Io vorrei partire da Heidi.
Da quella pagnottina ambulante che armata di una prosopopea infinita e da una curiosità immensa, inaugurò la stagione dei cartoni giapponesi in Italia, chiamati "anime" e precursore delle infinite serie di cartoni animati che si sarebbero succeduti sui palinsesti italiani da allora ad oggi.
Dai cartoni delicati per bambine, su cui io porrò l'accento oggi, a quelli per maschietti, tra robot d'acciaio e capitani di astronavi galattiche, che si sono succeduti incessantemente.
Ma lei per me che pure divoravo libri su libri, era una perfetta sconosciuta.
E solo dopo avere visto la prima serie di cartoni su Rai 1 partita nel 1978, comprai il romanzo.
Scoprendo ad esempio, che Peter aveva un ruolo marginale e appariva solo alla fine.
Che la famosa signorina Rottenmeier, non andrà mai a visitare la casa del nonno sulle Alpi e che il nonno si stabilirà in città, lasciando la montagna amatissima.
Primo caso di delusione post cinematografica per me, imparai da allora che è molto meglio vedere un film tratto da un romanzo prima di leggere il libro, perchè altrimenti la trasposizione cinematografica, mai fedele, è fonte di delusioni costanti se la si confronta al libro già letto.
La piccolina a cui "sorridevano i monti", il che mi fece pensare ad uno squilibrio mentale di fondo, alla fine mi diventò insopportabile.
Ma forse semplicemente stavo crescendo; la mia attenzione si spostò verso quella che è stata il principio della fine per tutte le bambine in crisi preadolescenziale dell'epoca.
Sto parlando di Candy Candy.
Noi che cercavamo di risvegliarci dalle sbornie dovute alla ricerca del principe azzurro, a causa di fiabe raccontate dalle nonne (la mia nonna paterna in particolare, era stata devastante in questo), ci siamo trovate catapultate in una storia strappalacrime di una ragazzetta orfana e cresciuta in un orfanotrofio chiamato "la casa di pony", che avrà sempre la peggio in qualsiasi situazione.
Gli muore il primo amore tale Anthony davanti agli occhi, disarcionato dal suo cavallo, viene continuamente vessata e umiliata da due bimbetti ricchi e arroganti tali Neal e Iriza.
Incontra il nuovo amore su di una nave che dagli Stati Uniti la porta a Londra per ragioni di studio, tale Terence, che per gli anni successivi ci delizierà con baci strappati tra un incontro fugace e l'altro e ci strazierà con addii strappalacrime, visto che c'è sempre qualcun altro per cui sacrificare la propria vita e il proprio amore.
Insomma, la felicità è davvero una chimera.
Alla fine la nostra crocerossina (e che altro mestiere poteva mai fare alla fine), si accontenterà di una serenità surrogata, tornando a dirigere il suo vecchio e amato orfanotrofio, e sposando il suo più caro amico, tale Albert.
Alla faccia della passione che travolge tutto e tutti.
Amareggiate da questa vicenda, noi ragazzine dell'epoca passiamo ad un altro "anime" che darà la botta finale alla nostra crescita e al nostro equilibro già provato.
Lady Oscar.
Per dirla tutta, Oscar Francois de Jarjayes è la sesta figlia femmina di un generale francese nel periodo in cui tutto in Francia sta cambiando; siamo nel 1755, tempo di cambiamenti radicali e alba della Rivoluzione Francese.
La fanciulla, costretta dalla volontà del padre a crescere come un uomo e a diventare generale della Guardia Reale di Francia, avrà vita amara.
A partire dalla frustrazione di dovere sembrare qualcosa che non era e cioè un uomo, fino a dover soffocare il suo amore prima per il Conte di Fersen (ma che sfiga innamorarsi proprio dell'amante della regina Maria Antonietta) e poi del suo migliore amico Andrè, con cui era cresciuta fin da bambina.
Solo durante l'epilogo, durante l'ultimo episodio delle serie, i due si lasceranno travolgere dalla passione.
Momenti di felicità che chiaramente non sono destinati a durare a lungo.
Raro caso di "anime" straziante anche nel finale.
Insomma, un colpo basso per noi fanciulline all'epoca.
I presupposti per un'amara riflessione c'erano tutti.
Il mezzo televisivo tramite i cartoni, continuava il lavaggio del cervello al quale sembravamo sottomesse fin da piccole.
Realizzavo che:
punto primo: non dovevamo valere granchè perchè femmine e di conseguenza già in svantaggio;
punto secondo: per realizzarci sul lavoro avremmo dovuto dare sempre il 200 per cento, rispetto al 50 per cento scarso degli uomini;
punto terzo: in quanto all'amore o imparavamo l'arte della competizione mettendola in pratica, o ci conveniva abbandonare la partita prima d'iniziarla.
Già in questi tre punti c'era quanto basta per non riprendersi e per sbandare tutta la vita.
Ma non è che i maschietti potessero stare tanto allegri.
Partiamo dal primo anime arrivato in Italia anno 1978 su Rai 2.
Atlas Ufo Robot - Goldrake
Il primo robot della storia infantile, sbarca nelle case italiane per la gioia di tutti i bimbi alla fine degli anni 70, gettando con il suo merchandising, il primo sassolino al potere devastante che avrebbero avuto sulla tenera psiche dei bambini, i giochi collegati ai cartoni.
Che poi, questo robot tanto invincibile non era, visto che, per la maggior parte delle volte, riusciva a finire il nemico grazie all'aiuto degli altri suoi compagni di avventura ( vi ricordate il grande amico Alcor?) della serie e anche alla cretinaggine degli attacchi nemici di Re Vega.
Proviamo a cercare un fondo di positività: l'unione fa la forza?
A me viene in mente solo l'impaccio che aveva questo robot con la sua alabarda spaziale.
Ho visto tutte le puntate, del resto da femminuccia accorata, avevo sempre sperato che Actarus e Venusia finissero per vivere insieme.
E invece no, lui come nella migliore tradizione degli abbandoni finali, aveva una missione da compiere e ho ancora negli occhi l' astronave che vola verso il suo pianeta da ricostruire, mentre Venusia resta come un'allocca a guardare il cielo.
Ma il mio preferito in assoluto fu Capitan Harlock.
Il pirata dello spazio, terrestre in fuga ricercato dai suoi stessi fratelli, che riesce nonostante tutti i contrasti a proteggere il suo pianeta da un destino di distruzione, è l'unico eroe positivo dei cartoni che ricordo volentieri.
Non ci sono buoni e cattivi ben definiti in questo cartone, ma ogni personaggio, dalla regina delle mazoniane Raflesia, al primo ministro Kirita acerrimo nemico di Harlock, riflettono le due anime dell'uomo: la parte positiva perchè agiscono per difendere il loro pianeta e quella negativa agli occhi di chi stanno attaccando per non perire.
E Harlock con tutte le sue contraddizioni raffigurava quello che ognuno di noi voleva diventare o amare, a secondo dei punti di vista.
Per non trascurare il piccolissimo particolare che l'avventuriero e pirata era per i bambini il massimo a cui aspirare e per le fanciulline il massimo da cui farsi strapazzare il cuore.
Diciamo che da adulti non è cambiato nulla.
Ora ditemi, siamo riusciti a trovare un equilibrio nella nostra vita nonostante i traumi infantili dovuti ai cartoni?
E partendo dalla vostra infanzia in poi, quali sono state le serie televisive di cartoni animati che vi hanno devastato meglio?
PARLIAMONE MASCHIETTI E FEMMINUCCE!
Questo post è dedicato a mia sorella Dani e a tutti voi, perchè non smetteremo mai di essere bambini, per fortuna.
Ghghghghghgh
RispondiEliminaFantastico.
Mari fra tutti questo lo eleggo a post dell'anno.
Certo che tu non rendi mai nulla banale.
Mi dispiace,vedi,avevo ragione.
Per l'ultimo banco hai ancora troppa strada da fare...
La visione che hai dato di tutti i caroni animati citati non mi sarebbe mai venuta in mente.
Forse perchè oggi vedendo i cartoni animati che vedono i miei nipoti,che scusa il termine sono delle gran cagate,quelli dei nostri tempi mi sembravano magnifici.
Hai dimenticato di citare Dolce Remì.
Di Candy Candy avevo persino la bambolina.
E tieniti di Heidi avevo la bambola alta 1.20.
