Vorrei continuare a parlare di Audrey Hepburn anche in occasione del giorno della Memoria che cade ogni 27 Gennaio.
Non so quanti di voi sanno che la grande attrice era di origine olandese e visse il periodo più terrificante della 2° guerra mondiale a Arnhem con sua madre e suo fratello.
Durante l'occupazione tedesca soffrì la fame, molteplici privazioni e durante l'assedio degli alleati rimase nascosta per diversi giorni da sola, in una cantina, per oltre tre settimane.
Quando uscì dal suo rifugio era debolissima ed in preda all'epatite.
Era il 5 maggio 1945, il giorno dopo il suo compleanno.
A 16 anni, Audrey era alta 1 metro e 76 centimetri, ma era malnutrita, le sue caviglie erano gonfie di edemi e pesava solo 40 chilogrammi.
Nonostante le sue pessime condizioni di salute volle festeggiare le truppe alleate.
Ma quello che ricordava e che molte volte le sarebbe tornato in sogno fu la gravità di quanto vide durante l'occupazione.
Ebrei di tutte le età costretti a cucirsi la stella di David al petto e assistere ai rastrellamenti.
Questi ricordi non l'abbandonarono mai più.
Circa trent'anni dopo, nella sua casa in Svizzerà raccontò ad un giornalista americano quanto aveva visto.
"Ho visto intere famiglie, con ragazzi e bambini piccoli, venire ammucchiate dentro vagoni bestiame - erano treni composti da grandi vagoni di legno con solo un piccolo portello aperto sul tetto... c'erano tutti quei volti che ti sbirciavano da dietro le assi,,, sulle banchine in partenza i soldati tedeschi radunavano intere famiglie ebree con i loro miseri fagotti e i loro bambini.
Poi le separavano, gridavano alle donna di andare da una parte e agli uomini da un'altra.
Poi prendevano i bambini e li caricavano su un altro vagone... tutti gli incubi di cui ho sofferto in vita mia hanno sempre avuto a che fare con questi ricordi".
In seguito le venne chiesto più volte di interpretare Anne Frank in un film. Lei rifiutò sempre.
Solo nel 1990, in occasione di una cena di gala volta a raccogliere fondi per l'UNICEF, lesse alcuni brani dal diario di Anne.
Fu un'interpretazione memorabile, di rara bellezza e di un'intensità così lancinante che tutti le chiesero di tornare sul palcoscenico che aveva abbandonato quasi quarant'anni prima.
Ma lei disse.
"Vedete, in realtà non si tratta del fatto che sono o non sono una brava attrice; il fatto è che anche la mia famiglia ha vissuto in Olanda durante l'occupazione nazista ed io stessa ho conosciuto ragazze come Anne - ora lei avrebbe avuto la mia età. È questo il motivo per cui ho sempre rifiutato di interpretare il film su di lei: sapevo che avrei pianto troppo".
La Memoria ci sopravviverà.
La Grandezza di alcuni anche.
Abbiate cura della Memoria.
Fonti: La principessa di Tiffany di Robin Karney -
Edizioni Gremisse - 1994
Mai dimenticare, Mariella! MAI!
RispondiEliminaCara Pat, finch ne parleremo, faremo in modo che non possa accadere mai.
EliminaLa memoria non deve mai scomparire.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Assolutamente sì.
EliminaGrazie Vincenzo.
Non sapevo di questo aneddoto, è stato molto interessante leggere questo post. E mi unisco al coro: la memoria non può e non deve scomparire, soprattutto quando c'è chi vuole riscrivere la storia.
RispondiEliminaMolte cose della vita di Audrey Hepburn sono appannate a causa luce dovuta alla sua fama come icona di stile. E sul mio blog, continuerò a puntare sulla persona, basandomi su quello che conosco e ho studiato di lei, per ricordare quanto magnifica fosse. Soprattutto come donna.
EliminaGrazie Riky, è davvero importante ricordare e perpetuare la memoria.
Soprattutto, come dici giustamente tu, nei confronti di chi, preferisce che gli uomini abbiano memoria breve, per potere riscrivere la storia a loro piacimento.
Interessante e... mai dimenticare per non cadere negli stessi abominevoli errori.
RispondiEliminasinforosa
Eh, ma come dicevo in un vecchio post dedicato alla Shoah, noi uomini cadiamo sempre negli stessi errori. Non impariamo mai...
EliminaUn abbraccio cara Sinforosa.
Che bellissimo post e che bellissima persona era Audrey.
RispondiEliminaNon lo sapevo neanche io.
