02 gennaio 2015

Ma io sono già come sono (una testa dura).


Mi hanno fatto parecchio ridere alcune cose che ho letto sul web.
Andate sul sito di Vanity Fair a leggere i post del direttore e di Daria Bignardi se volete. Ma troverete cose simili ovunque; sembrerebbe il nuovo trend.

Uno dei propositi del nuovo anno sarebbe quello di provare a diventare da oggi in poi, simili a noi stessi; essere come siamo. Cercare di far prevalere la sostanza alla forma.
Di ricompattare il senso di noi  piuttosto che cercare vanamente di assomigliare ad altri. O di sforzarsi di essere diversi per piacere agli altri (orribile).
Diciamo che, assomigliare agli altri, è il male di questa ultima generazione.
Un po' lo è stato anche delle generazioni precedenti;mai come negli ultimi anni c'è la corsa a sembrare qualcun altro. A cercare di essere migliori, più forti, più importanti, più famosi o famigerati, suvvia.
Perdendo di vista quello che c'è di veramente importante.
Perché nella frenesia non si vede l'essenziale.
E ora, a detta di molti, dobbiamo riacquisire lo "stato di noi".
Smettere di correre, riconoscere i nostri limiti, accettarsi e cercare di proseguire la strada verso noi stessi.
E tutti: clap clap che bei discorsi.
Sììììì, vero...
Facciamolo... cerchiamoci, ritroviamoci. Assomigliamo a noi. Solo a noi. Seguiamo l'esempio dei nostri nonni e dei nostri genitori.
Facciamo solo quello che ci va, quello che ci fa stare bene. Vestiamoci come ci pare. 

Riconciliamoci. Lasciamo stare il branco.

Un cumulo di belle parole, lasciate per fare l'effetto BUUM.
Ovvietà messe in piazza come buon proposito di anno nuovo (ma io non ne ho fatti lo sapete già).
Per dare il via a nuovi momenti di condivisione.

Ma che stronzata. 

Non dovrebbe far già parte di come siamo ESSERE NOI? 
Abbiamo bisogno che qualcuno ce lo scriva prima di muovere il capo e dire sì hai ragione? E' la nostra identità. L'unica verità accettabile.
L'unica via da seguire.
Ma da tempo, mica da oggi.
Io purtroppo, sono sempre me stessa.
Nel bene e nel male.

Questo mi fa tenere gli occhi sgranati e mi fa riconoscere l'ipocrisia costante di tanta gente. Ridicoli nel giudicare se stessi e gli altri (ma solo alcuni eh, quelli vicini e simili) migliori. Superstar. Poi dopo un secondo, esibire parole di umiltà inaccettabili. Contraddizioni, pochezza.
Sto diventando così allergica, io sognatrice, che non riesco a non provare conati di vomito quando leggo di "cotanta bellezza".

Noi esseri umani, siamo fondamentalmente, delle belve. 
Animali che, si sforzano da millenni, di usare la palta (pulita) per sembrare gemme.
Se quello che ho letto vuol dire che dovremmo riconoscere TUTTI i nostri limiti, allora ci sto.
Lo faccio da 'na vita. E continuo a camminare su di una strada coperta di errori e di buche.
Saltello, evito e a volte ci sprofondo dentro con tutta me stessa.
Sono quella che sono. Tento di migliorare, ma ogni tanto inciampo.
E' la mia natura, ci sto facendo pace. Ma da tempo, mica da oggi.
E non ho bisogno di indicarlo come un proposito per il nuovo anno.
E' la mia direzione di vita.
Che naturalmente, sarà quella che sarà. Con il mio contributo.


E qui, calza a pennello la nuova canzone di Marco Mengoni. Il ragazzo è bravissimo a fiutare le strade da percorrere. O sono gli altri a fiutare lui?