Mia mamma mi dice che la saccagnavo di botte e lei doveva sempre riattaccarle una gamba.
Deduco che la odiassi parecchio.
In effetti tutto quel buonismo nauseava un po'.
Lady Oscar invece l'ho amata.
Nonostante la tua legittima interpretazione.
Ops...ora devo proprio andare.
Noa ha fatto cacca e il pelosetta gli sta leccando la faccia...
bacio grande
veru
Wow!
EliminaE io che speravo vivamente di indietreggiare di qualche posto, porca miseria mi butto la zappa sui piedi da sola.
Sono cagate si, ad esclusione di "Angelina ballerina" adorata dalle mie nipotine.
Cara veru, non ho dimenticato di citare Dolce Remì, io ho iniziato con i miei preferiti e voi adesso dateci sotto con i vostri.
Non mi meraviglia che Heidi ti facesse da punciball, mi sorprende che riuscissi solo a staccarle la gamba!
Lady Oscar l'ho amata anche io, intensamente, avevo la collezione dei fumetti tratta dai cartoni animati e per anni l'ho maledetta con tutte le mie forze perchè non si accorgeva di quel gran figo di Andrè!
Hai cambiato la pupa? ghghghghghgh
Uh, lo sai, io sono otaku dentro, cioè una patita di anime e manga... Il mio paradiso sarebbe un negozio stile questo, a Tokyo http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcR57g9RChPKGhVqmkczAvv97ctMfiU5SQazpcz1mgVY_DsE2jcw sempre che imparassi il giapponese, ovviamente. Mi scateno, con un post così: roba che non mi tenete più.
RispondiEliminaIn ogni caso: Lady Oscar è uno dei miei manga ed anime preferiti. Ryoko Ikeda, l'autrice, è sempre molto tragica nelle sue storie (avevo scritto da me che ne parlerò prima o poi, e lo farò), convinta come è che la felicità sia una condizione transitoria e di brevissima durata grazie alla quale, però, la vita intera acquista senso. Lady Oscar è un fumetto bellissimo: l'anime in parte è stato modificato, nel fumetto il travaglio interiore di Oscar è molto più evidente e struggente: la lotta fra quello che le viene imposto di essere e quello che lei si sente è uno dei temi costanti dell'opera (e, in generale, dei fumetti della Ikeda).
Fra gli anime maschili, però, hai dimenticato Ken Shiro. Intere estati passate a gridare "Uattà-uattà-uattààààà" giocando a fare a botte con mio fratello, mica si dimenticano!!
Ma ritorno dopo e mi dilungo ancora. Che il tema è mio. E devo aprire la parentesi delle sigle!!!!!
Arnika, sei una luce nel buio!
EliminaPrima della tua spiegazione colta e competente, non avevo mai saputo spiegarmi perchè fosse finito così male quel cartone che ha nutrito con passione almeno due generazioni.
La morte finale dei due protagonisti ci aveva completamente messo ko. Metaforicamente parlando.
Per me in particolare è stata una devastazione.
Ho visto e rivisto l'ultima puntata decine di volte, roba che se ci penso adesso non ci credo, ma davvero questa era la potenza di quell'anime.
Ed io ero già grandicella.
Come per veru, dico anche a te che non ho dimenticato di citare dei cartoni, ho solo iniziato.
Il bello sarà confrontare tutti i nostri e parlarne, parlarne ecc.
Poi dici le sigle?
Lascerò qualcosa nelle pagine a vostra richiesta, però ci vorrebbe un post a parte.
Me lo segno, e lo farò!
Dimenticavo.
RispondiEliminaSciccosa merdaccia per gli auguri ti chiamo :-)
Rock merdaccia, ci conto!
EliminaEcco, torno per dire che in una cosa gli anime giapponesi mi hanno segnata di sicuro: la passione per le canzoni dei loro anime. Perché chiunque ha visto Lady Oscar conosce la sigla italiana (sia quella dei Cavalieri del re, sia quella, moooolto più recente, di Cristina D'Avena), ma le musiche che sottolineano ogni momento dell'anime sono ancora più splendide. Versailees no bara (la rosa di Versailles, il titolo riginale di Lady Oscar) ha una delle sigle più belle di sempre, eccola qui: http://www.youtube.com/watch?v=TOYu5vfHwIk (ascoltatela fino alla fine... io quando André le dice "Je t'aime, Oscar" mi sciolgo!!!)
RispondiEliminaE non voglio sembrare criticona (ma lo sono, lo so), ma se c'è una cosa che i traduttori ed adattatori italiani hanno fatto davvero, ma davvero, davvero, davvero male, sono gli adattamenti e le censure varie... Per non parlare dei nomi dati ai personaggi... dice niente, Marrabbio??? Sigh, Kiss me Licia è quasi completamente rovinato... ç_ç A proposito di Kiss me Licia, immagino che tutti ricordiate la "fiction" live interpretata da Cristina D'Avena, basata sul cartone animato? Ecco, volevo segnalarvi un gruppo secondo me GENIALE su facebook: i deliranti dialoghi amorosi di Cristina D'Avena e Pasquale Finicelli. Eccolo: https://www.facebook.com/nelventoioete
PS: possiedo una maglietta che io trovo meravigliosamente ironica. C'è scritto "Kill Heidi" ed è decorata con un forchettone da fondue al formaggio ghghghghghghghghghgghghghghghghghg
RispondiEliminaLa maglietta deve essere mia, dove l'hai presa?
RispondiEliminaLA VOGLIO!
Manor, anni fa: era fra i gadget "made in switzerland" per i turisti... hai presente che c'è sempre il corner apposito nei supermercati Manor?
EliminaSe la ritrovo te la prendo! Taglia? :)
sì che conosco Manor a Berna ci vado sempre.
EliminaAdoro scorrazzare per il reparto turisti, ho regalato una maglietta a mia sorella, ve la descriverà lei, e io tanti anni fa ho comprato una bellissima maglietta marrone con la croce svizzera dorata.
Me la prendi? grazie! la taglia è M.
Ok: se la vedo l'acquisto è certo. Ma il colore? La mia è nera, non so se ce ne sarebbero altri. :)
EliminaE chi se la dimentica!! Ce l'ho ancora! Bianca con le mucche girate di... spalle.... per così dire... ad una si può alzare la coda!!! ... Sono stata chiara??
EliminaBaci Dani
Chiarissima!
Eliminae ora chi lo tiene più il papero?
Va bene anche bianca, grazie ancora!
RispondiEliminaSembrava un post dedicato al "come eravamo..."; scopro, invece, che qui si discetta di cartoni animati, anime e manga da veri eruditi!! Come sostengo da tempo, non sono gli argomenti in se' e per se' sciocchi o superficiali: dipende sempre da come li si affronta!
RispondiEliminaInnanzitutto, desidero ringraziare Arnika perché le sue perle su Lady Oacar impreziosiscono i ricordi fervidi che ho impressi a fuoco nella memoria... Di tutti i cartoni visti, e' quello che ho amato di piu. Devo essere sincera: pur nella sfortuna di aver avuto una vita breve, degli amori non corrisposti e un cannonata a mettere fine alle sofferenze globali riservatele dalla sua creatrice, Lady Oscar e' un personaggio diverso dal resto delle eroine dei cartoon del tempo. Che avevano una certa sfiga ad accompagnarli, sia chiaro. O erano orfani (Candy Candy, Anna dai capelli rossi, Remi, Heidi, Peline, Lulu e il fiore dei mille colori, Creamy...) o avevano i genitori malati o cmq lontani. Oscar, invece, una famiglia ce l'aveva e forse, sarebbe stata piu felice se non l'avesse avuta... Tra l'altro, chiedo a voi esperte: anche nella storia originale la madre di Oscar ha il ruolo marginale che le viene riservato nel cartone animato? Me lo sono sempre chiesta... Anche le sorelle compaiono soltanto nel primo episodio, se non sbaglio. Quando nasce l'ennesima figlia femmina e il padre prende la decisione di crescerla comunque come un maschio. Ad ogni modo, se volete che vi dica la mia, ai tempi piansi lacrime amare per la morte di Oscar. Ma francamente una come lei non avrebbe potuto diventare una di quelle damine alla Polignac, suvvia. E' morta come e' vissuta: seguendo un ideale piu importante della propria personale felicita. Una martire laica, in fondo.