Sì, ci sono tante vite in una sola, come dico spesso.
EliminaNon sapevo fossi una studiosa di Audrey Hepburn.
Non solo aver cura della memoria, ma far in modo che non venga, ancor più barbaramente, distorta.
RispondiEliminaHai ragione, niente di più facile qui sulla terra.
EliminaPresente.
RispondiEliminaLo so.
EliminaUn post che rimane impresso.
RispondiEliminaLa sofferenza di tante vittime innocenti è una sofferenza che rimane nel mondo e la sentiremo sempre, come quelle delle guerre fratricide e le morti per fame, quelle delle persone in fuga. Certo che lo sterminio sistematico lascia attoniti.
Ciao Nou, anche tu hai perfettamente ragione.
EliminaTroppi errori nel corso della storia, troppa barbarie. E l'uomo è indegno protagonista ed eterno colpevole.
Ti abbraccio amica mia.
Bisogna ricordare sempre, anche quando non ci sarà più nessuno in vita a raccontarlo.
RispondiEliminaTi abbraccio Mari, notte serena. Ciao!
Sì Pia carissima.
EliminaSoprattutto dopo, quando i pochi protagonista ancora in vita non ci saranno più, saranno le nuove generazioni a doversi occupare della memoria.
Speriamo bene...
Dillo a me, con il lavoro che faccio!
RispondiEliminaIl tuo lavoro è di un'importanza fondamentale. Grazie ai curatori come te è possibile preservare e curare quello che non deve essere dimenticato.
EliminaBrava Sara.
Grazie per queste notizie che ignoravo, evidenziano la sensibilità di questa brava attrice.
RispondiEliminaMAI DIMENTICARE!
Buona domenica, un abbraccio
enrico
Grazie a te Enrico per avere apprezzato.
EliminaUn abbraccio.
certo che LORO, che per chi non lo sapesse sono il bobbolo eletto, dopo tanti patti fatti col loro dio, si saranno sentiti ultra traditi tanto da metterne in dubbio l'esistenza come si evince dalle tante scritte lasciate sui muri dei lager. Invece per noi rientrava tutto nel disegno storico previsto dalla lavata di mano pilatesca ....che il sangue di questo giusto ricada sulle vostre teste e quelle dei vostri figli..... Ma non sarebbe tutto più semplice visto che siamo nel 2000 farsi dare una spiegazione in collegamento mondiale tv dai divini interessati ai destini dei nostri amati, generosi, immaginifici bobboli?
RispondiEliminaIo a LORO, gli farei fare una minivacanzina tra quelle lande desolate in pieno inverno. Basterebbe una settimana di freddo e geloni e poi ne riparliamo del mettere in dubbio una tragedia di questa portata.
EliminaHo lavorato tantissimo in questi giorni a scuola...perchè capiscono che ora saranno loro a custodire il ricordo, a farne tesoro. Loro potranno cambiare la direzione dei pensieri, delle cose, alla facia di chi parla di "razza"...
RispondiEliminaSai Gioia, se dovessero fallire anche loro, dove abbiamo fallito noi, sarebbe la fine.
EliminaSperiamo davvero...
Tutto quello che tu hai raccontato lo avevo letto su un editoriale tedesco su Audry Hepburn. La sua fortuna, e la nostra, che lei fosse ariana, altrimenti sarebbe stata una anonima morta ammazzata. Dimenticare non si può e non si deve. Comunque a me viene da vomitare: oggi tutti a battersi il petto e a cospargersi il capo di cenere per quel massacro, ma allora nessuno nel mondo ne fece parola, soprattutto chi aveva il dovere di farlo. Parlo di Pio XII e della sua banda, che mai pronunciò una condanna. Dissero poi che lo avesse fatto per salvare il clero cattolico. Forse per salvarsi il culo. Da non dimnticare che era stato per anni Nunzio Apostolico a Berlin e che von Ribentropp era suo amico e insieme, alla nunziatura ascoltavano Bach. Per me Eugenio Pacelli era filonazista, comunque tacque e li coprì.
RispondiEliminaUn'altra cosa che mi fa vomitare è che nessuno da anni immemorabili parla dell'eccidio di oltre due milioni di inermi Armeni, con done violentate in mezzo alla strada, e nessuno parla della tragedia dei Kurdi in Turchia, che sono di etnia kurda -che esiste da sempre, lo vogliano o no i turchi- ma non hanno una patria perché mai esistette un Kurdistan stato libero, ma solo delle montagne tra Anatolia, Siria e Iraq, nessuna mazione kurda. Però io vedo qui in Germania come i turchi li trattano, come animali e non li lasciano nemmeno entrare nelle loro moschee, neanche fossero appestati. E nessuno se ne cura, autorità tedesche per prime.
