la banchina; vedi
la loro gola spalancata? La gola spalancata nell'orrore!
Ne vogliono ancora! Ancora di nuovo. Niente li sazia!
Sono là, attendono gli Ebrei. Quando glieli portano?
Affamati, come se mai avessero ancora inghiottito i loro Ebrei...
Mai! ma sì! Essi ne vogliono ancora, sempre di più.
Ne vogliono ancora. Sono là, in attesa che si prepari il desco,
Che sia servito il pasto, che si ammanniscano Ebrei, tanti Ebrei quanto ne potranno
Entrate! Vecchio Popolo dai giovanissimi germogli, giovani e freschi,
Giovani grappoli su un vecchio corpo e vegliardi che sono come un vino forte e vecchio.
... E tuttavia erano ricolmi, ingozzati, stipati di Ebrei,
I morti in piedi, rinserrati, incuneati tra i vivi
I morti in piedi che nemmeno toccano terra a forza d'essere pigiati,
Senza che si possa distinguere nel groviglio chi è morto e chi è vivo.
La testa del morto, come una testa viva, oscilla di qua e di là,
E sui vivi gocciola il sudore della morte;
Il bambino supplica la madre morta che gli dia da bere, almeno una goccia d'acqua.
E le colpisce la testa coi piccoli pugni piangendo perché ha caldo.
... Vagoni vuoti! Eravate pieni ed eccovi vuoti di nuovo,
Dove mai vi siete sbarazzati dei vostri Ebrei? Che è mai loro accaduto?
Erano diecimila, contati, registrati e siete già di ritorno?
Oh, ditemi, vagoni, vagoni vuoti, dove siete stati?
Voi tornate dall'altro mondo; lo so, non deve essere lontano;
Ieri appena siete partiti, tutti carichi, e oggi siete là di nuovo!
Perché tanta fretta, vagoni? DIsponete dunque di così poco tempo?
Sarete presto vecchi, come me; presto logori e grigi.
Vedete tutto ciò, guardare sentire... Oh, sciagura!
Come potete sopportarlo, anche se fatti di legno e di ferro?
Tu, ferro, giacevi giù, nel profondo della terra, o ferro altero;
E tu, legno, crescevi, eretto e fiero, albero sulla terra!
E ora? Vagoni, siete vagoni per trasportare mercanzia e guardate;
Testimoni muti di tanto carico, di tanta angoscia, di tanta miseria.
Muti, sbarrati, voi avete visto, Oh, ditemi, vagoni, dove
portate questo Popolo, questi Ebrei trascinati alla morte?
Non è vostra la colpa; vi si carica e vi si dice: va!
Vi si manda pieni, vi si riporta vuoti.
Vagoni che tornate dall'altro mondo, parlate, dite una parola.
Fate parlare le vostre ruote, che io, che io pianga.
(Y. Katzenelson, Il canto del popolo ebreo massacrato)
Le altre volte in cui ho parlato della Shoah.
Binario 21
Se Questo è un Uomo
Fossoli
E non smetterò di farlo.
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io passo spessissimo davanti al binario 21, internamente ed esternamente, e ogni volta il ricordo va a quella tragedia
RispondiEliminaCioè, entri all'interno del museo?
EliminaNon sono stati solo gli ebrei ma anche gli invalidi, i gay, le lesbiche, i neri, tutti quelli giudicati "diversi e inferiori" a essere stati massacrati e uccisi da un paese che per i miei gusti ha ancora troppo potere e non sarebbe mai più dovuto esistere.
RispondiEliminaBacioni
Sì Mel. Ne avevo parlato nel post di Fossoli. Ci sei mai stata?
EliminaToccante e profonda.
RispondiEliminaCome questo periodo storico così tremendo e disumano.
L'augurio per una serena settimana.
^___^
l'ho estrapolato da uno dei tanti libri letti in proposito.
EliminaGrazie a te.
Perchè tutto questo, come è potuto accadere e perchè il resto del mondo è restato fermo a guardare?
RispondiEliminaQuesta è una delle domande che mio nonno si è spesso rivolto ma cui nessuno sarà mai in grado di dare una risposta.
Ciao donnina bella!
Perché non siamo uomini ma animali. E l'istinto torna sempre.