Se Lady Oscar resterà per sempre il mio personaggio piu amato (e il film che fecero ai tempi, ve lo ricordate?!), mi piace ricordare ancora Mimi Ayuhara (si scrive così?!). Penso che il 99 per cento delle iscrizioni ai corsi di pallavolo negli anni ottanta e novanta fossero frutto del successo di questa serie!! E meno male che gli allenatori non si ispiravano a quello che facevano a Mimi: quella ragazza veniva presa a pallonate, costretta a estenuanti allenamenti con tanto di catene (!) alle caviglie (se non sbaglio)... Dai, roba da sadomaso!!
Quello che fecero con Mila e Shiro fu un riaddamento ironico di quel primo cartoon veramente crudele...
Ma ai tempi c'erano anche Jenny e quel gran portento della madame Butterfly!! Che sia nata li la passione del Papero per il tennis??
Sempre in tema sport, ho dovuto subire la passione di mio fratello per Holly e Benji, due speranze... Seeeee!!!
Ma quanto grande era il loro campo da calcio?? E i piedi? Conferivano al pallone traiettorie impossibili. Parate all'altezza dei tiri, ovviamente. E cioè assolutamente impossibili!!
Poi c'erano Sampei e soprattutto l'uomo tigre (la cui sigla so ancora a memoria: fantastica!!!). A mio fratello, poi, piacevano Babil Junior, Daitan 3 e jeeg robot d'acciaio: di tutti e tre, ricordo ancora le sigle (e anche mio fratello!!!). Poi e' arrivata anche Maya (aspirante attrice). E come dimenticare Occhi di gatto??? Altra sigla Indimenticabile. E le tre sorelle abili ladre che colpivano di soppiatto sotto gli occhi del fidanzato poliziotto di sheila rappresentano un bel riscatto (finalmente!!) per noi donnine.... Ma mi sa che Si era già a fine anni ottanta...
E i Puffi?! Scusate, ma su questi aprirei una parentesi anche sul linguaggio!! Mio marito parla Puffo anche oggi quando mi vuol far ridere! E se credete che sia un'invenzione sciocca, sappiate che al linguaggio Puffo e alla stessa comunità puffosa scrisse ai tempi un saggio uno dei nostri intellettuali piu famosi: Umberto Eco. Inutile dirvi che si tratta di un saggio molto puffoso che sarei puff-felice di indicare a quanti volessero puffarlo. E io vi Puffo, lo sapete, no?!
Emanuela
Ma è un come eravamo Manu.
EliminaDiversamente dalla Barbra Streisand almeno per gran parte del film omonimo, qui siamo tutti consapevoli che il passato ci ha lasciato segni indelebili.
E direi da come state rispondendo tutti, ci ha davvero massacrato.
Leggendoti ho pensato che li hai nominati tutti, praticamente hai passato la tua infanzia e adolescenza attaccata al televisore, ghghghghghhghghghghhgh!
I Puffi e Barbapapà meritano un post tutto per loro!
EliminaCara Mary,
Eliminain realtà la mia (nostra!) generazione ha vissuto in anni in cui la programmazione per i bambini era a orari fissi: i cartoni si guardavano alle 13 o alle 16.
Punto. Anche mia mamma se li ricorda, pensa te! E poi il guaio è che io non ho ancora smesso di guardare i cartoni animati ghghghghhghghg
Pero' posso assicurarti che io e mio fratello abbiamo guardato un sacco di cartoni, ma poca Tv: sembra un paradosso, ma è così. Il pomeriggio, finiti i compiti, si andava in cortile. O si organizzavano le gite in bicicletta. C'era l'oratorio feriale nel periodo estivo. E le partite a biglie, le gare con le macchinine, i pattini...! Ho passato l'infanzia con le ginocchia e i gomiti massacrati...! Non sono inconvenienti da teledipendenti!
bacini
Emanuela
E poi, Mary, mi ero dimenticata di citare i Barbapapà! Stupendi! Andavano in onda sulla RAI, ai tempi. Mio marito conserva ancora i libri che leggeva da bambino...
EliminaUn altro che come noi è rimasto segnato a vita da quelle serie. Vi ho già detto che quando si mette a parlare puffo mi fa morire!
Emanuela
Si Manu mi, ero accorta che ti eri dimenticata dei Barbapapà nel tuo cannibalismo cartontelevisivo.
EliminaMa me ne sono ricordata io.
E come dicevo ieri, sui Puffi e Barbapapà ci faremo un post intero.
Chi può avere dimenticato mai Garganella e Barbabella? ghghghghhghghghghghhghgh
Scusate, ma ho dimenticato:
RispondiElimina- Hello Spank! Come ho fatto?! Adorabile piagnone! Che nervi mi faceva venire Micia!
- lupin: fantastica anche la sigla (cantata da una voce femminile accompagnata da una fisarmonica...)
- i mitici cartoni di Hanna e Barbera: dai Flinstone a la corsa piu pazza del mondo (Matleyyyyyyyyy!), da Lupo de Lupis a Ernesto Sparalesto, da Scooby Doo allo Svicolone... Mamma mia, quanti ricordi!
- capitan caverna (?!), cavernicolo peloso che urlava, clava in mano: unga munga!!!! ( lo so a cosa state pensando... No, non abitava ad arcore!)
Mamma mia, Mary... Mi toglie il sonno questo post! E mi vengono gli occhioni lucidi lucidi...
Emanuela
Manu mi ha ricordato Anna dai capelli rossi.
RispondiEliminaBellissimo.
Di recente hanno fatto una replica e me lo sono vista tutta.
Quell'amore travagliato che trova pace fino alla fine.
La sua testardaggine nel non voler più rivolgere per anni la parola ad Albert solo perchè gli aveva detto pel di carota.
Fin da bambina trovavo quell'atteggiamento irritante ed esasperante.
Ma solo perchè io non sono così.
Se proprio devo tengo il muso cinque minuti.Di più non ce la faccio.
Tuttavia è un cartone che ho amato molto.
Poi mi sono ricordata di Georgie la fanciulla contesa dai due fratelli.
E anche lì non manca l'amore travagliato con Lowell malato ovviamente pure lui.
Infine come già detto Dolce Remi...lo guardavamo insieme io e mia mamma e piangevamo entrambe ;-)
Buona giornata
vi abbraccio tutte
bacio mariella
veru
veru, di Anna dai capelli rossi, ho visto molte puntate con la scusa di dovere accudire ai bimbetti che curavo.
EliminaLa storia della bimbetta caparbia che riesce ad ottenere grazie alla sua forza interiore quello che desidera e cioè una famiglia che la ama, la realizzazione negli studi e alla fine anche l'amore del suo compagno d'infanzia Gilbert, mi piaque molto all'epoca.
Per non parlare della sigla che avevo imparato a memoria e che canticchiavo in continuazione perchè la bimba che curavo l'adorava.
Dolce Remì invece, non mi piaceva, troppo triste.
L'ho mollato dopo qualche puntata.
Buona serata a te e pupetta.
E' vero, Remi era triste. Pero' lo erano un po' tutti i cartoni di quel periodo. Forse di Remi colpiva la sua vita da vagabondo... Ora che ci penso,avevo dei quaderni con Remi in copertina! il merchandising legato alle serie TV ha origini antichissime ghghghhghghhghg (caspita, l'ho tenuto a battesimo io... sob)
EliminaEmanuela
A proposito di "Occhi di gatto", adesso stanno ripubblicando il fumetto forse più famoso del suo autore Tsukasa Hojo, e cioé City Hunter... Ne hanno tratto anche un anime ma credo sia stato mandato su reti meno in vista di italia1 (che invece ha mandato Cat's eye). E gira voce che Cat's eye sarà ripubblicato anch'esso: dovrò leggerlo assolutamente!!!
RispondiEliminaCity Hunter è splendido: capace di mescolare humor e serietà, gag esilaranti e sentimenti più profondi. Ryo Saeba è uno sweeper, una sorta di investigatore privato un po' al limite della legalità, il famoso City Hunter. È aiutato dalla sua assistente, Kaori. Ryo è un vero figo, ma ha il "piccolo" difetto di provarci con qualsiasi donna respiri (gag bellissime quelle in cui fa il marpione e cerca di spiare le clienti mentre fanno la doccia ecc ecc... e qui si potrebbe aprire la parentesi su come i giapponesi hanno una visione totalmente diversa dalla nostra, in fatto di sessualità). E Kaori lo prende letteralmente a martellate in testa per impedirgli di provarci con le loro bellissime clienti donna. Un fumetto con picchi di emozione altissimi, stemperati dalla capacità di Hojo di sdrammatizzare.
