Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
Le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
Non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
Le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
(Eugenio Montale)
Non avrei nulla da aggiungere a tale grandezza. Una delle mie poesie preferite in questa sera di primavera che sembra autunno. lì alla fine delle scale, carica di malinconia.
Davvero è impossibile aggiungere altro! Bacio forte.
RispondiEliminaBeh, a volte mi aggroviglio troppo, leggi sotto...
EliminaBacio grande a te.
Questa sera è una di quelle in cui tutto è fermo. Non leggo, non scrivo, non riposo.
RispondiEliminaE allora penso troppo. E quando penso troppo,di solito, finisco per aggrovigliarmi da sola.
E viene fuori il ricordo di una poesia amata e patita.
Forse è paura.
di lunedi capita
Eliminapuo' essere...
EliminaCerte volte nascono pensieri e ricordi molto belli,la mente non è mai a riposo.Piace tanto anche a me.buoni giorni.
RispondiEliminaBuoni giorni a te Chicchina, spero tutto bene. Grazie.
EliminaLa amo da sempre.
RispondiEliminaAnche io.
EliminaHo sempre avuto una qualche ammirazione verso Montale. Trovavo così pura la sua malinconia da riuscire quasi a vederla.
RispondiEliminaCome un riflesso che ti si attacca addosso, la sua malinconia.
EliminaVorrei saperle scenderle milioni di scale dandole il braccio, ché le migliaia scese finora non son bastate.
RispondiEliminaE tu hai capito.
Eliminamolto bella l'allegoria
RispondiEliminaa me non sarebbe mai venuta per il fatto che le scale le ho sempre salite e poi strette, strettissime, niente a che vedere con la scala dell'Ariston
La scala dell'Ariston mi farebbe venire il panico;)
Elimina"Ho sceso dandoti il braccio"... ovvero un capolavoro metaforico.
RispondiEliminaQuel che mi ha sempre colpito di questo "sonetto" è la totale assenza di metrica e il suo stile prosastico che, in virtù di una straordinaria capacità espressiva, assurge a brano piano, elegante e lirico.
Un inno all'amore, questa creazione montaliana, un omaggio alla compagna perduta, un canto accorato e sublime al valore della propria donna e, più in generale, all'importanza che le donne hanno nella vita di coppia.
Veramente struggente il passaggio finale: "Con te le ho scese perché sapevo che di noi due / Le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate/ erano le tue"... che ridimensiona la cecità fisica ed omaggia la formidabile capacità di leggere la realtà ed orientarsi meglio del "vedente" nell'intricato labirinto della vita.
Come un fiume in piena, come la vita che ti travolge.
EliminaSenza accortezza, senza giustezza.
Anche tu hai compreso perfettamente, anche se per me vale pure il contrario.
> per me vale pure il contrario.
EliminaPienamente d'accordo, anche se le donne, di regola, sono più inclini alla collaborazione "spicciola" ^__*
E vedono più lontano ;)
EliminaUn di quelle poesie che già al secondo rigo ti tira un pugno in faccia.
RispondiEliminaDa lì nasce la mia paura...
EliminaMi fermo sempre davanti a Montale, non posso fare altro: mi piace molto la tua risposta a Silvana "Questa sera è una di quelle in cui tutto è fermo. Non leggo, non scrivo, non riposo.
RispondiEliminaE allora penso troppo. E quando penso troppo,di solito, finisco per aggrovigliarmi da sola.
E viene fuori il ricordo di una poesia amata e patita.
Forse è paura." Questo è il vero post secondo me, Montale splende di suo e tu sai scrivere. Sarà il contagio?
Ah, come mi piacerebbe essere contagiata da tale grandezza. Ma mi contento di risplendere di luce riflessa.
EliminaCosì appaio una lenticchia un tantino più grande.
Grazie Enzo.
Sempre meravigliosa .. e non è riferito solo alla poesia :*
RispondiEliminaGrazie e tu sempre speciale:)))
EliminaLe scale si scendono e si salgono, spesso si è in due e non è ben chiaro chi sostenga chi, né di chi siano gli occhi che vedono oltre. Proprio quando pensiamo di essere noi a sorreggere si dovrebbe avere l'onestà di riconoscere all'altra persona il diritto di esserlo a tutti gli effetti.