EliminaCiao a te ragazzo meraviglia.
Non smettere mai di parlarne! Queste atrocità devono essere dette e ridette a chi finge di non sapere e a tutti quelli che pur sapendo ipocritamente negano che ciò sia accaduto.
RispondiEliminaBuona giornata un abbraccio
enrico
Ci puoi scommettere Enrico.
EliminaAbbraccio.
Purtroppo ancora oggi in varie parti del mondo, le atrocità non smettano di esistere.
RispondiEliminaSaluti a presto
Ma se almeno non preserviamo la memoria, chi preferisce l'ignoranza, avrà vita più facile.
EliminaStraziante, terrorizzante.
RispondiEliminaCome e quando si riuscirà a dimenticare?
Mai secondo me, certe atrocità - e non solo quelle - sono molto difficili da mettere nel dimenticatoio..
Un caro saluto,
aldo.
E si ripetono.
EliminaOggi più che mai.
Ciao ALDO.
Ho scritto sul blog di Melinda che lo sterminio nazista è la prova dell'involuzione dell'uomo rispetto all'animale; quest'ultimo infatti uccide solo per sopravvivere, giammai per pura crudeltà.
RispondiEliminaUn caro saluto.
Uccide anche per difendere.
EliminaDavvero gli animali sono migliori di noi.
E pensare che alcuni hanno l'ardire di negano che tutto quest'orrido scempio sia accaduto veramente!
RispondiEliminaPAZZESCO!
Ciao, amica cara.
Già. Ieri una troupe italiana in visita ad Auschwitz per delle riprese sul Giorno Della Memoria, è rimasta chiusa dentro.
EliminaPer uscire hanno dovuto forzare una parte della recinzione. Nonostante avessero permessi e documenti con loro, la polizia polacca li ha trattenuti per ore intere in carcere, prima di rimetterli in libertà.
Davvero, nonostante il tempo, diventiamo sempre più ciechi.
Non che sia migliorato molto 'sto mondo. Ed è poco consolante. Ed anche pessimo pensare che mentre navigo in adsl qualche bimbo muore di fame. Manca equilibrio. Vorrei che tutto il nostro scandalizzarci creasse qualcosa di utile. Vorrei che fossimo esempio reale, fruttuoso. Ma non lo so.
RispondiEliminaNoi ci scandalizziamo e ne parliamo. Meglio di niente. Non dovrebbe essere compito della gente comune trovare una soluzione, non credi? Dico, in relazione ai bimbi che ogni giorno muoiono di fame e di violenza. O semplicemente vengono usati come kamikaze da pazzi fondamentalisti per diffondere terrore e morte nel mondo.
EliminaNel nostro piccolo, noi gente comune, siamo un buon esempio.
Ma la nostra testa, no.
In questa giornata della memoria, vorrei ricordare qui, nel tuo meraviglioso blog, una persona altrettanto meravigliosa che purtroppo ci ha lasciato da poche settimane. Quasi ottantenne, per tantissimi anni ha accompagnato decine di alunni delle scuole medie inferiori in visita al campo di concentramento di Mauthausen. Tantissimi ragazzi lo ricordano con affetto, compresi i miei figli. Non era un professore, no, semplicemente un uomo di rara umanità ed umiltà con una passione autentica per la divulgazione dei valori importanti. Come la Resistenza e l'importanza di non dimenticare gli orrori vissuti in quegli anni. Scusa se ne approfitto Mari ma vorrei salutare per l'ultima volta Ninein. Grazie.
RispondiEliminaBellissimo ricordo. Grazie di averne parlato qui da me, MORENA.
EliminaCiao NINEIN.
Volevo scrivere un post. l'incipit lo avevo già scritto: Non sono ebreo e me ne dolgo perché posso solamente dire parole che nascono dal cuore, dal dolore umano, dalla pietas, ma non dalle visceri dilaniate, non dall'anima strappata e massacata. Non sono ebreo e non potrò mai soffrire come un ebreo.
RispondiEliminaMa poi mi sono detto che mai come in questo caso il silenzio aveva più valore di tante parole. Per cui mi taccio.
Un silenzio pregno di parole.
EliminaGrazie ENZO.