Ok, mi rendo conto che sembro una pazza fissata ghghghgh
RispondiEliminaMa davvero, i manga e gli anime mi hanno conquistata... E mi hanno permesso di conoscere una cultura totalmente diversa dalla nostra, quella giapponese, che mi affascina per diversi aspetti.
Arnika, ma non sei una pazza fissata.
RispondiEliminaSolo innamorata pazza dei manga e degli anime.
Leggendoti mi perdo perchè sto trovando le risposte a tante mie domande.
Io alcuni dei cartoni che hai nominato non li ho mai visti.
Pago l'essere di gran lunga più grande di voi.
Ad esempio "Occhi di gatto" non ho mai visto nemmeno una puntata ricordo vagamente la sigla e forse distrattamente ho visto qualche episodio quando facevo la baby sitter.
A proposito del Giappone, visitarlo è uno dei miei sogni e mi piacerebbe poterci andare in maggio, quando i ciliegi sono in fiore.
Concordo con Mariella: Arnika, sei un'appassionata, non una pazza! E come Mary, anch'io ho trovato le tue spiegazioni davvero illuminanti. Ti ringrazio ufficialmente, cara amica elvetica! Tra l'altro, scopro nelle parole di Mariella un altro aspetto comune: il desiderio di visitare il Giappone e di seguire la fioritura dei ciliegi! Mary, dì la verità: leggi nel pensiero???!!! Del mio amore per il Giappone, poi, vi parlerò per esteso non appena avrò il tempo di farlo.
Eliminari-bacini
Emanuela
Certo che ti leggo nel pensiero.
EliminaSiamo o non siamo gemelline di penna?
Occhio alle battute del papero...
Ma io non ho la farfallina tatuata!
EliminaEmanuela
Cioè... non ho il tatuaggio a forma di farfalla, ecco..
EliminaE poi c'è Spank.
RispondiEliminaMi sento un po' Arnika.
Aiko Morimura è una bambina che si trasferisce a casa dello zio, perchè la mamma per lavoro è andata in Europa.
Lo zio vive in una piccola cittadina di mare ed è un ometto molto ma molto buffo.
Il mare che la circonda ricorda sempre alla ragazzina che il papà è stato disperso durante la tempesta.
Molteplici volte, durante gli episodi del cartone, Aiko la vedremo lì sulla spiaggia a sperare di vedere tornare suo padre.
E al suo fianco un pelosetto meraviglioso, Spank.
Il cane combina guai specializzato in disastri, ha colpito duro al cuore tutti quanti.
E il suo amore assurdo e improbabile per Micia gattina snob, ci ha piegato dal ridere per intere stagioni.
Come il suo rapporto di amicizia e rivalità in amore con il gatto Torakiki.
La sigla del cartone è impressa in modo indelebile nella mia memoria.
Naturalmente la lascio nelle pagine.
Grazie, Mary!
EliminaVedi che te lo ricordi anche tu Spank?!
Pare essere tornato in auge tra i ragazzini di oggi: ho visto persino una linea di gioielli per teenager con il simpatico musetto di Spank! Senza contare le borse e i peluche... Diventerà la nuova Hello Kitty?! hanno un "hello" tutti e due...
Emanuela
A pensarci bene mi sono ricordata a chi assomiglia lo zio di Aiko: a Fabio Concato.
EliminaUhhhhhhhhhhhhhh!
RispondiEliminaHeidi proprio no,triste triste..
Lady Oscar un gran trauma,giustamente..
Kiss me Licia!!!!!Mila e Shiro!!!!i Puffi!!!
Holly e Bengy o come cavolo si chiamavano,li ho sempre odiati.Idem per l'uomo tigre che già mi deprimeva.
Però io guardavo 3000volte i vhs,più che le serie tv!E quasi tutti con gli animali come protagonisti :D Re Leone colonna sonora della mia infanzia!
Comunque una serie di cartoni preferita ce l'ho: Gli animali del bosco,credo si chiamasse così!Ho ancora le cassette,tra i protagonisti ci sono il gufo,la vipera,il tasso,la lepre,la donnola,quanto li amavoooo..
Torno martedì probabilmente,quindi vi lascio i miei auguri di buona Pasqua e vi auguro tanta felicità!Baci sparsi!
Nick
Ciao!
EliminaIn effetti "Gli animali del Bosco" è un titolo che non mi è nuovo... ma credo di dovermi rinfrescare la memoria...! Per il resto, credo che tu amassi questa serie perchè ti ricordava quello che ti circondava: in fondo, gli animali erano (e sono) i tuoi amici anche fuori dalla finzione del cartoon! Era come se li vedessi recitare, in qualche modo...
Ancora tanti auguri anche a te!
Baciottoli
Emanuela
Nick caro, sui cartoni di Walt Disney ci torno presto, sono una grande appassionata.
EliminaHo tutti i Classici.
Avevo i VHS, poi ho sostituito con i DVD.
Il Re Leone è uno dei miei preferiti, pensa che amo regalarlo ai nipotini.
La piccola figlia della mia migliore amica,una delle mie nipoti, quando lo ha ricevuto in regalo è rimasta così entusiasta che per prima cosa non lo ha mollato nemmeno per andare a letto e poi continuava a ripetermi felice: "ma è mio vero "siaaaaaa mai" tutto mio vero?"
Non conosco quello che citi, ma come Manu, conoscendoti un po' suppongo fosse nel tuo destino...
baci e tanti ma tanti auguri!
Effettivamente, a proposito di avanzamento o indietreggiamento banchi, il post non sembra candidamente Candy Candy da fila vicino cattedra.
RispondiEliminaIl alcuni tratti è acidino, cattivello , disincantato; per quanto in maniera umoristica.
O no?
Certo la dichiarata malsopportazione finale di Heidi potrebbe ferire gli animi più sensibili.
Cacchiolina, recentemente mi sono visto alcune puntate in replica.
Pure il film, quando passa, non lo perdo mai.
Il libro è roba da secchione.
Comunque anche solo questa serie potrebbe rappresentare il tema di un post: cartoni animati, in senso generale, rappresentano un tema molto vasto.
Ci si è messa pure l' Arnika piazzando nel camino la legna dei manga.
Che a me fanno venire in mente certi fumetti che farebbero arrossire pure Tinto Brass.
Immagino che ci siano pure delle versioni animate con scolarette in gonnellino che ne combinano di tutti i colori.
Queste svizzere....
E non ho sempre detto che il celebre ghghghghghgh della nostra Arni ricorda strepitosamente il ghigno biricoso del cane Muttley di Dastardly e le macchine volanti?
Paolino Paperino
Hai colto il lato ironico del post Paolino.
EliminaEra questo il messaggio che avevo lasciato, ma poi ci siamo lasciati travolgere tutti dall'amarcord.
Anche perchè in fondo in fondo come ho scritto in basso alla fine, non saremo sempre un po' bambini e qui lo siamo tanto.
Ma i fumetti a cui accenni me li ricordo anche io.
Come dimenticare Valentina di Guido Crepax?
Erotismo raffinatissimo.
Ma ricordo male o ci furono anche dei cartoni dedicati alla protagonista di Crepax?
Anche i telefilm di questo sono sicura, protagonista la Hampton.
Imprigionata per sempre in quel ruolo.
Mi hai fatto ricordare anche i fumetti di Milo Manara e le sue splendide donne, affascinanti e conturbanti.
Di certo voi maschietti avete avuto qualcosa di meglio da fare, altro che guardare Candy Candy, all'epoca.
Certo, ricordo Valentina e pure Chiara di notte.
EliminaEd anche i meno raffinati Lando, il Tromba, Sukia.
Ma i moderni manga erotici giapponesi sono altra roba.
Da impallidire per la giovane età dei personaggi.
E' come vedere accoppiarsi Mila e Shilo; o Licia e Mirko.
Paolino Paperino
I manga erotici giapponesi sono nauseanti.
EliminaSe ci penso, mi passa la voglia di andare in Giappone per la fioritura dei ciliegi.
A proposito... e Lamu' ve la ricordate?
EliminaEmanuela
No Manu, non conosco.
EliminaAltro manga?
