INCIPIT:
Ho accarezzato l'idea di leggere il libro di Carrére per mesi.
Forse per oltre un anno. All'inizio in libreria lo avevo visto nelle novità. Mi ci ero avvicinata spinta dalla curiosità.
E avevo letto qualche pagina. La storia romanzata di uno scrittore russo vivente.
Ero scettica. E non sarebbe una novità conoscendomi. Perché da una parte la scrittura di Carrére mi aveva incuriosito subito e dall'altra mi domandavo in che maniera mi avrebbe arricchito la conoscenza di una persona di cui ignoravo l'esistenza fino a poco prima.
Mi ero fiondata in internet però, per capire cosa si diceva di lui. E quello che avevo letto non mi era piaciuto. Personaggio controverso, un'emerita carogna, aveva vissuto tra Russia, Stati Uniti e Europa.
Quindi lo lasciavo lì sulla pila di libri in bella mostra. E mi dicevo. Ho altre cose da leggere prima.
Vedremo.
Ma ogni volta che tornavo in libreria, lui era sempre lì in attesa.
Una sera, mentre aspettavo un amico, ho cominciato a leggere il primo capitolo.
Oltre quaranta pagine in dieci minuti. Alla fine avevo deciso.
Sono poi tornata a comprarlo.
L'AUTORE:
Emmanuel Carrére è uno scrittore e sceneggiatore francese.
Chi mi conosce da tempo sa cosa penso dei francesi e dei parigini in particolare. Ad esclusione di Pennac, pochi sono gli autori che mi hanno catturato.
Ma lui mi piace. Per nulla sborone. E non solo per la scrittura asciutta e senza enfasi. Anche nelle sue debolezze. Uno che è riuscito a scrivere una lettera erotica alla compagna e a farsi lasciare per questo. Ma anche, tornando seri, uno scrittore che riconosce apertamente quanto scrivere del suo protagonista lo abbia messo in difficoltà. Perchè non gli piace e non gli piacerà fino all'ultimo. Nonostante il tempo trascorso insieme per la stesura del romanzo. Di sicuro un gran pregio. Ci mette in difficoltà e ci lascia ampia libertà di giudizio.
IL PERSONAGGIO:
Eduard Limonov. Il "bastardo" protagonista del libro mi attraeva e mi respingeva. Di sicuro non lo si poteva ignorare.
Grande potere ha la scrittura di Carrére, scorrevole e intensa. Eppure l'uomo, Limonov, cominciava a conquistarmi. Un personaggio negativo e fiero di esserlo.
Un avventuriero cinico e spavaldo. Alle volte così controcorrente da risultare grottesco.
Quasi come i grandi protagonisti delle grandi epopee del suo paese.
Un negativo. Uno "stronzo" fiero di esserlo.
Uno che ti piacerebbe vedere piegato in due per terra e prenderlo a calci.
Per le ossessioni di cui vive, per il disprezzo che ha degli altri.
Limonov conosce tutto, abusa di tutto. Sarà bohemienne in Russia, balordo e alcolista negli Stati Uniti.Domestico a Manhattan per un miliardario. Autore di successo in Francia. Ribelle guerriero nel Balcani. Finito a fare il guru in patria di un gruppo di disperati che cercano di ribellarsi allo strapotere di Putin, l'ultimo zar. Detenuto in Siberia. Forse il punto più alto e più sereno della sua vita.
Non dimenticherà mai di essere figlio di un povero soldatino prezzolato dal governo sovietico.
E combatterà tutta la vita per scrollarsi il ricordo della sua famiglia dalle spalle.
Con la consapevolezza di riuscire a rimanere sempre se stesso.
Controverso e indomabile pur nella sua delusione.
La sua lotta contro Putin è storia recente. Ma solo per noi.
Ieri a proposito dei Giochi Olimpici invernali di Sochi ha detto: A Putin non importa nulla delle Olimpiadi se non fosse per il fatto che sono stati spesi troppi soldi.
Ancora una volta è una voce fuori dal coro. Come quando parlava di Gorbaciov a suo dire colpevole dello sgretolamento dell'impero sovietico.