Sotto questo cielo
Dici di sentirti vivo
Perché adesso ti conviene, adesso ti conviene
Dentro la tua casa io
Non posso entrare perché
Adesso ti fa bene, ti fa sentire bene
Tutte quante le parole che formano il silenzio
Le ho imparate molto presto
So a chi dire grazie
Sotto questo cielo
Dici di sentirti solo
Perché adesso ti conviene, adesso ti conviene
Dentro la mia testa
Vivono le ombre di qualcosa
Che non mi fa bene, non mi fa stare bene
Ho bisogno di cambiare per non essere costretto ad ammettere
Che il meglio di me
Nessuno lo ha mai chiesto
Se sai cosa vuoi
Se sei come sei
Io non ti copro le spalle
Se sei quel che vuoi
Non sai cosa sei
Perché tu non vuoi mai niente
Come un'estate tu arrivi a togliermi il respiro
Sei fai come vuoi, non ti seguo più
Sotto quello cielo dici di sentirti bene
Perché adesso ti conviene, Adesso ti conviene
Cerchi di parlare ma non ha più voce
Perché adesso ti conviene, adesso ti conviene
Tutte quante le parole
Che formano il silenzio
Le ho imparate a memoria
Ma non mi servono a niente
Se sai cosa vuoi
Se sei come sei
Io non ti copro le spalle
Se sei quel che vuoi
Non sai cosa sei
Perché tu non vuoi mai niente
Come un'estate tu arrivi a togliermi il respiro
Sei fai come vuoi, non ti seguo più
Io non ti seguo più
Cosa ti fa bene
Cosa ti fa male
Dimmi cosa ti fa bene
Cosa non ti posso dire
Cosa ti fa bene
Cosa ti fa male
Dimmi cosa ci conviene provare a salvare
Se sai cosa vuoi
Se sei come sei
Io non ti copro le spalle
Se sei quel che vuoi
Non sai cosa sei
Perché tu non vuoi mai niente
Se sai cosa vuoi
Se sei come sei
Io non ti copro le spalle
Se sei quel che vuoi
Non sai cosa sei
Perché tu non vuoi mai niente
Se sai cosa vuoi
Se sei come sei
Se sei quel che vuoi
Non sai cosa sei
Se sei quel che vuoi
Non sai cosa sei
Perché tu non vuoi mai niente

(Marco Mengoni - Se Sei Come Sei)



PS: non c'è ancora il video e per ascoltarlo dovete prenotare in anteprima il nuovo album  Parole in Circolo su i-Tunes che uscirà a metà mese.
Io aspetto, non vado di fretta. Non ho alcuna bandierina da conquistare. Mi piacerebbe un mondo pure più lento, da oggi in poi.

49 commenti:

  1. Scusa Mari, ma ho dei problemi con me stesso, è la seconda volta che mi cancello il commento... adesso ci riprovo e se accade ancora allora sono proprio rincoglionito :-)

    Riconoscere i nostri limiti... essere simili a noi stessi... riconcigliarsi con noi stessi... ritrovarsi...
    Aspettate, frenate un pò, sono fuso e confuso...
    "Diciamo che, assomigliare agli altri, è il male di questa ultima generazione"
    Ma non diciamo cazzate, già somigliare a me stesso è una fatica immonda, figuriamoci poi somigliare ad altri (con la sfiga che ho magari mi tocca pure Shish detto Renzi).
    Io non mi sono perso, mi trovo tutte le mattine nello specchio, ogni tanto mi spingo fino a Narnia ma poi torno sempre in me, magari più stronzo del giorno prima, quindi io faccio già parte del noi, mi sono acquisito per diritto divino :-)
    Bacioni donnina dai tacchi a spillo!!!!

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    1. Io sono solo stronza e poco confusa.
      Ma mi incazzo da morire pure io, quando leggo certa roba in giro...
      E qualche volta ci vado oltre l'armadio. Mi tocca tornare però, porcaccia...
      Ti abbraccio forte ragazzo bello.

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  2. Hai detto bene, Mariella.
    La frenesia quotidiana ci fa perdere tutto, e questo apparire (lontanissimo dall'edonismo giocoso degli anni '80) ci ha snaturati. Modelli vuoti e sbagliati, generazioni cresciute a pane e i pianti dalla DeFilippi hanno atrofizzato il nostro essere.
    Però so che sotto questa cenere di povertà c'è sempre un bel fuoco che arde.
    Essere noi stessi è la chiave, forse saranno anche parole buttate l', un nuovo trend per accompagnare l'italiani con la crisi. Dovremmo esserlo sempre, difatti, ma come lo si faceva a dire quando i modelli erano altri, quando il branco di pecore partoriva cliché assurdi?