Io lo ricordo come cartone animato (ovviamente).
EliminaCi vorrebbe Arnika...!
Ad ogni modo, ricordo che ai tempi della mia infanzia era un cartone abbastanza "spinto": il personaggio maschile non faceva altro che correre dietro a Lamu' (bellissima aliena arrivata sulla Terra con una missione da compiere, se non erro) per toglierle quel completino tigrato che indossava a mo' di bikini...
Diciamo che non era proprio erotico come cartone, ma non era proprio un cartoon alla candy candy, ecco!
Emanuela
VA BANNI
EliminaOggigiorno, tra digitale e tv a pagamento, l' offerta di cartoni animati è vastissima: addirittura canali tematici.
RispondiEliminaVita comoda per i bambini di oggi.
Anche se più distanti dai giochi di cortile.
Mamma mia, ricordo che da piccolo mi sono sorbito certi prodotti cecoslovacchi e ungheresi che di animato avevano ben poco. Pure certe musichette di sottofondo...
Del resto, in quei tempi, la televisione aveva ancora a valvole e aveva il trasformatore per l' accensione. Ci volevano 5 minuti prima che si avviassero le immagini. Ed esisteva praticamente solo un canale.
Ricordo, tra il finire del pomeriggio e l' inizio sera, il programma “ La tv dei ragazzi”, scandito da varie sigle succedutesi negli anni. All' interno della tramissione telefilm, cartoni, pupazzi animati, cavolatine varie.
E bisognava prendere quel che passava il convento.
“Gustavo “ compreso.
Alle volte andava meglio: ed il professor Baltazar risollevava gli animi.
Festa grande se ci s' imbatteva nella serie “ Gli eroi di cartone” dove venivano trasmessi alcune animazioni della Warner Bros, tra cui la Pantera Rosa ed il fantastico superbo incredibile Vil Coyote con Bib Bib.
Se ne intercetto uno ( di cartone: lo struzzo è imprendibile ) non me lo perdo mai anche a distanza di quarant' anni.
ACME!
Paolino Paperino
Will il Coyote e Beep Beep che lo fregava sempre, me li ricordo eccome.
EliminaCome "Supergulp" l'antesignano di tutti i contenitori di cartoni animati che sono venuti dopo.
Io adoravo il Gruppo TNT e Alan Carter.
te lo ricordi " e l'ultimo chiude la porta?" SLAM!
Vi faccio una rivelazione. Tenetevi forte.
EliminaWill il Coyote... sono io!! Ostinata. Creativa. Super-cinetica (e anche super-resistente, dai, con tutto quello che ho passato...). Ma soprattutto... alla costante rincorsa di un sogno!
Saranno le botte nel gran canyon ad avermi resa così???
Emanuela
VIL COYOTE ( testo di Eugenio Finardi )
EliminaC'é chi nasce come Paperino:
Sfortunato e sempre pieno di guai
E c'é chi invece é come Topolino:
Carino, intelligente e simpatico alla gente
C'é chi é come Paperon de Paperoni
Pieno di fantastiliardi di milioni
Ma poi sta sveglio tutte le notti
Per paura che arrivi la Banda Bassotti
Ma io mi sento come Vil Coyote
Che cade ma non molla mai
Che fa progetti strampalati e troppo complicati
E quel Bip Bip lui non lo prenderà mai
Ma siamo tutti come Vil Coyote
Che ci ficchiamo sempre nei guai
Ci può cadere il mondo addosso, finire sotto un masso
Ma noi non ci arrenderemo mai.
C'é chi vive come Eta Beta
Sembra che stia con testa su di un altro pianeta
E non si alza la mattina
Se non si spara un po' di pnaftalina
C'é chi é come Pietro Gambadilegno
Sempre preso in qualche loschissimo disegno
E c'é chi vorrebbe avere tutte le risposte
Come nel Manuale delle Giovani Marmotte
Ma io mi sento come Vil Coyote
Che cade ma non molla mai
Che fa progetti strampalati e troppo complicati
E quel Bip Bip lui non lo prenderà mai
Ma siete tutti come Vil Coyote
Che vi ficcate sempre nei guai
Vi può cadere il mondo addosso, finire sotto un masso
Ma voi non vi arrenderete mai.
Paolino Paperino
Ecco... io sono uno zero assoluto: non sapevo neppure che Eugenio Finardi avesse scritto questa canzone! Posso dire che mi sono emozionata?
EliminaChe bel regalo ci hai fatto, Papero... E' una sorpresa che proprio non potevo immaginare di trovare nel mio uovo di Pasqua!
Quack-sigh-quack
Emanuela
Paolino, la canzone la lascio nelle pagine.
EliminaCome direbbe veru, davvero splendida ghghghghghhghghghghhghgh
Papero riesci sempre a sorprendermi.
Grazie
COSAAAAAAAAAA hai kaxxo scr
Eliminaittu
vuoi sentire questa battuta Carlo sei così sensibile
va ricovati.....va caminaaaaaaaaaaa
Effettivamente Heidi rappresentò pietra miliare per l' avvento di una nuova distribuzione dei cartoni animati; in particolar modo di origine giapponese.
RispondiEliminaEd il contestuale avvento delle televisioni private rafforzò la venuta.
In precedenza, ai canali Rai, era giunta in soccorso la tv Svizzera ( all' epoca rappresentò una fantastica conquista) di cui ricordo un contenitore serale, al sabato sera “ Scacciapensieri “ nel quale venivano trasmessi in serie episodi di eroi cartonati principalmente della Warner Bros.
Inoltre, riguardo le serie, credo sia importante valutare l' età anagrafica di quando le abbiamo viste e assimilate.
Be', io a 14 anni giocavo ancora a soldatini... e anche se nel corso del tempo diventavo grandicello, ricordo discretamente, anche se guardate en passant, alcuni celebri titolazioni.
Già citate altrove molte, posso aggiungere , se non già espresse, quelle più seguite : Jeeg robot d' acciaio, Riù ragazzo delle caverne, Kiss me Licia...
Indimenticabili pure le sigle.
Tra l' altro, un paio di anni fa, casualmente, all' interno di un modesto supermercato mi sono imbattuto in una specie di concerto spettacolo con Cristina D' Avena.
E mi sono fermato – non molto - ad ascoltarla.
Immersa in quel luogo faceva un pochino tristezza.
Del resto l' età adulta porta pure riflessioni – pur senza esserne “devastato” che faticavano ad emergere in epoca giovane- fanciullesca.
Certo era assente l' analisi politica sull' utilizzo delle armi improprie possedute dai vari eroi d' acciaio combattenti mostri.
Neppure ci si poneva troppi problemi quando Vil Coyote precipitato da un altissimo burrone si rimetteva ben presto in piedi per ingegnare sofisticati marchingegni d' acchiappo merenda.
Paolino Paperino
Ciao a tutti!!
RispondiEliminaSono ancora in tempo per farvi gli auguri di Buona Pasqua??!!
Baci
Emanuela
Ciao Manu, certo!
EliminaTanti auguri a te e a tutti voi!
Supergulp?
RispondiEliminaFumetti in tv!
Rai 2.
Paolino Paperino
Io ricordo Ciao Ciao. E Bim Bum Bam. Ai tempi in cui Paolo Bonolis e Licia Colo' davano corda a Uan...
RispondiEliminaSupergulp lo hanno rifatto in tempi recenti,vero?
E poi, perdonatemi la digressione, ma della Tv dei tempi che furono io ricordo ancora la bravissima Stefania Rotolo in "Piccolo Slam", affiancata da Sammy Barbot. Voi li ricordate di sicuro ancora meglio di me.
Emanuela
Manu, di Bim Bum Bam ricordo soprattutto le giacche colorate e improbabili di Paolo Bonolis ma ero già troppo grande per seguirlo.
RispondiEliminaNon so dirti se Supergulp lo abbiano rifatto in tempi recenti, gli unici cartoni animati che seguo sono quelli dei canali satellitari quando sono in compagnia dei miei nipoti.
Stefania Rotolo, invece la ricordo benissimo.
Ricordo la sua bravura, ricordo il suo sorriso e il suo modo di fare televisione.
Anche qui mi stupisco della tua competenza, quando lei è morta, tu eri piccolissima.
Io "Piccolo Slam" l'ho seguito tutto, ogni puntata.