Ci sono state cose degli ultimi cinquanta anni della storia Russia che ho compreso molto meglio leggendo il romanzo. Ed è secondo me, altro punto di pregio dello stesso.
IL ROMANZO:
"Peggio di tutto è quello che scrive il domestico sul bambino leucemico...
E va bene morirà di cancro, il piccolo, e chi se ne frega! Sì e un bel bambino, sì che pena, ma io ripeto; chi se ne frega! Anzi meglio così. Che crepi, quel moccioso figlio di ricchi, sono contento, Perchè dovrei fingere tenerezza e pietà mentre la mia stessa vita, seria e unica, è distrutta da tutti quei merdosi, senza nessuna eccezione? Muori, bambino condannato! Non ti aiuteranno nè il cobalto, nè i dollari. Il cancro non rispetta il denaro. Offrigli pure miliardi, lui non farà marcia indietro. E è bene che sia così: almeno una cosa davanti alla quale siamo tutti uguali."
Da leggere.
Anche solo per il fatto che la nostra storia di lettori è costellata di eroi negativi. E dal Capitano Achab in poi, sono tanti quelli che alla fine sono riusciti a farci dire: però, come lui nessuno mai. E ci hanno tenuti ancorati alle parole fino all'ultimo respiro dell'ultima pagina letta.
Sono poi tornata a comprarlo.
L'AUTORE:
Emmanuel Carrére è uno scrittore e sceneggiatore francese.
Chi mi conosce da tempo sa cosa penso dei francesi e dei parigini in particolare. Ad esclusione di Pennac, pochi sono gli autori che mi hanno catturato.
Ma lui mi piace. Per nulla sborone. E non solo per la scrittura asciutta e senza enfasi. Anche nelle sue debolezze. Uno che è riuscito a scrivere una lettera erotica alla compagna e a farsi lasciare per questo. Ma anche, tornando seri, uno scrittore che riconosce apertamente quanto scrivere del suo protagonista lo abbia messo in difficoltà. Perchè non gli piace e non gli piacerà fino all'ultimo. Nonostante il tempo trascorso insieme per la stesura del romanzo. Di sicuro un gran pregio. Ci mette in difficoltà e ci lascia ampia libertà di giudizio.
IL PERSONAGGIO:
Eduard Limonov. Il "bastardo" protagonista del libro mi attraeva e mi respingeva. Di sicuro non lo si poteva ignorare.
Grande potere ha la scrittura di Carrére, scorrevole e intensa. Eppure l'uomo, Limonov, cominciava a conquistarmi. Un personaggio negativo e fiero di esserlo.
Un avventuriero cinico e spavaldo. Alle volte così controcorrente da risultare grottesco.
Quasi come i grandi protagonisti delle grandi epopee del suo paese.
Un negativo. Uno "stronzo" fiero di esserlo.
Uno che ti piacerebbe vedere piegato in due per terra e prenderlo a calci.
Per le ossessioni di cui vive, per il disprezzo che ha degli altri.
Limonov conosce tutto, abusa di tutto. Sarà bohemienne in Russia, balordo e alcolista negli Stati Uniti.Domestico a Manhattan per un miliardario. Autore di successo in Francia. Ribelle guerriero nel Balcani. Finito a fare il guru in patria di un gruppo di disperati che cercano di ribellarsi allo strapotere di Putin, l'ultimo zar. Detenuto in Siberia. Forse il punto più alto e più sereno della sua vita.
Non dimenticherà mai di essere figlio di un povero soldatino prezzolato dal governo sovietico.
E combatterà tutta la vita per scrollarsi il ricordo della sua famiglia dalle spalle.
Con la consapevolezza di riuscire a rimanere sempre se stesso.
Controverso e indomabile pur nella sua delusione.
La sua lotta contro Putin è storia recente. Ma solo per noi.
Ieri a proposito dei Giochi Olimpici invernali di Sochi ha detto: A Putin non importa nulla delle Olimpiadi se non fosse per il fatto che sono stati spesi troppi soldi.
Ancora una volta è una voce fuori dal coro. Come quando parlava di Gorbaciov a suo dire colpevole dello sgretolamento dell'impero sovietico.