    Moz-

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    1. Gramellini sulla Stampa scrive che si e' trattenuto dal dire che il
      Comandante Giacomazzi e' un eroe. Per il semplice fatto che l'essere rimasto al suo posto fa parte dei suoi doveri e non ha nulla di eccezionale. Normalita' e' la risposta. Non abbiamo bisogno di nuovi miti. E quelli vecchi lasciamoli li' dove sono. Che hanno gia' fatto abbastanza male.

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  3. Che quest'anno appena iniziato possa esaudire tutti i sogni che serbi nel cuore,
    auguri buon 2015
    Tiziano.

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    1. Caro Tiziano, che bell'augurio. Grazie e ricambio. Abbiamo sempre dei sogni da realizzare a tutte le eta'.

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  4. Commento che non c'entra nulla. Ti appoggio in pieno la lettura di Rampino (qui a dx!)

    Abbraccione

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    1. Rampini e' un gran figo; come il suo libro!

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  5. Marco Mengoni no! E nemmeno la lettera che hai inserito all'inizio del post!
    Se mi perdo, mi ritrovo, mi annodo, mi snodo e mi ritrovo alla fine o vado da un fisioterapista a farmi rimettere in sesto o vado dal'analista.
    Io so benissimo chi sono, sono 30 anni che lavoro su me stessa e anche se volessi non sarei in grado di perdermi in finti percorso evoluzionistici.
    Ti auguro buon anno con tanti baci!

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    1. Ahahah a me piace un sacco Marco. E me lo sono pure abbracciato e baciato, quando ne ho avuto l'occasione. La lettera all'inizio del post? Non ho capito Mel, perdonami! Siamo chi siamo questo e' sicuro. Almeno noi... Abbraccio!

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    2. No tesoro, sono io che ho sbagliato incasinando il commento al tuo post con quello al post di Xavier, chiedo venia!
      Volevo scrivere riguardo al pezzo iniziale del tuo posto, quello dove dici che dobbiamo cercarci, trovarci...
      Baci!

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  6. Ma è così difficile essere sé stessi? Soltanto quello che si è, niente di più o di meno. Alla larga da Vanity Fair (ma che robba è?) e dalle varie Bignardi.
    Marie' ti prego, dammi retta. continua ad essere quello che sei, te stessa perché vai benissimo.
    Il 2015 è arrivato, non torniamo più indietro.
    Un caro saluto,
    aldo.

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    1. Ma no Aldo: alla larga da chi si sente preso da un nuovo trend e non ragiona con la propria testa. Ognuno ha il diritto di esprimere quello che pensa e di scrivere quello che vuole. A me non piacciono i pecoroni; e' diverso. La Bignardi di solito scrive cose condivisibili e mi piace anche come scrittrice. E' che a volte case pure lei nell'ovvieta'. Un abbraccio.

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  7. No ma seriamente :D Dove sarebbe tutta questa "voglia di essere differenti"? C'è una volontà di omologazione massiva, ovviamente fa figo dire che si cerca di essere originali e se stessi.
    Mamma mia, io auguro di essere più onesti con se stessi invece. E sto polemizzando con gli articoli, ovviamente. Quello della Bignardi è inqualificabile.
    E altra osservazione: assomigliare agli altri cosa significa??? XD Non cercare di capire gli altri, prenderne il buono, aprire la mente? Ma povera gente triste. -_-
    Un esercito di omologati che si credono unici, 'nammo bene.
    Ciao Mariella ^^

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    1. Infatti Glo': ma dove sarebbe tutta sta gente che vive seguendo solo quello in cui crede veramente? Gente che appena può posta su Fb foto inqualificabili e scollature vertiginose ad esempio, solo per far vedere agli altri come si può essere fighi a cinquant'anni? E faccio solo un esempio. Perché dicono di essere diversi e poi si adeguano alla massa senza cervello? Dai siamo andati fin oltre il ridicolo. Vero, nel mio blog posto scarpe che mi piacciono e non riesco a farne a meno ma rido di me e dei miei limiti senza salire sul piedistallo della perfezione. Il difetto di predicare bene e razzolare malissimo parecchia gente non lo perderà mai. Ma a volte potrebbe almeno stare zitta. Come ho detto sopra, Daria Bignardi a me piace. Ho letto i suoi ultimi romanzi e presto vi toccherà in sorte la recensione del suo ultimo che ho trovato molto bello. Questo non toglie che pure lei a volte cade nel scrivere pezzi che sono in contraddizione con il mondo

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    2. ... a cui appartiene. Bacio Glo'!