E ricordo anche che nelle " Fate ignoranti" Ozpetek le aveva fatto un tributo con la canzone "Cocktail d'amore" sigla di "Tilt"inserendola nella colonna sonora del film.
Ci mancherà sempre, è stata quel piccolo uragano che ci travolse tutti, noi ragazzini della fine degli anni 70'.
Ma direi di tornare all'allegria che i cartoni animati ci stanno regalando.
Diciamo che la “televisione che fu “ di Emanuela è più giovane .
EliminaIn effetti il contenitore Bim Bum Bam è roba moderna rispetto alla vecchia tv dei ragazzi del canale quasi unico in bianco e nero.
Epoca, tra l' altro, del Carosello.
Ed alcuni spot erano formati da cartoni animati con tanto di storie e personaggi: solo il finale riguardava il prodotto pubblicizzato.
Indimenticabile il Calimero di Ava come lava, il Gigante buono della Ferrero, la Linea delle pentole Lagostina...
tanto per rimanere nell' ambito delle animazioni.
Ricordo pure, in generale, qualche raro cartone su Paperino: ma avendo l' immaginazione molto legato al fumetto non è che mi piacesse tanto la trasposizione.
Sembrava altra cosa.
Ed il citato Paperinik ( ghghghghgh ) tra tutti i personaggi contenuti in “ Topolino”, era il mio eroe preferito.
Paolino Paperino
Vorrei solo dire a Paperinik che lo so che ci sei. ghghghghghhghghghghgh, mi hai fatto morire dal ridere dal Bianchini.
RispondiEliminaSei stato bravo.
Le stesse cose che gli avrei detto io.
Da Bianchini ti ha sgamato anche qualcun altro.
EliminaMagari è passato prima di qui e leggendo si è reso conto.
Sono convinta che alcuni leggono ma preferiscono non commentare.
Per alcuni passare dal blog di Mariella non fa figo ghghghghghghhghgh
Del resto scrivo delle emerite scemenze.
Buona Pasqua a tutti.
Due più due fa quattro: poi lo stile è quello.
EliminaDallo stesso Bianchini, praticamente rivelandomi, tempo fa scrissi – duettando con Ale e Brighe che pure da bambino non riuscivo a capire come il sergente Garcia non riuscisse a capire che Zorro fosse don Diego visto l' indosso di una semplice mascherina.
Per Paperino – Paperinik vale lo stesso discorso.
Comunque Mariella, se le tue “emerite scemenze “ ( ?? ) le scrivessi nel luogo occupato – per esempio – dal Fiorini avresti probabilmente maggiori riscontri dal punto di vista commentativo.
Fatto sta che i blog sono molti ( quasi a fenomeno dispersivo ) e non è semplice stare dietro, a livello di scrittura , a tutti quelli che meriterebbero.
Personalmente poi non amo la timbratura con sveltine di presenza.
E talvolta le pagine personali è già difficoltoso attraversarle come semplici lettore.
Se poi trattasi di un accurata disanima dei prodotti da bagno con tanto di dibattito finale...
Per fortuna, l' amica Emanuela, in questo contesto, è un pochino più umana.
Ma solo di poco.
Paolino Paperino
Ma io l'ho detto che sono un "coyote", mica un umano!
EliminaAd ogni modo, ho capito che non ti piace leggere quello che scrivo, ma non sei mica obbligato a farlo, sai? Se mi dedichi del tempo, mi onora. Anche se lo fai solo per scuotere la testa ghghghghhg
Se qui sono più umana, un motivo c'è e l'ho già dichiarato tempo fa: non volevo fare un blog egoriferito. Mi piace presentare cose che mi piacciono, ma non racconto di me per una scelta voluta. Qui lo faccio perchè mi sento tra amici e per me è diverso.
Mary, non scrivi emerite scemenze! E per me fa molto figo passare di qui.
Buona Pasqua a Mary, a Veru e alla piccolina, a Ai e alla sua tribu', ad Arnika, a Nick (in questi giorni con zaino in spalla!), a Dany e all'artista di casa, ad Alessandra e alla sua famiglia Sbullonata, a Dorian, a Fede e a tutti gli altri (se ne ho dimenticato qualcuno)!
E buon quack al Papero-Paperinik e alla sua famiglia quackera (ghghghgh)!
Emanuela
Il mio definire "scemenze" le cose che scrivo era ironico.
EliminaNon lo penso.
Mi hanno detto però che sono poco interessante e che spesso non si capiscono le domande che faccio alla fine del post.
Talvolta non viene capito il senso di tutto il post.
Delle due l'una, o sono davvero complicata o sono debole nei contenuti.
Perchè mi sembra che la prima cosa escluda l'altra.
Dal canto mio direi nè l'uno nè l'altro.
La terza è che me ne faccio un baffo di queste affermazioni e vado avanti per la mia strada.
Allegramente.
Però una cosa la devo fare, ringraziare voi tutti che mi seguite.
Non potete immaginare quanto la vostra presenza in un momento (questo) per me molto complicato, mi aiuti ad alleggerire il peso delle giornate.
Vi abbraccio tutti.
Io contraccambio l'abbraccio. E ti dico che è un momento Ni anche dalle mie parti. Ma spiegare proprio non ce la fo...
EliminaIl blog è uno spazio interessante di interazione.
Riguardo alle critiche che hai ricevuto, posso esprimere un dubbio??? Ma quanto ti hanno letta? Un post, due post, tutti i post? Voglio dire... la valutazione giunge da che pulpito? Così, giusto per...
Emanuela
Manu, allora hai bisogno di un abbraccio ancora più forte.
EliminaDa stritolamento come piace a te.
L'interazione è fondamentale.
E con voi è un grande piacere interagire.
Le critiche e altro sono giunte da un "alto pulpito".
Sono cose che ti spiegherò il giorno che potremo guardarci negli occhi.
Capirai tante, ma tante cose.
Alcune le hai già capite, tu leggi bene tra le righe.
E spero di poterti conoscere presto.
BACIO.
Perché, qualcuno ha letteralmente inteso il termine scemenze?
RispondiEliminaBe', penso che chi scrive debba principalmente piacere a se stesso e seguire per via maggiore le inclinazioni personali.
E mi pare sia proprio questa la strada che stai seguendo, Mariella.
Essere precisa, accurata, specifica, nella creazione dei post, è un fatto di cui senti probabilmente l' esigenza interiore.
Chiaro che non tutti possono poi afferrare alcune sfumature o sottigliezze.
Soprattutto riguardo certi argomenti o personaggi.
Me compreso.
Inutile negarlo: pur facendo leva sulla conservazione del proprio stile, i riscontri altrui, positivi , indifferenti, negativi, in qualche modo pesano.
E' tutto un gioco di equilibri non facili da trovare.
Paolino Paperino
Papero, l'equilibrio nella cura del proprio blog direi che è fondamentale.
EliminaE' sbarellare a destra e a manca che diventa ridicolo.
Ma tu come tutti quelli che seguono questo posto, di equilibrio e sensibilità per interpretare nella maniera giusta ne avete a iosa.
Poi magari ci possono essere degli argomenti di maggiore o minore interesse.
E allora si fa presente o si passa oltre.
Questo va benissimo, anche io faccio così quando mi interfaccio in altri blog.
Ma ho sempre il massimo rispetto per chi scrive e ci mette la faccia.
Mariella cara carissima Amica.
RispondiEliminaQuante volte te l'ho detto?
FREGATENE.
Chi non capisce i tuoi post o le domande che poni alla fine,bè scusa,non vorrei offendere nessuno,ma è la persona in questione ad avere dei problemi.
Io invece invisdio la tua capacità di scrivere e di trovare giorno dopo giorno argomenti sempre interessanti e posti in modo chiaro.
Anche quando si tratta di temi che non conosco in modo apèprofondito come te mi rallegro del fatto che posso sapere qualcosa in più proprio grazie ad un post.
Mi piace anche il tuo lasciarci liberi di esprimere opinioni anche al di fuori della tematica proposta.
E poi qui,ha ragione Manu ci si sente davvero fra amici e la voglia di raccontarsi viene da se.
Credo che ognuno dovrebbe guardare in casa propria e concentrarsi su quello senza andare a criticare i blog degli altri.
Lo trovo veramente di cattivo gusto.
Ognuno mette quello che è stato,è e sarà.
Poi più che alto pulpito mi verrebbe da dire "da che pulpito viene la predica".
Capisciammèèèèè.
Comunque è solo invidia.