Non sono sicurissima che non avesse del sangue ebreo nelle vene, forse alla lontana. Ma sua madre era una nobile di alta lignatura e suo padre un ricchissimo finanziere e poterono scamparla. Certo, nei primi anni '40, gli requisirono ogni cosai tedeschi e l'errore più grave che fece sua madre, fu tornare in Olanda quando se ne stava al sicuro in Inghilterra. Fu un passo falso di cui si pentì per sempre. Avrebbe risparmiato alla sua famiglia gli stenti e le difficoltà degli ultimi anni.
EliminaHai ragione, l'omertà italiana e soprattutto della chiesa cattolica ai tempi è una grandissima vergogna. Come è una grandissima vergogna che non si parli quasi mai delle minoranze etniche che negli anni successivi hanno subito ogni tipo di abuso. Dai Kurdi, ai kosovari di etnia musulmana e bosniaci di etnia cristiana, agli armeni qui in Europa, I sciiti in Asia e via discorrendo.
E noi, nonostante le tragedie passate, facciamo nulla e giriamo la faccia altrove.
Che poi, a dirla tutta, i tedeschi sono campioni mondiali di questo sport.
Hai perfettamente ragione e te lo confermo io che sto qui dal 1971. La situazione attuale è che le giovani generazioni, quelle dei liceali per capirci non sanno nulla di quello che è successo qui in quegli anni di medioevo. Nelle scuole si accenne solamente all'Olokaust, nei giornali solo poche righe, alla TV nei Tagesschau solo una brevissima notizia e soprattutto nessuna commemorazione ufficiale. Nel 1971 cambiavano immediatamente argomento. Solo nella DDR, va detto, ricordavano quel periodo come una vergognosa pagina della Storia tedesca. Oggi c'è chi nega l'Olokaust, che nega la mole di morti ammazzati e la documentazione non viene mai portata sugli schermi televisivi, mentre quando si parla del secondo conflitto mondiale si punta sempre il dito sull'incapacità di Comandante supremo di un caporale che dettava ordini ai generali del più agguerrito esercito europeo. Una farsa.
EliminaRiguardo gli eccidi etnici cui fai riferimento tu nessuno ne parla proprio perché non venga tirata fuori quella storia al grido di Guarda da che pulpito scende la predica. E poi la Serbia e soprattutto la Turchia sono grandi alleati in tutto con i Deutsche.
In effetti non ero a conoscenza di questa storia, comunque è da quando seppi dell'Olocausto a scuola, che ogni anno non smetto di saperne e vederne sempre più, perché dimenticare è impossibile.
RispondiEliminaSai Pietro, non è corretto parlare di Olocausto. La parola di origine greca ha nella sua etimologia l'idea del sacrificio volontario. fatto in onore di Dio. Cosa che non si può proprio ricondurre alla tragedia ebraica. Per questo motivo si parla di Shoah (distruzione) quando si ricorda lo sterminio avvenuto durante la seconda guerra mondiale.
EliminaE fai benissimo ad informarti, è il modo migliore per perpetuare la memoria.
Un abbraccio.
Non ero a conoscenza di questa parte della storia di Audrey Hepburn ed ho letto con vivo interesse queste notizie che sono anche una testimonianza della sensibilità di questa grande attrice. Ed è sempre un bene che queste testimonianze così drammatiche vengano alla luce perchè queste tragedie non si ripetano.
RispondiEliminaUn saluto e buona domenica.
Molto della vita privata di Audrey Hepburn è sconosciuto ai più. Ho deciso che talvolta, nell'arco dell'anno, parlerò di lei e di quanto fosse una persona speciale raccontandone da me.
EliminaGrazie cara e buona domenica.
Bellissimo post che dimostra come la guerra sia terribile e quanto le testimonianze di tutti, anche di una persona importante come lo è stata Audrey Hepburn, siano importantissime per mantenere viva la memoria.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Esatto Ofelia, un buon proposito sarebbe quello di parlare di più. Io ci provo.
EliminaTi abbraccio.
Dicevo poco fa a un'amica che Audrey è ricordata un po' come un confettino ben agghindato, ma convivere per la vita con le atrocità di cui è stata testimone non deve esser stato per niente facile.
RispondiEliminaCiao Mariella, un abbraccio e buona domenica.
Audrey vende di più a mo' di confettino. Per cui, da me, la spoglio di quei panni che non piacevano per primi a lei e le lascio il suo essere Donna mirabile.