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  8. L'Italia è il paese in cui si dispensano consigli in quantità industriale: dalla cucina alla cura delle piante; dal bricolage all'omeopatia; dalla moda all'allevamento dei bachi da seta; dal fitness alla pittura fai da te; e chi più ne ha ne metta!
    Il nostro è il paese dove se uno scrive su un giornale noto, o appare (anche una volta sola) nello scatolone magico e dice delle stronxate megagalattiche, tutti a restare bocca aperta, come se avesse parlato chissà chi!
    Non per niente in Italia ci sono tipi che consegnano enormi fortune ai ciarlatani, e non soltanto nella speranza di sconfiggere un male oscuro (che sarebbe giustificabile) ma soltanto per "affrancarsi" da eventuali malocchi!
    Allora, cara Mariella, perché risentirsi se il direttore di "Vanity Fair" e la Bignardi ci suggeriscono di riappropriarci di noi stessi!
    Questi benefattori si preoccupano per gli altri, perciò oggi propongono questo e domani ci diranno come risollevarci dalla depressione.
    Loro sanno benissimo che, coi loro consigli, abbiamo il DOVERE di essere depressi.
    Un abbraccio
    .
    .
    .
    ^__*

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    1. Ahahah siamo circondati da una massa di imbonitori di pentole. Il problema e' come sfuggire al lavaggio del cervello. Grazie NIgel!

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  9. Un post perfetto ma. ...

    Alla fine arriva Mengoni !

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    1. Non mi fai gli auguri di buon duemilaquindici. E non leggi nemmeno il testo perché costretto dai pregiudizi nei confronti di chi esce da X-Factor. Diciamo che la partenza non è tra le migliori...

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    2. Permalosona :-)

      (AUGURISSIMI)

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    3. Con te mi diverto. Tu non te la prendi e capisci sempre al volo. TVB Fra'!

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    4. Pure io Mariellina :-)

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  10. Sai cosa, non è tanto il fatto di essere o non essere se stessi, perché se per esempio, come tu stessa ai detto, io ho un'indole malvagia, ma cerco di migliorarmi, non sono me stesso ma sto facendo più o meno del bene.
    Ma parlarne su una testata? Devono essere proprio a corto di notizie O.o

    Sono curioso del lavoro di Mengoni. Guerriero mi è piaciuta così così, non mi piacevano i ritornelli per essere pignolo.

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    1. Sai Pier, e' un luogo che ho frequentato a lungo e per anni mi ha soddisfatto. Ultimamente e' piegato su se stesso e sforna argomenti triti e ritriti. Insomma come testata on-line sembra il
      fantasma di quello che era. Eppure le menti sono belle e lucide. Perché finire così? E' un vero peccato.

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    2. Anche io sono molto curiosa riguardo il nuovo lavoro di Mengoni. Mi piace e sono sicura che non mi deluderà. Aspetto fiduciosa...

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  11. Hai ragione Mariella, è molto triste che a tanti serva qualcuno che dica loro cosa pensare, o che debbano scoprire dalle parole di altri concetti fondamentali che già di per se dovrebbero far parte di loro stessi. Purtroppo c'è grande superficialità in giro, nei rapporti e, purtroppo, anche nelle persone.

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    1. Concordo in pieno. Alla larga dalla superficialità.

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  12. Credo che un po' tutti sappiamo come siamo, dunque non c'è bisogno di lavorare tanto per conoscerci...
    Ancora un augurio affettuoso di Buon Anno, Mariella cara, come tu lo desideri.
    Un abbraccio ;-)

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    1. Cara Giovy, ce ne abbiamo ancora di strada da fare. Quella da percorrere così come siamo...
      Ti auguro un duemilaquindici sereno amica cara.

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  13. Mi piace che il tempo ti attraversi ad occhi chiusi senza parlare lontano dal quel mondo che non sa aspettare..
    Ti ringrazio per la visita Mariella sei sempre gentilissima: a presto
    Maurizio

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    1. Caro Maurizio, seguirti è un vero piacere.
      Uomo sensibile e poeta. Con immagini e parole.
      A prestissimo.
      Un abbraccio.