Che brutta bestia...
veru
veruuuuuuuuuuu unoooooooo cornooooooooooooooo
EliminaL'invidia è una brutta bestia...
RispondiEliminaMa anch'io ho scritto che "invidio" la tua capacità di scrivere...ghghghghghg
Vabbè dai tu mi hai capita :-)
Un abbraccio a Nick.
Veru, capisciammèèèè!
EliminaME NE FREGO!
Certo, al momento la cosa mi aveva ferita, ma come hai scritto dopo non erano solo le parole, ma la persona e il senso che si voleva dare alle suddette.
L'invidia c'entra e molto.
Soprattutto perchè questo divanetto, come dice Manu, è un crogiuolo di persone splendide e di splendide menti.
Si affrontano tanti argomenti e non solo quello del giorno, con la capacità di entrare nel profondo.
Un gran successo secondo me e per questo cosa che è molto dura da mandare giù.
Vangelo secondo Luca 6,41:
Perchè guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo?
E direi che passare dai cartoni animati a Gesù è un gran bel passo, fatto appunto sul mio blog!
bacio grande
D' accordo per l' aspetto tecnico dei blog; o dello stile di scrittura.
RispondiEliminaMa spesso sottolineiamo il fattore “gruppo di amici.”
Nel senso che entrano in gioco le persone.
Ed è normale legare di più, o di meno, con determinati soggetti, od altri.
Magari per motivi epidermici.
Magari per passaggi temporali di specificato periodo.
Le cose cambiano.
Guardare oggi Speedy Gonzales, Gatto Silvestro, Tom e Jerry, è un po' differente dall' assorbimento dell' infanzia e prima giovinezza.
Da parte mia non mi faccio troppi problemi se nei contesti dei blog – da commentatore – ricevo eventuali critiche.
A volte possono essere fondate. A volte meno. In altre rimane la constatazione che i piani sono diversi: per cui possono essere valide entrambi le ragioni.
E se uno mi da del cretino cerco di filtrare la sua disanima attraverso la mia visione.
Magari posso anche dagli ragione.
Mica sono perfetto.
Bisognerebbe pure capire limiti ed ambizioni.
Per cui, se la scrittura in sé desiderasse entrare in ottica professionale gli strumenti di critica potrebbero essere maggiori rispetto ad un semplice utilizzo per diletto.
Tuttavia, anche in questo regime, non c'è nulla di male a cercare migliorie e perfezionamenti.
Che il pulpito analitico sia alto o basso, invidioso o rafforzante ( come l' atteggiamento di un personal trainer ) poco conta: l' importante è filtrarlo.
Ovviamente ha pure peso se il mio rovescio viene radiografato da Federer o dal ragionier Brambilla del circolo tennis sotto casa.
O da un avversario della mia stessa categoria che ho appena sconfitto ad un torneo.
In parte potrebbe essere condizionato da motivi personali, più che tecnici.
Paolino Paperino
Papero mi riferivo ad altro.
RispondiEliminaSono sicura che Mariella ha piacere a ricevere un consiglio o magari anche una critica se uno di noi ne sente la necessità.
In fondo i punti di vista altrui sono sempre possibilità di accrescimente.
Mi riferivo invece a qualcosa di più specifico.
A chi gli ha fatto l'osservazione e il modo in cui gli è stata fatta.
In effetti è una questione di cui non si è parlato qui nel blog ma privatamente.
Ma Mariella ne è rimasta ferita.
Chiedo scusa.
Non avrei dovuto dire nulla...ma sapere che Mari ci è stata male mi fa incazzare perchè io sono SuperVeru...ghghghghgh
Sì Veru, ho capito che i riferimenti erano in qualche modo “esterni”.
EliminaMa la sostanza non cambia.
Nel senso che alle volte non vale la pena rimanere feriti da critiche od osservazioni.
O sui modi in cui vengono poste.
Non è semplice “ fregarsene “.
Tuttavia ci si può lavorare sopra.
Paolino Paperino
Argomento critiche:
EliminaPenso che innanzitutto nella vita aiutino a" crescere".
Talvolta fanno male ma ti danno la possibilità di rivedere le tue posizioni da un'altra angolazione.
Mi è successo molte volte di riuscire a guardarmi attraverso gli occhi di un altro e scoprire di avere torto su una determinata questione e con l'analisi successiva di migliorare.
Io ringrazierò sempre chi con le sue critiche, obiettive, talvolta anche dolorose mi ha aiutato a diventare quella che sono.
Dirò di più, nel caso specifico ho compreso meglio quello che non ero riuscita a vedere, in un primo momento nonostante segnali visibili.
Spesso ci rifiutiamo di guardare, perchè non vogliamo credere.
Paolino, ci ho lavorato sopra e ho realizzato che non ne valeva la pena.
E ho continuato per la mia strada, con grande piacere.
Continuerò a spaccare i marroni con la mia accuratezza e precisione nell'elaborare i miei post, perchè ci tengo molto.
E perchè ancora una volta mi avete dato prova che faccio bene.
Continuerò a lavorare anche per meritarmi qualche volta il banco nell'ultima fila.
Lo so ci vuole un bel post da svacco.
Beh, ce la posso fare...
Senza entrare nello specifico del caso, Mary, perchè non so cosa sia successo e intuisco che possano essere entrate in gioco dinamiche personali a me sconosciute e forse anche estranee al blog preso in sè e per sè, posso invece dire la mia riguardo alle critiche, alle modalità di interaazione e ai contenuti di questo mondo virtuale di cui siamo entrati a far parte tutti.
RispondiEliminaPensieri personali, si intende, pertanto opinabili: mi apro al dialogo, come sempre (ma lo scrivo, così non rischio di passare per saccente saputella...)
Credo che possano essere diverse le motivazioni per cui si decide di aprire un blog, ma una accomuna tutti: la voglia di confrontarsi con gli altri. L'ho già detto, lo ripeto: se dovessi scrivere solo per me stessa, mi aprirei un documento Word e darei libero sfogo ai miei pensieri. Quando siedo sul divano di Mariella, leggo cio' che scrive: molte volte, imparo cose nuove. Altre, posso intervenire dicendo la mia o "attaccandomi" al commento di altri. Raramente (lo ammetto!) mi limito a leggere. Ma forse perchè, dopo tutti questi mesi di frequentazione virtuale, urge sempre la voglia di interagire su un piano o sull'altro con tutti voi. Dalle punzecchiate del Papero alle confidenze della Mary, dalle battute della Veru alle riflessioni di Nick, dalle osservazioni di Arnika allo stile scarno di Anna: in questi mesi ho imparato a conscere qualcosa di voi e credo di aver lasciato anche molto di me tra queste righe di casa Mariella. E se c'è una cosa che mi sento di dire da "assidua frequentatrice" del blog Doremifasol (posso fregiarmi di questo titolo senza passare per presuntuosa, vero?!) è questo: Mariella è una gran bella persona. Mi stupisce la vastità dei suoi interessi, la capacità di metterci la faccia e il cuore in tutto quello che scrive, sia che si parli di musica, di cucina o di libri. Trova il tempo per scrivere molto nei post, ma soprattutto per interagire con noi. Io l'ho già scritto molte volte: Mariella non scrive la rispostina come quelli che sanno di dover fare un compito... Risponde con la voglia di capire chi sta dall'altra parte. A volte, credo che nelle mie parole abbia radiografato molti dei miei sentimenti, pur avendo avuto modo di vedere solo la mia faccia su due foto postate su Twitter. Questa umanità rende Mariella una persona speciale, almeno ai miei occhi. Sfido chiunque a smentire quanto ho scritto.
(contunua...)
Emanuela
Vogliamo parlare di stile di scrittura?
RispondiEliminaOk, parliamone.
Non so chi abbia mosso le critiche del caso, ma la tua scrittura è stata spesso oggetto di plauso: quello che hai scritto su Auschwitz avrebbe dovuto avere una visibilità molto maggiore. Da un punto di vista squisitamente tecnico è stato un post che ha emozionato tutti noi. Non credo succeda tanto frequentemente.