RispondiEliminaBacio.
Forse sarebbe meglio dire che non importa chi sostiene chi: la cosa importante è esserci.
EliminaSempre, a mitigare il dolore di una caduta o ad evitarlo; se ci si riesce. Rendendoci conto prima che, senza quello sguardo, non andremmo da nessuna parte. Tutto qui. Paura e gioia sono sullo stesso gradino, nelle scale della vita, ma la mano che al momento tiene forte la presa è il nostro premio. La cosa complicata è riconoscerlo, a volte siamo i primi a non volerlo.
Un bacio a te.
E' davvero molto bella!
RispondiEliminaComunque ho fatto un salto veloce nel tuo blog e mi piace molto, infatti mi sono aggiunta ai tuoi lettori fissi!
Lifen
Ciao Luisa, benvenuta.
EliminaSì è una poesia parabola, come la chiamo io. Ti mette a nudo.
Sono contenta ti sia piaciuta la mia casa.
Arrivo presto da te.
Grazie.
Un abbraccio.
E' così tanto bella che ogni commento mi sembra pure superfluo..
RispondiEliminaTira fuori quella lacerazione che spingo via con forza , spesso con veri fallimenti, ma questa poesia pur facendo uscire tutto il dolore mi commuove proprio per la sua intima bellezza.
Ti bacio naufraga!!!!!
Sì Nella, comprendo perfettamente l'idea che pur sofferente nella lettura, alla fine riusciamo ad essere colpiti da tutto quell'amore che intravediamo.
EliminaE allora questo basta ad accantonare il dolore. Quello che torna sempre, quello che ci fa compagnia. Ma senza rinunciare ai momenti di pura poesia che ci aiutano ad affrontare nuovi passi, nuovi scalini. La strada continua e le battaglie pure.
Amica bella, qui è un diluviare strano, tra scrosci improvvisi e altrettante improvvise schiarite. Ti abbraccio forte.
Quale commento è possibile, di fronte a un tale poeta?
RispondiEliminaM'illumino d'immenso.
Un sorriso per la settimana.
^____^
Ottimo commento, a dire il vero.
EliminaUn abbraccio a te.
Buon 2 giugno.
Mi piace tanto Montale, anche per una questione di appartenenza ligure. Ma io in questo periodo ho bisogno di solarita'e leggerezza.
RispondiEliminaAllora presto su queste pagine, un po' di sole per Sara.
EliminaMa non oggi, poi capirai.
Ti abbraccio.
Mi dispiace leggerti aggrovigliata, se ci siamo capite. Ti abbraccio, di più non so fare.
RispondiEliminaCi siamo capite. E ti abbraccio pure io. FORTE.
EliminaBellissima poesia, hai ragione non c'è nulla da aggiungere...
RispondiEliminaTi ho conosciuta tramite l'evento del blog La Cuochetta e il Piccolo Chef, e mi sono iscritta al tuo blog! Se vuoi, mi trovi qui: L’angolo della casalinga, ricette veloci e facili
Ciao Monica, benvenuta.
EliminaGrazie per il passaggio e per il bel commento.
Arrivo presto da te.
Molto bella la poesia ..
RispondiEliminaE molto bello il blog. Io adoro i libri quindi mi piace leggere recensioni per trovare qualche libro nuovo o un autore che non conosco ..ti leggo con piacere.
Se ti va passa da me nuovo post e potremmo seguirci a vicenda ..
http://fashionsoulbys.blogspot.it
Ciao Fashion So(u)l, benvenuta.
EliminaCi leggeremo a vicenda. Grazie per il passaggio. Arrivo presto da te.
Bella poesia, non la conoscevo!!!
RispondiEliminasono arrivata sul tuo blog grazie alla festa dell'amicizia...ora mi unisco ai tuoi lettori. se ti va di dare una sbirciata la mio blog, mi trovi qui: http://ideedililli.blogspot.it/
Un saluto affettuoso =)
Ciao Elis, benvenuta sul mio blog.
EliminaSpero di vederti presto tra i miei lettori.
Tra poco arrivo da te.
Un abbraccio.