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  14. Sempre la stessa adorabile amica, che con assoluta ruvida ma schietta sincerità, ci fa capire senza mezzi termini come si dovrebbe essere realmente senza false mascherate..
    Eppure le incontriamo ogni giorno e ci cozziamo dentro,e prendiamo facciate paurose,ma anch'io Mariellina sono contenta di essere quella che sono.
    Un testa dura che va avanti per la propria strada per dura e difficile che sia ma non mi impedisce di specchiarmi senza alcuna vergogna!
    Un bacio speciale!

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    1. Eh già, sono la solita. Ruvida e schietta.
      Posso solo peggiorare con l'età. Ma vedo che le persone mi comprendono perfettamente e mi sento di dire che forse, va bene così.
      Certo, detto da te Nella, che "sei peggio di me".
      Non smetterò mai di apprezzare la tua correttezza e la tua integrità.
      E la TUA TESTA DURA.
      Bellissima.

      Ti abbraccio fortissimo.

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  15. Penso che ognuno di noi sappia benissimo quali sono i suoi pregi ed i suoi difetti. I guai cominciano quando la cosa più importante non è più essere se stessi ma apparire. È a quel punto che decadono tutti i valori morali che a lungo andare sono gli unici che contano.
    Buon anno
    enrico

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    1. Ciao Enrico e benvenuto.
      Sì che lo sappiamo come siamo. Il carico di difetti e i pochi pregi.
      Per cui non è che dobbiamo chiudere gli occhi e fare finta di essere qualcun altro. Che alla fine poi, veniamo fuori sempre noi.
      Non mi piacciono le parole inutili, tutto qui.
      Accidenti all'apparenza, altra vera malattia grave di cui è affetta l'umanità.
      Buon anno a te.
      Passo a trovarti.
      Un abbraccio.

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  16. Il primo percorso parte dal nostro io e solo cosi, si può cambiare il mondo.
    Saluti a presto

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    1. Una volta lo pensavo anche io, che avremmo potuto cambiare il mondo.
      Essendo noi stessi.
      Ma forse questo mondo e la società in cui viviamo come in un imbuto, ha cambiato noi.
      Grazie Cavaliere; è sempre un piacere averti nel mio blog.
      A presto.

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  17. Proprio nell'anno che volevo in"moz"zirmi vado a leggere questo post.. eheh p.s. Mengoni me pare che s'encarti un attimo, però... ;)

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    1. Num' me cambià proprio adesso Franchino...

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  18. Io sono me stesso nel bene -poco che faccio agli altri- e nel male -tanto che faccio a me stesso- da una vita, che nasce nel passato millennio. Sono sempre stato rimproverato per non aver assecondato le mode del mondo di merda che mi accoglie. Non lo farò mai. Sono orgoglioso di essere come sono, spesso un bastian contrario -e chi se ne frega se la gente così mi giudica- ma non voglio offendere nessuno né pretendo di diffondere il mio Verbo come una bibbia, non devo convertire nessuno, ma non sono disposto a scendere a compromessi per avere un sorriso o una parola buona. Vi piaccio come sono? Bene. Non vi piaccio? Affari vostri, non pretendo di stare in Paradiso a dispetto dei santi. So che tu la pensi come me, esattamente come me, oramai ti conosco, per questo mi trovo bene da te, anche se qualche volta non commento.....
    Ciao sorella maggiore che cammini su scarpe rosse dai tacchi altissimi, come giustamente dice Xavier, ciao.

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    1. Tu mi piaci esattamente perché sei come sei.
      Anni che ti hanno forgiato di metallo solido, splendente. A volte ridondante, ma spesso.
      Un metallo che senza alcun motivo apparente, all'improvviso, si trasforma in oro fuso.
      Mi sono avvicinata al poeta e poi all'uomo. Certe volte li distinguo altre no.
      Ma qui è il bello.
      Non cambiare mai.
      Ciao, ahahah ho appena acquistato un paio di scarpe nuove con i saldi, bellissime e altissime.
      Ci devo fare un post di quelli miei, un po' assurdi e sulle righe.
      Come sono io, altra parte di me.
      Abbraccio amico caro.