Non siamo giornalisti, non siamo scrittori, ma con le parole qualcuno di noi è riuscito a farci sorridere, a farci piangere, a renderci anche migliori. Potenza di un blog. Potenza delle persone che vi scrivono. Potenza che io ho trovato qui e qui soltanto. Dove le discussioni si fanno, ma nessuno è stato sbattutto fuori a "calci in culo". Dove non c'è polemica, ma dialettica. Dove ognuno ha portato del suo, senza che nessuno dicesse all'altro: "mi state dando dell'ignorante". Che se anche fosse, credo che qui nessuno si offenderebbe, perchè siamo tutti consapevoli dei nostri limiti.
Forse, cara Mary, la critica che hai ricevuto ti avrà fatto male per la persona che te l'ha espressa. Forse. Ipotizzo. Io sono solo una faccia su Twitter ma ti leggo da mesi. Vengo qui tutte le sere e non perchè non abbia altro da fare... ma perchè mi piace stare qui. Non ti sembra di aver fatto un bel lavoro con le tue parole? E non è che sia proprio una sprovveduta, sia chiaro: come insegna il Papero, so essere anch'io una bella mattonella, se mi ci metto...
Quello che vorrei dirti è che le critiche arrivano per tante ragioni. Ma circoscriverle è il minimo che tu possa fare.
Di una cosa devi essere sicura: piaci alle persone che ti piacciono. E per me, questo, conta più di ogni altra cosa!
Emanuela
Manu,grazie.
EliminaLa fornitura di prodotti Erbolario (ghghghghghhghghgh) arriva per il compleanno, che tra l'altro non so quando cade.
Se avrai voglia ce lo dirai.
Sono d'accordo sul confronto, sulla dialettica e sulla capacità di riflessione che ognuno di noi esercita sugli altri grazie alla potenza della scrittura.
Ci contraddistingue il nostro stile, come hai ben riportato tu, ci rende unici, ma ci fa anche gruppo, penso ve ne sarete accorti tutti.
Io volevo che il mio blog diventasse proprio quello che sta diventando.
Amo interagire con voi, ma mi piace anche leggervi.
Noto molte cose, tra quelle dette e quelle non dette. Ho imparato a conoscervi e a rispettarvi.
Mai riuscirei a maltrattarvi.
Non sempre siamo in sintonia, abbiamo per fortuna opinioni diverse su molte cose, ma questo ci arricchisce tutti.
La tua ultima frase la conserverò per sempre nel mio cuore.
Cara Mary,
Eliminadovresti pensare a questa frase tutte le volte che qualcuno ti muove delle critiche sterili. O infondate. Perchè la critica serve, se non ha come unico scopo quello di ferire.
Buonanotte, cara amica sciccosa!
Emanuela
Emanuela, per scrivere queste cose Mariella ti ha promesso la fornitura gratis per un anno di prodotti da bagno?
RispondiEliminaAttenzione, quando t' immergi a non andare sotto ... a mattonella.
Tuttavia, in questo senso, noto dei miglioramenti.
Ed il nuovo post che hai scritto - nonostante il tema - scorre in maniera brillante.
Bra... bra... brav... no: non riesco...
Paolino Paperino
Eh, caro Papero, sei rimasto indietro!
EliminaMi ha promesso il prodotto "bagno": piastrelle, sanitari e rivestimenti vari (mica hai letto l'ultimo post!).
Porca miseria, adesso che ero quasi riuscita a convincerti che potevo essere "interessante" (aggettivo rubato alla Veru!!), sai che vi combino???
MI SONO TRASFERITA!!!
Adesso abito qui: http://mymodeide.blogspot.it/
Papero, preparati spiritualmente: c'è anche la mia faccia (non spaventarti, eh)
Emanuela
ps. l'ho detto e lo ripeto: faccio tesoro delle critiche. Delle persone che stimo, ovviamente. Quindi, Papero, sappi che i tuoi quack non vanno a vuoto... e non stanno nemmeno sulla superficie. Il perchè, già lo sai. Questione di quack. E forse anche di quei feeling epidermici (o pennosi) che si sono creati su questo blog fatto "a immagine e somiglianza" di Mariella. E cioè, di belle persone. Abbiate tutti un po' di pazienza perchè io non sono Arnika: per cui, ci metterò un po' a fare ordine!
Ehi, ma si vede la mia faccia anche qua!!
EliminaCerto che ti si vede la faccetta amica!
EliminaTi ho già salvata con la nuova piattaforma.
Benvenuta in Blogspot!
Mi è semblato di vedere un gatto...
Eliminao folse un Vil coyote??
Titti
Un coyote rompi-coyotes! ma qualche volta faccio anche le fusa...
EliminaUè, ma chi è Titty????
Emanuela
Io più che Titti lo chiamerei Silvestro!
EliminaCiao A tutti.
RispondiEliminaSono appena rientrata e vi ho letto.
Ma grazie per le bellissime parole!
Ora vi rispondo intanto vi abbraccio tutti.
Mari
Ragazzi, non ci sto più con la testa...
RispondiEliminaSono quattro ore che vado avanti e indietro tra il vecchio e il nuovo... perdonatemi, ma adesso spengo tutto perchè ho il cervello in fumo. E il marito sull'incavolato andante...!
Ci vediamo domani, cari.
Emanuela
Be', Emanuela , anche prima, con la testa, non è che ci stavi benissimo...
EliminaPaolino Silvestro Paperino
Buona notte!
RispondiEliminaA domani con il mio nuovo post.
Ma prima di andare a dormire tra le pagine lascio una foto in tuo onore e dedicata al tuo ultimo scritto!
Adoro quella gattina lì!
Wow, ma guarda quante cose scritte nei miei 4 giorni di assenza!!! ghghghgh
RispondiEliminaAllora, per prima cosa volevo dire al papero che "Scacciapensieri", con la sua sigla ancora originale (e per fortuna! Mi mette allegria il gattone a strisce che se la ride di gusto!!) viene ancora mandato in onda, il sabato sera alle 18 mi pare, da RSILa1 (il "nuovo" nome della TSI).
Poi, che il Giappone è anche un mio sogno di meta da visitare, prima o poi. Ci terrei e molto a vedere dal vivo luoghi di cui tanto ho letto e visto. Certo è un viaggio impegnativo: non è una gita da wekkend, insomma. Ma prima o poi...
Sul tema dei cartoni animati dell'infanzia, ce ne sarebbero tanti e tanti da citare e ricordare... Concordo con Manu però quando dice che anche se abbiamo visto tanti cartoni da bambini, abbiamo anche giocato tanto in cortile. A volte anche impersonando i personaggi dei cartoni (ad esempio, con alcune amiche si giocava ad "Occhi di gatto", lo ricordo bene ghghghgh Io facevo Kelly, la sorellona seria e composta e mi viene da dire: ma che strano!!! ghghghgh)
Spero abbiate tutti trascorso una Pasqua serena e rilassata.
Baci.
Questo è un blog liquido... va avanti per conto suo, come un fiume scorre, scorre!
RispondiEliminaPer il Giappone sto smussando gli angoli di mio marito che preferirebbe la Cina.
Io no, e se ci dovrò mettere gli stessi anni che ci ho messo per convincerlo a visitare gli States beh, ci riuscirò!
Una Pasqua serena, abbiamo mangiato, girato e siamo stati bene.
E tu? tutto a posto?
baci
Io Pasqua molto tranquilla, tutto benissimo ^^
EliminaPssss: mi è tornata in mente la piccola Pollon!!!! Che a me ha insegnato molto sui miti greci (per quanto modificati e semplificati).
RispondiEliminaChe poi, secondo me la mia passione per la storia è nata proprio grazie a Lady Oscar e alla ricostruzione quasi fedele della rivoluzione francese che proponeva.
Anche se a questo proposito, una delle opere più accurate a fumetti che sta venendo pubblicata in questi anni è "Cesare. Il creatore che ha distrutto", di Fuyumi Soryo. Il primo manga corredato da bibliografia storica! E parla di un personaggio controverso ma carismatico: Cesare Borgia. Splendido, sia nel disegno che nella trama. Ecco un sito se vi ho incuriosito: http://www.animeclick.it/manga/Cesare
Ma Pollon me la ricordo!
RispondiEliminaMi faceva ridere, era una simpatica pagnottina biondina con le alette!
Vero?
Faceva impazzire i bimbi che curavo.
Ah, qui ci vorrebbe Ai per i manga, io mi inchino alla tua conoscenza.
tuni sei amico
RispondiEliminadi Arnikaaaaaaaaaaaa
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RispondiEliminafind this topic to be actually something which I think I would never understand.
It seems too complicated and extremely broad for me.
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