EliminaUn abbraccio a te cara e buona domenica.
Hai fatyo bene a scrivere questo post, dobbiamo ricordare...
RispondiEliminaCiao Giulia e benvenuta da me.
EliminaGrazie di cuore.
Un bellissimo post.
RispondiEliminaMai dimenticare!
Cara Franny, infatti.
EliminaNon sapevo che questa grande donna avesse vissuto sulla sua pelle l’orrore.
RispondiEliminaGrazie per questo post: unire memoria, orrore, bellezza e una grande anima è un modo magnifico per celebrare questa giornata.
Con la speranza nel cuore ti mando un abbraccio Mari.
Ciao Nick.
EliminaMi fa piacere quando passando da me, scoprite cose nuove. Del resto anche a me piace scoprire cose nuove e sconosciute altrove.
L'orrore vissuto accompagnò ogni passo di questa donna, ogni istante della sua vita.
Ti abbraccio forte ragazzo.
Una donna straordinaria. Un modo profondo una scelta importante per ricordare questo orrore e per non dimenticare mai che certi abomini possono ripetersi e quindi si deve sempre vigilare per impedirlo.
RispondiEliminaGrazie Daniele.
EliminaRicordare ogni giorno per quel che è possibile.
Bellissimo momento, ricordo intenso! Ho scoperto queste cose su Audrey proprio grazie alla tua iniziativa, perchè mi è venuta la curiosità di conoscerla meglio. Sapevo delle suo opere di volontariato, ma ero all'oscuro che, anche lei, avesse vissuto gli orrori dei quei momenti.
RispondiEliminaQuindi grazie ancora e ricordiamo! Perché a noi spetta anche il dovere di trasmettere il messaggio!
Ciao
Stefania
Ciao Stefyp, molto del passato della Hepburn non ci è noto. Soprattutto della sua vita privata e dei suoi primi anni. Ho deciso che ogni occasione sarà buona per parlare di lei e della sua grande forza.
EliminaGrazie a te per avere apprezzato il post.
non immaginavo... grazie
RispondiEliminaCiao Elisa,
Eliminasto cercando di parlare più spesso di Audrey Hepburn di cui poco si conosce.
Mi fa piacere tu abbia apprezzato il post.
Come ho scritto altrove, il giorno della memoria mi piace perché permette di portare alla luce storie vere di cose terribili che insegnano che la dignità umana non può essere mai calpestata da nessuno, per nessuna ragione al mondo. Di Audrey e della sua storia ho saputo recentemente perché al tg in occasione del suo anniversario lo hanno detto, altrimenti non avrei proprio saputo collocarla proprio in quel periodo storico.
RispondiEliminaSe solo gli uomini fossero capaci di fare tesoro di questi ricordi, quanti orrori quotidiani si potrebbero evitare.
EliminaGiustissimo quel che dici sulla dignità umana. Che viene calpestata ogni giorno e ovunque. Anche nel quotidiano.
Siamo una civiltà al crepuscolo, questo è il timore.
Ne hanno parlato in occasione dell'anniversario? Allora vuol dire che stiamo migliorando.
Un abbraccio cara e buona serata.
Mi dispiace di essere passata in ritardo per leggere il tuo post, Mariella, ma sono stati giorni in cui il tempo per satre al pc è stato poco. Ma ci tenevo a dirti che mi hanno colpito molto le parole della Hepburn... prima di questi giorni in cui ha iniziato a girare per la blogosfera il tuo "La paisible award - Audrey Hepburn" confesso che non sapevo fino a che punto avesse vissuto di persona gli eventi terribili della persecuzione nazista.
RispondiEliminaIl video che hai postato è molto emozionante, lei ha un viso che dice tutto ancor prima di proferire parola.
La memoria davvero è un'arma importante, va usata al meglio in questo mondo così caotico e ancora destabilizzato da brutture e guerre.
Un abbraccio, ciao.
Conoscevo i difficilissimi anni della giovinezza di Audrey, ma non l'aneddoto sulle proposte di interpretare Anne Frank.
RispondiEliminaAudrey non era soltanto una grandissima attrice, ma anche se non soprattutto una persona con un grande cuore e una grande intelligenza, capace di allontanarsi dal cinema per abbracciare cause meno facili ma più nobili, affrontate con estrema discrezione e fierezza.
Qualche tempo fa è girata una foto, con uno slogan che recitava qualcosa tipo "Tutti hanno diritto all'amore di una mamma". La foto era questa. Non credo occorrano altre parole...