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    2. Le scarpe rosse coi tacchi grattacielo affusolano ancor di più le gran belle gambe che Dio ti ha dato. A me i tacchi a spillo piacciono prorpio per quello, ma guarda un po'! Due belle gambe su trampoli, di qualsiasi colore ma rossi vuoi mettere è tutta un'altra cosa, mi hanno sempre affascinato. Sembrano due colonne antiche, meravigliose perché sopra poggiano due capitelli che sembrano creati proprio per stare lì a custodire il tempio. Questo visto dal di dietro, che è sempre un gran bel vedere. Dal davanti ho sempre subito la malia di quella superba V che è l'origine della vita, dell'amore, della felicità e qualche volta dell'infelicità, della gelosia e del rammarico. Ma sempre meravigliosa resta. La più bella lettera dell'alfabeto: V come vittoria, come vendetta divina, come Vincenzo appunto, ma guarda tu che mi fai dire......
      Un grande abbraccio sorella maggiore.

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  19. Proprio in questi giorni parlando con una persona, quest'ultima mi diceva di valutare la possibilità della leggerezza senza sfociare al di là dell'argine e quindi cadere nella superficialità. Beh credo che si tratti esattamente di questo...e son cento volte meglio le parole dette così che righe e righe di frasi fatte ritrite per riempire giornali. Un saluto :)

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    1. Ecco mi piacerebbe avere la "leggerezza" di dire quello che ho da dire con il battito di ali di una farfalla.
      Ma sono ancora troppo lontana e forse non ce la farò mai.
      Per ora sono ancora un elefante.
      Ma superficiale no, mai.
      Ha perfettamente ragione la tua amica, il ciglio è lì ad un passo e si fa presto a caderci dentro.
      Abbraccio a te e buon anno.

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  20. Ciao Mari.
    Mah al riguardo ho una mia personalissima opinione che non pretendo venga condivisa.
    Il post della Bignardi che in effetti è stato sponsorizzato oltre misura, ma credo trattasi di scelte editoriali, in realtà non esorta ad essere se stessi ma dice che non basta una vita per esserlo davvero.
    Io l'ho interpretato così è così lo condivido.
    Essere se stessi è la cosa più difficile e complicata esista.
    Perché la quotidianità, i rapporti interpersonali, le contraddizioni del nostro io non sempre ci permettono di essere tali.
    Quante volte abbiamo detto dei si per convenzione...per affetto...o chissà per cos'altro, quando invece avremmo voluto tanto dire dei no.
    O viceversa.
    Quante volte sul lavoro non possiamo essere noi stessi per evitare brutte sorprese?
    Essere se stessi è faticoso e non basta una vita per arrivarci, questo per me Daria ha voluto dire.
    E alla fine sebbene abbia fatto la furbina con frasi ad effetto io trovo il suo punto di vista interessante.
    Perché a volte ci vuole piu coraggio a dire oggi non sono me stessa che il contrario.

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    1. Vedi, già il fatto che il post venga interpretato da ognuno a suo modo, mi sa di "colpo al cerchio e alla botte".
      Poi la tua opinione è condivisibile al 100%.
      Ma quell che non comprendo, oltre alla scelta editoriale e allo strombazzamento eccessivo a mio parere, è che questa "lezione" ci venga data da una persone che obiettivamente per il lavoro che fa e il mondo in cui ha le radici, non potrà MAI ESSERE REALMENTE QUELLO CHE E'.
      Tutto qui.
      Abbraccio.

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  21. Ciao Mari!
    Credo che nessuno di noi in fondo riesca ad essere se stesso sempre, ci sforziamo di assomigliarci ma il risultato a volte è parecchio insufficiente,sono una persona che dice sempre quello che pensa,anche nell'ambito lavorativo lo faccio anche a rischio di diventare antipatica ciò non significa che ritengo di essere me stessa diciamo che non ho peli sulla lingua ecco
    Un bacio!

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    1. Concordo che sia difficile essere ciò che si è nel mondo in cui viviamo. Questo non significa che noi, in ogni caso, ci conosciamo profondamente e sappiamo benissimo di che pasta siamo fatti. Poi in alcuni casi e in alcuni ambienti ci tocca fingere.
      Ma non ci mettiamo su di un piedistallo e ne facciamo una lezione di storia.
      Io col tempo divento sempre peggio, come te.
      E ne sono contenta.
      Bacio.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)