Ci sono state cose degli ultimi cinquanta anni della storia Russia che ho compreso molto meglio leggendo il romanzo. Ed è secondo me, altro punto di pregio dello stesso.
IL ROMANZO:
"Peggio di tutto è quello che scrive il domestico sul bambino leucemico...
E va bene morirà di cancro, il piccolo, e chi se ne frega! Sì e un bel bambino, sì che pena, ma io ripeto; chi se ne frega! Anzi meglio così. Che crepi, quel moccioso figlio di ricchi, sono contento, Perchè dovrei fingere tenerezza e pietà mentre la mia stessa vita, seria e unica, è distrutta da tutti quei merdosi, senza nessuna eccezione? Muori, bambino condannato! Non ti aiuteranno nè il cobalto, nè i dollari. Il cancro non rispetta il denaro. Offrigli pure miliardi, lui non farà marcia indietro. E è bene che sia così: almeno una cosa davanti alla quale siamo tutti uguali."
Da leggere.
Anche solo per il fatto che la nostra storia di lettori è costellata di eroi negativi. E dal Capitano Achab in poi, sono tanti quelli che alla fine sono riusciti a farci dire: però, come lui nessuno mai. E ci hanno tenuti ancorati alle parole fino all'ultimo respiro dell'ultima pagina letta.
Si, il Limonov di Carrère é un gran libro, ma Eduard Limonov come scrittore é ancore muy strardinario.
RispondiEliminaIn Russia, lo sanna, in Francia un po, in Italia molto meno, penso.
Qui un site molto completo sur Edouard Limonov con molti informazioni nuove, difficile da trovare sul net ( varie pagine in italiano):
http://www.tout-sur-limonov.fr/
http://www.tout-sur-limonov.fr/222318824
Grazie Dominique.
EliminaFarò un giro sui siti che mi hai lasciato.
Ho già pensato a leggere qualcosa di lui.
E' il prossimo passo.-
Non ne conoscevo l'esistenza, di entrambi. Ma francesi e russi, da un punto di vista letterario e cinematografici, mi provocano l'orticaria.
RispondiEliminaA volte bisognerebbe superare i nostri pregiudizi. Questo libro ti piacerebbe.
EliminaMe ne hanno parlato benissimo.
RispondiEliminaMa non sono ancora in grado di far fronte a tanto duro cinismo.
Devo attrezzarmi ancora un po'... :)
Ci ho messo quasi un anno anche io prima di decidermi.
EliminaMa ne è valsa la pena!
:)
preziosa Mariella! ma quanti interessi hai?!
RispondiEliminaPochissimi Sara.
EliminaLeggo, ascolto musica, vado a cinema. Niente di eccezionale.
Ogni tanto mi piace coinvolgervi in qualcosa che mi ha particolarmente colpito.
Io in questo periodo sto usufruendo della biblioteca del posto in cui lavoro, è una pacchia!
EliminaChe donna fortunata!
EliminaCiao Mari!
RispondiEliminaNonostante le recensioni lette il libro mi incuriosisce ma non credo lo leggero' troppo "affilato" per i miei gusti l'autore non si è risparmiato di affievolire i dettagli giustamente
Buona Domenca cara amica!
No, vero Claudia.
EliminaNon ci ha risparmiato proprio nulla del suo personaggio.
Nudo e crudo, fino all'inferno.
Buona domenica a te.
Il bello della lettura, ci sono libri per tutti i gusti e tutte le occasioni.
RispondiEliminaOgni lettura "arricchisce".
Completamente, assolutamente d'accordo con te.
EliminaGrazie Mariella.
RispondiEliminaLo leggerò.
Come sempre mi hai incuriosito.
veru
Guarda che poi t'interrogo.
EliminaStai in campana!
Intanto complimenti per il post/recensione e poi mi hai convinto! Credo metterò le mani nel portafoglio
RispondiEliminaGrazie!
EliminaNon è delle più economiche tra le edizioni ma ne vale la pena!
E dopo questa bella e dettagliata recensione non resta che ammirarti e seguire i tuoi suggerimenti.
RispondiEliminaLeggerò questo libro.
Un salutone,
aldo.
Ciao Aldo.
EliminaPoi fammi sapere.